Per le parti di ricordi del passato ho usato il font Papyrus.



Origine

di Hymeko

Galleggiava leggero in ricordi e sentimenti che non gli appartenevano, ma che sapeva inconsciamente d'aver sperimentato sul cuore, sensazioni che lo avvolgevano e cullavano dolcemente. Si sentiva incredibilmente bene, amato e abbracciato da qualcosa che lo adorava…si trovava in un guscio creato solo per lui, perché la sua esistenza fosse felice.
Sorrise, lasciandosi andare a quella corrente che fluiva in lui. Una perfetta armonia di amore, venerazione e amicizia lo blandiva, baciando rispettosamente ogni frammento del suo essere. Anima e corpo non esistevano più, c’era solo quella consapevolezza di esser giunto alla perfezione.
’Mio Principe…’
Quel pensiero gli fece spalancare gli occhi: non era rivolto direttamente a lui. Più precisamente, non era se stesso.
Si ritrovò a fissare un gioiello. Un pendente fine, molto elegante. Due semplici linee intrecciate, una di lapislazzuli e l’altra d’ametista.
Era un regalo, un dono per lui. Lo comprese subito, benché non ricordasse nulla. Trovandosi racchiuso nel ricordo di Kaiba, stava guardando attraverso gli occhi di Seth.
Erano suoi anche i sentimenti che lo avvolgevano…si crogiolò ancora per qualche attimo nella beatitudine del suo amore.
’Seth…’
pensò, nonostante sapesse che non poteva sentirlo. Quello era un passato di cui era solo uno spettatore, un’anima chiusa che non poteva interferire con la realtà che vedeva.
Poteva solo sentire i sentimenti della vita precedente del suo ragazzo, conglomerati in una fusione rivolta solo a lui…Seth esisteva unicamente per lui, la vita votata alla sua felicità.
Lo chiamò di nuovo, abbracciandogli l’anima, ricordando il motivo per cui era lì.
Il fratellastro aveva risvegliato quella memoria, e Kaiba aveva deciso di lasciarlo, e di fargli conoscere il motivo.
Sospirò…non si sarebbe mai arreso. I sentimenti di Seth erano troppi splendidi per rinunciarvi. E i suoi erano identici…doveva solo farli conoscere a Kaiba.
’Forse col suo Oggetto Millenario potrei riuscirci…’
La cosa più difficile sarebbe stata convincerlo ad aver ancora a che fare con lui…
Seth si riparò gli occhi con una mano. Era arrivato nel giardino del palazzo senza incrociare nessuno. Il Faraone avvertì la sua ansia aumentare, insieme a un’ombra sul cuore, conseguenza di qualcosa che Kaiba non ricordava. Ma l’ansia non era paura, era la dolorosa impazienza di chi sa che mancano ancora pochi metri prima di rivedere l'amato.
Affrettò il passo, il cuore che correva. Mancava poco, ancora poco e sarebbero finalmente stati di nuovo assieme…
’Principe, mio Principe…’
Lo intravide fra le foglie di una spessa siepe, ma si dovette fermare. Non era solo, il ricongiungimento doveva essere rimandato. Il vecchio Shimon Muran, braccio destro del Faraone, era lì. E…stavano parlando di lui.
Seth si bloccò, e lo Spirito del Puzzle sentì l’ansia trasformarsi in paura.
’Seth…’
Si odiò per non poter fare nulla…
"Non è cortese parlare degli assenti, saggio Shimon"
Era così strano, per il Faraone, vedersi attraverso gli occhi di un altro…dunque era quello il suo vero aspetto…
"Perdonatemi, principe. Ma vorrei parlarne con voi prima di domani…"
Lo Spirito seppe dalla mente del Priest che il giorno successivo era quello concordato per il suo rientro, e che era tornato un giorno prima solo per rivedere in tranquillità lui…
"È forse successo qualcosa a Seth?"
L’anima del diretto interessato si accese…aveva sentito una nota di preoccupazione in quella domanda…
"No, non che io sappia. Ma…vorrei parlarvi di qualcosa successo prima della sua partenza…qualcosa che vi riguarda entrambi"
"Cioè?"
Il cuore di Seth piombò nel caos, e lo Spirito del Faraone fu investito da un’onda di ricordi e sentimenti: il vecchio Shimon che lo apostrofava duramente, che gli rinfacciava la relazione che aveva con lui, e che gli prometteva che, una volta terminata la missione, avrebbe riferito tutto al Faraone, il padre del principe…lo Spirito del Puzzle si ghiacciò, incredulo. La vita precedente del cordiale nonno di Yugi…in passato aveva usato simili parole verso Seth?
’Non c’è da stupirsi se Kaiba non sia stato gentile con lui…’
pensò, ricordando il primo incontro fra i due.
"Perdonatemi, principe, ma…senza volerlo, io…vi ho visti. Mentre vi lasciavate b-baciare da lui"
L’ultima parola fu detta con sommo disgusto, fra i fremiti di Seth. Quel vecchiaccio stava diventando sempre più odioso…un giorno gliel’avrebbe fatta pagare.
"E…allora?"
Il custode della Millenuim Rod attese, indeciso. Non era sicuro che il principe avrebbe gradito un suo intervento, gli aveva giurato che avrebbe lottato da solo, se necessario…si odiò per quella mancanza di fiducia, ma doveva sapere se avrebbe mantenuto quella promessa...
"…l’ho affrontato prima della partenza. Lui ha affermato che vi amate…io gli ho intimato di interrompere immediatamente i pensieri impuri che possiede su di voi. Non ne ha voluto sapere"
Lo Spirito del Puzzle si vide irrigidirsi, e rimanere in silenzio.
’Che aspetti a parlare?’
Perché non difendeva il suo ragazzo?
"Sommo Shimon…avete rischiato di mandare in fumo la missione solo per questo?"
Sentì il pendaglio scivolare via dalle dita di Seth, senza più la forza di trattenerlo. Non riusciva a crederci, il Faraone era invaso dal suo shock. Non era vero, non poteva essere vero…
"Perdonatemi se vi rivolgo questa domanda…voi a-amate Seth?"
Il ragazzo di fronte a lui sbuffò, senza un attimo di indugio:
"Certo che no, anche se lui crede il contrario"
Seth si afferrò a una colonnina di marmo, mentre si tappava la bocca. Non doveva farsi sentire, non dovevano accorgersi di lui.
Dentro il suo spirito, il Faraone tremava, incredulo delle sue stesse parole. Non poteva essere la realtà, si era sbagliato, non aveva sentito bene…
"Mi sollevate, principe. Anche se non capisco il bacio che vi siete lasciato dare…"
Il principe alzò le spalle, andandosi a sedere sul bordo di una fontana:
"Ho una relazione con lui, questo non lo nego. Ma non lo amo. Gli voglio bene, sì, ma il mio cuore non gli è mai appartenuto"
"Lui…"
"Sì, so che mi ama. Io…sono giunto a un passo dal ricambiare quel sentimento. Ma è stato solo un attimo. Intensissimo e incredibilmente profondo, ma pur sempre un attimo"
L’Antico Re tentò di afferrare l’anima di Seth, urlando che quelle parole erano una menzogna, che l’amava sempre di più, e che non era lui quello cui aveva mentito…ma l'altro non poteva sentirlo, quello era il ricordo intoccabile di Kaiba…
’Kaiba’
Ricordò le sue parole: non era una questione d’amore. Era vero…lo amava ancora. Ma era venuta meno la fiducia in lui…quel ricordo aveva eretto un muro fra loro.
"Non capisco"
Seth scivolò sulle ginocchia, mentre osservava il ragazzo che amava sezionare la loro storia…
"È l’unico ad avermi mai trattato come una persona, non solo come l’erede al trono d’Egitto. Per questo mi sono avvicinato a lui, quasi innamorandomene. Seth lo era già, di me…è stato facile iniziare una storia. È piacevole stare con lui, anche se è un po’ apprensivo e soffocante"
’Dunque è questo che pensate di me…’
Un sorriso amaro e triste, e un sentimento che non mutava, nonostante tutto…il Faraone lo abbracciò, piangendo sulla sua spalla. Aveva rovinato tutto. Era tutta colpa sua, il fratellastro aveva ragione, ed essere sommersi dal dolore del Priest era solo una minima punizione.
"Cosa significano le ultime definizioni?"
Shimon sembrava intenzionato a sapere tutto di loro, e il principe non lesinava spiegazioni…il Faraone si morse un labbro, alla disperata ricerca di un modo per cambiare il passato.
"È apprensivo perché non vuole che nessuno si avvicini a me, temendo che sia un nemico…"
"In questo non gli si può dar torto"
riconobbe il vecchio, annuendo convinto.
"…è soffocante perché mi riempie di regali non graditi. E di attenzioni, nemmeno fossi un bambino attaccato alle gonne di sua madre. Non possiede alcun senso del limite. Come potrei amare una persona simile?"
’Perché? Perché mi sto comportando in questo modo? Per quale motivo sto mentendo?’
Il Faraone accarezzò l’anima accanto alla sua, ormai insensibile a ogni stimolo. Il ciondolo giaceva abbandonato sull’erba, accanto alla sua mano, segno di un legame che si era dissolto.
"Non capisco, principe. Se non vi piace stare con lui…"
"Oh, ma non l’ho detto. Quelli sono i lati negativi"
Nell’anima di Seth si riaccese la speranza. Forse…
"Ora so che vi scandalizzerete, ma stare con Seth…è incredibilmente divertente. In quel senso"
concluse con fare birichino.
’Sesso…sta con me solo per il sesso’
Il cuore ferito si frantumò del tutto, mentre lo spirito vicino a lui impazziva.
"Principe!"
Il diretto interessato ridacchiò, giocando con l’acqua:
"Le notti con lui sono meravigliose…è bello esser amati, sapete? Mi diletto della sua compagnia, godo di ciò che è in grado di farmi provare…mi sciolgo nel fuoco. Non avrei mai creduto che esser amato da un maschio avrebbe potuto esser così soddisfacente"
’…per questo sta con me…perché sono bravo a letto’
Lo spirito del Faraone tremò, sentendo le razioni del suo animo. Seth si sentiva sporco, e inutile…aveva creduto di esistere per renderlo felice, e per ricevere il suo amore, invece era solo…
"Un giocattolo. Per me è un piacevole trastullo. Non preoccupatevi, saggio Shimon, non ho consegnato a lui il mio cuore"
Il vecchio sospirò, incredulo:
"Perché Seth, io non lo comprendo. Con tutte le ragazze che avete conosciuto, perché un altro uomo? Perché avete commesso questo peccato?"
"Perché le ragazze di cui parlate sono tutte inferiori a lui. Non fraintendete le mie parole, io gli voglio veramente bene. Non lo amo, ma lo considero degno di fiducia, e l’unico finora conosciuto degno di stare al mio fianco"
Peccato che a Seth quelle parole sembrassero solo un tentativo di addolcire la pillola, una maniera per non sembrare totalmente materialista…
"N-Non vi sono piaciute? Nemmeno la figlia del signore di Phatnites?"
"No…se volete esaudire il desiderio di mio padre, e trovarmi una sposa, dovrete impegnarvi di più. Qualcuna che sia più di un guscio"
"Ai vostri ordine, principe. Troverò la ragazza adatta per voi"
L’altro sorrise:
"Quando avrò scelto, romperò la nostra relazione. Dolcemente, affinché lui decida di rimanere come Priest. Non vorrei mai privarmi dei suoi servigi. In fondo, grazie ai suoi sentimenti, è stato in grado salvarmi da quell’aggressione, trenta albe fa…"
’…come giocattolo…e come servo. E guardia del corpo. Non mi desidera in altro modo’
Shimon si inchinò, allontanandosi dal principe, e Seth ne approfittò per dileguarsi in silenzio. Non voleva parlare con lui, i suoi sentimenti erano stati chiaramente espressi. Non avrebbe retto un confronto…voleva solo scappare, andare via, non vederlo più, trovare un posto tranquillo e strapparsi il cuore dal petto, perché la smettesse di fare così male…non era giusto, l’amore che gli aveva donato tanta felicità, s’era trasformato in tragedia…cosa non andava in lui, cosa?
’Perché non gli sono gradito?’
’Non credere a ciò che hai visto! Tu non hai nulla che non va, e io sono innamorato di te! Seth ti prego apri il tuo animo, sono qui!!! Seth ascoltami!!!’
Inutile, non lo poteva sentire…era un ricordo immutabile, un passato su cui non aveva più il minimo potere. Aveva perso l’occasione di mostrarsi davvero degno di lui.
Il Priest imboccò un corridoio laterale, e si fermò davanti a uno specchio, guardandosi con occhi vuoti:
"…sono in qualche modo sbagliato? Cosa ho fatto per meritarmi questo?"
Lo Spirito del Puzzle poté osservare i ricordi sfilargli nella mente…l’infanzia con la madre, dopo che il padre li aveva abbandonati…la morte di lei...il villaggio distrutto…il Drago Bianco Occhi Blu- sussultò, incredulo- che era una ragazza…
’Eppure lui ama me…’
E tutti gli altri…l’addestramento per diventare Priest…l’amore per lui, e le notti intere passate ad amarsi…la paura di perderlo…i sorrisi condivisi…infine, quella verità involontariamente sentita…
’Io amo te. Non ti ho mentito’
lo continuò a ripetere, anche se sapeva che non poteva sentirlo. Lo ribadì all’infinito, perché non sapeva cos’altro fare.
In preda alla depressione, Seth barcollò fino a un passaggio segreto, scivolando nel buio. Lì nessuno l’avrebbe trovato, nessuno avrebbe fatto domande. Non era obbligato a essere forte, almeno.
Si trascinò nella penombra, inciampando nei propri piedi, senza poter avvertire le braccia dello Spirito del Faraone che tenevano stretta la sua anima, e le lacrime che gli rigavano il cuore.
Camminò per meno di un chilometro, come in un sogno sull’orlo di un incubo, fino a uscire all’aria fresca, sulla montagna rocciosa contro cui il giardino del palazzo terminava. Il sole stava tramontando a ovest, nel Regno dei Morti…era così bello e invitante…
’No! Non ti devi suicidare per quelle bugie! Non buttare la tua vita!’
Il Faraone cercò di trattenerlo, aggrappandosi a lui. Non doveva morire così!
Seth barcollò un paio di volte, lo stomaco che gli doleva, poi cadde all’indietro, sulla sabbia che copriva il sentiero. Stava male…non riusciva neppure a piangere, voleva solo svegliarsi da quell’incubo, o poter tornare indietro, e non assistere a quella conversazione…gli sarebbe anche andato bene essere il suo inconsapevole trastullo, un corpo da amare e un’anima da ingannare…se solo la mano della verità non l’avesse raggiunto…
Strisciò fino a una grotta, rannicchiandosi contro la parete, dando le spalle al palazzo. Non voleva vederlo, nemmeno da lontano…gli aveva già fatto abbastanza male così…
’Seth…credi in noi…ti prego…’
Ma la sua era una richiesta ipocrita, e lo sapeva. Non aveva alcun diritto di pregarlo a resistere e ad avere fiducia, quando lui per primo s’era ammantato di vigliaccheria.
’Se solo potessi intervenire…’
Il Faraone gemette…la mano dell’amato stava insistentemente sfiorando la Millenium Rod…aveva anche tolto il sottile fodero che racchiudeva la lama…
’No…Seth…’
"Li sento, Priest. La tua anima e il tuo cuore sono in frantumi"
Lo Spirito del Puzzle sussultò, mentre Seth si metteva in ginocchio a fatica, senza voglia né di vivere, né di combattere.
"Io posso aiutarti…sarà un piacere porre fine alle tue sofferenze. Mi occuperò io di tutto, Priest…lasciami il tuo bel corpo e il domino sull’Oggetto che porti…e tutto andrà a posto"
Il giovane alzò la Millenium Rod, avvolgendosi nella sua luce, mentre un’ombra calava attorno a lui, vorticandogli sempre più vicino, un sussurro che cantava di vendetta e morte…
’No, non lasciarti sconfiggere, ti prego’
"Penserò io a colui che ti ha fatto questo…merita davvero la tua fedeltà?"
La prima lacrima scese lungo la sua guancia, mentre il potere sprigionato si affievoliva.
’No Seth! Devi resistere!’
Ma con quale coraggio gli chiedeva una cosa simile?
"Non ti ama…lo vedo…l’ha confessato pensando che tu non potessi sentirlo…non ti ha mai, mai amato!"
’Non è vero Seth non gli credere!’
"…m-mio…principe…"
Si lasciò invadere dallo spirito maligno.
Il Faraone urlò, mentre davanti ai suoi occhi impotenti, l’anima di Seth si chiudeva in posizione fetale, e abbandonava il controllo del suo corpo. Corse da lui, e lo avvolse nel proprio abbraccio, impregnandosi della tristezza senza limiti che emanava. E vedendo le sue lacrime sottili, lo comprese…non si era lasciato sopraffare per desiderio di vendetta, ma semplicemente per non soffrire più…
………
"Seth? Sei già qui?"
Attraverso gli occhi velati di tenebra, il Faraone vide se stesso fissare colui che credeva Seth.
"Già, sono tornato per voi, principe"
La fronte del ragazzo più basso si corrucciò leggermente, forse avvertendo qualcosa di strano.
"Oh, Priest Seth, bentornato"
"Saggio Shimon…ero impaziente di rivedervi. Oh, anche voi?"
Il Faraone avvertì un brivido nel demone. Accanto alla sua vita precedente, era comparso anche un uomo con l’Oggetto Millenario di Bakura, che assomigliava enormemente al…Mago Nero.
’Che sia davvero lui?’
"Priest Mahad…"
sibilò la voce di Seth, senza mascherare l’odio…il Faraone si accorse che non apparteneva del tutto al demone, me che anche Seth nutriva una profonda antipatia per lui.
"Priest Seth…vi trovo molto strano. Forse a causa dell’ombra che risiede dentro di voi?"
"Cosa?!"
Gli occhi del giovane principe si spalancarono di sorpresa, mentre sul viso del custode della Millenium Rod si allargava un sorriso soddisfatto:
"Mi chiedevo quando avreste iniziato ad agire…ma sappiate che non potrete fare nulla. Ho il potere di questo Oggetto con me"
Spalancò un braccio con un gesto teatrale, e cinque Priest apparvero attorno a lui, gli Oggetti Millenari pronti alla lotta. Mancava solo il Re.
Lo Spirito del Puzzle sussultò, capendo perché il demone non avesse fatto nulla per nascondere la propria presenza. Desiderava lo scontro diretto, che i Priest preparassero una trappola, per spazzarli via platealmente e dimostrare il proprio potere. Di fronte a lui…perché comprendesse totalmente a cosa aveva rinunciato.
"Fermi! Che volete fare!"
Mahad dovette trattenere il principe, perché non corresse a difendere Seth, ma quella premura gli costò cara: senza indugiare, il demone sferrò il suo attacco, liberando il proprio potere unito a quello dell’Oggetto.
Distratti dal movimento dell’erede, i Priest volarono via uno dopo l’altro, scagliati contro le mura come foglie secche, sbattuti al suolo come bambole senza utilità.
Solo un giovane era rimasto intoccato: il principe.
Lo Spirito del Puzzle si morse le labbra. Doveva fare qualcosa…Seth non contrastava il potere dell’ombra, limitandosi a proteggere se stesso. Il demone sapeva dello shock subito da quell’anima, ma anche dell’amore ancora provato…probabilmente voleva imporre totalmente la propria autorità uccidendolo, e schiacciando nel contempo una possibile azione di Seth.
’Ti prego…aiutami’
bisbigliò, vedendo la sua reale esistenza correre via, farsi seguire in un luogo vuoto, senza nessuna possibile vittima.
Il demone lo seguiva piano, galleggiando a qualche centimetro da terra, senza più nascondersi. Volute di tenebra volteggiavano attorno a lui, scariche elettriche sfuggivano dall’Oggetto Millenario. E il cuore di Seth si anneriva sempre più…
’Non lasciarti andare, non farti sconfiggere! Io amo te, amo solo te!’
Ma il Faraone sapeva che quelle parole non avrebbero sortito effetto…comprendeva sempre più l'affermazione di Kaiba. L’aveva persa, la sua fiducia. Non aveva più la stima dell’amato. Non c’era motivo di lottare per lui.
Le colonne del palazzo si sbriciolavano al loro passaggio, sfiorando il giovane in fuga…il demone si stava divertendo con lui, quasi a voler equilibrare la sofferenza nei due spiriti.
"Allora, principe, che te ne pare di questo nuovo Seth?"
"Lo detesto. E farò di tutto per liberarlo!"
Il demone emise una risata rauca:
"Strano, detto da te. Prova a chiederti come abbia potuto prendere il controllo di un Priest tanto potente"
"Semplice…"
Il principe schivò una serie di calcinacci, rifugiandosi nel magazzino delle lapidi in cui rinchiudevano la malvagità degli abitanti.
"…lo hai vigliaccamente colpito alle spalle!"
"Oh, proprio no. Lui mi ha visto e si è lasciato possedere senza opporre resistenza"
"Stai mentendo! Perché mai Seth avrebbe dovuto farlo?"
Negli occhi viola ardeva una fiamma, la volontà assoluta di liberarlo da quell’ombra. Se solo Seth avesse potuto vederla…
’Apri gli occhi…non avrai più dubbi su di noi’
Si rese conto che però Kaiba non aveva visto nulla, nei suoi…
"Aaaahhh!!!!"
Il Faraone sussultò. Il demone l’aveva fatto volare via, a infrangersi contro una parete, il suo sangue che schizzava una tavola. Ma non l’aveva colpito troppo violentemente, per poter continuare a lungo quella tortura…
"Perché? Forse il motivo risale a…"
e gli pestò una mano, costringendolo a gridare di nuovo…
"…oggi pomeriggio"
gli alitò sul volto, incombendo su di lui.
Negli occhi della sua vita precedente il Faraone lesse lo shock. Aveva capito.
"Esatto, principino…possiedo anche tutti i suoi ricordi. Seth ha assistito alla bella scenetta fra te e quel vecchiaccio…complimenti, sei riuscito a distruggere la vita della persona che più ti amava!"
terminò con una risata, allontanandosi per dargli la possibilità di piangere.
"N-No…non è possibile…"
"Vuoi che ti racconti per filo e per segno le sue reazioni alle tue parole? Del cuore che si incrinava, e infine si spezzava sotto il peso della tua grettezza? Del regalo che aveva scelto, e che è scivolato nell’erba, quando l’hai definito…come? Soffocante? Ti disgustavano tanto i regali che il suo cuore innamorato sceglieva con cura, pensando di farti cosa gradita?"
"Seth!!! Non ho mentito a te! Non ti ho mentito, ti amo davvero! Ho mentito a Shimon!!!"
Con le lacrime agli occhi, il principe si tirò in piedi. Deciso a lottare, in qualche modo.
"Già, come non gli mentivi quando accettavi solo con un sorriso e un bacio i suoi doni, eh, principe?"
"Ti amo Seth, devi credermi!!!"
"È facile dirlo quando si è faccia a faccia con la morte, vero? Perché non l’hai detto al vecchio, tutto questo?"
"N-Non potevo…"
Il Faraone si morse le labbra, vergognandosi di se stesso e di quel patetico comportamento. Come poteva essersi comportato così? Perché aveva gettato via la sua felicità? Non poteva credere che davvero non amasse Seth, quelle lacrime erano vere…era lui stesso a spenderle, le conosceva…
"Meglio perdere la persona che ti amava, piuttosto che un vecchio? E poi sono io il malvagio…"
La Millenum Rod si illuminò, e il principe venne colpito dalla sua invisibile forza, pugni, tagli e colpi che non potevano essere bloccati…lo Spirito del Puzzle piangeva, stringendo forte l’anima di Seth, in cerca di un modo per aiutarlo. La loro storia non poteva finire così, non poteva…
’…ti prego…’
"E ora, principe, è giunta la tua ora"
Tolse la sottile fodera alla lama dell’Oggetto, e si avvicinò a lui:
"Preparati, perché adesso scorrerà copioso sangue!"
Alzò la lama, prendendolo per il collo, un corpo non più in grado di reagire…solo le mani si mossero, circondando l’ovale del suo viso:
"Seth…"
lo chiamò per l’ultima volta, mentre una lacrima scintillava nell’angolo di un occhio.
La lama calò.
"Maledetto!!!"
Il Faraone sussultò. Non era riuscito a seguire la scena…ma Seth, incredibilmente, aveva ripreso il controllo. Pugnalando il suo stesso corpo, perché il principe rimanesse illeso.
"N-Non farai del male…al mio…principe!"
tuonò, afferrando saldamente l’Oggetto Millenario e sprigionando il suo potere…una luce calda lo avvolse, uno splendore che ridusse le tenebre a un fantasma sempre più pallido, una forza che lo costrinse ad arretrare.
Vi erano tutti i sentimenti accumulati in quel giorno nero, resi più forti dall’amore. Nonostante tutto, Seth non aveva smesso di amarlo…non poteva che proteggerlo, fino alla fine. Anche se era convinto che lo considerasse solo un giocattolo…lui non l’avrebbe lasciato.
"Sparisci!!!"
gridò, sigillandolo in una lastra di pietra, liberandosi dai fili che lo tenevano imprigionato.
Cadde in avanti, fra le braccia del principe, e perse subito i sensi…ma lo Spirito in lui aveva fatto in tempo a notare una piccola macchia sul suo cuore, una traccia che la disperazione o la stanchezza non gli avevano permesso di cancellare…la macchia che lui aveva eliminato, dopo il Death-T…
…e tutto si fece buio.
………
Un filo di luce, le palpebre che si alzavano…il Faraone si svegliò, sempre assieme a Seth.
’Non è ancora terminato, dunque…’
Cos’altro Kaiba voleva che vedesse?
Gli occhi blu scrutarono la stanza…era la sua…ed era vivo…ma non c’era nessuno.
Sorrise, amaramente. Benché non fosse sorpreso da quella solitudine, aveva sperato di sbagliarsi, e di trovare il ragazzo che amava accanto a lui.
’Evidentemente i giocattoli rotti non sono più attraenti…’
pensò, mentre il Faraone si mordeva le labbra. Non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea a Kaiba, se non succedeva qualcosa, e in fretta.
Ma la stanchezza e il bisogno di oblio era troppo forti, e Seth cadde di nuovo in un sonno profondo.
………
Una sola lampada illuminava la stanza. L’aria fresca della notte penetrava attraverso le tende, accompagnata dal bagliore di una luna sottile.
Seth scrutò le tenebre, in cerca di un segno di vita. Non c’era nessuno…fortunatamente. Aveva sognato tanto, e pensato nel dormiveglia…sempre a lui, il suo principe.
Mentre il demone lo stava per colpire, aveva compreso la verità. Non gli importava che non lo amasse…gli bastava stargli accanto. Il suo amore non era così importante, se paragonato alla sua salvezza.
"Mio principe…"
mormorò, il sentimento ancora integro. Forse si era tramutato in amore disperato, ma era sempre un’emozione al suo massimo vigore.
"…cosa devo fare?"
’Continua a credere in me’
Anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla, il Faraone rispose lo stesso. Quel ricordo era ormai giunto alla sua conclusione, inconsciamente lo sapeva. Presto avrebbe dovuto affrontare Kaiba…e lui poteva vederlo e sentirlo…
A fatica Seth si tirò a sedere, respirando con difficoltà. Non poteva continuare a soffrire così, lo sapeva. Non avrebbe retto…c’era solo una cosa da fare. Anche se avrebbe significato sacrificare la parte più importante di sé, ciò che gli aveva permesso di sconfiggere il demone.
Afferrò un pezzo di papiro e uno stilo, intingendone la punta nell’inchiostro.
"Addio, mio principe…mio amore"
Il Faraone non riusciva a comprendere la scrittura, ma il messaggio filtrava attraverso il suo cuore:
Mio Principe, perdonatemi se affido queste parole al papiro e non alla voce. Le mie forze, e il mio animo, non mi sosterrebbero in un incontro con Voi. Perdonatemi per essermi piegato alla volontà del demone, per non esserVi stato completamente fedele.
Si fermò un attimo, mordicchiando lo stilo. La ferita iniziava a pulsargli, e gli occhi si annebbiavano.
Non mi ha colto di spalle, ma non sono riuscito ad affrontarlo. Il mio animo desiderava l’oblio…non Vi ha mentito. Ho inavvertitamente assistito al dialogo fra Voi e il vecchio Shimon…dimenticate il mio silenzio e la mia vigliaccheria. Non ho avuto la forza per uscire allo scoperto.
Mio Principe…
Una lacrima cadde sul papiro, macchiandolo, ma Seth non vi fece caso.
…i miei sentimenti per Voi non cambieranno mai. Ma ora che so di esserVi in qualche modo sgradito, proprio per ciò che provo ho deciso di porre un termine a tutto questo. Non Vi sarò più di fastidio. Uso la Millenium Rod sulla mia stessa anima, e sul mio cuore. Perché l’amore che provo rimanga, ma intrappolato nelle profondità del mio essere, inaccessibile. Modificherò il mio passato, cancellando gli episodi che ci riguardano. D’ora in poi, in me albergherà solo un’infinita devozione verso di Voi. Null’altro. Voglio solo starVi accanto, mio principe. Perdonate questo umile desiderio.
Per sempre,
                       Seth
’Fermati!!! Non farlo, non farlo!!!’
Inutile…il Priest sigillò il papiro, e lo indirizzò al principe. Poi la Millenium Rod apparve nella sua mano, e se la appoggiò sulla fronte. Un attimo di esitazione, e fu tutto bianco.

Il Faraone si gettò indietro, ansimando. Tremava, ed era coperto di sudore freddo. Si premette una mano sullo stomaco, trafitto da dolori mai provati prima. Ingoiava l’aria con ferocia, inghiottendola senza controllo. Quel ricordo…Seth…aveva davvero sigillato i suoi sentimenti, pur di restare vicino a lui…dopo quello che gli aveva fatto…
…era troppo…
…era troppo da sopportare…
Si piegò su se stesso, stringendo i denti per non piangere. Kaiba era di fronte a lui, lo sapeva. Non aveva ancora incrociato il suo sguardo, ma poteva immaginarlo…non era in grado di affrontare il suo biasimo. E se lo avesse visto piangere l’avrebbe disprezzato ulteriormente…no, doveva resistere.
Dopo pochi attimi, un’ombra silenziosa passò accanto a lui, e uscì dalla stanza. Non lo seguì…sapeva che sarebbe stato peggio. E non aveva la forza di andargli dietro.
’Cosa posso fare…cosa…a chi chiedere aiuto?’
Stava per svegliare l’anima del suo alter ego, ancora sopita nel Puzzle, quando Kaiba tornò nella stanza. Gettandogli addosso qualcosa di morbido…il suo giaccone.
"Lascia la chiave che ti ho dato e vattene"
Un ordine piatto, come quelli dati alle segretarie.
"K-Kaib…"
"Ti ho detto di andartene"
Anche se non l’aveva lasciato finire, non c’era stata traccia di rabbia nella sua voce.
"N-Non ti ho mentito"
La sua ultima carta…negare se stesso. Contraddire il passato.
"Vallo a dire a Seth"
gli gettò in faccia.
"N-Non ho mentito neppure a lui"
Quasi lo gridò, ancora inginocchiato sul tappato, perché provasse a credergli.
"No? Da quanto lui ricordava, gli avevi giurato che avresti lottato per la vostra storia. Lui l’ha fatto, mi pare. Ma tu?"
Il Faraone si alzò, barcollando. Non aveva armi per ribattere a quell’affermazione, doveva cambiare strategia:
"E tu? Da quando credi al tuo passato? Non sei rivolto unicamente al futuro? Come mai adesso non dici che sono tutte sciocchezze, allucinazioni o cose simili? Se possiedi un minimo di coerenza, allora non ci credere nemmeno ora!"
Si passò una mano sugli occhi. Non avrebbe perso. Non era da lui.
Ma la reazione di Kaiba lo colse impreparato. Non negò le sue affermazioni sulla magia e la loro appartenenza all’Egitto antico, ma le rigirò contro di lui:
"Pensi di essere nella posizione di poter parlare? Proprio tu, che mi chiedi di non credere perché non ti fa comodo? Quando le cose vanno male, ti va bene che io non creda?"
Erano a un punto morto, ognuno arroccato nelle proprie posizioni. Ma stava a lui fare la prima mossa, il Faraone lo sapeva. Era lui a aver tradito la sua fiducia, a rendere Kaiba ciò che era stato.
"Non ti ho mentito. Non so perché l’ho fatto in passato. Ma non a Seth"
mormorò, socchiudendo gli occhi. Cosa poteva fare?
"È inutile che parli. Non vedo come potrei fidarmi di te...sai perché ci credo, a quel ricordo?"
L’altro scosse la testa, mentre avvertiva la persona che amava farsi sempre più distante, e piena di rancore…
"…perché era uguale…il dolore che ha provato lui, era uguale a quello che ho provato io, quando ho perso le persone che amavo. E se hai mentito a lui, lo hai fatto anche con me. Credi che non mi sia accorto che mi tenevi nascosto qualcosa? Che ti imponevi di sembrare sempre spensierato? Ora so perché...non ti andava di perdere il tuo trastullo"
"N-Non ti ho ment-tit-o"
Una lacrima scese dagli occhi d’ametista, e il ragazzo non provò a fermarla. Non riusciva a trovare un modo per salvare il loro rapporto, la loro storia stava crollando sempre più…
"No? Eppure non ti ho mai sentito confessarmi che mi volevi solo come vibratore umano. Perché, in fondo, è questo che sono per te"
Non riuscì a nascondere una punta d’amarezza, ma non gli importava. Doveva sapere quanto lo aveva fatto star male.
"Kaiba…"
"Fuori. Non voglio vederti mai più"
L’altro alzò leggermente il viso, per sbirciarlo. Non voleva andarsene…se avesse obbedito, avrebbe in qualche modo ammesso la sua colpa. E perso ogni possibilità di rimediare.
"…no. Non fin quando non mi darai la possibilità di dimostrarti che ti amo"
Il presidente sbuffò, e fece apparire la Millenium Rod:
"Non hai possibilità di scelta"
sibilò, stringendolo in una morsa d’acciaio, trascinandolo via.
Il Faraone gemette…gli stava facendo male. E non riusciva a ribattere…il suo Puzzle sembrava improvvisamente inefficace.
Uscirono nella neve, schiaffeggiati dal vento gelido. Kaiba lo stava ancora tenendo sollevato, una bamboletta di pezza in sua balia. Aveva smesso di stringere, quasi disdegnando persino la sua sofferenza. Nessuna relazione, nessun contatto…era solo spazzatura da portare fuori.
Il cancelletto si aprì senza rumore…il potere si sciolse, e Kaiba lasciò cadere il prigioniero su un mucchio di neve, riprendendosi la chiave.
Si fissarono…ma negli occhi blu non c’erano più i sentimenti che vi regnavano abitualmente:
"E pensare che io…ci credevo davvero in noi due"
Una confessione dolora, ultimo modo per fargli capire quanto lo avesse ferito…
"Sono stato davvero uno stupido"
concluse, voltandosi e sparendo nella neve, tanto abbattuto da non aver neppure la forza di nascondere le spalle curve.
Il Faraone rimase seduto nella neve, fissando il giardino vuoto. Non sarebbe tornato, non lo avrebbe ripreso fra le sue braccia, scacciando col proprio calore il freddo di quella notte.
Non era più il suo ragazzo. Non lo era più.
Faraone? Ma che succede? Faraone!!!
Yugi abbracciò la sua anima, sconvolto dalla disperazione che ne fuoriusciva.
Mi ha lasciato…sono stato lasciato…
Si lasciò andare all’abbraccio del suo amico, scaricando nelle lacrime tutto il proprio rimpianto, e la consapevolezza di aver rovinato due storie d’amore.

Fine


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