DISCLAMER: Tutti i personaggi di questa fic appartengono agli aventi diritto

 

 


Per amore mio

parte II

di Nuel

 

Draco aspettò che i ragazzi più piccoli andassero a letto per chiamare Pansy in disparte. Per molti dei ragazzi più grandi di Serpeverde lui era una specie di eroe, il Mangiamorte più giovane di cui si sapesse. Condividevano le convinzioni dei loro genitori e lo approvavano in silenzio, ma per i più piccoli e quelli che non lo conoscevano, era solo un criminale ed avevano paura.
Pansy lo seguì su una poltrona in disparte e Draco le fece gli auguri per il suo nuovo rapporto con Blaise e poi le chiese il suo prezioso aiuto per “darsi una sistemata”.
Pansy fu ben lieta di aiutarlo. Lo abbracciò, baciandolo sulla guancia. Suo padre aveva rotto il fidanzamento combinato mentre Draco era latitante ed a loro era rimasta una bella amicizia che infastidiva notevolmente il signor Parkinson.
Così li trovò Blaise, finito di mettere a letto i più giovani e li strinse entrambi in un abbraccio, baciando la sua ragazza.
Draco sentì il cuore accelerare, avrebbe dato qualunque cifra perché Blaise baciasse lui al posto di Pansy.
-Draco mi ha chiesto di aiutarlo...- spiegò lei, raggiante, mentre estraeva la bacchetta.
Lo fece sedere e, con pochi, rapidi colpi di bacchetta, i capelli di Draco furono perfettamente in ordine: tagliati e lucidi come se non li avesse mai trascurati.
Draco sospirò di piacere. Quanto avrebbe voluto avere la sua bacchetta invece di dover chiedere aiuto a Pansy!
-Grazie, piccola! Va molto meglio così!- Disse passandosi le dita tra i capelli con evidente piacere.
Pansy e Blaise gli sorrisero.
-Credici, Draco: siamo contenti di vedere che hai voglia di ricominciare- Pansy lo abbracciò di nuovo e si scambiarono un bacio lieve sulle labbra.
Blaise non era geloso del loro affetto, anzi. Si sedette sul bracciolo della sedia e cominciò ad accarezzare la nuca di Draco.
Il biondo trasalì, arrossendo e Pansy rise di cuore riconoscendo il suo imbarazzo.
-Certe cose, falle alla tua ragazza, cretino!- Lo apostrofò Draco, cercando di mascherare il proprio stato.
Blaise scoppiò a ridere a sua volta e prese di peso Pansy in braccio, baciandola appassionatamente.
Draco si impose di guardarli con un sorriso sempre più tirato. Blaise era felice e lui doveva esserlo di conseguenza.
Per tutto il giorno aveva cercato di captare i pensieri del suo misterioso ammiratore, ma senza trovarne traccia.
Aveva deciso di ridarsi un contegno per lui, chiunque fosse. Per attrarlo ancora di più e sedurlo, stavolta volontariamente.
Mentre si spalmava l’unguento che Pansy gli aveva dato per curare la pelle screpolata del viso, un’immagine attraversò di nuovo la sua mente.
Gemette in risposta ai sospiri del suo alter ego che stava offrendo uno spettacolo quanto meno delizioso al suo osservatore invisibile.
Draco resistette un istante, poi infilò la mano nei pantaloni e cominciò ad accarezzarsi. La mano era scivolosa e fresca per la lozione che stava usando e lo fece sussultare.
Il suo uomo lo stava osservando, si stava eccitando... probabilmente si stava toccando immaginandolo a quel modo e per lui la consapevolezza era un afrodisiaco incontenibile.
Quel biondo malizioso che si masturbava lentamente, con gli occhi innocenti e gemeva languido accarezzandosi l’erezione così esposta tra le sue gambe divaricate era li per “lui”. Anche Draco voleva fare altrettanto.
Il ragazzo della visione venne con un piccolo grido e si stese a terra, guardando negli occhi il suo spettatore, sorridendogli, con un braccio mollemente ripiegato accanto al viso e la mano con cui si era masturbato ancora intorno al suo pene ormai sgonfio. Con un movimento pigro e dei piccoli gemiti cambiò posizione, in modo da poter raggiungere più agilmente il suo fondoschiena con la mano bagnata di sperma.
Quando cominciò ad inserire le dita nel suo corpo, gemendo e contorcendosi, Draco venne.
La visione si interruppe di colpo e Draco gemette di frustrazione. Voleva vederlo. Voleva vedere lo spettatore invisibile che il se stesso della fantasia aveva guardato in viso.
Si fissò la mano, dove la lozione e lo sperma si mischiavano ed arrossì al pensiero improvviso di emulare la visione.
Si lavò nel piccolo bagno a lui riservato e, finalmente nudo davanti allo specchio, prese un altro po’ di lozione sulle dita. Di sicuro non era un lubrificante ordinario.
Guardò indeciso la sostanza trasparente nella sua mano e ripeté la posizione che aveva visto. Piuttosto rigido infilò la prima falange dell’indice, scoprendo che non era fastidiosa.
Spinse un po’ di più ed iniziò a trovare l’intrusione molesta.
Aggrottò le sopracciglia. Lui era gay. Era innamorato di Blaise. Sarebbe sicuramente finito con un uomo, prima o poi... ma per quanto trovasse magnifica l’idea del suo amante che lo riempiva di sé e lo amava... quel passaggio lo terrorizzava.
-Vigliacco- si disse amaramente, distogliendo gli occhi dalla sua immagine nello specchio e tornando in piedi.
Si sentiva sciocco e spense la luce, vestendosi al buio per non vedere il suo riflesso arrossato nello specchio e si infilò a letto. Voleva che la sua prima volta fosse con qualcuno che amava sul serio... voleva essere amato e coccolato... e si rendeva conto di essere terribilmente ridicolo. Era un Mangiamorte marchiato e, praticamente, già condannato e si permetteva di fantasticare di un amore romantico... probabilmente ad Azkaban c’erano un sacco di carcerati che non vedevano l’ora di potergli spaccare il culo e prima di allora non aveva certo molte possibilità di trovare qualcuno con cui iniziare una romantica storia d’amore.
Si rigirò nel letto, la sua unica possibilità era trovare il suo misterioso amante.... doveva essere un mago potente per riuscire a far cogliere i suoi pensieri così nitidamente... Draco si augurò che nessun altro li cogliesse! Si sarebbe vergognato infinitamente! Se non altro, comunque, ciò escludeva Mastro Gazza, si consolò ridacchiando. Oppure doveva essere qualcuno di molto vicino... un Serpeverde! Ma chi? Non Blaise, purtroppo...

Il giorno successivo, Theodor Nott rientrò in Comune decisamente di pessimo umore. Aveva un labbro spaccato ed un vistoso livido sullo zigomo destro.
-Theo! Cos’è successo?- Gli andò subito incontro Blaise, preoccupato.
-Sono stati quei maledetti Grifondoro!- Rispose per lui Millicent, che lo accompagnava, inviperita.
-Chi? Perché?- Chiese subito Pansy, preparandogli una sedia.
-Per Draco!- Iniziò la ragazza.
-Piantala, Milly!- La zittì lui. -Abbiamo avuto delle divergenze d’opinione, tutto qui- si alzò dalla sedia e si diresse al dormitorio.
Draco, intanto, lo fissava con sguardo interrogativo e Theodor arrossì, affrettando il passo.
Draco non aveva avuto grandi rapporti con Nott negli ultimi due anni. Theo non era esattamente un ragazzo espansivo e sembrava trovarsi più a suo agio con la Bulstrode che con lui e con gli altri.
-Cos’è successo, Milly?- Insistette Pansy, quando la porta della camera si chiuse dietro a Nott.
La ragazza sospirò. -Seamus e Finnigan hanno fatto un paio di battutacce su Draco e Theo non ci ha più visto. Tutto qui-
Draco, dopo aver ascoltato attentamente, salì i gradini che portavano alle camere, due a due ed entrò senza neppure bussare.
Nott trasalì trovandoselo in camera.
-Theo, non devi difendermi. Non voglio che succeda un’altra volta!-
Nott arrossì, fissando il pavimento.
-Perché lo hai fatto, Theo?-
-Non volevo che parlassero a quel modo di te-
-Grazie..-
-Draco!- Nott lo fissò con gli occhi lucidi. -Draco, io... - le parole però non volevano uscire.
“Oppure doveva essere qualcuno di molto vicino”... il cuore di Draco perse un battito. Possibile che fosse Theodor? Gli si avvicinò ed il ragazzo trasalì di nuovo. Gli sfiorò gentilmente il labbro gonfio. -Deve farti male...-
Nott annuì, il respiro pesante.
Draco puntò gli occhi nei suoi e non ebbe dubbi: quel ragazzo era innamorato di lui. Non gli era poi andato male: Theo era un Serpeverde, un purosangue e non era neppure un brutto ragazzo... appoggiò delicatamente le labbra sulle sue per un istante e Nott gemette, rimanendo a braccia aperte.
Draco gli accarezzò lo zigomo. -Non voglio che ti faccia male per colpa mia...-
Nott lo abbracciò di slancio, circondandogli i fianchi ed arrossendo precipitosamente.
-Ti amo, Draco! Da tanto di quel tempo! Farei qualsiasi cosa per te!- Gemette, forse vergognandosi.
Draco gli prese il viso tra le mani, arrossendo impercettibilmente e baciandogli la punta del naso. -Sistemati questo labbro, Theo, se no non posso baciarti-
Nott quasi svenne. -Draco... vuoi dire che...-
Draco gli appoggiò un dito sulle labbra, zittendolo. -Vieni a trovarmi quando vuoi. Ti aspetto-
Si sentiva stranamente euforico mentre scendeva le scale per dire agli altri che Nott stava bene e che non dovevano preoccuparsi.
Raccattò i libri dal tavolo sul quale stava studiando con Pansy e Blaise e si chiuse nella propria stanza. Avrebbe iniziato una storia con Nott. Si sorrise allo specchio. Avrebbe imparato ad amarlo, sicuramente. In fondo Theo lo amava, lo aveva difeso senza chiedere nulla in cambio... e lo vedeva a quel modo...

Harry aveva ascoltato Hermione strepitare contro i loro due compagni che avevano attaccato briga in un corridoio, dove avrebbero potuto essere scoperti, poi si mise a bighellonare per il suddetto corridoio avvertendo chiaramente l’adrenalina aumentare nel suo sangue. Avrebbe volentieri dato man forte a quei due, se avesse potuto. Solo avrebbe preferito di gran lunga pestare Malfoy a quella nullità di Nott. Avere sotto le mani Malfoy stava diventando un chiodo fisso e gli sarebbe andato bene anche malmenarlo pur di poterlo toccare.
Ad un certo punto la tensione era diventata troppo alta, tanto che dovette infilarsi in un bagno per darle libero sfogo prima di mettersi a sbranare qualche ragazzino che gli diceva semplicemente “Ciao Harry” con la sua vocetta petulante.
Avrebbe voluto sbattere Malfoy al muro e... e appena iniziò a pompare le sue idee cambiarono radicalmente, spingendolo a dare un ritmo più lento ai suoi movimenti.
Adorava immaginare quel maledetto Serpeverde come una languida bestiolina lussuriosa totalmente dedita al suo piacere. Allo stesso tempo il pensiero di desiderarlo a quel modo lo faceva vergognare oltre modo, tanto da non riuscire mai ad immaginarsi mentre lo toccava.

Draco sistemò i libri sulla sua scrivania, ma non fece in tempo ad aprirli che fu assalito da una delle solite visioni.
-Theo- soffiò iniziando ad eccitarsi. Theo stava fantasticando su di lui di nuovo... poi le immagini sparirono e, pochi minuti dopo qualcuno bussò alla sua porta.
Vagamente accaldato Draco andò ad aprire, trovandosi Nott di fronte.
Malfoy lo fissò per un istante, prima di trascinarlo dentro e sbattere la porta, assaltandogli le labbra, infischiandosene bellamente della sua ferita.
Nott lo circondò subito con le braccia robuste e se lo strinse al petto.
-Non perdi tempo, vedo- gli soffiò il biondo sulle labbra.
-Io... ero venuto per chiederti... ma credo che non ce ne si più bisogno- lo baciò lentamente, attento al labbro dolorante, ma incapace di resistergli. Aveva dubitato delle intenzioni di Draco e per questo era andato a parlargli, in fondo lui non proveniva da una famiglia altolocata come Blaise e suo padre non era in affari col padre di Draco come quelli di Vincent e Gregory, ma quel bacio affamato gli aveva tolto ogni dubbio.

Harry aveva tirato lo sciacquone ed era uscito guardando storto i tre ragazzini che erano entrati in bagno schiamazzando e distraendolo dalle sue fantasie e si ritrovava con ancora più voglia di picchiare qualcuno e con un’erezione quanto mai frustrante chiusa nei pantaloni.

Quando Nott lasciò la stanza di Draco, l’ora del coprifuoco era passata da un po’. Il ragazzo si diresse con passo felpato alla sua stanza, senza accorgersi della presenza di Zabini, sul divano nella Sala Comune.
Zabini osservò la sua espressione sognante e lo stato generale di abiti e capelli e si diresse nella stanza di Draco, spalancando la porta senza bussare.
Draco era in bagno, ma le condizioni del letto la dicevano lunga sull’uso che ne era stato fatto.
Quando Draco tornò in camera, ammutolì vedendo il suo amico a braccia incrociate che lo aspettava appoggiato alla porta.
-Perché non mi hai mai detto di te e Nott?-
Draco abbassò lo sguardo. -Perché non c’era nulla da dire fino a stamattina-
-Non mi avevi neppure detto che ti piacciono i ragazzi!-
-Cosa dovevo dirti, Blaise? Che sono gay e che ero innamorato di te? Mi saresti stato ancora amico? Oppure ti saresti sottratto ad ogni mio abbraccio temendo che cercassi qualcosa di sessuale con la scusa dell’amicizia?!-
-Sei innamorato di Theo?-
-Stai glissando la risposta-
-Non so che cosa avrei fatto, Draco! Non mi hai dato la possibilità di saperlo! Ma ora mi pare che tu stia con Theo, quindi è di lui che voglio parlare!-
-Abbiamo passato le ultime ore a farci le coccole, niente di più, Blaise! E’ innamorato di me-
-E tu?-
-Io imparerò-
-Cosa vuol dire che imparerai, Draco?!-
Malfoy andò a sedersi ed indicò a Blaise di fare altrettanto. -E’ una storia un po’ lunga, Blaise, siediti- Gli raccontò delle visioni e di come gli avessero dato la forza di reagire e di come avesse promesso il suo cuore al misterioso ragazzo che non si vedeva mai in esse.
-E tu sei convinto che sia Theo?- Chiese Zabini, corrucciato. Conosceva Nott meglio di Draco e non lo credeva affatto tipo da quel genere di cose.
Draco fece spallucce. -Chi altri, Blaise?-
-Potrebbe essere chiunque, Draco! Tu sei indiscutibilmente un bel ragazzo e chiunque sia interessato al genere maschile sarebbe un pazzo a non fare certi pensieri su di te almeno una volta!-
Draco sorrise, peccato che Blaise non avesse quel tipo di interesse.
-Adesso vorrei andare a letto, se non ti spiace-
Zabini sollevò un sopracciglio, tornando a fissare il letto sfatto.
Draco ridacchiò. Ti assicuro che non abbiamo fatto nulla che tu e Pansy non abbiate già fatto!-
-Mmm!- Mugugnò poco convinto il moro.
-Blaise! Solo qualche bacio... e magari ci siamo scoperti un po’, ma ti giuro che non ci siamo tolti i pantaloni, d’accordo?-
-Sarà meglio per te, signorino, se no, come prefetto, ti farò avere una punizione esemplare!-
-Cos’è? Il nuovo codice Serpeverde sulla morale? Riuscirai ad applicarlo su di te?- Ridacchiò con un ghigno divertito.
-No, non voglio che tu faccia qualcosa di cui poi ti pentiresti!-
-D’accordo voce della mia coscienza!- Scherzò alzando gli occhi al cielo. -Dovresti saperlo che non sono così facile, Blaise-
Blaise avrebbe voluto rispondere che, no, non lo sapeva. Come non sapeva che fosse gay. Si limitò a dargli la buona notte e Draco chiuse la porta dopo averlo visto entrare nella sua stanza.
Ingoiò il dolore di quella separazione: Blaise poteva anche credere che non sarebbe cambiato nulla tra loro, ma Draco aveva notato che non lo aveva abbracciato come faceva sempre, prima di dargli la buona notte.

Continua