Pian piano sto inviando a Mel un sacco di immi sbavose su Yugi-oh! Cioè, su Seto che si fa Yami-Yugi, in realtà (ma anche solo su Seto). E lei, una volta, mi ha scritto in una mail: *Amore mio quando ci scrivi ff su quella immi in cui Seto infila (o sfila) le carte nel pantalone di Yugi???????????*
E io: o.O?! Ispirazione saltami addosso!!! Alla fine, eccomi qua.
L’immagine in questione la inserisco alla fine, è stata presa da un sito straniero, tutti i diritti appartengono ai relativi proprietari bla bla bla. Buona lettura!!!
Ps. Per comodità uso i nomi dell’anime.



A very sexy school calendar

di Hymeko

“Allora, che ne dici?”
Yugi sospirò lentamente, accompagnando il suo ragazzo lungo i marciapiedi di Tokyo, alla ricerca di una cartoleria che potesse soddisfare i suoi gusti difficili.
Con un semplice sbuffo, l’alto studente entrò in una grossa libreria, guardando appena le commesse che si inchinavano al loro arrivo. E che, non viste dai severi occhi blu, ridacchiavano nella sua direzione, incantate da quel profilo perfetto, e dai lineamenti dolci del suo viso.
Yugi digrignò i denti, ingelosito…anche per lui, certe volte, era difficile conciliare quell’aspetto, a prima vista mite, col caratterino atomico che in realtà Seto si trovava. Ma lo adorava anche per questo…e non solo lui, a quanto pare. Solamente camminando elegante fra gli scaffali, il suo ragazzo s’era conquistato gli sguardi adoranti di tre quarti delle commesse (e di qualche commesso) del piano…
‘Smettetela di guardarlo!’
Tentando di non cedere alla tentazione di usare i poteri del Puzzle del Millennio, contro quelle creature che lo facevano così arrabbiare, Yugi si appoggiò a uno scaffale, osservando rapito le mani lunghe dell’amante, che studiavano rapide la consistenza delle copertine, e la bellezza della carta.
“Perché dovremmo farlo?”
La risposta era quella che il giovane più basso s’aspettava…non credeva di poter coinvolgere l’altro con molto facilità.
‘Ma non mi arrenderò tanto facilmente’
Teneva molto a quella sfida, era davvero molto più che il solito duello. Si presentava come un’occasione per mostrare al mondo la fulgida bellezza della loro coppia. E, soprattutto, di metter in chiaro una volta per tutte che Seto era solo, esclusivamente e totalmente suo.
Tutti li avrebbero visti assieme. E, sperava, li avrebbero di conseguenza lasciati in pace.
“Perché sarà divertente”
buttò là con un tenue sorriso, senza sperare troppo in un risposta affermativa.
Scelti dei quadernoni blu, Seto s’avviò alla cassa, squadrandolo fra il dilettato e lo stupito:
“Lo sai che preferisco svagarmi in un altro modo…”
gli rispose, con una leggera strizzata d’occhio…Yugi avvampò, comprendendo in un lampo a che si riferiva, portandosi istantaneamente le mani sui reni…l’ultima volta ci avevano davvero dato dentro di brutto, ancora non credeva come fossero possibili certe cose…insomma, il suo corpo doveva pur avere un limite, di qualche tipo!
“Non essere volgare”
gli sibilò, scatenando una sua risatina…la strada li avvolse con suo profumo d’alberi, mentre il sole trapassava il merletto di nuvole.
Seto rise ancora, un suono sgorgato dal cuore, quel muscolo prima di pietra che Yugi aveva iniziato a sciogliere…il suo lento, paziente lavoro stava dando i suoi frutti, e lui non era più il solitario ragazzo per cui l’unica persona importante, a parte lui stesso, era il piccolo Mokuba.
“Ma è vero”
fece finta di protestare, guadagnandosi un’altra occhiataccia…Yugi scosse il capo, alla ricerca di un nuovo punto d’interesse.
“Siamo la coppia più sexy della scuola…tutti lo dovranno riconoscere!”
gli fece notare, tirando fuori i migliori occhi da cucciolo.
“…lo fanno già. Solo sono troppo presuntuosi per ammetterlo”
“Detta da te questa!”
Senza badare alla frecciata, il presidente della Kaiba Corporation si stiracchiò, perdendosi nel cielo velato. Si sentiva bene, come non ricordava in vita sua. Yugi lo capiva, accettava gli infiniti lati spigolosi del suo carattere, e soprattutto lo amava…era la prima volta che qualcuno provava un sentimento simile per lui, il fratellino non poteva certo essere inserito in quella lista.
E lui avrebbe fatto i salti mortali per vederlo felice…quella proposta l’aveva già accettata, in fondo. Stavano solo giocando, entrambi lo sapevano. Schermaglie da innamorati un po’ folli, nient’altro. Per questo stavano tanto bene assieme…si capivano, e s’accettavano. Senza problemi.
“…è solo per far pubblicità alla scuola, per avere nuovi iscritti i prossimi anni”
Col suo fiuto per gli affari, aveva subito individuato la vera ragione di quell’iniziativa…non era certo l’accettazione della loro diversità, a spingere la Preside.
“E allora? È pur sempre una conquista! Non sai quanti studenti vorrebbero essere nella nostra posizione?”
Seto inarcò un sopracciglio, chiedendosi se il suo ragazzo stesse facendo apposta, o credesse sul serio a quel che diceva.
“Yugi…”
L’altro scosse il capo, avvicinandosi un po’ a lui:
“No. Non possiamo non approfittare di questa occasione. Un calendario sexy di coppie omosessuali…è un riconoscimento per tutti noi!”
“E un motivo in più per quella maniaca della Preside di sbavarci addosso”
sottolineò caustico l’altro, chiedendosi come una yaoista assatanata come quella avesse potuto diventare responsabile in una scuola.
(certo che una simile critica detta proprio da te…n.d.Seto)
“Forse…ma è la prima volta che riceviamo un simile segno di stima, nonostante ormai le scuole scoppino di coppiette gay!”
(soprattutto quelle dei manga…ma in Giappone c’è forse un virus, al riguardo? n.d.Hymeko)
“Hn…non capisco comunque perché tu ci tenga tanto, a fare qualcosa di tanto… rozzo”
Yugi mise il broncio, allontanandosi un po’ dall’altro:
“Non è rozzo…è puro divertimento”
“…per chi?”
ribatté sarcastico Seto, ghignando.
“Per me…”
cinguettò il suo ragazzo, sbattendo le ciglia…
“…e anche per te, perché se vinceremo- cosa che certo accadrà- avrai di nuovo umiliato Joey…”
(ecco, lui sì che mi è antipatico…Eny-pooh tu che ne dici? ;Pp n.d.Hymeko)
“Che c’entra quello?”
Il cervello di Seto iniziò ad arrostire, mentre l’idea dell’esistenza di quel bamboccio coi capelli color pannocchia OGM lo irritava a morte…
Yugi sorrise fra sé, osservando i begli occhi del compagno iniziare a lampeggiare furiosamente, come capitava ogni volta che si nominava il suo amico.
“Beh, lui e Tristan stanno assieme…credo che abbiano anche già deciso la location per la foto…sulle piastrelle della cucina, se non ho capito male. Erano molto sicuri della vittoria. Miglior foto, e copertina del calendario!”
Yugi volteggiò davanti a lui, le braccia spalancante, il viso rivolto al cielo…dentro di sé, Seto decise che ormai poteva arrendersi, e dire di sì a quell’angelo apparso solo per lui:
“Stai tentando di farmi accettare facendo leva sulla mia antipatia per Wheeler?”
“Esattamente!”
cicalò l’altro, fermandoglisi davanti, in attesa…Seto sospirò, e scrollò la testa:
“Hai vinto. Ma ricordati…io partecipo solo per vincere”
Yugi socchiuse gli occhi, osservandolo con lo sguardo profondo dei momenti clou di un duello:
“Ma certo…anch’io”
………
“Se Mokuba non c’è, e i tuoi domestici sanno di doversi tenere alla larga…saremo soli per un bel po’”
Sbirciando la macchina digitale puntata verso il letto, Yugi si accostò a Seto, abbracciandogli la vita, facendosi stringere dalle sue mani…quella camera enorme, la stanza in cui avevano trascorso notti folli, lo metteva un po’ in soggezione, se il suo ragazzo non era lì ad avvincerlo a sé.
“…già”
Così caldo, minuto, fragile ma forte…Seto non fece fatica a sollevarlo, a portarlo all’enorme letto all’occidentale e a lasciarvelo cadere sopra, con un fruscio delle coltri che accarezzò gli animi di entrambi. Il Puzzle del Millennio splendeva sul suo petto, un prezioso gioiello che li teneva uniti, attraverso le ere…la Barra del Millennio luccicava sul suo comodino, rispondendo alla sua presenza. Grazie a quegli oggetti preziosi, le loro anime non si sarebbero mai perse. In ogni tempo, in qualunque luogo del pianeta, loro si sarebbero ritrovati, anche attraverso muri di fuoco, se fosse stato necessario.
Yugi deglutì, schiudendo le labbra per il viso fresco che gli si avvicinava, lasciandosi invadere dalla lingua mentre il suo corpo gli si stendeva sopra, e le mani vagavano senza fretta.
“…Yugi”
Un sospiro roco, sospirato al suo orecchio, mentre dita vogliose già iniziavano a slacciargli i pantaloni…il ragazzo dai profondi occhi viola si morse le labbra, riprendendo a fatica il controllo di sé…non avrebbe voluto usare un simile mezzuccio, ma in fondo…
“N-No”
bisbigliò, irrigidendosi, e sentendo il corpo di Seto imitarlo…
“…prima facciamo la foto, poi tutte le porcate che vuoi”
“…ricattatore!”
Seto rotolò via, abbandonandosi sulle coltri e ammirando il soffitto color panna…non aveva voglia di mettersi a pensare. Il suo ragazzo lo rimproverava spesso di usar troppo il cervello, e in fondo gli dava ragione. Eppure in quell’occasione era proprio lui a chiedergli di pensare…scosse la testa, girandosi su un fianco e chiudendo gli occhi, sperando d’addormentarsi.
“Non ci provare”
Il borbottio del compagno lo costrinse ad aprire un occhio, mentre le labbra si tiravano in un sogghigno. Le bocca di Yugi si posò suadente sulla pelle del suo collo, lasciandovi un piccolo succhiotto:
“Ecco, potremmo fare una foto del tuo collo pieno di suc…”
Seto gli impedì di continuare, voltandosi e imprigionandolo nelle sue braccia, affondandogli la lingua in bocca, accarezzandogli la sua…il bacino di Yugi s’infiammò, il suo corpo iniziò a implorare per un po’ di sollievo, strusciandosi spontaneamente contro quello del ragazzo più alto, magro ma forte, i muscoli sodi saldi come acciaio.
“E poi sarei io quello che vuol fare subito le porcate?”
commentò divertito Seto, staccandosi da lui e spostando di lato il Puzzle, sfilandogli poi la maglietta, lentamente, baciando e leccando le pelle che, mano a mano, era esposta alle mire della sua bocca.
“Ahh…ah!”
Yugi s’inarcò, pienamente avvinto dalla bocca del compagno, che come una mitica sirena stava annullando ogni sua volontà…era in sua balia, i capezzoli gli bruciavano sotto la saliva dell’amante, calda come metallo incandescente. I gemiti che gli scappavano non aiutavano a tener freno la libido che sapeva essere in lui…più gemeva, più il desiderio, la voglia di accoppiarsi montavano nel ragazzo dai capelli castani.
Stendendolo sul letto, Seto si sistemò fra le sue gambe, aiutandole a cingergli la vita…il membro gonfio gli premeva nei pantaloni, o si calmava oppure lo prendeva, ma doveva farlo in fretta…ma un movimento troppo brusco lo fece sbilanciare in avanti, e tutte le carte che aveva nella tasca della camicia caddero, finendo precisamente sul viso dell’amante.
“Ahi!”
borbottò Yugi, mentre un angolo dello Stregone del Tempo tentava d’accecarlo.
(io non ho una carta tanto sfigata! n.d.Seto)
(ehi, è una delle mie preferite! n.d.Joey)
(appunto -.- n.d.Seto)
“Tutto ok?”
Seto rimosse delicatamente le carte dal suo volto, mentre la passione scemava rapidamente, sostituita dalla preoccupazione per l’occhio del partner…con un gemito, il ragazzo sotto di lui annuì, tentando d’aprire la palpebra.
“…è un po’ rosso, aspetta”
Scendendo dal letto, Seto annullò del tutto il calore fra loro, scatenando nel contempo un brivido di rimpianto e di solitudine…in pochi attimi, sentendo lui stesso la mancanza dell’altro, tornò accanto a lui, con un panno bagnato fra le dita:
“Lascialo sopra per un po’, vedrai che passerà”
Sorridendo benché non lo potesse vedere, Yugi annuì, lasciando che il buio annullasse la sua vista, e che la presenza del ragazzo che amava fosse percepita solo dai suoi sensi.
“…anche così è bello”
mormorò, mentre la pelle gli era sfiorata dalle sue dita.
“Sì”
La bocca sottile di Seto gli si appoggiò sulle labbra, baciandole con deferenza…Yugi sospirò piano, sentendosi come burro quasi fuso. Le mani del compagno, se avessero voluto, l’avrebbero potuto modellare come creta morbida…a lui avrebbe permesso tutto, anche più di ciò che gli aveva già donato.
“Anche così…è sexy”
bofonchiò, voltando un po’ il capo cieco.
“Se vuoi mandare una foto completamente nera, per me non ci sono problemi”
“Scemo”
Ridendo, Yugi si rilassò, mentre il suo petto era percorso da sottili linee di materiale duro e flessibile:
“Che stai facendo?”
domandò, sempre preoccupato per le sue idee spinte.
“Che domande…non dirmi che non le riconosci…”
Seto passò lentamente una carta su uno dei suoi capezzoli, giocando nella sua piccola valle con l’angolo smussato della stessa…il compagno singhiozzò forte, inarcandosi e colpendo l’aria col baciano, mentre le sue mani si stringevano al copriletto.
“Ti piace?”
“Una domanda meno scema?”
La risata dell’altro fu un roco sussurro…era ben consapevole che Yugi non se l’era affatto presa per quel giochetto. Anzi, forse era solo un po’ offeso, perché s’era bloccato lì e basta.
“Allora cambio…rimani immobile”
mormorò, per stuzzicarlo un po’.
“C-Che stai facendo?”
Le carte erano appoggiate su di lui, solo sul suo petto, il ventre e l’ombelico erano ancora intoccati, Seto aveva fatto finta di non vederli, benché sapesse bene quanto lo facesse impazzire la sua lingua che gli leccava l’addome…
“Respira piano…è l’idea per la foto”
lo redarguì il compagno, sistemando le carte su di lui…dopo un’attesa che gli parve durare un secolo, con un movimento brusco della testa Yugi gettò via il panno umido, ritrovandosi sul petto un castello di carte.
“M-Ma che?!”
L’alta costruzione svettava sul suo torace, tre piani di un castello realizzato con le carte da gioco, le immagini rivolte verso l’esterno…poteva vedere le carte preferite da Seto, e il suo mago Nero lì accanto, con l’Elfo Mistico a vegliare su di loro…tutte le altre sembravano sorridere compiaciute, mentre erano usate per qualcosa di diverso dal solito scontro.
Poco ma sicuro, quello non era abbastanza per vincere. Anzi…
“E tu questo lo trovi sexy?”
chiese Yugi, un po’ preoccupato dai gusti dell’amante.
“No…ma questo sì”
Attento a non dar scossoni troppo forti, che avrebbero fatto cadere la sua opera architettonica, Seto si spostò dietro di lui, oltre gli spuntoni sparati in testa che erano la sua chioma…
(alla faccia di Vegeta! n.d.Hymeko)
…viso su viso, occhi all’altezza del mento, Seto inspirò profondamente, prima di soffiare forte, e far volteggiare via le carte, offrendo al caso la possibilità di spargerle sul suo amante.
Molte erano volate via, lontane. Altre s’erano adagiate sul suo petto, quasi a rifiutarsi di allontanarsi…lui le capiva, non avrebbe mi desiderato staccarsi da quella pelle.
“…molto sexy”
Lo sguardo blu si concentrò su una carta birichina, che avendo capito molte cose della vita, aveva infilato un angolo nei pantaloni di cuoio di Yugi…Seto allungò la mano e la sfilò, vincendone la disperata resistenza:
“Ho sempre detto che il Drago Bianco Occhi Blu è la carta migliore”
sogghignò soddisfatto, mostrando all’altro l’immagine.
“Scemo”
rispose Yugi, alzando le braccia e attirandolo a sé…Seto fece il giro, per potersi di nuovo sistemare fra le sue gambe:
“E se usassimo le carte?”
“Cioè?”
Incuriosito, Yugi osservò il suo ragazzo spargere le carte tutte attorno a loro, con studiato disordine casuale…infilò nuovamente il Drago Bianco nei suoi pantaloni, mentre gli altri due, cercati con cura, furono posati sulla sottile catena con cui portava al collo il Puzzle…
(Eny-pooh niente commenti su bottiglie di champagne varie, ok? n.d.Hymeko)
…gli occhi turchese lo studiavano critico, accarezzandogli soprappensiero i bracciali di cuoio che portava ai polsi, e il tatuaggio attorno all’avambraccio.
“Lo dobbiamo per forza far vedere?”
domandò, un po’ geloso di quella piccola follia che avevano condiviso, il giorno del loro primo anniversario.
“Sì, anzi…ora tocca a te”
Attento a non rovinare l’opera del suo ragazzo, Yugi si sollevò un po’, allungando le dita per slacciargli i bottoni scuri della camicia- invitanti lucchetti da aprire con lento sadismo- che pigramente si schiusero uno dopo l’altro, svelandogli il petto senza difetti di Seto.
“Hai una pelle magnifica”
sospirò, il suo tatto che impazziva, sentendo quella cute morbida e perfetta.
“Anche tu…”
rispose Seto, mentre Yugi s’allungava con una carta, e seguiva con quella il contorno di tutte le sue costole, infilandogliela poi nei pantaloni scuri.
“Scemo…”
Sorridendo, senza badare all’offesa, Yugi inserì altre due carte accanto alla compagna, degustando il dorso marroncino che spiccava sul suo fianco.
“…c’è da fare di più. Il tuo tatuaggio non si vede abbastanza”
Seto lo lasciò fare, gli piaceva sentire le sue dita sulla pelle…non si oppose, mentre i polpastrelli seguivano l’orlo dei jeans, solleticandogli la cute, e finivano al bottone, slacciandolo.
“Anzi…”
Yugi terminò il suo intervento abbassandogli un po’ la zip…ora il collo del Drago Bianco svettava maestoso, invogliando lo sguardo a scorrere lungo l’arco slanciato, a intrufolarsi oltre la stoffa nera…
“Cosa manca?”
Seto era impaziente di finire…prima avrebbero scattato, prima avrebbe potuto avere quel bel corpo steso sotto di lui, creato per farlo impazzire…
“Non lo so, sembra tutto perfetto ma…”
“…è troppo soft”
concluse per lui il ragazzo più alto, allungandosi verso il comodino e prendendo la pistola giocattolo che Mokuba aveva dimenticato lì, allacciandosi velocemente la fondina sotto la camicia.
“Sì…”
approvò Yugi, sollevandosi un po’ per osservarlo meglio…
“…quella ti dà un’aria davvero vissuta. Ma nascondi di più la fondina”
Gli occhi di Seto lampeggiarono, osservando Yugi appoggiarsi ancora al letto. Nei brevi momenti precedenti, lo aveva visto…sensuale, come lui lo aveva sempre desiderato. Non aveva perso la sua aria innocente, ma quella posa leggermente arcuata gli aveva donato quel pizzico di piccante in più che…avrebbe fatto impazzire mezzo mondo.
“Ho un’idea…”
mormorò, cambiando posizione. Non più fra le sue gambe, gliele fece socchiudere e piegare indietro; poi si sedette quasi a cavalcioni delle ginocchia, senza appoggiarvisi. I muscoli forti delle cosce formavano un angolo retto coi suoi polpacci, gli addominali leggermente tesi lo facevano rimanere così, sollevato sopra Yugi.
“…lasciati alzare”
mormorò, tendendogli una mano…Yugi si spostò secondo le sue indicazioni, e si alzò fino al suo braccio, afferrando inconsciamente una carta, inarcandosi rabbrividendo quando la sua mano gli toccò la schiena nuda, per sostenerlo. Vi si appoggiò con fiducia, gettando indietro la testa per offrirgli il petto indifeso, mentre la mano con la carta correva alla sua spalla, bilanciandosi per trovare l’immobilità, tendendo le dita.
“L’altra lasciala penzolare”
gli chiese il suo ragazzo, sistemando il Puzzle del Millennio perché non lo infastidisse, e spostando le carte perché venissero inquadrate. Anche il Drago Bianco, nei pantaloni di cuoio, cambiò posizione…da sotto l’ombelico passò al fianco, in bilico…nella foto non si sarebbe capito se stava per entrare di più, oppure cadere via, sul letto.
“Riesci a inarcarti di più?”
“…certo”
Yugi voltò un po’ la testa, guardando l’obbiettivo, il Puzzle che penzolava verso il copriletto…con la coda dell’occhio intravide Seto premere il telecomando per l’autoscatto, e poi inclinare delicatamente la testa, le ciocche spettinate dall’aria condizionata partita all’improvviso.
FLASH

“Di quelle che abbiamo fatto è la migliore”
Seto gettò indietro il capo, strofinandosi gli occhi. Era notte fonda, e lo schermo del pc gli stava dando un po’ fastidio.
“Sì, è perfetta. Ma sei sicuro di poterla ritoccare?”
Yugi scivolò vicino a lui, accoccolandoglisi in braccio…le braccia forti dell’altro gli cinsero la vita, facendolo appoggiare al petto.
“Sì, non hai letto il regolamento?”
“No…”
gli confessò candidamente Yugi, baciandogli il collo…
“…non riuscivo a staccarmi dalle parole <<calendario sexy omosessuale>>
Sbuffando, Seto gli mostrò le modifiche:
“Ho tolto il letto e lo sfondo, erano troppo scontati, meglio il bianco panna. Ti ho messo le scarpe, meglio evitare qualsiasi illazione su cosa stessimo facendo”
“Oh beh, mi sembra che durante non abbiamo fatto proprio nulla. È stato dopo, che ci siamo divertiti…”
sottolineò l’altro, giocando con la cintura dell’accappatoio.
Senza dargli retta, il genio dei computer proseguì:
“Ho piazzato un po’ di ombre e di luci nei punti strategici…ho anche disegnato la fascia della fondina sulla mia spalla destra, è interessante”
“A me piace l’intreccio del cordoncino del tuo ciondolo”
Yugi lo accarezzò con deferenza, ben sapendo quanto il suo ragazzo ci tenesse…lì era racchiusa la foto del fratellino da bambino. E, ne era certo, dall’altra parte c’era la sua.
“Sì…ma io preferisco la linea dei tuoi glutei, che ho sottolineato per bene. Allora, la mando?”
Nascondendo il viso infuocato contro la sua spalla, il Re dei Giochi annuì…tanto sapeva bene che con Seto non l’avrebbe mai spuntata.
“Bene…fatto. Ora che ci siamo tolti un peso, possiamo passare alle cose importanti”
“Ah! Ehi!”
Seto lo spogliò di colpo, sollevandolo e riportandolo al letto, per poi togliersi lui stesso l’accappatoio, e sistemarsi di nuovo far le sue gambe.
“Ma se queste sono le cose importanti, che abbiamo fatto prima?!”
protestò Yugi, scalciando un po’…Seto sorrise, prendendogli un capezzolo fra le labbra e succhiandolo forte:
“Quelli erano solo preliminari…”
gli sussurrò a fior di labbra, prima di schiuderle con violenza e infilare la lingua fra esse, battagliando con quella del suo amante, un caldo e viscido muscolo che lo combatteva con passione.
I gemiti di Yugi risuonavano attutiti fra le pareti spesse, soffocati dalla bocca del compagno, che famelica non permetteva a nessuno di sfuggire…il ragazzo spalancò gli occhi, quando Seto lo afferrò per i polsi, e glieli portò dietro la schiena:
“C-Che vuoi fare?”
farfugliò, dopo essersi liberato della bocca che ancora sembrava volerlo risucchiare.
“Che domande…ti lego”
annunciò allegro Seto, usando la lunga catena del Puzzle, e i bracciali di cuoio, per fissargli i polsi dietro la schiena.
“Ahhh…Seto!!!”
Il ragazzo sorrise, non gli faceva male, quella catena era più lunga di quanto in realtà potesse sembrare. Solo che il suo piccolo Yugi aveva voglia di farlo stare un po’ sulle spine…Seto ridacchiò, decidendo di fargliela pagare. In fondo, chi più cattivo di lui?
“Ssshhh…adesso ti divertirai per bene”
Yugi osservò spaventato il suo ragazzo allungare la lingua, e tracciare la linea del suo sterno…la sua mano sinistra si stava occupando dei suoi capezzoli, mentre con la destra aveva pescato una carta a caso rimasta sul copriletto, e gliela passava su un fianco.
“E-Ehi”
biascicò, mentre un gran calore si propagava dal suo ventre, dove la lingua dell’amante aveva iniziato a leccargli l’interno delle cosce…affondandosi le unghie nelle carni, si trattenne dal gridare troppo forte, non desiderava che nessuno, a parte loro, partecipasse a quell’amplesso, anche solo recependo un suono.
“S-Seto”
lo implorò, sentendosi leccare tutto, il sesso era bagnato di saliva, le sue labbra lo martoriavano coprendolo di succhiotti, mentre i suoi denti vi lasciavano la loro impronta. Era ustionante, non poteva che tendersi verso di lui, confidare che presto qualcosa sarebbe cambiato, che il suo ragazzo finalmente li avrebbe resi un’unica persona.
“T-Ti preparo”
Piangeva, non riusciva più a distinguere la differenza fra realtà e immaginazione, e follia…tutto s’accendeva, presente e passato si mischiavano, la stoffa morbida a cui s’aggrappava era rovente come la sabbia del deserto, la coltre dove per anni s’erano amati, in religioso segreto. La lingua che gli stava seviziando l’ano assomigliava a un’ipnotica melodia, che muovendosi lentamente non gli concedeva mai un totale appagamento. Prometteva, preannunciava, illudeva...ma non lo rendeva soddisfatto.
“Ah!”
Un piccolo gemito, l’unico forte…le dita lunghe erano penetrate in lui, lo stavano allargando, preparandolo per ospitare qualcosa di molto più grosso. La sua apertura presto sarebbe stata come perforata, le sue carni avrebbero ceduto alla violenza possessiva di Seto…e lui non vedeva l’ora. Che lo amasse, che lo facesse impazzire, che lo cancellasse con quella forza carica di passione che non aveva perso vigore, nonostante i millenni che li avevano tenuti separati.
“V-Vieni”
lo pregò, chiudendo le gambe attorno alle sue spalle, stringendo a sé…Seto annuì, ormai al limite. Era troppo, anche per una persona colma d’autocontrollo come lui. Il corpo di Yugi che fioriva per lui, sentirlo attraverso le dita era magnifico. Avvertirlo grazie alla pelle sensibile del suo sesso…sarebbe stato indescrivibile.
“A-Arrivo”
bisbigliò, appoggiando la punta del pene contro la sua apertura. Non l’aveva lubrificato, non aveva avuto la forza di staccarsi da lui per prendere il tubetto…mordendosi le labbra per non penetrarlo con un unico movimento, iniziò a scivolare dentro di lui, facendosi largo nella sua carne stretta.
“Aaaahhh…no, non fermarti!!!!”
Seto obbedì, tenendolo per i fianchi, affondando le dita nella sua pelle quasi come il sesso in lui…il suo calore lo stava bruciando vivo, si sentiva sfrigolare, il suo liquido naturale lo rendeva scorrevole, risucchiandolo verso l’alto, verso la curva del suo intestino, così stretta e accogliente…inspirando profondamente alla fine si fermò, avvolto completamente da lui, anche Yugi aveva smesso di gemere, insieme palpitavano assaporando l’estasi.
Poi Seto spinse.
Forte, un colpo solo. L’asta dentro e fuori, solo la punta era rimasta all’interno. Per tenerlo aperto, per ricordare la strada.
Yugi gridò, inarcandosi. Non era riuscito a rimanere zitto…la forza con cui l’altro l’aveva preso l’aveva spiazzato. Quell’energia non l’aveva mai usata per la prima spinta…di solito, riservava quel vigore per le spinte finali.
“S-SSeto!!!”
Il Faraone lo chiamò, sentendolo uscire e rientrare…l’alto ragazzo non rispose, invece spostando una mano sul sesso del compagno, lo masturbò con forza, mentre la catena che lo teneva legato sferragliava, agitata dai tremiti simili a convulsioni che lo scuotevano.
“R-Restisti”
lo ammonì Seto, stringendo i denti…era al limite, lo sentiva sull’orlo della disperazione, anche lui stava per esplodere…doveva farlo godere di più, voleva venir assieme a lui.
“S-Seto!!!!!!”
Continuava a colpirlo proprio nel punto che più lo faceva impazzire, il sudore lo stava accecando, si sentiva completamente fradicio, ogni angolo di pelle riluceva, come quella del compagno…Yugi socchiuse gli occhi, ammirando Seto.
Specchiandosi uno negli occhi dell’altro…con l’ultima spinta, il tempo sembrò cristallizzarsi e le anime fondersi, prima che tutto esplodesse, dissolvendosi in una pioggia di scintille.
………
“Mi hai rovinato Kuribo!!!”
Osservando la fida carta tutta accartocciata, Yugi si rabbuiò, mettendo il broncio al compagno che lo osservava sbadigliando.
“Dovresti essermene grato”
ribatté Seto, afferrando quella pallina di carta e gettandola lontano, davanti agli occhi scioccati del suo ragazzo.
“Ehi!!!!”
“Non preoccuparti. Te la ricompro”
“Ma non sarà più la mia!”
Sospirando, il presidente della Kaiba Corporation si stese sul fianco, allungando il volto per baciarlo:
“Cosa posso fare per farmi perdonare?”
gli soffiò in un orecchio, scatenando una cascata di brividi.
“…una cosa ci sarebbe”
mormorò Yugi, roco e sexy…con lentezza si stese sul letto, allungando le braccia verso di lui…
“…torna da me”
gli chiese, chiudendo gli occhi…

Due settimane dopo, sulla copertina del calendario, i due migliori duellanti del pianeta facevano bella mostra di sé, mentre frotte di ragazze
(vedi alla voce: Mel; n.d.Hymeko)
(perché, tu no? n.d.Mel)
(^///O///^ n.d.Hymeko)
e ragazzi perdevano litri di bava su quell’immagine…le copie furono esaurite nel giro di mezz’ora, e le scuole di mezza prefettura ne ordinarono molte ristampe. In poche parole, fu un successo.

Fine

la leeeeemon *_* n.d.Seto+Yami_Yugi
uffa…io non l’avevo messa, ma poi Mel m’ha convinta…sono davvero troppo buona; n.d.Hymeko
ma davvero? E proprio per questo non ce ne è una seconda? n.d.Seto+Yami_Yugi >_<
quella chiedetela a Mel…o a Lem…ora tocca a lei! Vero?! è_é n.d.Hymeko
oh. Allora noi aspettiamo la fic; n.d.Seto+Yami_Yugi
su due immagini!!! n.d.Hymeko *///ç///*

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