DISCLAMER: date alla Rowling quello che è della Rowling e a Tes quel che è di Tes..

DEDICHE:tutti i riferimenti a Ron/Hermione sono puramente voluti e dedicati interamente a Taty XD, santa donna che mi sopporta… l’Harry/Draco è per Silvia T. che ha fortemente voluto questo seguito J… Ta-daaaaan! E per Amanda J: un bacione immenso, tesora! Spero solo che non vi sentiate male dopo averlo letto O_O’’’…

 

NOTA IMPORTANTE: non ho ancora letto il sesto libro e non so assolutamente nulla su di esso e non voglio sapere nulla su di esso finchè non finisco questa maledetta fic, o potrei rimanerne TROPPO influenzata, e la storia come l’ho creata andrebbe a farsi benedire-_-…

-_- la storia  è nata 2 estati fa mentre aspettavo Seimei  da Spizzico; ci ho lavorato sopra due anni e si prospetta la cosa più lunga e complicata che io abbia mai scritto o immaginato… ora se riesco a scriverla sarebbe una cosa stupenda XD, perciò Harry, Draco, Blocco dello Scrittore: collaborate-_-, vi prego!

 

RINGRAZIAMENTI: Grazie a Ninnichan *_* e Kieran*_* e la Nipo love love *_* di esistere, a Pam, Saku e Geme per le risate ,a Crius del suo stupendo commento su SFIDA *_*!

 

RINGRAZIAMENTO SPECIALE: a tutte le persone che stanno commentando VISIONS: grazie mille di cuore (_ _), siete gentilissimi/e !

 

”buona” lettura!...^^’’’’ spero…


 
 
 
VISIONS

di Tesla

capitolo V di ?

 

***

SGUARDI

 

 

Harry passa altri due giorni in infermeria prima che Madama Chips si ritenga soddisfatta delle sue condizioni e lo dimetta. Appena è fuori dalla vista della guaritrice, corre alla Torre di Grifondoro per cercare Ron ed Hermione ed informarli sulla visione nello studio di Silente

 

(quelle su Lupin, Piton e Draco lo sa già, se le porterà nella tomba); 

 

stranamente, durante l'intero tragitto prova la sensazione di essere osservato.

Ma forse è una sua impressione. Forse sta diventando solo paranoico, o fissato. È impossibile che qualcuno lo spii, no? È troppo presto ed i corridoi sono ancora deserti. Chi dovrebbe seguirlo, l'aria?

È solo davanti all'ingresso della Torre di Grifondoro che si accorge di avere gli occhi di tutti gli occupanti dei quadri intorno alla Signora Grassa puntati su di lui; lo fissano, si danno di gomito, bisbigliano nascondendosi la bocca con le mani e ridacchiano tra loro.

Harry li guarda a sua volta, confuso.

"Ma che succede?" pensa, scorrendo lo sguardo su tutti quei volti bramosi; sussulta quando un levriero dipinto in un paesaggio campestre ad acquarello abbaia verso di lui trattenuto a stento dal padrone; accanto, una vecchia strega occhialuta si china così tanto per osservarlo meglio che gli occhiali le cadono dal naso e si rompono. Li aggiusta con un colpo di bacchetta e torna a guardare Harry, le cui guance hanno assunto ora un pesante color mattone per l'imbarazzo.

Si sente come l'ultima Cioccorana rimasta in balia di un branco di cloni di Ron affamati.

-          Oh oh, chi abbiamo qui!- lo accoglie gioviale la Signora Grassa con un sorriso che va da un orecchio all'altro.

-          Eh?- chiede Harry confuso cercando di ignorare tutti quegli sguardi su di sé.

-          Allora, Harry caro, cosa ci racconti?- domanda gongolante una strega avvizzita due quadri più in là.

Raccontare? Cosa deve raccontare? Possibile che Silente abbia sostituito la parola d'ordine con un racconto di una storiella mentre lui era chiuso in infermeria?

-          Sì, Harry,- sorride benigna la Signora Grassa,- non hai nulla da dirci?

-          S-Schiopodo Sparacoda?- tenta Harry pronunciando la vecchia parola d'ordine. Con suo grande sollievo, la Signora Grassa si apre e lo lascia entrare, non senza lanciargli prima un profondo  sguardo di rimprovero che la fa somigliare prodigiosamente a Minerva McGrannitt.

La sala comune è vuota, ancora sparsa  di ombre  che la luce del primo mattino non è in grado di cancellare. Harry risale le scale fino al dormitorio dei ragazzi del sesto anno e vi entra, e vede le sagome di Neville e Seamus che russano sonoramente nei loro letti, e il letto di Dean disfatto, le coperte gettate di lato. Quello di Ron, invece, è intatto. Deve aver dormito fuori stanotte.

Harry osserva corrucciato le coperte lisce ed ordinate, martoriandosi con i denti il labbro inferiore

 

(potrebbero esserci mille spiegazioni per la sua assenza, non pensare subito male, Harry);

 

infine si costringe a distogliere lo sguardo, riempie la borsa con i libri per le lezioni del giorno e scende per fare colazione.

Sono ancora pochi gli alunni scesi in Sala Grande a mangiare, intenti a parlottare e inghiottire cucchiaiate di porridge con gli occhi stropicciati e le facce gonfie di sonno; ma quando Harry entra, le chiacchiere cessano di colpo. Per la seconda volta in mattinata, Harry avverte la sgradevole sensazione di avere tutti gli occhi addosso.

Scorge Ginny e Dean Thomas fargli un cenno di saluto al tavolo di Grifondoro e si affretta a raggiungerli.

-          Ciao, Harry, tutto bene?- domanda Ginny con un sorriso. Dean ha la bocca impegnata a masticare una grossa fetta di bacon fritto, perciò si limita a mugolare un "Mmmmmm" di benvenuto e salutarlo con la mano

-          Sì, tutto bene- mente Harry, ancora un po' teso; ma né Ginny né Dean lo sta guardando come un fenomeno da circo, ed Harry si rilassa notevolmente. Afferra il vassoio delle salsicce e si serve, cercando di ignorare gli sguardi del resto della sala concentrati sulla sua nuca.

-          Mi sa che ti tocca farci l'abitudine- cerca di consolarlo Ginny notando la sua postura un po' rigida,- perché è girata per la scuola la notizia del tuo sogno sullo scontro tra Tu-Sai-Chi e il Ministero e hanno iniziato a chiacchierare sulle tue presunte capacità profetiche.

-          CHE COSA?- sbotta Harry shockato, cercando di soffocare un colpo di tosse quando un pezzo di salsiccia gli va di traverso. - Capacità profetiche???

-          Ah-ah!- fa Ginny ghignando. - Credo che Colin sia andato da Silente per proporti come sostituto per la Cooman.

-          EH???

-          Vedo che hai ascoltato il tuo Occhio Interiore, giovane Harry!- esclama Dean agitando le mani lentamente e imitando il tono eterico della professoressa Cooman. - E dicci, cosa Vedi?

-          Che hai dei grumi di bacon masticato sulla cravatta- risponde Harry ridendo con Ginny e tirandogli scherzosamente un pezzetto di pane; Dean lo schiva e sbuffando si lancia un "Gratta e Netta" sulla macchia.

-          Sì,- conferma, - vedi il futuro come la Cooman, amico!

Continuano a ridacchiare e parlare del tutto e del niente, ed Harry sorride rilassato, rivolgendo ogni tanto occhiate all'ingresso, in attesa di Ron ed Hermione.

-          Ehm… mi sa che faranno un po' tardi, Harry- ghigna maliziosa Ginny, intercettando le sue occhiate e intuendone il motivo. - Ieri era il loro anniversario; Ron aveva intenzione di passare la nottata solo con Hermione. Probabile che si saranno rintanati nella Stanza della Necessità o in qualche altro buco a fare sesso selvaggio per tutta la notte.

-          Ah - esclama solamente Harry, la bocca improvvisamente asciutta.

-          Ok, ragazzi, io vi lascio- mormora con un sospiro avvilito Ginny prendendo la sua borsa e alzandosi. - Vado a ripassare, Vitious ci ha dato un sacco di compiti sugli Incantesimi Tacitanti.

-          Chiedi se hai bisogno, d'accordo?- le sussurra dolce Dean con un sorriso. Lei ricambia e si china a posargli un bacio leggero sulle labbra.

-          Buona giornata, amore- mormora in tono altrettanto zuccheroso. Si rialza e sorride ad Harry in tono amichevole. - Buona giornata, Harry!

-          Ciao Ginny- biascica Harry, il cuore pesante. GONFIO di invidia.

Ron ed Hermione.

Dean e Ginny.

Perché anche lui non può avere qualcuno che lo ami e lo adori?

Qualcuno da amare ed adorare?

Fissa corrucciato i resti della sua colazione come se questi potessero saltare in piedi e spiegargli il perché.

Dean si schiarisce piano la voce per richiamare la sua attenzione.

-          Tutto a posto, Harry?- chiede in tono gentile.

Harry lo guarda pensoso, poi fa spallucce e scuote la testa.

-          Immagino di sì- risponde. L'attimo dopo si rende conto di quanto possa sembrare equivoco il suo comportamento… invidioso della persona coinvolta, e non del legame che le unisce.

-          Senti, amico, so che è dura, ma lasciali perdere. Ben presto si stancheranno di sparlare e fissarti, e tornerà tutto alla normalità.

-          Cosa? Oh, sì, sì,- si affretta a dire Harry sollevato, - certo.

-          Ora sarà meglio che andiamo anche noi, sta arrivando troppa gente- conclude Dean.

Harry è più che d'accordo. Raccolgono la loro roba e si dirigono verso l'uscita.

-          Ehi, Harry! Harry! Aspettami!- lo chiama una voce femminile; Harry si gira e vede una ragazza di Serpeverde dai capelli neri del suo anno corrergli incontro. Impiega un paio di secondi a collegare il nome al viso: Daphne Greengrass.

-          Ciao Harry!- lo saluta lei civettuola.

Harry la guarda, preso in contropiede. Da quando hanno tutta questa confidenza?

Sono fermi davanti all'uscita della Sala Grande, e tutti gli occhi sono puntati su di loro.

-          Ciao…

-          Senti- inizia Daphne accarezzandosi con cura i capelli neri buttati su una spalle e rivolgendogli uno sguardo malizioso, - mi chiedevo se ti andava di uscire con me il prossimo fine settimana a Hogsmeade.

Harry rimane spiazzato dalla richiesta, e sinceramente non si fida : una Serpeverde improvvisamente interessata a lui non promette nulla di buono; poi il suo sguardo cade oltre la spalla di lei, sul tavolo dei Tassorosso. Zacharias Smith sta seguendo la scena con gli occhi sgranati e una smorfia di gelosia sul viso.

"È vero" realizza Harry " li ho beccati che pomiciavano mentre tornavo dal volo".

-          Ma tu non stavi con Zacharias Smith?- le domanda Harry all'improvviso. Lei scuote la testa e si lascia scappare una sgradevole risata di scherno.

-          Quel fallito? No, no Harry, non ti preoccupare, non ho tempo da perdere con i falliti.

Vede il viso di Zacharias sbiancare.

 

("Non ho tempo da perdere con i falliti")

 

-          Se per questo neanche io- conclude Harry. Scorge appena un guizzo dell'espressione furiosa di Daphne, prima di girarsi e uscire dalla Sala Grande con Dean, tra gli scrosci di applausi dei Grifondoro, Tassorosso e Corvonero e le occhiate omicide dei Serpeverde.

Quando si sono allontanati a sufficienza,  diretti in aula di Trasfigurazione, Dean gli rivolge un ghigno e bisbiglia:

-          Ben fatto, amico!

Harry sorride e continua a camminare.

 

***

 

Ron ed Hermione arrivano appena in tempo a lezione di Trasfigurazione, il respiro ancora affannato per la corsa; la professoressa McGrannitt rivolge loro un’occhiata severa da dietro le lenti quadrate, ma non dice nulla,  e riporta l’attenzione su alcuni fogli sulla sua scrivania. Harry osserva i suoi due migliori amici raggiungerlo, Hermione che lancia sguardi di rimprovero a Ron, anche se è piuttosto rossa in viso; Ron con in faccia stampato un sorriso di ebete soddisfazione e l’alone di un succhiotto nascosto a malapena dal colletto della camicia. Fanno un timido gesto di saluto verso Harry e si siedono accanto a lui.

Stranamente, Harry prova solamente una piccola morsa di gelosia al cuore.

Insomma, è solo un succhiotto. Magari Ginny si è sbagliata, magari si sono baciati soltanto…

 

(Ci credi veramente a questa idiozia, Harry?)

 

(“Sei patetico, Potter, e la cosa triste è che ti piace esserlo”)

 

-          Bene, ascoltate tutti- dice la McGrannitt zittendo la classe all’istante. – Oggi affronteremo l’Incanto Brancheus. Insieme all’Incantesimo Testabolla, l’Incanto Brancheus è il più usato per la respirazione sott’acqua; non è uno degli incantesimi più difficili o pericolosi che troverete nella Trasfigurazione Umana, tuttavia richiede una grande concentrazione durante la sua esecuzione, o potrebbe risultare incompleto, e quindi inutile. Ora…

Hermione pende letteralmente dalle labbra della McGrannitt, la fronte aggrottata per la concentrazione. Ron, accanto a lei, fissa il volto della professoressa ma ha lo sguardo vacuo, e a giudicare dal rossore che gli ha invaso le orecchie sta riassaporando con la mente i ricordi della notte. Ad un certo punto gli sfugge una risatina ebete; la McGrannitt non se ne accorge, intenta a spiegare un complicato schema alla lavagna, ma Hermione sì, e lo incenerisce con lo sguardo. Ron si affloscia sulla sedia  si finge improvvisamente interessato alle sue parole.

Harry fissa il disegno alla lavagna con lo sguardo perso nel vuoto, e sente che la concentrazione è via via più difficile da mantenere… e i suoi pensieri sempre più scivolano… verso Draco.

Harry sospira confuso. Chi è il vero Draco?
C’è un Malfoy che odia e detesta, perfido, scorretto, bastardo. E poi c’è il Draco della sua visione, che gli accarezzava dolcemente la mano in gesti affettuosi, che non ha letto il biglietto di Ron ed Hermione, che ha riempito un foglietto di pergamena delle sue iniziali. Il Draco con cui ha fatto sesso negli spogliatoi di Corvonero. In Guferia. Sulla cattedra di Piton.

È tutto così… confuso, sì, e complicato, perché non RIESCE a CAPIRE.

Non è facile dimenticare tutti i tentativi di Draco di farlo espellere, tutti gli attacchi, le scorrettezze, gli insulti,

 

(“Ora siamo pari, Potter. Sei tu quello che striscia. Sei tu quello che viene lasciato indietro”)

 

le parole intrise di veleno per colpire e far male. Cinque anni di odio per Malfoy ribollono nelle vene di Harry, e non li può semplicemente chiudere in uno scatolone e buttare nel lago in pasto alla piovra gigante .

Malfoy che ha tentato di far licenziare Hagrid e giustiziare Fierobecco.

Malfoy che prepara la campagna intimidatoria contro Ron.

Malfoy che fa inchiodare Ron al muro ed ordina estatico: “Picchiatelo”.

Malfoy che con un ghigno preme la spilla sul petto e fa apparire la scritta “POTTER FA SCHIFO”.

Malfoy che lo aspetta in fondo al corridoio alla fine del quinto anno e gli bisbiglia: “Sei morto, Potter”.

Draco Malfoy è incapace di amare, Harry lo sa benissimo.

E si sforza di convincersi che non gli importa esattamente nulla della cosa.

Di quelle iniziali

 

( H)

 

(HP)

 

(H&D)

 

(“H&D”, Harry, come per “Harry & Draco”)

 

sulla pergamena, o le carezze sulla mano, o il bigliettino, o tutte le volte che hanno fatto sesso insieme. 

No, non significano nulla, non DEVONO significare nulla, perché

 

(Potter)

 

qualunque cosa legata a Draco Malfoy

 

(POTTER!)

 

non può che portare guai e …

-          Harry!- sibila Hermione a mezza voce tirandogli una gomitata nelle costole per attirare la sua attenzione.

-          Che c’è?!?- protesta Harry massaggiandosi il fianco ammaccato. Subito dopo si accorge del silenzio calato nella stanza.

Le sopracciglia della professoressa McGrannitt sono così vicine da formare un’unica linea, e le sue narici sembrano sul punto di esalare fumo.

-          Anche se sei uscito dall’infermeria stamattina, non tollero distrazioni durante la mia lezione, Potter!- dice la McGrannitt con voce tagliente. – Cinque punti in meno a Grifondoro. Ora vieni qui davanti alla classe, Potter, vediamo come te la cavi con l’Incanto Brancheus.

Allarmato e stupito, Harry si volta verso Ron ed Hermione, in cerca disperata di aiuto.

-          Potter – lo richiama la McGrannitt in tono minaccioso, ed Harry si affretta a raggiungerla davanti alla lavagna, la testa nel pallone. La sensazione di avere tutti gli sguardi dei compagni addosso non lo aiuta certo a rilassarsi.

-          Ora, Potter, prestami attenzione; se ti distrai ancora, non mi limiterò a togliere cinque punti a Grifondoro- lo avverte severa guardandolo con un cipiglio da falco. – L’Incanto Brancheus, se correttamente eseguito, fornisce a colui che lo ha lanciato branchie e dita palmate; funziona in modo molto simile all’Algabranchia che hai utilizzato per la seconda prova del Torneo Tremaghi.

Harry fa cenno di sì con la testa per farle capire che sta seguendo.

-          Per eseguirlo correttamente, devi puntarti la bacchetta contro il petto e pronunciare la formula chiaramente, Potter… “Brancheus”.

-          Brancha… Brancheus – si corregge subito, - Brancheus- . Ripete più volte a bassa voce per mandarlo a memoria.

Due file di banchi più in là, sente Hermione mormorare l’incantesimo con lui.

-          Adesso concentrati. Devi esserlo veramente, Potter. Ricordate- dice la McGrannitt rivolta alla classe, - che la concentrazione per la Trasfigurazione Umana è importantissima. Se trasfigurate male un oggetto, nessuno si farà male; ma se trasfigurate male una persona, la situazione diventa molto più complicata. Ricordate: la concentrazione! Esercitatevi a concentrarvi a dispetto delle condizioni esterne, perché viviamo ormai in un periodo di guerra, Voi- Sapete-Chi è tornato, e dovete essere in grado di eseguire incantesimi e trasfigurare in qualunque situazione. Ne va della vostra vita. Perciò ricordate: concentrazione!

Si volta verso Harry ed esclama in tono pratico, lanciandogli un’occhiata significativa:

-          Avanti, Potter, vediamo cosa sei in grado di fare!

Harry passa il resto dell’ora a tentare un Incanto Brancheus decente; i continui richiami e le occhiate inceneritrici della McGrannitt non aiutano Harry a concentrarsi, e a fine lezione è riuscito appena a farsi crescere un paio di branchiette deformi dietro le orecchie; le sue dita invece, rimangono ostinatamente ossute e callose, senza traccia di membrana tra esse, ma la McGrannitt sembra comunque soddisfatta.

-          Entro la prossima volta devi essere in grado di produrre un Incanto Brancheus perfettamente riuscito, Potter- lo avverte rigida la McGrannitt prima che Harry possa raggiungere Ron ed Hermione fuori dall’aula, - altrimenti leverò 50 punti a Grifondoro.

-          Oh, Harry, non ci posso credere!- esclama Hermione invidiosa mentre si dirigono alla lezione successiva, Pozioni. – Anche io vorrei essere seguita personalmente dalla McGrannitt!

-          Hermione, tu non hai bisogno della McGrannitt, sei già in grado di lanciare l’Incanto Bracheus: guarda che ho visto le ditina palmate che ti sei fatta venire a lezione!- constata Ron serio, anche se non riesce ancora a levarsi del tutto i resti del sorriso ebete.

Poi lancia un’occhiata ad Harry e si affretta ad aggiungere :

-          Invece Pozioni…

-          Lo so, Ron- lo interrompe Hermione del tutto contraria a cambiare argomento e ignara degli sguardi truci che le sta lanciando Harry. – Però uno studio così particolare e personale con un professore deve essere fantastico, no? Voglio dire, impari molto più in fretta, capisci subito dove sbagli, incrementi le tue capacità…

-          Credo che la McGrannitt si sia fissata oggi con Harry perché… beh, per Voi-Sapete-Chi- dice Ron saggiamente. – La guerra è veramente iniziata, ed Harry sarà il bersaglio principale di Voi-Sapete-Chi, e …

-          Chiamalo con il suo nome: V-Voldemort… oh, per l’amore del cielo, Ron!- sbuffa Hermione quando Ron sussulta e lascia cadere la borsa a terra, sparpagliando libri su tutto il pavimento di marmo.

-          Oltretutto, - continua Hermione quando riprendono a camminare, - penso che vogliano proteggere Harry anche per le sue visioni. Ha sognato lo scontro tra il Ministero e V-Voldemort … RON!... L’anno scorso ha visto l’attacco a tuo padre da parte del suo serpente…

-          A proposito,- chiede Ron ricordandosi improvvisamente che anche Harry è lì con loro, - cos’è successo nello studio di Silente?

Harry racconta per il resto del tragitto che li porta ai sotterranei quello che è successo nell’ufficio del Preside, anche se ha la mente altrove. Checché possano ipotizzare Ron ed Hermione, che la loro professoressa di Trasfigurazione lo voglia proteggere perché è un bersaglio o per le sue visioni, Harry ha il netto dubbio che in realtà la McGrannitt non gli abbia ancora perdonato la sua scopata con Malfoy in aula Pozioni. La visione della porta aperta della classe e la prospettiva di passare due ore di lezione in compagnia di Piton non allieta certo l’umore di Harry.

Harry, Ron ed Hermione si siedono ai loro posti in fondo all’aula e tirano fuori le loro copie di “Mille Erbe e Funghi Magici”. Malfoy occupa un banco in prima fila, tutto intento a raccontare qualcosa di particolarmente divertente a Pansy e Daphne, che si coprono la bocca con le dita ed emettono risatine perfide lanciando sguardi beffardi all’indirizzo di Harry.

Harry apre il libro e inizia a sfogliarlo distrattamente, sforzandosi di ignorare Malfoy, anche se le dita gli si stringono in maniera allarmante intorno alla stoffa della manica.

Al suono della campanella, Piton

 

(Una fitta di odio nel cuore di Harry, mentre immagini del ricordo di Lupin gli attraversano la mente)

 

 chiude la porta dell’aula e si dirige verso la cattedra; batte con la punta della bacchetta la lavagna, dove compare il procedimento per la pozione del giorno.

Rivolge alla classe un’occhiata perfida.

-          Quella di oggi è una delle pozioni più difficile che affronterete nei vostri M.A.G.O. l’anno prossimo- li informa Piton con voce gelida, ed Harry trattiene a stento un gemito avvilito.

-          Iniziamo bene, eh?- mormora in un soffio abbattuto Ron al suo fianco, ed Harry annuisce piano col capo; dà una scorsa rapida alle istruzioni sulla lavagna, e si accorge che effettivamente è la cosa più ardua che abbiano mai provato.

-          La Pozione Espelli-Veleno è usata molto frequentemente nella guarigione; è un antidoto alla maggior parte dei veleni esistenti in natura e nel mondo magico, ed è perciò ottima norma averne sempre un po’ di scorta.

Detto questo lancia una tale occhiata alla classe che Harry si ripromette di procurarsene un po’ al più presto.

-          Nell’armadio troverete tutto ciò di cui avete bisogno, ma- aggiunge quando i primi alunni fanno per alzarsi per prendere gli ingredienti, - data la grande difficoltà di preparazione di questa pozione, sarà meglio accoppiare gli alunni più  deficienti – e guarda con una smorfia di puro disgusto Harry,- con quelli più intelligenti e dotati, che saranno in grado di riparare ai loro danni. Signorina Bullstrode, lei aiuterà Granger. Tiger, tu Weasley. Goyle seguirà Thomas  e Draco … Potter.

Harry guarda con sommo orrore (e sì, incredulità) Piton, la bocca socchiusa dalla sorpresa. Draco invece rizza di scatto il capo alla notizia e strabuzza gli occhi, ma non dà altro segno del suo stupore; non fa neanche cenno di muoversi, perciò Harry ficca nel calderone la sua roba e si affretta a raggiungerlo, prima che Piton trovi nuovi pretesti per togliere punti a Grifondoro.

Prende gli ingredienti per la pozione e torna al tavolo da lavoro. Malfoy è in piedi con le mani in tasca, apparentemente concentrato nella lettura delle istruzioni.

-          Vedi di non intralciarmi, Potter- lo avverte con la voce strascicata. Harry si irrigidisce di scatto e gli lancia un’occhiata gelida, mettendosi subito a lavoro.

“Smettila di pensare alla tua visione, piantala immediatamente!” si ripete mentalmente Harry.

Si deve essere sbagliato, deve aver confuso quelle mani… non era Draco quello accanto al suo letto, non può esserlo…

… eppure il bracciale che aveva visto era inconfondibile, inutile che si prenda in giro da solo.

Harry continua a spremersi le meningi in cerca di una risposta, ma si blocca quando Malfoy si decide finalmente a levare le mani dalle tasche e iniziare a lavorare sulla pozione: stanno tremando. Non eccessivamente, ma è bel visibile, specie vicini come sono lui e Draco, spalla contro spalla.

Lo stomaco di Harry si stringe di colpo. Il cuore accelera i battiti. Il suo sguardo passa dalle mani di Draco al suo viso appuntito.

“Perché tremi?” pensa confuso guardandolo.

Poi si rende conto di quello che sta facendo, ricorda DOVE si trova, nell’aula di Piton in piena lezione, con chiunque che può alzare lo sguardo e notare il modo in cui sta guardando ora Malfoy.

Si affretta a riportare l’attenzione sul conteggio degli occhi di serpente per la pozione.

 

( Concentrati, Harry, concentrati!)

 

Questo implica cercare di ignorare il tremolio delle dita di Draco a pochi centimetri dalle sue.

 

(“Esercitatevi a concentrarvi a dispetto delle condizioni esterne!” ripete la McGrannitt nella testa di Harry.)

 

È  quasi riuscito a distogliere lo sguardo quando Malfoy si muove e catalizza nuovamente l’attenzione di Harry su di sé. Il palmo della mano che stringe il coltello con cui è impegnato a sezionare i ventri di scarabeo è sudaticcio; Draco posa un attimo il coltello, si asciuga la pelle contro la veste e riprende a lavorare.

 

(CONCENTRATI, HARRY!)

 

Draco getta i pezzi di scarabeo nel calderone; poi socchiude gli occhi concentrato, mentre inizia a versare il giusto numero di gocce di sangue di minotauro da una boccetta. Sette gocce, non una di più, non una di meno.

-          Dimmi,  Potter- …plink….- come stanno la Mezzosangue e l’idiota?-  mormora Draco in tono perfido contando le gocce…. Plink… plink… - Ho sentito che stanotte si sono dati alla pazza gioia lasciandoti a bocca asciutta, - … plink…. – vero?

-          Sai una cosa, Malfoy?- sibila Harry, senza pensare, - Penso sia meglio non parlare di sesso a venti centimetri dalla cattedra su cui ti ho scopato.

Draco sussulta e sgrana lo sguardo di colpo. Le dita intorno alla boccetta hanno uno spasmo, il palmo umido di sudore e vapore spara via la provetta , che sguscia dalle mani di Malfoy come una saponetta, fa un mezzo giro in aria e viene inghiottita dal calderone con un sonoro GLUP.

Malfoy si lancia occhiate frenetiche nel terrore che qualcuno abbia sentito le parole di Harry, poi fissa chiaramente orripilato la superficie della pozione, che da verde è diventata rosa ed emette abbondante fumo grigio.

-          Merda!- bisbiglia Draco isterico con una punta abbondante di panico nella voce.- Cos’è, sei impazzito del tutto, Potter???

Harry apre la bocca per rispondergli a tono, per dire non sa neanche lui cosa, quando la voce gelida dell’insegnante di Pozioni sibila dietro di loro:

-          Cosa succede qui?

Dalle loro spalle fa capolino la testa unticcia di Piton, che si mette a fissare la pozione con il naso ad un centimetro dal bordo del calderone.

-          P-professore, io ho t-tentato… - si affretta a balbettare Draco, il viso ancora chiazzato dall’imbarazzo, ma Piton lo zittisce con uno sguardo.

-          Bene bene, Potter, a quanto pare hai superato te stesso… - mormora Piton arricciando le labbra in una smorfia di disgusto. Batte la bacchetta contro la parete esterna del calderone e fa Evanescere la pozione rovinata. – Dieci punti in meno a Grifondoro, Potter; spero che questo serva a fare penetrare nella tua mente ottusa l’idea di collaborazione, e ti assicuro che la prossima volta che saboterai il lavoro di qualcuno…

-          Io non ho sabotato proprio nessuno!- si difende Harry furioso.

Nel silenzio che cala nell’aria, Harry riesce a sentire Hermione trattenere bruscamente il fiato, poi bisbigliare:

-          Oh no, Harry!

-          Venti punti in meno a Grifondoro e punizione per Potter. Stasera alle nove- dice Piton in tono mellifluo.

Alle sue spalle, Draco lancia un’occhiata di intesa a Tiger e Goyle, ma è ancora rosso in viso, e si mordicchia le labbra. Ha nuovamente le mani affondate nelle tasche.

Mancano ormai solo un paio di minuti alla fine della lezione, e Piton ordina agli studenti

 

(- …che non si sono comportati in modo vigliacco- aggiunge fissando disgustato Harry)

 

di versare un po’ della loro Pozione Espelli-Veleno nelle boccette e lasciargliele sulla cattedra.

Harry osserva tremando di rabbia la coda di alunni sfoltirsi, fino a quando Ron ed Hermione non lo raggiungono.  Le orecchie di Ron sembrano sul punto di eruttare fiamme, tanto sono rosse; non deve aver passato neanche lui due ore piacevoli in compagnia di Tiger.

-          Toglieremo quel ghigno soddisfatto dalle loro facce schifose la prossima settimana, Harry, vedrai- mormora a denti stretti Ron. – Devi soffiare il boccino a quel bastardo di Malfoy! Voglio…

-          Ron, calmati- cerca di tranquillizzarlo con voce dolce Hermione mettendogli una mano sulla spalla, ma lui non se ne cura, e continua rabbioso:

-          Voglio vederli umiliati, strisciare a terra…

Goyle urta così forte Ron in mezzo alle scapole che lo manda giù lungo sul pavimento gelido del corridoio. Contemporaneamente, un’altra mano cerca di buttare giù Harry, ma o non ha abbastanza forza, o prende male la mira, e il braccio scivola più in basso e incastra il polsino della camicia contro la cinghia della borsa di Harry.

È Malfoy.

Ha dipinto sul volto un’espressione delusa, ma nel suo sguardo c’è anche un qualcosa diverso dal solito, che questa volta Harry identifica subito: paura..

- Lasciami!- sibila gelido Draco. Fa un balzo indietro allontanandosi bruscamente da Harry e dà un forte strattone col braccio per liberarsi; la cinghia si spacca e la borsa rovescia a terra libri, e quaderni, e piume; la boccetta d’inchiostro si schianta polverizzandosi sul pavimento, schizzando i pantaloni di Harry e Draco. Diversi schizzi neri raggiungono alle guance  e alle mani Ron, ancora giù.

Malfoy si ripara dietro Tiger e Goyle nella maniera più vaga possibile e poi rivolge un’occhiata di scherno a Ron.

-          Sai, Weasley?- lo canzona beffardo,- non parlerei di “battere” qualcuno quando non sei neanche in grado di reggerti in piedi.

Pansy Parkinson e Daphne Greengrass scoppiano in risatine maligne e indicano Ron a terra, che si sta alzando lentamente, il viso rosso di rabbia.

Harry afferra la bacchetta in tasca e fa per estrarla….

…La mano è quasi fuori dalla stoffa, va per alzarsi…

Per un secondo incrocia lo sguardo con quello di Malfoy, e in quei suoi occhi grigi legge rabbia e …

…cosa, Harry?

Cosa?

Qualcosa che non vuole capire e che i rifiuta di riconoscere, ma che è intenso, e grande, e vasto.

Qualcosa che non ha mai affrontato in vita sua, e che lo lascia stordito e senza fiato.

Che cosa nascondono le iridi ghiaccio di Draco? Harry non lo sa, ma per qualche strano motivo gli si stringe il cuore in una morsa indifesa, inerme.

-          La lezione è finita, perché siete ancora qui?- domanda secco Piton uscendo dalla classe e vedendoli.

-          Professore, Malfoy…- inizia Hermione.

-          Signore, Potter…- esclama Pansy.

-          Silenzio!- le zittisce. - Tu- indica Pansy – cos’è successo?

-          Draco stava camminando tranquillamente quando Potter gli è andato contro per litigare.

-          Non è vero!- interviene Dean stringendo i pugni. – Sono stati Tiger e Malfoy che hanno spinto Ron a terra e …

-          Non incolpare gli altri se Weasley non è capace di tenere un piede davanti all’altro, Thomas! Cinque punti in meno per Grifondoro. E tu, Potter, cosa volevi fare con quella bacchetta?

-          Volevo…

Oh, lo sa bene cosa voleva, almeno con che intenzioni era partito: lanciare una fattura a Draco e fargli MALE.

Ma poi vede lo sguardo di Hermione che sembra dirgli “Non lo fare, Harry, non lo fare”.

 

(E quello sguardo, Harry, gli occhi di Draco)

 

-          … volevo riparare la mia borsa – mente ringhiando attraverso la mascella serrata.

Piton lo osserva penetrante e inarca un sopracciglio, ma si limita a dire:

-          Ora basta, andatevene.

Malfoy se ne va con un ghigno beffardo sulle labbra, accompagnato dalle risatine di Pansy e Daphne; Tiger e Goyle chiudono il gruppo, lanciandosi occhiate stupide alle spalle per assicurarsi che a Harry o Ron non venga in mente di attaccarli.

Harry aiuta Ron a ripulirsi dall’inchiostro e si affretta a chinarsi ed infilare la sua roba nella borsa; la aggiusta con un colpo di bacchetta e si sta per rialzare quando un bagliore argenteo attira il suo sguardo. Attaccato al gancio della cinghia pende il braccialetto di Malfoy. Deve averlo perso quando ha strattonato il braccio per liberarsi.

Harry allunga una mano per prenderlo, ma la ritira al petto l’attimo dopo.

È un oggetto di Draco. E se… Vedesse qualcosa? Non può farlo lì, in mezzo ai sotterranei, davanti a Ron ed Hermione.

Tira fuori un fazzoletto di carta e lo usa per prendere il bracciale, ve lo avvolge dentro e lo infila in una tasca della borsa.

Dovrebbe restituirlo a Malfoy, ma prima deve provare una cosa.

Deve sapere cosa è vero e cosa è falso nel comportamento di Malfoy.

Capire a quale Draco credere.

Fa un sorriso tirato a Ron che lo guarda incuriosito e ad Hermione che lo osserva pensierosa.

-          Andiamo?

Insieme, riprendono il cammino verso l’uscita.

 

 

***

fine capitolo-.-

 

 

 

 

***

 

^^’’’ siete ancora svegli? Complimenti a chi è arrivato fino a qui ^^’’’’… eventuali critiche costruttive o commenti possono essere fatte all'indirizzo tesla_vampire@yahoo.it ^^, grazie!

 


 

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