DISCLAIMERS i personaggi nn sono suoi...a parte taro ke è il mio amore...

Più grande che c'è

di Parsifal

Epilogo


Il torneo è finito e così anche la loro "vacanza".
La finale per il terzo e quarto posto è stata vinta dalla Germania, dopo una bellissima partita terminata tre a due.
La finalissima ha visto davanti l'Italia e il Giappone, in novanta minuti da cardiopalma, terminati uno a uno.
La difesa di ferro dell'Italia ( e concedetemelo, ca…volo! il Giappone che batte l'Italia? eh eh eh…) ha avuto il suo bel daffare con Tsubasa, Taro e Hyuga ( Mark per la cronaca), ma anche gli attaccanti italiani si sono trovati davanti un muro umano che risponde al nome di Genzo.
I supplementari hanno portato un altro gol ciascuno e l'incontro è finito così, senza rigori, come da precedenti accordi.
Due a due.
I festeggiamenti si sono protratti fino a tardi e quando Tsubasa e Taro tagliano la corda per tornarsene in camera quasi nessuno se ne accorge, quasi nessuno appunto.
Genzo li nota immediatamente e fa il vuoto attorno a loro perché nessuno si azzardi a fermarli.
E' il loro momento e lui lotterà contro chiunque voglia intromettersi.
Protetti così stoicamente da un eroico portiere arrivano nella loro camera e si chiudono dentro con un sospiro di sollievo.
Sono cinque giorni che dividono quella camera.
E cinque notti.
La prima notte l'hanno passata ognuno nei loro letti, parlando fino all'alba senza stancarsi mai.
La seconda li ha trovati insieme, nello stesso letto, dividendo il calore dei loro corpi e la dolcezza di un abbraccio.
Non c'è stato altro tra loro se non baci e carezze.
Carezze che si fermavano prima di andare troppo oltre, come per un tacito accordo.
C'erano le partite e la loro concentrazione doveva essere totale sul campo.
Ma la verità è che non se la sentivano ancora…
Taro avrebbe fatto l'amore con lui anche subito ma era sicuro che per Tsubasa fosse troppo presto, aveva appena scoperto di amarlo… doveva concedergli tempo… anche se dormire abbracciato a lui senza poter fare altro era una tortura troppo grande.
Quella sera si concedono un lungo bagno ristoratore nella piccola vasca fornita però di idromassaggio.
Le bollicine di ossigeno massaggiano deliziosamente i loro corpi stanchi concedendogli ristoro e benessere.
Taro è appoggiato in fondo alla vasca con le gambe aperte e il suo compagno si è seduto davanti a lui, con la schiena contro il suo petto mentre le mani ricolme di schiuma di Taro lo stanno lavando delicatamente, accarezzandolo con dolcezza. 
Non è la prima volta che fanno il bagno insieme, per non parlare della doccia dopo gli incontri.
Ma adesso è tutta un'altra cosa e ne sono pienamente consapevoli.
Taro non lo ha voluto forzare, ha riempito la vasca e si è spogliato senza dirgli nulla, quando si è disteso però i suoi sospiri di piacere hanno insospettito Tsubasa che è entrato nel bagno per vedere che cosa stava combinando e alla vista di quel corpo nudo ricoperto di bollicine… ha capito cosa intendeva Genzo quando diceva che lui è un amico ma Taro è un'altra cosa…
Un'altra cosa… non più amicizia, dolcezza, tenerezza, ma uno strano calore che partiva dal suo stomaco per irradiarsi in ogni parte del suo corpo, invadendo ogni cellula e terminazione nervosa. 
Eccitazione.
Come nessun corpo o immagine di donna bellissima e voluttuosa potrebbe fare.
Ma allora a me piacciono veramente gli uomini pensò stordito.
Poi, mentre le sue mani si mossero quasi da sole, senza nessun collegamento con il cervello, togliendo i vestiti che aveva ancora addosso i suoi occhi non lasciarono un solo istante quelli di Taro.
No… a me non piacciono gli uomini… a me piace Taro e quello fu il suo ultimo pensiero coerente prima di perdere del tutto la ragione. 
Tsubasa apre gli occhi appannati dal piacere, l'erezione del suo compagno spinge contro di lui e forse dovrebbe avere paura… almeno un po' di timore … forse… ed invece prova soltanto piacere, un piacere che sale lentamente mentre le mani di Taro scendono verso il basso.
La sua bocca gli stuzzica il collo mentre la mano insaponata scivola sulla virilità di Tsubasa che sospira profondamente, sconvolto dalle sensazioni intense che Taro gli fa provare, incapace di fare qualunque cosa che non sia gemere e muoversi piano sopra di lui.
Quando Taro scivola dentro il suo corpo lui è totalmente immerso in una marea inarrestabile che sale sempre più, trasportandolo verso spiagge lontane ed inesplorate.
Il dolore lo riscuote per un attimo, si sente aperto in due e nonostante sia immerso nell'acqua la sua carne si stringe spasmodicamente sul suo compagno, che stringe gli occhi e lo abbraccia, in preda a un piacere impossibile da descrivere.
Poi lentamente il suo corpo torna a essere acutamente consapevole delle mani di Taro che stanno stuzzicando i suoi capezzoli, dell'acqua che accarezza il suo corpo, della bocca calda che lo sta assaggiando piano…e si muove leggermente, chiedendo tacitamente la collaborazione del suo compagno… che riprende a muoversi dentro di lui, aumentando sempre di più, incoraggiato dai movimenti di Tsubasa, dalle sue parole roche inframmezzate da gemiti sempre più alti.
Vengono insieme, soffocando le grida nelle reciproche mani, per la prima volta nella loro vita… insieme.

La luna entra dalla tendina tirata della finestra illuminando di una luce argentata i corpi nudi allacciati nel piccolo letto.
Le teste vicine sul cuscino, i capelli che si mescolano insieme ai loro respiri, le gambe intrecciate.
Anche nel sonno si cercano e si stringono ancora di più, timorosi di perdersi…sicuri soltanto del loro amore.
E la luna, da lassù, ne bacia i profili perfetti vegliando sul loro sonno.


 
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