Ti amo.

di Naika

Attenzione: la fic si colloca idealmente alla fine del 12 numero se non lo avete ancora letto ci capirete ben poco quindi prima leggettevi quello.

 

 

Pow Ash

 

Respiro a fatica un paio di volte socchiudendo le palpebre, cercando di mettere a fuoco.

Blanca non si è rammollito ai Caraibi.

Quel bastardo!

Perchè!!

Perchè tornare al servizio di Dino!!

Se non ci fosse lui forse potrei sperare di farcela ma così....

Non posso batterlo.

Lo so.

Lui è il mio maestro ed è ancora un gradino più su di me.

Shit!!

Mi passo una mano tra i capelli mettendomi dolorosamente a sedere.

Il petto mi fa male quasi come se mi avessero sparato.

 

Sarebbe stato meglio.

Per me.

Per Eiji.

 

Eiji....

 

Lui lo ucciderà.

Blanca non ha acconsentito alla mia richiesta.

Sono quasi un figlio per lui ma non ha ascoltato la mia unica supplica.

Una preghiera.

 

“Ti prego... non ferirlo... lascialo perdere... ti prego...”

 

Io che non avevo mai pregato...

Con il fiato che mi usciva a fatica gli ho concesso di sapere quanto per me Eiji sia importante.

Gli ho concesso di vedere quanto è profondo il mio amore per lui.

 

Ma Blanca è un professionista.

 

E un professionista non ha spazio per i sentimenti.

Ucciderà Eiji.

Strapperà la vita dell’unica creatura che ha dato un po’ di gioia alla mia anima.

Spegnerà la luce che mi aveva fatto riscoprire il calore di un sentimento vero.

 

No.

 

Farò qualsiasi cosa per impedirlo.

Qualsiasi.

 

“Perderesti tutto...” ha sussurrato Lee con quel suo sguardo da serpe.

“La verità tanto ricercata, la vendetta per tuo fratello e la fiducia di Max Lobo... persino la libertà!”

 

Tutto quello per cui ho lottato andrebbe in fumo.

Tutto il mio dolore sarebbe inutile.

Tutti i mie sforzi, vani.

La mia lenta risalita per uscire da quest’incubo si concluderebbe con una caduta, lenta, agonizzante e definitiva verso un baratro ancora più scuro, viscido e puzzolente.

 

“Dunque Ash... yes or not?” mi ha chiesto “Qual’è la tua scelta?”

 

Lee aveva lo sguardo di chi crede di avere tutte le risposte.

Di chi pensa di aver compreso.

 

Qual’è la mia scelta?

 

I mie sforzi, i miei sacrifici, i miei sogni posso sacrificarli così?

Svenderli, arrendendomi senza lottare solo per proteggere lui?

 

“Va bene... farò come dici..”

 

Lee mi ha guardato quasi preoccupato.

Non riusciva a capire.

L’indomabile lince si è arresa.

Ha ceduto.

 

Ti sei chiesto perchè vero Lee?

 

Tu non sai ancora che cos’è l’amore.

Se un giorno lo troverai allora capirai che vuol dire.

Capirai perchè accetto di perdere me stesso pur di salvare lui.

 

“Io ora sono felice ..

È la prima volta da quando sono nato che provo una gioia simile.

In questo mondo c’è una persona che si preoccupa per me, senza chiedere nulla in cambio.

Niente è più importante di questo...

A me basta questa felicità...”

 

Chissà se Blanca ha capito le mie parole.

 

Eiji mi ha restituito la speranza.

Mi ha dato una forza che non avevo avuto mai.

E la gioia.

 

Questa gioia che anche ora mi spinge a respirare, ad alzarmi e a tornare a casa.

Da lui.

Nonostante il passato, il presente e il destino che mi riserva il futuro.

 

....

 

La casa è silenziosa, avvolta nella semioscurità.

Mi avvicino al suo letto e gli poso delicatamente una mano sulla fronte.

La febbre è scesa.

Meno male.

Sposto la mano piano, per non svegliarlo ma mi ritrovo i suoi occhi scuri, puntati nei miei.

 

“Sei tornato..” borbotta con voce arrochita dal sonno mettendosi a sedere, allungando una mano per accendere la luce e quando il bagliore dorato dell’abajour mi illumina sussulta nel notare la mia bocca macchiata di sangue e la maglietta sporca dello stesso rosso cupo.

Eppure non domanda niente.

Scuote il capo e scivola fuori dal letto “Vado a prendere la cassetta del pronto soccorso..” borbotta cercando di nascondermi la sua preoccupazione.

Lo osservo allontanarsi da me per tornare poi con il cotone e il disinfettante.

“Stai diventando una perfetta crocerossina...” lo prendo in giro per alleggerire un po’ la tensione.

Lui sospira ma non ribatte.

Forse è ancora un po’ stanco.

O magari è intontito dal sonno.

Sussulto quando passa il cotone bianco sulle mie labbra e lui ridacchia.

“Che c’è il grande Ash Linx non resiste al bruciore?” sfotte.

 

Stupido!

Non è il disinfettante a bruciare sulle mie labbra.

Ma il tocco leggero delle tue dita candide.

Sentirle sfiorarmi le labbra ha mandato miliardi di brividi lungo la mia schiena.

 

Lo desidero.

Lo desidero da morire.

 

Dalla prima volta in cui l’ho baciato, semplicemente per passargli quel messaggio.

Il tocco delle sue labbra è morbido e caldo.

Avrei una voglia incredibile di baciarlo.

 

Adesso.

Che la semioscurità ci avvolge protettiva.

Ora.

Che so che non c’è domani per noi.

 

Niente happy end in questa storia.

Niente smielevolezze da romanzetti rosa.

Nessun ‘e vissero felici e contenti’.

 

Abbiamo solo questi istanti.

 

E io vorrei... vorrei disperatamente averlo.

Assaporare questa gioia fino in fondo prima di perderla.

Ma non posso.

Non posso.

 

Lui stacca il cotone dalle mie labbra e mi sorride dolcemente.

Ha lo sguardo amorevole e rassegnato di una mamma che si prende cura del suo bambino, feritosi per l’ennesima volta nel combinare qualche marachella.

“Brucia davvero così tanto?” sussurra piano avvicinando il volto al mio.

 

Eiji...

 

Non sai quello che stai facendo... stai lontano da me.

Non voglio sporcarti...

Non voglio...

 

Ogni mio pensiero finisce in cenere, spazzata lontano dal suo alito caldo che mi accarezza le labbra quando lui soffia piano sulla mia ferita.

 

Eiji...

 

Annullo la minuscola distanza tra le nostre labbra, abbracciandolo con disperazione, rovesciandolo sul letto cercando di sopprime il grido della mia anima.

Non ho resistito.

Sono debole.

 

Sì...

Il grande Ash Linx è debole.

Debole, debole, debole!

 

Debole di fronte a te.

 

Eiji.

 

Mi stacco da lui rispecchiandomi nei suoi occhi scuri, spalancati.

I capelli sono una massa arruffata sul guanciale pallido.

Le guance arrossate.

 

Lo voglio.

Lo voglio per me.

Ma non posso..

Non devo...

 

“Scusami...”  ansimò scostandomi da lui.

Eiji si riscuote di scatto e mi afferra per le braccia.

 

“Resta...” sussurra arrossendo fino alla punta delle orecchie.

 

Così limpido e puro.

 

Non posso.

Non posso.

Non posso!!

 

Sembra leggermi nella mente perchè mi attira a se, a pochi centimetri dal suo viso, e mi fissa.

Mi guarda con quei due pozzi neri che in questa notte scura sembrano senza fondo.

Come vorrei perdermici.

 

“Resta...” ripete piano prima di sollevare il capo e cercare nuovamente le labbra con le mie.

 

Davvero non ho la forza di negarmi il suo bacio.

Quel tocco morbido e caldo che ricordavo.

La sua lingua incontra incerta la mia.

 

Così goffo e innocente.

 

Lo adagio di nuovo sui cuscini stendendomi su di lui mentre le mie mani scivolano a slacciargli la camicia del pigiama.

Lo sento ansimare sorpreso.

Si tende sotto le mie mani esperte ma non mi allontana anzi...

Solleva le braccia e mi stringe a se, cercando la mia lingua con la sua.

 

Lo sai, vero?

 

Lo senti.

Questa potrebbe essere la nostra ultima notte.

Lo sai anche tu.

Ti sei accorto che ti ho mentito quando sono uscito dicendoti che andavo da Max vero?

Lo so che te ne sei accorto ma non hai detto niente.

Come non hai detto niente quando sono tornato ferito.

Tu non parli.

Non accusi.

Ma mi guardi con quei tuoi occhi scuri carichi di preoccupazione.

 

Non c’è rimprovero.

Non mi giudichi.

 

Però ti preoccupi.

 

E cerchi di proteggermi.

Ed è la prima volta sai?

La prima volta che qualcuno cerca di proteggere ME.

 

Mi libero della maglia staccandomi per un momento dalle sue labbra e ancora una volta resto senza fiato di fronte alla sua visione.

Il suo petto si alza e si abbassa in fretta tra i lembi della camicia del pigiama ormai completamente aperta.

Mi riadagio su di lui abbassando la bocca sulla sua gola, lungo il suo sterno fino al petto e il suo respiro accelera ancora.

Sento il battito impazzito del suo cuore sotto il tocco della mia lingua.

Avverto il tocco incerto delle sue mani sulle mie spalle, sui miei fianchi.

Faccio scivolare una mano verso il basso lentamente mentre la mia bocca torna a cercare la sua e le mie dita spariscono sotto il tessuto pallido dei suoi pantaloni.

Lo sento ansimare e contorcersi sotto di me.

Sai stacca violentemente dalle mie labbra e grida quando la mia mano si chiude su di lui.

 

“A..ash..” il suo è a malapena un ansimo roco.

 

Sollevo un po’ il capo per fissarlo ma lui sfugge il mio sguardo.

“Che cosa c’è?” gli chiedo piano, posandogli un bacio leggero sulla gola pulsante.

 

Come corre il suo cuore ora!

 

Continua a non fissarmi, ma lo sento improvvisamente nervoso.

Tolgo la mano dai sui pantaloni e lui emette un piccolo sospiro che non riesco ad identificare.

 

Sollievo o dispiacere?

 

“Non vuoi?” gli sussurro con il cuore in gola.

Sono eccitato da star male ma l’ultima cosa che voglio è forzarlo.

 

“NO!” esclama lui voltandosi di scatto.

“Cioè sì!” si corregge subito.

Si aggrotta confuso sempre più rosso in volto e io...

 

... nonostante la situazione...

... nonostante Dino, Lee e Blanca...

... nonostante la spada di Damocle che ho sulla testa....

 

... io non posso fare a meno di ridere.

 

Rido di gioia.

Rido davvero.

Rido come non ho mai fatto in vita mia.

Rido finchè una lacrima non mi scivola lungo la guancia.

 

“ASH!!” esplode lui tentando di tirami un pugno.

Lo blocco per il polso e lo tiro contro di me, con forza, portando il suo volto a pochi centimetri dal mio.

 

“Che c’è Eiji non mi dire che è la prima volta?” lo prendo in giro malizioso.

 

Diventa rosso come un peperone e abbassa di scatto lo sguardo sfuggendo il mio.

Mi sento gelare improvvisamente.

 

God... lui è...?

 

“Eiji...?” lo chiamo mettendogli un dito sotto il mento costringendolo a fissarmi.

“Se... sei vergine?” ansimo incredulo.

Ma non ho bisogno di una risposta.

L’ho già letta nei suoi occhi.

 

Shit!

 

Balzo giù dal letto lasciandolo libero in fretta.

Che cosa stavo per fare!

Pazzo!

Folle!

 

Avrei davvero bruciato la sua luce.

Come potevo anche solo pensare di sporcarlo così!

 

“Ash...!” Eiji balza giù dal letto a sua volta e mi strappa di mano la maglia che stavo per rimettermi.

“Lasciami!” gli ringhio contro con il mio peggior tono ma lui non ha paura di me.

Il coniglio che non ha paura della lince....

 

“Se..senti io.. è vero non l’ho mai fatto nemmeno con una donna e non sono pratico ma se tu m’insegni...” è sempre più rosso e balbetta ma non abbassa lo sguardo.

Piccolo... piccolo Eiji... pensi davvero che sia QUESTO il problema?

 

“Non voglio sporcarti...” mi esce dalle labbra prima ancora che io me ne renda conto.

 

“Sporcarmi?” sussurra sorpreso prima che il suo sguardo diventi serio e determinato.

Stai giocando con me?” mormora.

 

No, questo mai!

No..” sussurro piano.

Non voglio una notte di sesso.

Non voglio uno sfogo per il mio amichetto dei piani bassi.

Voglio fare l’amore con te.

Voglio perdermi dentro di te, annullarmi, fondermi nella tua luce.

 

No” ripeto fissandolo deciso e lui mi sorride sfilandomi la maglia dalle mani dolcemente, lasciandola cadere a terra.

Allora non mi sporcherai..” mormora mettendomi le braccia intorno al collo.

 

Eiji...

 

Lo sollevo dolcemente e lo faccio stendere di nuovo sul letto.

Mi alzo un momento togliendomi i jeans e i boxer mentre lui mi guarda con gli occhi enormi e le guance in fiamme.

E’ bellissimo.

Più bello di qualsiasi altra cosa io abbia visto mai.

Lo aiuto a sfilarsi i pantaloni del pigiama e i boxer accompagnando le sue mani.

 

Tremano leggermente.

 

God... sono davvero degno di ricevere un dono simile?

 

La sua bocca cerca la mia e un po’ di coraggio mentre le mie mani riprendono la loro corsa, ora priva di ostacoli sul suo corpo.

Si tende e sussulta.

Gli faccio alzare un po’ i fianchi aiutandolo a sistemarsi contro di me, mentre la mia bocca lascia la sua per disegnare il contorno della sua mascella, la linea della gola.

Scendo sul petto, traccio il percorso dei suoi muscoli fino agli addominali e poi sempre più giù finchè le mie labbra non poggiano un candido bacio sul suo membro eretto.

 

“Kami Ash!” ansima.

 

Allungo la lingua piano assaggiandolo con riverenza mentre lo sento tendersi e ansimare mormorando parole in giapponese che non capisco.

Spero non siano insulti ma dai suoi gemiti direi di no.

Infilo una mano sotto la sua schiena facendola scivolare lungo la linea arcuata della spina dorsale fino ai glutei mentre la mia bocca lo accoglie dentro di se e le sue mani mi artigliano i capelli biondi.

Amo sentirlo gemere e gridare.

Contorcersi e tremare sotto di me.

Solleva i fianchi cercando la mia bocca facilitando così la mia mano che si apre un varco tra i suoi glutei.

Il primo dito non lo sente nemmeno preso com’è dal lavoro sapiente della mia lingua.

Il secondo però lo fa ansimare.

Lo sento distintamente irrigidirsi per un momento e decido di staccare la mia bocca da lui per controllare che sia davvero ciò che vuole.

 

“Baka!!” protesta.

Hmm... questo a tutta l’aria di un insulto invece.

“Non so il giapponese..” gli ricordo allungando la lingua per sfiorargli la punta del membro eretto.

 

“Stu..stupido..” ansima lui, traducendo “...continua..”

E di nuovo rosso come un peperone.

 

Eiji, Eiji, Eiji!

Mi farai impazzire lo sai?

 

Lo avvolgo tra le labbra riprendendo a torturarlo senza permettergli di venire e lui s’inarca di nuovo per me con un sospiro che gli si spezza a metà quando comincio a muovere le dita dentro di lui.

Lo preparo a lungo con attenzione finchè non lo sento pronto ad accogliermi, allora stacco le labbra da lui e lo libero dalle dita.

Lui snocciola un’altra serie di quelle parole in giapponese che non capisco ma che hanno l’aria di essere insulti.

Gli chiudo quella bocca irriverente con la mia mettendolo a tacere e lui si contorce disperatamente contro di me, sfregando il suo sesso ormai allo spasimo contro il mio che non verte certo in condizioni migliori.

 

Non c’è più tempo per i giochi.

Gli sollevo le gambe e mi posiziono contro di lui, mentre la mia mano destra scivola a chiudersi sul suo sesso, per distrarlo.

Lo guardo immobile per un dolorossissimo istante.

 

Puoi ancora tirarti indietro.

Puoi ancora fermarmi.

 

Ma lui mi sorride e allunga le braccia per stringerle sulle mie spalle.

Chiudo gli occhi e spingo.

Affondo nella sua carne calda e stretta.

Così calda e stretta.

Ansimo incredulo, spalancando gli occhi travolto dalle sensazioni che hanno scosso il mio corpo.

 

Mai...

Mai mi ero sentito così...

 

Il suo calore non brucia.

Mi avvolge, mi chiama, mi abbraccia.

La sua luce.

E questa gioia.

 

Sono mie.

Mie per sempre.

 

“Io ora sono felice ..

È la prima volta da quando sono nato che provo una gioia simile.

In questo mondo c’è una persona che si preoccupa per me, senza chiedere nulla in cambio.

Niente è più importante di questo...

A me basta questa felicità...”

 

Felicità...

Pura liquida e calda.

Esplode in noi, con noi e niente....

Niente ha più importanza.

 

“Ai shiteru Ash...” lo sento sussurrare appena, affannato, prima che perda i sensi.

 

...

 

Eiji dorme.

Gli è tornata la febbre per colpa mia.

Gli passo dolcemente una mano tra i capelli neri scostandone un ciuffo ribelle che gli era scivolato sul viso e lui mugola accoccolandosi contro di me.

Vorrei cristallizzare questo momento per sempre.

“Ti amo...” lo sussurro piano chinandomi a sfiorargli le labbra con le mie in un bacio leggero e lui sorride, nel sonno, sorride, strofinando la guancia contro il mio petto.

 

Il rumore della porta che si apre mi fa voltare di scatto.

La mano saetta alla pistola sul comodino e il clack della sicura che viene tolta blocca Ibe, immobile sulla soglia, il pigiama spiegazzato e gli occhi spalancati.

Sbuffo riponendo l’arma sul comodino, nessun pericolo in vista.

Mi ero completamente dimenticato che lui dormiva nell’altra stanza.

L’ho chiamato io per non lasciare Eiji da solo.

 

Cavolo però ha il sonno pesante il reporter!!!

 

Sorrido tra me e me.

Meglio per lui.

Se ci avesse interrotto ieri sera avrei anche potuto sparargli davvero!

 

Il suo sguardo scivola sul mio petto nudo fino ad Eiji che dorme placidamente tra le mie braccia.

Sospira e scuote il capo con fare paterno ma non commenta, non sembra sorpreso più di tanto.

“Lo sapevo che sarebbe successo..” mormora piano, infatti.

“Non fargli del male” si raccomanda uscendo dalla stanza ed è ormai sulla soglia quando mi viene in mente una cosa.

“Ibe!” lo richiamo.

Lui si volta sorpreso.

“Che cosa vuol dire “Ai shiteru”?” gli chiedo ricordando quelle due parole a malapena sussurrate da Eiji.

Ibe mi sorride e scuote di nuovo il capo.

 

Ai shiteru vuol dire: ti amo.

 

 

Fine....

 

Bhe è la prima che scrivo su questo manga spero possa andare ^_^


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions