Disclamers: nessuno dei personaggi citati nella fanfiction sono di mia proprietà, appartengono, mio malgrado, a J.K. Rowling e sta a lei deciderne le sorti.

Raiting:NC-17

Parring:Draco/Harry

Cap: 4

Buona lettura

Siero d'amore

di CAROL

Come ogni singola notte, ormai da tre giorni, la grande porta, raffigurante un serpente bianco, che portava al dormitorio degli Slytherin, era stata aperta.

Ma ormai più nessuno studente si stupiva al non notare alcuna sagoma sulla fredda soglia, poiché tutti sapevano già chi vi stava entrando.

I loro sguardi non erano più rivolti alla porta bensì al loro bellissimo principe, Draco Malfoy.

Infatti, quest’ultimo, dal lungo divanetto rosso carminio, su cui era comodamente adagiato, in una posa sensuale, le gambe elegantemente accavallate e le mani incrociate dietro la nuca, pregustava la venuta del suo nuovo giocattolo sessuale, e, anche se esternamente fingeva noia e fastidio per quell’intrusione, non vedeva l’ora di sperimentare nuovi giochini sadici e crudeli .

Ma nessuno, in quella stanza, si sarebbe mai aspettato di assistere alla scena successiva.

Il mantello dell’invisibilità era caduto con eleganza, a terra, svelando con il suo assordante fruscio, colui che non poteva essere Harry Potter.

Quello stupendo ed affascinante ragazzo che, da dietro le lenti a contatto, le quali illuminavano i suoi occhi rendendoli più splendenti del solito, fissava ora il suo più che stupito padrone, con sguardo carico di malizia e lussuria, non poteva essere il ragazzo-sopravvissuto.

Non poteva.

No, non poteva!!!

Draco non riusciva più a staccargli gli occhi di dosso, non riusciva a credere che quel ragazzo, in piedi, davanti a lui, fosse lo stesso moccioso di ieri.

Quei capelli color pece perennemente spettinati ed arruffati, erano ora abilmente sparati in tutte le direzioni dal gel, mentre la cicatrice sulla sua fronte si mostrava in tutto il suo mistero e in tutta la sua storia, intimidendo coloro che la sfioravano appena con lo sguardo.

Quegli occhi da cucciolo spaurito, verde scuro, non erano più nascosti dagli ingombranti e tozzi occhiali, ma erano invece sottolineati da una lieve riga di matita nera che li rendeva più esotici e misteriosi.

Non indossava la solita tunica da mago, ma degli abiti muggles che gli fasciavano il corpo divinamente: una lunga camicia rosso sangue, aperta per lasciar intravedere il muscoloso e bronzeo petto, mentre, al centro di questi, una piccola croce dorata rendeva il Gryffindor, blasfemo e lascivo.

Una cintura nera, incisa di rossi fregi, fermava i pantaloni a vita bassissima dello stesso colore, prima che questi cadessero letteralmente a terra.

Quegli stessi pantaloni che gli fasciavano languidamente ogni singolo muscolo pronto a guizzare sotto le sottili dita di Malfoy, se quest’ultimo lo ordinava.

Grazie ai numerosi spacchi, qua e là, che lo componevano, tutti gli Slytherin erano in grado di notare le belle gambe sode e scattanti del ragazzo, che, fermo sulla soglia, i piedi nudi, che gli conferivano qualcosa di provocante ed insolito, aspettava un solo gesto da colui che possedeva il suo cuore, il suo corpo e la sua anima.

E il gesto arrivò.

Draco, con furia più che visibile negli occhi grigi così solitamente freddi, scattò fulmineo in piedi, e, ripresosi dallo stupendo spettacolo concessogli, avvicinandosi velocemente con un’espressione sadica sul viso alla sua preda, la afferrò malamente per un braccio e la trascinò per i lunghi e contorti corridoi del dormitorio fino alla sua stanza, sotto lo sguardo stupito e incredulo dei compagni di casa e dei quadri.

Draco entrato precipitosamente nella propria regale camera, sbattendo la porta in un sordo suono, scaraventò violentemente il moretto sull’immenso letto, ricoperto da lenzuola nere, mentre lui chiudeva a chiave la stanza da letto e ne insonorizzava i muri, con un incantesimo.

Cercò di calmarsi appoggiandosi al muro, mentre ogni tanto lanciava al moretto occhiate di fuoco, mentre questi si limitava ad assumere una posa volontariamente sexy, incrementando il desiderio di Draco.

-Mi spieghi cos’è questa messinscena?!-

Il biondino era sì, eccitato, ma anche furioso.

Come si permetteva lo Sfregiato di mostrarsi così attraente ad altri che a lui?!

-Ho fatto ciò che volevi Draco…Non volevi che mi tenessi meglio e che fossi più adatto a te?

…te l’ho detto, io per te farei qualsiasi cosa, anche uccidere…-

Malfoy ora era deliziosamente sorpreso.

Non pensava che la pozione avrebbe funzionato così bene.

E ora aveva IL Gryffindor per eccellenza sul letto, pronto a soddisfare ogni sua richiesta…

E lui non poteva più negare di esserne attratto.

Ed ora che il suo orgoglio non gli dava più il freno della bellezza, lo poteva avere…

-Draco, dimmi cosa vuoi che faccia…-

Sussurrò il moro ammiccante distruggendo il già precario controllo del biondino, che si precipitò a spogliare quel corpo prestante dagli ormai inutili e, ora più che mai, ingombranti vestiti.

Gli strappò con impazienza la camicia passando le sue mani a palpare quella carne ambrata e bollente.

Harry aveva inarcato la schiena per offrirglisi totalmente e lo Slytherin non resistette oltre.

Si precipitò con foga a slacciare la cintura del moro, mentre sul viso di quest’ultimo compariva un sorrisetto di vittoria.

Draco a quel sorriso rimase immobile, incredulo, resosi finalmente conto che lui, Draco Malfoy, si stava sottomettendo alla volontà di Potter.

Il ragazzo, disteso sotto di lui, gli si offriva impunemente, sicuro che lui non avrebbe resistito al suo corpo.

Quel pazzo lo stava sfidando.

Il biondino lasciò la presa sulla cintura nera ormai slacciata e sdraiandosi accanto al corpo del moro portò delicatamente la mano destra sulla coscia aperta dell’altro.

La separò lentamente dall’altra e gli fece piegare il ginocchio per avere maggior spazio d’azione.

Crudele si insinuò in uno degli spacchi del jeans nella parte più alta della coscia e, senza fretta, cominciò a vezzeggiare di lenti e delicati tocchi la pelle bollente e morbida che gli si offriva.

Accortosi che quel pervertito di Potter non indossava alcuna biancheria intima, risalì ancora più andando a sfiorare l’asta visibilmente eccitata e dura del moro, sotto i pantaloni.

Il respiro di Harry cominciava lentamente ad accelerare, mentre quelle dita maliziose lo percorrevano in tutta la sua lunghezza torturandolo con lievi tocchi e piccoli graffi appena accennati.

Harry cercò di fermare quella mano con la propria, ma uno schiaffo, su quest’ultima, lo fece desistere nell’intento, e si lasciò andare alla volontà dello Slytherin.

Ormai Draco aveva ripreso il controllo della situazione e, con la malizia e la cattiveria che lo contraddistinguevano, continuò a giocare con la pelle di Harry, mentre con la lingua andava a torturare l’orecchio sinistro del moretto.

Ne leccò i bordi, soffiando delicatamente dove la propria saliva lo aveva bagnato, mordicchiando il lobo, e scendendo a solleticarlo dietro l’orecchio.

Harry non capiva più niente.

Quelle dita lo stavano portando lentamente alla pazzia, accarezzandolo senza dargli soddisfazione, torturando ogni centimetro che riuscivano a raggiungere, mentre quella succulenta bocca che avrebbe tanto voluto assaggiare gli sussurrava parole maliziose e oscene proposte.

-Che cosa vuoi Harry? Che cosa vuoi che ti faccia? Vuoi che salga ancora un po’, qui?-

Disse portando le proprie dita alla base del membro turgido del moro, che ormai si era lanciato in gemiti alti e lunghi sospiri.

-Vuoi che ti tolga questi vestiti, per poterti toccare di più? Per poterti accarezzare, leccare e graffiare senza sosta? Vuoi che ti prenda con forza facendoti impazzire di piacere?-

Il moro a quelle parole aveva chiuso gli occhi, rosso in volto per l’eccitazione e l’imbarazzo, senza smettere di gemere, mentre sentiva quelle dita sottili e crudeli, sfiorarlo, dalla base alla punta, interrottamente.

Percepì le dita di Draco premere contro la sua bocca e lo obbligandolo ad accoglierle tra le proprie labbra.

Facendosi coraggio aprì, lentamente, gli occhi e si perse nello sguardo bramoso ed ingordo dell’amante e, impacciato, cominciò a leccare e a succhiare quelle falangi così lunghe, come fossero una droga, come se fossero la sua unica ragione di vita.

Malfoy adorava la vista del moro che lo fissava bramoso, le guance colorate d’un dolce rossore, mentre sentiva le sue dita giocare con la lingua del suo schiavo, intanto che l’altra sua mano era intenta a togliere definitivamente i pantaloni che da strumento di tortura erano diventati solo un ostacolo.

Draco distogliendo lo sguardo da quegl’occhi verdi che gli chiedevano una cosa sola, dedicò la sua attenzione sul collo del Gryffindor alternando dolci lappate a feroci morsi, mentre esplorava, con la mano, le intimità di Harry senza più l’impedimento degli indumenti.

Imprigionò il membro del moro nel suo pugno intervallando feroci e veloci movimenti, a leggere carezze, portando Potter all’oblio dell’estasi.

Il moretto sfogava la propria libidine e il proprio piacere gemendo ed urlando tra le dita del biondo, ancora nella sua bocca, gli occhi chiusi, per assaporare meglio le sensazioni che lo possedevano, ed il viso rosato dalla passione, simbolo del suo totale abbandono.

Draco tolse le proprie dita da quel forno seducente e, lentamente, disegnando un percorso sul petto abbronzato e teso dell’altro, scivolando lungo tutto quel corpo tremante e pronto, lasciando una scia umida dietro di se, raggiunse, infine, l’intimità più segreta di Harry.

-Dra.co…ti preg..prego…fam..venir…ah..ti..preg..aahhh.-

Harry lo implorava come in una litania, scosso da violenti brividi di piacere che gli tormentavano la schiena, mentre, sommerso da quelle sensazioni così intense, s’inarcava verso il corpo del suo carnefice.

Quest’ultimo intanto lo svestiva totalmente, mentre già un primo dito torturava i bordi dell’apertura del moro, creando piccoli cerci sopra di questa, per poi premersi appena al suo interno fingendo di violarla, ricominciando invece a solleticarne i bordi in un circolo vizioso, che stava piano piano uccidendo il moretto.

Improvvisamente Draco si staccò completamente da Harry tagliando ogni contatto tra i loro corpi e, alzandosi dalle nere lenzuola, si sedette sulla poltrona verde che ornava la stanza.

Le gambe aperte, invitò il moretto a raggiungerlo.

Harry respirava ancora a fatica e, con un’evidente e grossa erezione tra le gambe, si alzò con fatica dal letto e si avvicinò al suo padrone che lo fissava con occhi promettenti.

Draco fece segno al moro di inginocchiarsi davanti a lui e dopo aver fatto chiaramente capire le sue intenzioni al ragazzo gli lasciò carta bianca.

Harry portò entrambe le mani ai pantaloni di Malfoy e, senza staccare gli occhi da quelle perle grigie che lo guardavano con desiderio e bramosia, slacciò il bottone facendo scivolare la cerniera sempre più in basso.

Si avvicinò ancora e, dopo aver abbassato pantaloni e boxer di Draco, prese il suo membro eccitato in bocca e cominciò a leccarlo e a succhiarlo con forza, cercando di soddisfare il suo amante…

Ingoiava quel caldo sesso, avvolgendolo con la propria lingua, vezzeggiandolo con leggere lappate, e creando disegni concentrici sulla punta, mentre Draco aveva chiuso gli occhi e si era inarcato sulla spalliera della poltrona.

Una mano tra i capelli di Harry, li accarezzava dolcemente, e li stringeva brutalmente a seconda del piacere provato dal biondo, il quale teneva fermamente la bocca chiusa, non volendo rendere partecipe il moro della sua lussuria.

Prima di venire Draco fermò il suo schiavetto e, con un fluido movimento, lo ributtò prono sul letto, portò una mano all’intimità esposta del moro e la penetrò con facilità, con già un primo dito…

Strusciando la propria erezione vogliosa sulla coscia dell’atro si distese su quel corpo fremente e avido di carezze, sussurrandogli carnali parole all’orecchio, mentre le sue dita esploravano quella carne stretta e cedevole sotto le sue attenzioni.

Spingeva le sue dita tra quelle pareti bollenti e morbide che si aprivano al suo passaggio invitandolo a penetrarle ancora più a fondo.

Draco le muoveva circolarmente massaggiandole, aprendole, alla ricerca dell’angolazione giusta per fare impazzire il suo amante.

Quando, ad un improvviso grido di piacere del moro, capì di averla trovata tolse entrambe le dita e dopo aver girato nuovamente Harry, portò la propria bocca all’erezione del ragazzo, leccandola lungo tutta l’asta, dal basso verso l’alto e viceversa, in un movimento lento e ipnotico.

-Draco...- sussurrò Harry in preda alla passione.

Il biondo raccolse la sua preghiera succhiando la punta del membro teso mentre Harry s’inarcava arpionando il lenzuolo di seta nera liberando un urlo roco di sorpresa.

Draco continuò a seviziare con ingordigia la punta del sesso del suo schiavo che inarcò il bacino in cerca di più appagamento.

Il biondo aprì la bocca avvolgendo completamente la virilità del moro che si curvò liberando un urlo di piacere, stringendo di riflesso gli occhi.

La serpe cominciò a succhiare con avidità il sesso eretto allo spasmo del Gryffindor che si dimenava sotto di lui, soffocando gemiti di piacere e goduria nella propria mano.

Riportò le dita alla fessura arrossata del moro e la penetrò con tre dita alla volta facendolo inarcare follemente.

Si staccò nuovamente dall’amante, seguito da una protesta, girò nuovamente Harry mettendolo a gattoni, e dopo aver portato il proprio membro gonfio alla fessura pronta e aperta dell’altro, lo penetrò in un veloce e fluido movimento.

Draco cominciò, fin da subito, a spingersi freneticamente dentro quel corpo che non gli opponeva la minima resistenza e che, anzi, si apriva ad ogni suo colpo, sprofondando in quelle pareti bollenti e strette che sfregavano e stringevano il suo sesso, ingigantito dalla passione.

Harry sentiva il membro di Draco entrare ed uscire dal suo corpo con spinte sempre più veloci e profonde, ad ogni colpo una fitta di piacere puro lo attraversa, mentre dalla sua bocca una scia di saliva scivolava lungo il suo mento e il suo collo.

Osceni versi uscivano da quelle labbra, mentre lo Slytherin senza pietà accelerava il ritmo, possedendolo ancora più profondamente.

Harry venne copiosamente sulle lenzuola, stringendo le proprie pareti attorno al sesso di Draco provocandogli un lungo brivido.

Ma non era ancora finita.

Uscendo dal suo amante esausto, Draco lo tirò malamente via dal letto e, sedendosi nuovamente sulla poltrona, lo fece sedere sul proprio membro, penetrandolo sino in fondo, toccando quel punto che fece inarcare ancora e ancora il povero Harry.

Il moro veniva guidato dall’amante in una danza frenetica di su e giù, mentre si impalava goloso su quel membro gonfio e allettante, che lo straziava di lussuria.

Il biondo portò una mano al membro arrossato e teso del moro cominciando a masturbarlo con foga, con movimenti rapidi, che toglievano letteralmente il fiato al povero Potter.

Draco lo graffiava sulla punta, ferendolo e provocandogli un leggero dolore che incrementò la sua libidine fino al massimo.

Harry si contorceva e si inarcava freneticamente, ed arcuandosi per l’ultima volta, urlò tutto il suo piacere vezzeggiando l’orgoglio di Draco, mentre si riversava tra i loro ventri e sentiva Draco fare lo stesso dentro di lui.

Rimasero ansanti e sfiniti sulla poltrona mentre il loro cuori battevano un ritmo impossibile…

Dopo essersi ripreso il biondo notò che Harry si era addormentato esausto.

Con la poca forza che gli rimaneva Draco lo trasportò sul letto e si distese insieme al suo amante tra le lenzuola.

Harry dormiva beatamente tra le sue braccia, mentre Draco lo guardava con un tenero sorriso.

Forse Potter sarebbe stato più di un giocattolo da letto…chissà…

Con questo pensiero in testa, anche Draco fu rapito dal sonno e abbracciando il suo Harry si addormentò felice.

Ma all’alba del nuovo giorno una sagoma si alzò da quel letto, lasciando il biondo da solo…si vestì lentamente e, dopo che la porta di quella camera si chiuse nell’assordante cigolio dietro di lei, una fredda risata si espanse nei bui e desolati corridoi di Howards.

 

 

Continua…

 

 

E per tutti coloro che mi vorranno mandare insulti dovuti, minacce d'obbligo, ma sono accetti anche complimenti^^ , mandate una mail carol872003@libero.it