Prima di cominciare avverto che i personaggi e la stessa storia sono di mia invenzione....e quindi guai a chi li tocca!! *Miyu mooolto possessiva con le sue creaturine* Solo io ho il potere assoluto sulle loro vite.....anche se loro non mi sembrano molto contenti di ciò....chissà perchè poi?!

Con questo capitolo si arriva finalmente alla parte principale della mia storia. In teoria tutto avrebbe dovuto avere inizio da qui (più o meno) ma ho dovuto aggiungere qualche capitoletto per spiegare alcuni fatti che altrimenti venivano lasciati in sospeso!

Questa parte la dedico interamente alla mia sorellina Yurika come regalo di compleanno! (anche se ha già compiuto gli anni da un po’!^^;;) In oltre, per esaudire il suo desiderio di stare vicino a Ryan…beh….l’ho inserita in incognito all’interno della fic…….assieme alle altre mie sorelline Sakuya (alias Eli) e Seimei (non volevo fare torto a nessuno!)! Siete contente!?^_^

Per finire avverto la mia carissima amica Hira-chan di non azzardarsi a ridere per il motivo a lei ben noto altrimenti la faccio a fettine! *Miyu armata di super-falce*



So far away

parte V

di Miyuki 

 


Nelle strade regnava il caos più totale.

Gente che urlava, che correva, che fuggiva da quell’ammasso di macerie che emanava morte….la morte delle persone che vi erano rimaste sommerse…..perché nessuno avrebbe mai potuto sopravvivere, lo sapevano bene.

Quell’edificio si era sgretolato travolgendo ogni cosa che si trovava nella portata di 200 metri, come un fiume in piena. Era un miracolo che non avesse abbattuto anche i palazzi vicini.

Ma nonostante tutto la speranza era ancora viva nel cuore delle persone e molti volontari stavano già cercando di prestare soccorso ai numerosi feriti, in attesa di aiuti.

In lontananza si potevano distinguere chiaramente la sirene delle ambulanze, della polizia e dei vigili del fuoco che cercavano di recarsi il più velocemente possibile sul luogo dell’incidente, anche se con scarsi risultati. Infatti tardavano ad arrivare a causa della grande affluenza di macchine per le strade….il traffico era stato completamente bloccato.

Erano già passati dieci minuti dall’improvvisa e misteriosa caduta del palazzo e la gente stava cominciando a cadere sempre di più nel panico…..tutti tranne una persona che osservava dall’alto tutta la scena.

Sul suo volto si poteva chiaramente distinguere un ghigno malefico mentre due occhi rossi sembravano ardere di fuoco vivo.

Poi dalla sua bocca fuoriuscì una risata agghiacciante, tanto era il sadico divertimento che trasmetteva, e come per incanto tutto piombò in un tetro silenzio.

Il tempo si era fermato.

Nessuno si muoveva…..tutto era assolutamente immobile.

Sembrava di stare fissando una foto.

“AHAHAHAHAH! Poveri e miseri esseri umani……così fragili….e così patetici!”

Con un balzo felino saltò giù da uno dei palazzi, compiendo un volo di parecchie centinaia di metri. Si sarebbe di sicuro schiantato al suolo se solo, a pochi metri da terra, non fossero comparse sulla sua schiena un paio di enormi ali nere che lo fecero planare di colpo e atterrare con il minimo rumore e danno, proprio al centro delle macerie.

Rimase immobile qualche istante, guardandosi attorno soddisfatto del proprio lavoro.

Poteva chiaramente percepire tutti i sentimenti negativi che aleggiavano in quel luogo: paura, disperazione, morte, dolore, sangue, rabbia………cose che mandavano letteralmente in estasi i suoi sensi.

Brividi di piacere percorsero il suo corpo mentre chiudeva gli occhi e si lasciava travolgere da essi, ricavandone forza.

Si sentiva euforico. Non gli era capitato spesso di avere sotto mano un simile quantitativo di energia negativa  con la quale nutrirsi.

Sarebbe stato bello poter assaggiare anche un po’ di sangue umano, la cui dolcezza era indimenticabile, ma purtroppo non aveva tempo.

“Che bello spettacolo di distruzione!” disse leccandosi le labbra, famelico.

Il ragazzo aveva dei corti e ricci capelli rossi, proprio dello stesso colore degli occhi, una pelle abbronzata e non era molto alto. Sembrava essere piuttosto giovane, osservandone l’aspetto.

Lo si sarebbe scambiato per un normalissimo liceale se non fosse stato per le ali nere, simili a quelle di un pipistrello, che ora giacevano chiuse contro la sua schiena in modo da non essere ingombranti, e per la strana divisa nera che indossava: un completo unico in pelle privo di metà dalla parte superiore cha lasciava esposta la pelle del torace ed un braccio, sul quale si avvolgevano le spire di un lungo serpente verde smeraldo tatuato…..mentre in vita erano agganciati quattro pugnali dall’impugnatura in argento.

“Penso proprio che il mio padrone sarà fiero del mio operato! E’ stato un compito fin troppo facile abbattere questo palazzo…..mi è bastata una sola di queste e BOOM, giù come un castello di carte!” disse mentre si passava da una mano all’altra, con fare giocoso, una piccola sfera di fuoco.

“Gli uomini sono davvero degli esseri stupidi e rozzi…” disse osservando divertito il modo in cui cercavano di soccorrere i propri simili “Ma bando alla ciance! Ho ancora un compito da svolgere!”

Spense la sfera tra le mani ed iniziò a saltellare qua e là tra i detriti.

“Prima che il mio incantesimo del tempo finisca devo accertarmi che ciò che stiamo cercando si trovi davvero qui! Lo spero perché non mi va di tornare a mani vuote!”

Poi però si fermò di scattò.

Si guardò attorno sospettoso.

Aveva percepito uno strano sbalzo nell’aura negativa della zona…..ma era possibile che l’avessero già rintracciato?

Poco male….magari qualche ‘icontro’ avrebbe potuto ravvivare quella missione noiosa.

Improvvisamente una fonte di energia, poco distante da lui, attirò la sua attenzione.

Da sotto le macerie stava filtrando della luce dorata.

Il ragazzo demone si avvicinò cautamente, pronto a scattare al minimo segno di pericolo.

Qualche istante dopo i massi di cemento, ferro e vetro che ricoprivano quel punto saltarono via, spinti lontano da una forza misteriosa, ed al loro posto comparve un involucro di piume candide.

 

Nicolas si sentiva confuso….frastornato….non capiva quello che stava succedendo.

Un attimo prima era seduto su quella panchina con Ryan…..gli stava per confessare il suo amore…..poi l’esplosione….il palazzo che crollava…ed il buio.

Niente dolore. Niente paura.

Solo il nulla.

La sua mente si era completamente svuotata per del tempo che non riusciva a quantificare prima di essere bombardata nuovamente da immagini.

Ma non erano solo immagini….erano anche suoni….vicende vissute…..ricordi…..

Ricordi di una vita…..della sua vera vita……

Lentamente tutto sembrava prendere fuoco e chiarirsi.

Il sigillo che doveva bloccare i suoi poteri per 300 anni o che si sarebbe auto-annullato in caso di emergenza, si era infranto.

Era libero.

Ora sapeva chi era in realtà e qual’era la sua missione sulla Terra.

 

Improvvisamente quella specie di bozzolo iniziò a schiudersi rivelando al suo interno una figura umana, dai lunghi capelli color della cenere e dalla pelle lattea mentre quel sottile strato piumoso non era altro che un paio di bellissime ali bianche.

Il ragazzo, vestito solo da un paio di morbidi pantaloni bianchi, posò delicatamente i piedi nudi a terra ed aprì gli occhi, mostrando due splendide iridi dorate.

Passarono alcuni istanti prima che la vista riuscisse a mettere a fuoco le immagini e ciò che lo circondava. L’aura negativa che ricopriva la zona era molto forte e gli faceva venire la nausea, oltre che annebbiare la mente.

“Guarda guarda cosa abbiamo qui….un angelo! Sei per caso venuto a tenermi compagnia?” 

La sua testa si voltò di scatto verso il demone.

“Tu….sei stato tu a causare tutto questo?” chiese con voce flebile.

“Esatto! Sono stato bravo eh?” disse sorridendo perfidamente.

L’angelo si guardò attorno e fu travolto da una sensazione di vuoto e tristezza assoluta.

Tutti quei morti…..uomini…donne…bambini…..famiglie distrutte in un solo istante….senza neppure sapere quello che era successo.

Sono morti nell’ingenuità e nell’ingenuità rimarranno i sopravvissuti, che archivieranno tutto questo come un semplice ‘incidente’, senza sapere mai la verità.

“Erano solo persone innocenti….”

“Sai quanto me ne frega! Sono solo delle creature insignificanti, ho fatto un grosso favore a tutti togliendone di mezzo un po’!”

“Già, che stupido. Dimenticavo la sensibilità di voi demoni, capace di gelare pure le fiamme dell’inferno!” disse questa volta con un tono duro e tagliente.

“Invece voi angeli avete il cuore troppo tenero. Se ti può consolare saperlo, le presone che sono rimaste sepolte sotto le macerie sono morte sul colpo, non hanno sofferto!”

/Proprio come Ryan/ fu il pensiero implacabile che gli attraversò la mente.

Ciò gli causò una forte fitta al cuore che gli tolse quasi il respiro.

“Gran magra consolazione….”

“Accontentati! Ho fatto solo quello che dovevo fare…e devo dire che mi sono pure divertito!”

“Si può sapere per quale subdolo motivo siete scesi sulla Terra a combinare questi disastri!? Non ditemi che vi stavate annoiando ed avete deciso di venire a tormentare un po’ gli esseri umani….anche se credo che ne sareste capaci!”

“La risposta alla tua domanda è che non sono fatti tuoi! Eppure non dovrebbe essere difficile immaginarlo….presumo sia lo stesso motivo per il quale tu ti trovi qui!”

“Dovevo prevederlo….6000 anni di inattività da parte vostra erano decisamente sospetti….era ovvio che prima o poi sareste entrati in azione!”

“Bravo angioletto, vedo che sei intelligente!” disse sorridendo divertito “Ora però scusami, devo ancora completare la mia missione quindi ti devo eliminare. Il mio incantesimo del tempo finirà tra qualche minuto e tu mi sei d’intralcio! Bye bye pennuto!”

Improvvisamente due sfere di fuoco comparvero nelle sue mani e senza un attimo di esitazione le scagliò contro il ragazzo dai capelli color cenere. Purtroppo per lui fece male i conti…..l’angelo creò una barriera protettiva attorno al suo corpo che assorbì i suoi colpi senza difficoltà.

“Ma come diavolo……” disse sorpreso.

Come poteva un misero angelo inferiore bloccare le sue sfere energetiche con una simile facilità!? D’accordo, non erano al massimo della potenza e non erano di certo il suo colpo migliore….però erano sempre bastate per fare fuori un angelo di infimo livello.

/Possibile che lo abbia declassato? Eppure in questo momento non percepisco molto potere dal suo corpo…..dovrebbe essere al  massimo un arcangelo e come tale non sarebbe mai stato in grado di creare una barriera così potente da fermare un Tagaririm (demone della discordia)….ma allora cosa sta succedendo? Non riesco a capire dove l’abbia presa tutta quella forza…./

Il demone squadrò attentamente l’avversario in cerca di risposte e solo in quel momento notò un particolare che prima gli era sfuggito.

Il movimento d’aria generato dal lancio delle due sfere aveva fatto ricadere dietro la schiena i lunghi capelli dell’angelo, scoprendone così le spalle, su una delle quali, la destra precisamente, spiccava uno strano tatuaggio.

Non appena lo vide arretrò inconsciamente di un passo dallo stupore.

/Oh no…..non è possibile…..quel simbolo…..non posso sbagliarmi….è….è l’Elejita……ciò significa che quest’angelo è……occavolo!/

“Ma come….i tuoi poteri….tu non puoi essere uno di loro…”

“Non basarti mai sulle apparenze, ti conviene….”

“Beh…..non mi interessa chi tu sia…..stai ostacolando la mia missione e quindi ti devo eliminare!” disse con sguardo di sfida negl’occhi.

“O per lo meno provarci…….” disse ricambiando lo sguardo.

Dentro di lui la sua anima era in subbuglio.

Sentiva ancora dentro di se il dolore per la morte di Ryan……ed il suo cuore piangeva straziato.

In 200 anni passati sulla Terra incarnato in esseri umani si era innamorato, addirittura sposato più volte, come il destino degli uomini prevedeva…..ed ogni volta aveva superato la morte dei propri cari senza soffrire troppo. In fondo sapeva bene che la vita dei mortali era molto breve rispetto a quella eterna degli angeli e dei demoni e quindi aveva imparato a godersi quei brevi momenti di gioia e a non disperarsi al termine di tutto.

In oltre lui era un angelo, era di un’altra razza, ciò che aveva provato per quelle persone non si poteva davvero definire amore…..più che altro un affetto momentaneo generato dal suo altrettanto momentaneo stato umano.

Ma per Ryan era differente. 

Non riusciva a toglierselo dalla testa. La sua immagine era entrata nella parte più profonda della sua anima.

Non si era mai sentito così legato a qualcuno come in quel momento. 

Gli veniva voglia di piangere e si sarebbe di sicuro lasciato andare se solo non avesse avuto sotto gli occhi la causa di tutto il suo dolore.

Era stato quel demone dai capelli rossi ad uccidere Ryan e tutte quelle persone e lui era deciso più che mai ad eliminarlo…sia per vendicare tutte quelle anime innocenti, sia per impedirgli di portare a termine la sua missione.

“Preparati pennuto! E’ arrivata la tua ora!” urlò il demone creando un arco e delle frecce di puro fuoco “Vediamo se riesci a fermare questo!”

L’angelo era pronto a difendersi e contrattaccare ma la freccia non lasciò mai il suo posto.

Un altro improvviso sbalzo di energia attirò l’attenzione di entrambi ma questa volta la potenza di quell’aura era molto più tangibile di quella espressa pochi attimi prima dalla creatura celeste, poiché era ancora in fase di ripresa dopo ben 200 anni di inutilizzo.

Si voltarono di lato e videro comparire a qualche metro da loro un cono di luce nera sopra un punto ben definito delle macerie.

“Eh no! Di nuovo! Ma cosa succede in questo posto!? Il raduno degli appuntamenti al buio!?” disse il tagaririm esasperato da tutte queste apparizioni e contrattempi.

Non avrebbe mai fatto in tempo a portare a termine la sua missione, visto che l’incantesimo era ormai agli sgoccioli, e per questo il suo padrone ne sarebbe rimasto contrariato. E lui odiava contrariarlo quando non avrebbe voluto far altro che renderlo felice, esaudire i suoi desideri e……..ma ora non era il momento di pensare a quelle cose. Doveva concentrarsi sul nemico, o sui nemici…..

Infatti, come era successo solo pochi minuti prima, i detriti schizzarono via dal luogo di quella strana emanazione di potere, facendo comparire dal nulla un’altra figura dalle ali nere.

“Chi ha osato combinare tutto questo casino proprio in un momento delicato come questo!?” urlò il nuovo arrivato.

I suoi capelli erano corti e neri, gli occhi erano di un viola penetrante che in quel momento sembrava brillare di una strana luce sinistra….ed anche lui, come l’angelo, era a petto nudo.

Il secondo demone guardò furioso i due ragazzi, come se fosse pronto ad incenerirli entrambi da un momento all’altro, ma quando il suo sguardo si posò sull’angelo quella rabbia sembrò svanire completamente dai suoi occhi, lasciando posto all’incredulità.

“No…non può essere…Nick….”

/Io pensavo che fosse morto sotto queste macerie come tutti gli altri esseri umani ed invece….invece eccolo lì….un angelo….l’aspetto fisico potrà essere leggermente cambiato ma lo riconoscerei sotto qualunque sembianza!/

Il demone dagli occhi viola era da una parte felice di sapere che il suo amatissimo Nick era vivo…..ma dall’altra era molto confuso. Aveva scoperto che colui che credeva essere un semplice essere umano in realtà era una creatura celeste e ciò si sarebbe rivelato un grosso problema…..visto che lui ne era ancora innamorato.

Non sapeva come fosse possibile visto che aveva ripreso la sua forma originaria e tutti i suoi ricordi ma era così.

Lo amava, forse addirittura più di prima, se questo era tecnicamente possibile.

Ma la cosa era corrisposta?

Non sapeva quali fossero stati i suoi sentimenti quando entrambi erano ancora sotto sembianze umane, e se anche per caso, a quel tempo, avesse avuto qualche possibilità di conquistarlo ora che aveva scoperto chi era veramente….beh…le possibilità che lo ricambiasse erano praticamente nulle.

“Ryan….sei davvero tu…” disse l’altro ragazzo trattenendo a stento le lacrime.

Il suo cuore esultava di gioia nel saperlo vivo e salvo…ma piangeva disperato nel scoprirlo un demone.

Possibile che le cose si dovessero complicare in questo modo!?

Un angelo che amava un demone.

Nemici fin dai tempi immemorabili.

Gli veniva quasi da ridere di fronte alla crudele ironia della sorte.

Il tagaririm invece non aveva ancora detto una sola parola ma si limitava a fissare con faccia sconvolta il demone appena arrivato. Sembrava sul punto di avere un infarto.

“Il…il..P-Principe...."

/Oh nononononono!!!!! Cosa ci fa LUI qui!?!? Ora sono davvero nei guai!?!? Ma in 250 anni che non lo si vedeva in giro proprio ora e qui doveva comparire!!? Possibile che sia così sfigato!/

Quella parola appena bisbigliata a fior di labbra riuscì però ad essere percepita dall’angelo, che subito condivise la sua stessa incredulità. Guardò attentamente il demone e finalmente notò il marchio nero sul petto, all’altezza del cuore.

“Il Wubala….il marchio della famiglia imperiale….”

“L’Elejita…..il simbolo dei cinque generali…..” rispose l’altro, fissando tristemente la sua spalla destra.

Poi, il tetro silenzio di quella sospensione temporale fu travolto da uno strano brusio che allarmò il demone dai capelli rossi.

“Cazzo….il mio incantesimo sta iniziando a cedere! Penso sia meglio tornare alla base….qui la situazione è decisamente scottante!” disse un momento prima di teletrasportarsi via con un lampo scarlatto.

I due erano rimasti soli e continuavano a fissarsi intensamente mentre il mondo attorno a loro cominciava lentamente a riprendere colore.

Il demone avanzò di qualche passo verso l’angelo, senza mai interrompere il contatto dei loro sguardi, e si fermò poco distante da lui.

“Non avrei mai pensato che sarebbe finita così” 

“Neppure io…” disse l’angelo con la tristezza negli occhi “A quanto pare il destino ha scelto per noi….saremo nemici”

“E a te va bene questa soluzione?”

“No – rispose sinceramente- ma non possiamo fare altrimenti….noi due siamo ciò che di più opposto esista”

Il demone allungò una mano nel tentativo di asciugare le lacrime che avevano iniziato a solcare le guance del ragazzo di fronte a lui ma prima che le loro pelli potessero toccarsi  comparvero due angeli affianco a lui.

I due Troni puntarono le proprie lance alla gola e al petto del demone, intimandolo di allontanarsi.

“Non fate un solo passo altrimenti saremo costretti ad attaccarla!” disse quello a destra.

“Signore…..vostro padre vi ordina di tornare immediatamente nell’Empireo….la vostra missione è stata sospesa e desidera parlarvi urgentemente” disse quello a sinistra rivolto al ragazzo dai capelli argentati.

“Capisco….grazie per avermi riferito il messaggio….” disse chinando la testa e voltandosi per andare….ma poi si fermò “Un ultima cosa Ryan….o dovrei dire Principe Riegalbramas…..quel bacio…per te cosa rappresentava?”

“Molto di più di quello che potresti immaginare”

Il demone non potè vedere la sua reazione a quelle parole, visto che gli mostrava ancora la schiena, ma il tremore che improvvisamente travolse il suo corpo si espresse meglio di tutte le parole del mondo.

Ora aveva capito.

“Addio” disse prima di scomparire in un bagliore di luce e piume, seguito pochi istanti dopo dai due troni.

“Arrivederci” rispose lui, prima di scomparire a sua volta in una nube di fumo nero.

Poco dopo il mondo tornò in preda al caos.

 

***************************************

 

Riegalbramas si teletrasportò direttamente nella sala del trono.

Era a dir poco furioso per quello che era successo e voleva delle spiegazioni….o la testa di qualcuno.

Cosa diavolo ci faceva quel Tagaririm sulla Terra e sotto ordine di chi aveva fatto esplodere quel palazzo!?  Si erano per caso dimenticati che interferire col mondo degli umani era molto pericoloso!? Questo incidente avrebbe potuto creare squilibri nelle forze!

“Ben tornato Riegalbramas! Sono circa 250 anni che non ci vediamo! Com’è stato il tuo soggiorno sulla Terra?”

“Molto movimentato!” disse guardando le cinque persone presenti in quel momento nella stanza, per poi soffermarsi sull’uomo seduto sul trono “Padre! Si può sapere cosa sta succedendo!? Mi assento per poco più di due secoli e voi cominciate già a trasgredire alle leggi basilari del mondo demoniaco!? A quale scopo se posso saperlo!”

L’uomo, apparentemente sulla quarantina, lo fissò senza scomporsi con due brillanti occhi rubino, mentre una cascata di lunghi capelli neri gli ricadeva sulle spalle, scendendo fino alla vita.

“Anche per me è un piacere rivederti figlio mio”

“Non cambiate discorso e rispondetemi!”

“Non sto facendo nulla del genere per il semplice fatto che non so di cosa tu stia parlando”

“Come non lo sapete!? Non venite a dirmi che quel Tagaririm è sceso sulla Terra solamente per fare quattro passi!”

“Da quando in qua t’interessa quello che accade agli umani? Non è che ti sei fatto influenzare troppo?”

“Si da il caso che quel palazzo mi sia esploso sulla testa e non è stato per nulla piacevole!”

/In oltre avrebbe potuto uccidere Nick…o qualunque sia il suo vero nome!/ aggiunse mentalmente.

“Di questo me ne dispiace ma la colpa non è stata mia. Quel demone non è sotto il mio comando.”

“Ma che state dicendo? Siete o non siete Lucifero, il sovrano incontrastato di tutto l’Inferno! Doveva per forza essere un vostro sottoposto!”

“Osi per caso mettere in discussione le parole di tuo padre!?”

“Certo! Visto che nessuno qui si degna di darmi delle spiegazioni decenti!”

I due si scambiarono delle occhiate truci.

Padre e figlio non erano mai andati molto d’accordo e questa ne era un’ennesima prova.

Non potevano rimanere nella stessa stanza per più di dieci minuti senza litigare. Questo, probabilmente, a causa della notevole differenza dei loro caratteri che spesso e volentieri si scontravano per ogni questione, anche la più ridicola.

Raramente li si vedeva d’accordo su qualcosa.

In oltre Lucifero non era di certo stato un padre molto amorevole e Riegalbramas aveva imparato a fare a meno della sua presenza…anzi, senza di lui attorno si sentiva molto più tranquillo e sereno.

“Principe….Maestà….per favore non mi sembra il caso di discutere a questo modo….e poi Principe, vostro padre dice il vero, non è stato lui ad ordinare a quel demone di attaccare gli esseri umani….sono successe molte cose dalla vostra partenza e….”

“Basta così Aini…penso di poter continuare da solo”

“Certo, scusatemi maestà”

L’atmosfera si fece pesante.

Non gli piaceva per niente la piega che aveva preso la discussione.

“Qualcuno vuole illuminare anche me o vi devo implorare in ginocchio?”

Lucifero sospirò ed iniziò a parlare.

“Alucard ci ha traditi. Ha raggruppato sotto il suo comando un gruppo piuttosto numeroso di demoni e ha osato ribellarsi al mio potere……in oltre ha rubato tre dei quattro talismani in nostro possesso, uccidendo i dodici custodi a guardia del Tempio Delle Anime”

“COOOSAAA!?!? QUANDO E’ SUCCESSO??” chiese il demone dagli occhi viola sconvolto ad una simile notizia.

“Circa 60 anni fa” (una quantità di tempo irrisoria per un angelo o per un demone la quale vita è eterna!^^ NdMiyu) 

“E QUANDO AVEVATE INTENZIONE DI FARMELO SAPERE?”

“Al tuo ritorno…..al termine della missione che hai voluto ti affidassi”

“Magnifico! Qui succede il secondo più grande disastro della storia dell’Inferno e voi volevate tenermi allo scuro di tutto per ben 200 anni!!”

Questo era il colmo!

Ma erano diventati tutti matti!?

Quello era davvero il giorno delle grandi scoperte!

“Non sono sorpreso del tradimento di Alucard, me lo aspettavo. L’ho sempre detto che quell’individuo era troppo ambizioso per i miei gusti e che prima o poi ci avrebbe tirato qualche brutto scherzo…..ed a quanto pare avevo ragione a diffidare di lui…..ma da qui ad avere il coraggio di rubare i talismani!!! Questo è decisamente troppo pure pur lui!” disse Riegalbramas cercando di mantenere un minimo di controllo ma fallendo miseramente “Padre, come avete potuto permettere che accadesse una cosa simile!?”

“Non potevo prevedere che sarebbe riuscito ad eliminare tutti e dodici i guardiani…”

“E’ un Thamiel (demone delle rivolte, il più potente della gerarchia demoniaca), di poteri ne aveva più che a sufficienza! Non dovevate fidarvi così tanto di lui!”

“Chi ha mai detto che mi fidavo?”

“Se così non era perché lo avete reso vostro braccio destro!?”

“Per il semplice fatto che in questo modo potevo tenere sotto controllo di persona i suoi movimenti mentre lo sfruttavo a mio piacimento”

“Allora devo dire che avete fatto davvero un buon lavoro! Lo avete sottovalutato e ve l’ha fatta da sotto il naso!”

“Ti sbagli di nuovo. Non l’ho mai sottovalutato e nemmeno tutt’ora lo sto facendo……solo non pensavo che fosse tanto stupido da mettersi contro di me!” rispose Lucifero con uno strano bagliore malvagio nei suoi occhi coloro rubino.

Il giovane demone era pronto a ribattere quando una terza persona s’intromise nella conversazione.

“Ora basta! Penso che abbiate discusso abbastanza per oggi! A quello che è accaduto non si può di certo porre rimedio con le vostre urla!” 

Era stata Xelenia a parlare, la moglie di Lucifero non che madre di Riegalbramas.

Fino a quel momento si era astenuta dall’interferire, limitandosi ad osservare la scena dal secondo trono, posto affianco a quello del marito ma ora era giunto il momento d’intervenire.

“Figliolo non è questo il modo di risolvere il problema. Sei appena tornato e dopo tutto quello che ti è successo penso che un po’ di riposo ti farà bene…” disse la donna dai lunghi capelli neri ricci e dagli occhi viola.

Riegalbramas avrebbe voluto opporsi ma allo stesso tempo non avrebbe mai osato contraddirla…..specialmente perché aveva ragione.

E poi quelle parole erano state pronunciate con una tale dolcezza che avrebbero fatto desistere qualsiasi demone, anche il più crudele.

“Avete ragione voi madre….” disse in tono pacato.

“Su, ora non fare quella faccia triste. Continuerete il discorso una volta che vi sarete calmati entrambi…..e poi pensa, oggi hai avuto la grande fortuna di incontrare uno dei cinque generali celesti! Non è cosa da tutti, sai? Anche se quello era il più giovane…” disse sorridendo nel tentativo di tirare su di morale il figlio.

“Quindi quello era Mirai-sui…..lo immaginavo…..” disse abbassando lo sguardo che si era fatto ancora più triste “Penso sia ora che vada….mi troverete nelle mie stanze se mi cercate….madre……padre….”

(bwwwahahahahahahahah! Mirai-sui…sempre la solita pervertita! NdHira- e tu che cavolo ci fai qui!? non ti avevo detto di stare alla larga! NdMiyu- si ma non ho saputo resistere e mi sono intrufolata per sfotterti un pò!^^ NdHira- mmmm…la prossima volta devo aumentare la sorveglianza… intanto…FUORIIIII!!!! NdMiyu armata di falce Nota: Mirai-sui in dialetto veronese può essere inteso come ‘Ammirare i suoi…’…ehm…lascio completare a voi il resto della frase!^^;;;)

Il ragazzo lanciò un’ultima occhiataccia al re dei demoni prima di voltarsi ed uscire dalla sala del trono.

Camminò a passo svelto per gli infiniti corridoi dell’enorme castello. Non vedeva l’ora di farsi una bella doccia, cambiarsi d’abito e rilassarsi un po’……aveva molte cose a cui pensare…..perciò doveva avere la mente libera.

Alla fine arrivò di fronte ad un portone nero e lo spalancò di colpo senza troppa fatica, in realtà solo i membri della famiglia reale e pochi autorizzati potevano entrare nelle sue stanze senza prima annunciarsi, visto che l’intera camera era circondata da un potente incantesimo.

“Di nuovo qui….devo dire che mi è mancato questo posto” disse guardandosi intorno soddisfatto.

Davanti a lui si apriva un enorme stanza dall’arredamento rustico ma confortevole. Al centro erano stati posti un basso tavolino rotondo in pietra lavorata con alcuni divanetti in pelle nera, sul fondo invece spiccava un enorme letto a baldacchino dalle tende e lenzuola in varie tonalità di rosso e oro. 

“Ehi! Hai sentito anche tu?”

“Si…era la sua voce!!”

“Ma allora è tornato!!”

“Sembra di si!!”

“Andiamo vedere!!”

“Siiiii!!!!!!”

“PADRONCINOOOO!!!!” 

“SIGNORINOOOOO!!!!”

Furono le uniche cose che sentì prima di essere travolto da due oggetti non identificati che per poco non lo fecero cadere a terra. Quei due oggetti erano niente poco di meno che due piccoli draghetti, che si erano fiondati fuori dalla porta del balcone per accogliere il loro padrone. 

Uno era di colore blu scuro con una pietra bianca incastonata sulla fronte, l’altro era il suo gemello, solo di colore rosso e la pietra ce l’aveva nera.

“Che bello!!! E’ tornato davvero!!!”

“Yuppyyyy!!!!” dissero abbracciandolo con le loro zampette e leccandolo affettuosamente.

“Su ragazze buone! Imashima!! Rashimari!! Lasciatemi andare!” disse accarezzando divertito le due creaturine.

“Ci sei mancato taaaaanto!!!!”

“Due secoli senza di te sono una noiaaa!!!!”

“Come mai tornato così presto?”

“Ci sono stati dei problemini sulla Terra….” disse incamminandosi verso il tavolo mentre i due draghetti gli svolazzavano accanto.

“Anche qui ce ne sono stati…e di grossi direi!”

“Già…l’ho saputo….ho appena avuto un’accesa discussione con mio padre….” disse il demone sospirando.

“Ti vedo teso….forse avresti bisogno di farti un bel bagno caldo….” disse il draghetto blu.

“Effettivamente ci vorrebbe proprio….”

“Allova vado a prepararti l’acqua!” disse scomparendo dietro l’unica porta all’interno della stanza.

“Grazie Imashima…”

“Io invece vado a prenderti dei vestiti puliti! Quelli che hai indosso sono ridotti a pezzi! Poi ci dovrai raccontare tutto quello che è successo nella tua missione nel regno degli umani!”

“Come volete voi” disse con un sorriso triste sulle labbra.

 

 

L’angelo si teletrasportò direttamente nelle proprie stanze. 

Era esausto sia fisicamente sia psicologicamente.

Tutte quelle rivelazioni inaspettate lo avevano sconvolto non poco.

Si stava ancora domandando quale stupido impulso lo aveva fatto fermare per porgli quella dannatissima domanda, invece di andarsene via.

Per di più non riusciva a togliersi dalla testa le sue parole. Le aveva pronunciate con una tale dolcezza ed un tale sentimento da farlo quasi voltare di colpo per correre ad abbracciarlo e non lasciarlo più andare…..possibile che Riegalbramas nutrisse i suoi stessi sentimenti?…dio, gli faceva uno strano effetto chiamarlo in quel modo….

Di tutti i demoni di cui si poteva innamorare proprio del figlio di Lucifero!? Certo che non gliene andava bene una!

Si avvicinò stancamente al candido letto a due piazze che giaceva al centro della stanza e vi si gettò sopra. Le lenzuola sapevano di menta selvatica…….proprio come lui…….

“Dannazione…..perché deve essere tutto così difficile?” chiese sconsolato.

Era talmente perso nei propri pensieri che quasi non si accorse di quel lieve rumore che invase la stanza. Si voltò di schiena appena in tempo per ricevere una palletta di pelo color lavanda in pieno stomaco.

“Mirai!!! Ben tornato!”

“Witmay!! Sono felice di rivederti!” disse sorridendo mentre appoggiava sul letto accanto a se quello che sembrava essere un cucciolo di volpe….solo che non poteva essere veramente di quella razza poiché si potevano distinguere chiaramente tre lunghe code scodinzolanti ed un piccolo corno sulla fronte.

“Anche a me fa piacere rivederti!! Come mai sei tornato prima? Non ti aspettavo prima di altri 100 anni!”

“Ci sono state delle complicazioni e sono stato convocato. La mia missione è stata completamente sospesa….”

“Capisco, immagino che tuo padre ti voglia vedere…sei già stato da lui?”

“No….ci andrò più tardi ma ora non sono in vena…..potresti andarlo ad avvertire tu e dirgli che sono tornato?”

“Certamente!” disse la creaturina balzando agile giù dal letto “Lascia fare a me! Tu pensa a riposarti!”

“Grazie”

Witmay stava per andarsene quando la porta della stanza di aprì di colpo ed un uomo dai corti capelli biondo-castani e pizzetto si fiondò all’interno.

“Mirai!! Figlio mio!! Come stai? Non sei ferito vero?”

“Ehmmm….credo lo abbiano già avvertito…..”

“L’ho notato….” disse il giovane angelo mettendosi a sedere sul materasso “Sto bene padre….non è successo nulla di grave….”

“Nulla di grave?? Come sarebbe a dire nulla di grave!? Sei stato attaccato da un Tagaririm e hai avuto un incontro ravvicinato con il Principe Riegalbramas! Ti pare poco!?”

“Beh no però….”

“Niente però!” disse sedendosi anche lui sul letto per stritolare il figlio in un possente abbraccio “Se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato!”

“Mi sottovalutate padre! Pensate che non abbia potere a sufficienza per combattere!? Sono o non sono il quinto Generale Celeste!?”

“Lo so benissimo chi sei…..in fondo con un genitore come me non poteva essere diversamente…..però sono tuo padre e come tale ho il diritto di preoccuparmi!”

“Va bene va bene” disse sorridendo.

“Ehm….Generale…..il signorino Mirai è appena tornato…..credo abbia bisogno di un po’ di riposo...” disse il volpino.

“Hai ragione! Bene…..ora che ho controllato di persona le tue condizioni posso tornare al mio lavoro! Più tardi vieni nella Sala di Cristallo….ci serve il tuo resoconto per capire quello che sta succedendo!” disse alzandosi e dirigendosi vero la porta “Intanto pensa a riposarti…e tu Witmay dagli una controllatina ok?”

“Certamente Generale”

“A dopo padre”

L’angelo salutò con la mano prima di scomparire nel corridoio.

Fine Quinta Parte



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