Disclaimers: L’autrice ha il dovere di ricordare al gentile pubblico che i personaggi partecipanti a questa “opera da tre soldi” non sono i suoi, ma delle Clamp e dei loro editori giapponesi e italiani. Io gli faccio vivere storie ai margini della trama originale, sempre cercando di conciliare il loro spirito clampiano e la mia personale inventiva.

Buona lettura!

Per il tuo sorriso

di Haruka

capitolo I

Il sole si tuffava nella baia che bagna Tokyo e il cielo si colorava di un carminio sangue fino alle tonalità più scure del viola.

L’alta figura nero vestita di un uomo si infilò in un portone, che si richiuse alle sue spalle. Salendo in ascensore sospirò

Finalmente a casa! 

Aveva avuto una giornata veramente stancante. Quelle due isteriche di Satsuki e Kanoe lo esaurivano proprio! Poi Yuto le istigava, con quella sua faccia da bravo ragazzo! 

Ah, che stress!

Percorse lentamente il corridoio del suo piano. “Kamui” non si era visto tutto il giorno.

- Sarà andato da qualche parte a fare danni!- Sorrise- Che peccato!-

Fra tutti i Draghi della Terra, lui era l’unico con cui aveva una qualche affinità, per così dire! Entrò in casa. 

C’era qualcuno! 

Ne avvertì subito la presenza. Chiunque fosse non faceva nulla per celarsi. 

Come aveva fatto ad entrare?E come lo aveva trovato? 

Non poteva trattarsi di un Drago del Cielo, non lo avrebbero mai trovato con tanta facilità! Ma non poteva trattarsi neanche di un Drago della Terra, ne veniva via adesso! A meno che non fosse…

Con cautela, espandendo il senso interno, attraversò il soggiorno e con una mano aprì l’uscio della camera da letto.

Era lì, disteso sul letto, a guardare la tivù o meglio a girare i canali distratto. Chiaramente lo stava aspettando. Gli dava ancora le spalle e per un po’ Seishiro si concesse il lusso di guardarlo e basta. Le membra mollemente adagiate sulle lenzuola, la testa nera sorretta stancamente da una mano, le spalle forti erano già quelle di un uomo.

- Non ti sei neanche tolto le scarpe!- esordì il padrone di casa un po’ scocciato, aprendo le ante dell’armadio per riporre la giacca. “Kamui” si voltò appena abbandonando lungo il fianco il telecomando. 

- Neanche tu!- rispose sorridendo.

Seishiro abbassò lo sguardo, era vero!Accidenti! Si era agitato entrando tanto da non pensare neanche alle cose più elementari.

- Che sei venuto a fare?- Domanda retorica.

- Il solito, avevo fame e sono venuto dal miglior cuoco di Shinjuku e dintorni!- “Kamui” si sollevò a sedere e iniziò a slacciare le sue Nike.

Sapeva essere delizioso quando voleva!

L’altro uomo tornò all’ingresso a posare le calzature e poi si mise ai fornelli.

- Vuoi qualcosa in particolare?- 

Il ragazzo scosse la testa e si mise seduto al bancone del piccolo angolo cottura. Faceva sempre così, lo fissava mentre lui cucinava senza dire niente, forse gli ricordava qualche scena del passato!

Ad un tratto il più giovane dei due si alzò e cominciò a preparare la tavola. In realtà c’era un tavolinetto nel soggiorno, ma chissà perché non lo avevano mai utilizzato. Apparecchiavano sempre sul bancone, l’uno davanti all’altro. Seishiro si stupì di come il ragazzo avesse già memorizzato la disposizione degli utensili. In fondo non era da tanto che avevano preso questa abitudine di mangiare assieme la sera.

 

Due o tre settimane prima si era svolta per la prima volta la stessa scena di prima. “Kamui” non era stato affatto chiaro nello spiegare come avesse trovato l’appartamento del Sakurazukamori. All’inizio, Seishiro si era adirato, specie per quelle insinuazioni sul suo rapporto con Subaru…e poi quello dare per scontato che lui potesse provare attrazione fisica per il “Kamui dei Draghi della Terra”. Cosa per altro vera, ma non lo avrebbe mai ammesso, davanti all’interessato poi!

 

“Kamui” gli sorrise e lui sorrise di rimando.

Quel sorriso gli piaceva, anche se era freddo, perché gli illuminava tutto il volto, certo di una luce demoniaca! Ma quel volto, dai bei lineamenti marcati, illuminato da quel sorriso, per altro assolutamente sincero nella sua crudeltà, era bellissimo. A Seishiro piacevano le cose belle!  

Mangiarono con calma, parlando poco e assaporando più i silenzi che le pietanze servite.

“Kamui”, per lo più, era un tipo silenzioso, molto riflessivo, lo si leggeva negli occhi e anche le cose più interessanti lo lasciavano apparentemente indifferente. Anche Seishiro era così.

Si alzarono per lavare i piatti, uno insaponava e l’altro sciacquava. Tanto per rompere il silenzio, l’uomo si mise a raccontare di certi rumori sospetti provenienti dall’ufficio di Kanoe. Ci risero su.

- E il tuo innamorato, l’hai incontrato oggi?- I due occhi nocciola guardarono Sakurazuka appena di scorcio.

- Ecco come rovinare una serata che poteva essere piacevole!- pensò Seishiro – No, oggi no!- rispose poi con voluta scortesia.

- Ah! Chissà come si sarà sentito abbandonato, allora?- Seguì una sonora risata. La prima per quella sera.

- E tu, hai dimenticato di far visita al “tuo” Kamui?- chiese l’uomo con un ghigno. Il ragazzo si scurì in volto. Seishiro aveva fatto centro. Parlare della sua stella gemella lo metteva sempre a disagio, forse perché gli ricordava che prima o poi si sarebbero uccisi a vicenda o forse perché gli faceva riaffiorare i ricordi del ragazzo che era stato.
Dopo una breve pausa “Kamui” rise ancora- Touché!- disse colpendo il padrone di casa sulla spalla.

Seishiro rise a sua volta, era proprio un ragazzino incorreggibile!
Volendo rispondere a quel gioco di mano, spruzzò il ragazzo con il sapone; così finirono per bagnare mezza cucina e la maglietta nera del ragazzo! “Kamui” fece per toglierla; già la maglia era salita oltre la testa e gli occhi dell’altro lo scrutavano famelici e grati per lo “spettacolino” fuori programma, si fermò.

- Non mi presteresti una camicia?- chiese.

Seishiro senza rispondere si avviò in camera e aperto l’armadio estrasse l’indumento richiesto. Il suo ospite si ritirò in bagno per cambiarsi.

Seishiro scosse la testa divertito- E’ sempre così corretto nei miei confronti!-

Sakurazuka aveva detto di no alle sue avances la prima volta e da allora, non solo non ne aveva più ricevute, ma non si erano mai create delle situazioni, per così dire,  piccanti.

Perso in queste considerazioni, finì di riassettare. Quando sentì il televisore accendersi nell’altra stanza, lasciò perdere quello che stava facendo e si accinse a godersi la serata guardando la tivù con la persona meno raccomandabile del pianeta, ma per lui la compagnia ideale!

“Kamui” era in piedi davanti al letto con il telecomando in mano.

- Qualche preferenza?- chiese sentendo i passi fermarsi dietro di lui.

- No-

- Allora la partita!- gettò il telecomando sul letto.

- Questa camicia ti sta abbastanza bene, abbiamo quasi la stessa taglia!- Seishiro si avvicinò e sistemò meglio la stoffa sulle spalle. Il ragazzo rispose con un moto di stizza, si liberò di quella lieve ma pericolosa stretta e si sedé sul letto, gambe incrociate.

Se devo correre il rischio, voglio che sia perché me la sono cercata!

- Mi metto in libertà!- annunciò il padrone di casa recandosi in bagno.

Quando uscì, dieci minuti dopo, indossava il suo pigiama di seta “da nonno!”, come gli aveva detto una volta “Kamui” con la sua solita franchezza, e la vestaglia. Scoprirsi troppo poteva essere un invito implicito!

Il suo ospite era ormai disteso sul letto con un cuscino sotto il petto e la testa appoggiata sui palmi delle mani con i gomiti che premevano sulla coperta. Seishiro con cautela si sedé accanto e poi, visto che l’altro non sembrava disturbato dalla cosa, decise di distendersi del tutto. Appoggiò la testa su una mano e con il gomito fece leva per alzare il busto, lasciò le gambe rilassate a pochi centimetri da quelle dell’altro, che invece tamburellavano contro il materasso.

- Ho messo la tua maglietta sul termosifone, così si asciugherà per quando andrai via!-

- Grazie!- “Kamui” spostò appena il capo e subito tornò a volgere l’attenzione verso l’apparecchio televisivo.

Seishiro non era interessato dalla corsa frenetica di ventidue idioti dietro ad una palla, perciò concentrò la sua attenzione sul capo nero che gli era davanti. Faceva impressione la quantità di gel che doveva usare per acconciare i capelli in quella maniera! Sapeva per certo che il ragazzo trascorreva quasi venti minuti in bagno la mattina per pettinare i capelli come se avesse usato la corrente elettrica.

Che gioventù!

L’uomo si chiese come fosse possibile passare le dita in quella foresta di nodi e brillantina: non si poteva! Per lui era inammissibile perché nei preliminari che preparano all’atto sessuale vero e proprio adorava giocare con i capelli del suo partner.

Ma che gli saltava in mente?!

Fare sesso con quel ragazzino?! 

Come minimo non era neanche maggiorenne!

“Kamui” gli aveva già chiesto, in maniera neanche troppo velata, se voleva fare l’amore e lui aveva detto no; ora, ogni atteggiamento del ragazzo lasciava presagire che quell’argomento era tabù.

Perché gli venivano in mente cose tanto ridicole?

Sospirò.

Guardarono la partita e “Kamui” ogni tanto gli spiegava le regole del gioco per farlo annoiare un po’ meno. Verso le 10:30, Seishiro decise di catturare il telecomando.

- Posso cambiare?- un semplice assenso con il capo in risposta. Fece una breve carrellata e si fermò su un film di guerra che davano in seconda serata.

La notte continuò così, sempre con poche parole. Divertito, Seishiro osservò il capo del giovane abbassarsi lentamente fino a toccare la coperta. Rimase ad ascoltarne il respiro regolare per un po’, poi lo coprì con un lembo del copriletto e continuò a guardare il film.

Troppo giovane per apprezzare i film sulla guerra!

“Kamui” si svegliò di colpo quando stavano dando i titoli di coda, si girò di scatto e fissò l’uomo davanti a lui.

- Che ore sono?-

- L’una e dieci-

- Ho perso l’ultimo treno!- esclamò il ragazzo mettendosi a sedere sulle ginocchia. Tirò fuori il portafoglio e vi guardò dentro- Troppi pochi soldi per un taxi- pensò- Dovrò farmela a piedi!- commentò a voce alta alzandosi.

Seishiro lo guardava dalla sua posizione adagiato sopra la coperta.

Era alto! 

Ancora qualche anno e sarebbe stato più alto di lui!

- Resta a dormire qui!- gli disse alzandosi a sua volta.

- Sul divano?- chiese l’altro scettico- Troppo piccolo!-

- Ti cedo il letto!- Seishiro si pentì subito della sue parole. “Kamui” alzò un sopraciglio- Metà del letto!- si corresse il padrone di casa capendo di aver solo peggiorato le cose, infatti, una luce fulminea attraversò gli occhi del ragazzo- Siamo due adulti, sapremo controllarci!- Seishiro pensò di aver finalmente detto la cosa giusta.

- Se lo dici tu!- rispose il ragazzo con un sorriso laconico e dopo un breve silenzio- Non violerò la tua decisione di conservati casto e puro per il Sumeragi!-

- “Kamui”!- urlò furioso l’uomo.

Ma perché doveva dire sempre l’ultima parola?!

- Mi presti il pigiama o devo dormire nudo?!- ma Seishiro aveva già aperto il cassetto della biancheria e gli porgeva l’ennesimo pigiama di seta, il ragazzo fece una smorfia di dissenso.

- Non parlare più di Subaru, “Kamui”! Non sono cose che ti riguardano!- e questi si limitò a sorridere.

Cambiatosi in bagno, trovò il padrone di casa già sotto le lenzuola e così lo imitò. Si misero giù entrambi, sul fianco, faccia a faccia con la guancia sul cuscino.

- Chiudi gli occhi!- disse Sakurazuka.

- Chiudili tu per primo!- rispose il ragazzo.

- Allora chiudiamoli insieme!- continuò paziente l’uomo.

- Non mi fido di te!-

- Neanche io!-

Scoppiarono a ridere, potevano andare avanti così tutta la notte, Seishiro lo sapeva bene! Poi ad un tratto ebbe come una folgorazione.

- Qual è il tuo nome?- La persona davanti a lui sembrò sorpresa dalla domanda.

- Come?-

- Non conosco il tuo nome. Ti conosco solo con il tuo appellativo “Kamui” o meglio “il Kamui dei Draghi della Terra”. Tu non mi chiami certo con il titolo di Sakurazukamori, no?-

- Fu…- una pausa di incertezza- Fuma, credo!-

- E’ un bel nome!- Un sorriso come risposta.

Seishiro si ricordò di averlo incontrato una volta, quando era ancora il ragazzo chiamato Fuma. Lo aveva incontrato mentre combatteva contro l’altro “Kamui”. Il ragazzo era entrato nella sua dimensione parallela come se niente fosse e con la stessa apparente facilità aveva fermato uno dei suoi attacchi. Nonostante fosse comunque un bel tipo, aveva, allora, un’aria troppo seria. Il Sakurazukamori non riusciva a fare coincidere le due immagini, quella del ragazzo che proteggeva i suoi affetti e quella del Drago davanti a lui. Sentì con certezza di preferire la seconda!

- Seishiro Sakurazuka è il tuo vero nome?-

- Si!-

- Allora, Seishiro piacere di conoscerti, io sono Fuma!- Il giovane estrasse la mano destra da sotto le coperte e gliela porse.

- Piacere mio, Fuma!- rispose l’altro stringendo con la sua la mano offerta.

Il sonno ebbe la meglio su entrambi.





Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions