Notes: I personaggi sono dei relativi autori, al seguente storia non è stata
fatta a scopo di lucro ma di puro divertimento.

Nb: dedicata a una persona per me specialissima e cioè la nostra Kei per
dirle che le voglio un mondo di bene








Tu

di Amy e Madhatter


Maledettamente bello. Un demone ecco cosa sei e anche adesso che il sogno ti stringe sul suo seno e la luna danza sul profilo del tuo viso, quel tuo sorriso galleggia ancora, ironico e cattivo come quello di un signore delle tenebre.
Osservo il disegno scuro delle tue sopracciglia tremare e arcuarsi in una smorfia sofferente. Chissà dove sei in questo momento, quando il sogno ti rapisce portandoti via da me in mondi lontani che puzzano della muffa di un passato troppo vivo per essere serenamente dimenticato. 
Un mio dito scorre sul tuo mento, indugia sulla cicatrice che segna un sottile solco sulla tua pelle,la segue fino a giungere alla benda poi ridiscende, misericordiosa e tremante. Mi piaci. Mi sei sempre piaciuto, dal primo momento in cui ti ho visto, dal momento in cui ho incrociato il tuo sguardo e ho capito che dentro di te c'era ancora quel bambino spaventato che vedevo nei tuoi ricordi. 
Inizialmente mi imposi una assurda etica inventata da me stesso come una scusa e annegavo il mio piacere in donne da pochi soldi a cui allungavi dei biglietti da mille e una 45 Magnum per il loro silenzio. Ma tu sconvolsi tutto, legandomi a te, rimanendo come un'ombra nella mia vita.
Sospiro affondando il capo nel cuscino. Il biancore del soffitto quasi mi ferisce.
Non so quando sia iniziano esattamente tutto o quando capii la vera natura del mio interesse verso di te ma non credo sia particolarmente importante.
Nulla è importante quando sono accanto a te. Esistiamo solo io e te in un paradiso artificiale fatto di alcool e follia. I pensieri sono lasciati fuori dalla porta insieme alle scarpe.
La donna che ci ha dato le chiavi sapeva benissimo che non avrebbe visto la luce della prossima alba, gliel'ho letto negli occhi quando la sua mano tremante si chiuse più forte sopra quelle chiavi del Paradiso. E' strano come certe persone siano consapevoli dello spettro del futuro accanto a loro.
Ti sento agitarti nel sonno, la tua pelle nuda che mi sfiora impercettibilmente. Le lenzuola ti scivolano di lato scoprendo una pelle dal pallore lunare e io so già che sono tuo e sono completamente perso, drogato dal profumo di essa, ipnotizzato dalla sua lucentezza perlacea , viziato dalla sua morbidezza, incuriosito da ogni segno del dolore che hai passato e superato, assorbito e stordito da te come da un forte afrodisiaco orientale. 
Ti adoro, ti osanno, ti creo e distruggo ogni notte, nei miei sogni e col mio corpo. Ti umilio, ti vizio, ti coccolo e spezzo.
Ti amo e ti odio, ti temo e ti derido in un contrasto folle di paura e passione perché ogni volta so che potrebbe essere l'ultima per noi, che potrei non risvegliarmi più. Perché so che non esiteresti a togliermi tutto a giocare con la mia vita e rompere quel giocattolo che ormai non ti diverte più. E lo faresti con la crudeltà di un bambino che spezza la sua bambola preferita senza un perché. Il mio sangue scivola via dalla ferita del tuo morso. Stanotte lo hai fatto con disperazione quasi fosse la vita che volevi prendere a morsi. Non mi sono chiesto il perché ma mi son limitato ad abbandonarmi a te, ad amarti in modo selvaggio e violento in questo squallido Motel. Forse è per questo che ti amo perché con te posso essere quello che voglio senza dover mentire, non mi chiedi mai se ti ami, lo sai e basta ma soprattutto non chiedi nulla ma pretendi tutto ciò che posso darti e questo mi pare sempre così poco che mi stupisco di quanto siano modeste le tue richieste.
Sei la creatura più semplicemente complessa che io conosca tanto che a volte pari irreale, quasi irraggiungibile come se nulla potesse veramente ferirti.
Hai creato intorno al tuo castello alte mura e io sono il fortunato per cui il pontile è stato calato. Un eletto o forse l'unica persona in grado di conoscerti veramente. Non è vero. Posso leggere i tuoi pensieri ma non posso aprire il guscio in cui ti sei rinchiuso . osservarti è come guardare un cristallo dalle mille facce e ogni volta ne compaiono di nuove e quando ebbro di felicità mi illudo di conoscerle tutte ecco che ne scorgo altre simili eppure diverse nella propria similitudine.
Possiedo il tuo corpo ma quanto posso intravedere della tua anima?
La mia mano vaga sul tuo corpo , sul petto dal respiro regolare, sui capezzoli appena accennati che piano assumono il turgore che le mie labbra conoscono troppo bene, sullo stomaco teso dagli addominali appena accennati, sulle anche appuntite e docili. Mi fermo ansante, già eccitato da questa nudità inerme. E ti ho solo assaggiato con un senso.
Scivolo accanto a te, su un fianco, respirando il profumo dei tuoi capelli. Sorrido riconoscendo il mio stesso balsamo al cocco. I capelli hanno un odore morbido penso anche se non è una definizione adatta a un odore so che è l'unica che mi aiuta a esprimere a parole ciò che sento. Profumo di bagnoschiuma e sudore sul tuo corpo e più giù il mio odore. Mi pari un angelo addormentato scolpito nel puro marmo bianco di Carrara e pensare che fino a poche ore fa eri sotto di me, arcuandoti come un gatto alle mie carezze a muoverti nei giochi più perversi che il corpo possa imparare. 
Risalgo riempiendomi gli occhi della tua immagine, di quella pelle serica come neve , di quelle cicatrici che sono strisce di sangue rosso. Il tuo sangue mischiato a quello dell'uomo che verrà pianto dalla moglie, quell'uomo dai capelli scuri che giace crocifisso come moderno Cristo, nudo e col capo chinato davanti alla morte senza pudore ma col terrore che vela lo sguardo.
Poi incontro il tuo sguardo: un pezzo di ambra opaca e traslucida.
La tua mano è come freddo ghiaccio sulla mia pelle bollente. Un brivido mi corre lungo la schiena.
"Schuldich.."mi sussurri e capisco che anche oggi sopravvivrò, che ancora non ti sei stancato di me, che tu mio sovrano hai proclamato la mia libertà per un giorno ancora.




 
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