NOTE: Vediamo... ho usato qualche termine forse un pò colorito, .... io perplessa, meglio che sto zitta e vi lascio.

Ultimo appunto: sono una frana con i nomi stranieri (Americani soprattutto), non ne so scrivere uno, spero perdonerete


Mai per caso

di Mokuren

parte I


I singhiozzi di Breed si stavano calmando, Isa continuava a stringerlo a sè aspettando che questo ritrovasse la calma.
"Isa."
"Mmmmmm.."
"Verresti a dormire a casa mia questa notte?"
"COSA! Ma che razza di idee ti vengono! Cosa direbbero i tuoi genitori se io..."
"Loro sono in viaggio, sono solo a casa e questa sera non voglio stare da solo"
"Sei peggio dei bambini piccoli."
"Vieniiii."
"Sei un tipo terribile. ma.d'accordo; vado a trovare una scusa con mia madre. vedi cosa mi tocca fare per gli amici."
Ma mentre si allontanava Isa sorrideva, era lieta di sapere che Breed la considerava una vera amica.

Max era rientrato a casa come una furia, la madre per poco non era stata travolta al suo passaggio, ma questo non si era neppure voltato indietro proseguendo spedito verso la sua stanza.
"Max.. Max, cosa è successo, cosa ci fai gia a casa, non avevi lezione nel pomeriggio.. Max.."
"NOOOOO! Non avevo lezioni, lasciami in pace!" e si sentì il rumore della porta che sbatteva e, subito dopo, lo scatto delle serratura.
"Questi ragazzi" Un sospiro di rassegnazione"Brutta bestia l'adolescenza" e la madre torno ad occuparsi delle sue faccende, sapeva che quando il figlio si comportava in quel modo era molto meglio non stargli attorno.

"Bastardo, maiale, stronzo..."
Max stava ribollendo come una pentola a pressione, si aggirava per la stanza dando calci e pugni a tutto quello che gli capitava a tiro; continuo così per una mezzora, poi, sfinito e logorato da tutta quella rabbia, si buttò sul letto chiudendo gli occhi e se lo rivide davanti, le sue braccia che lo stringevano, le sue labbra che...
"MERDA!"
Non riusciva a togliersi dalla mente quel che era successo, certo Breed l'aveva fatto per prenderlo in giro, per ridere di lui e per questo l'avrebbe pagata cara, gli avrebbe spaccato quella brutta faccia da pervertito che si ritrovava, gli avrebbe fatto scontare tutto, anche quelle assurde sensazioni che ancora lo scuotevano,  che lo spaventavano rendendolo ancora più furioso.
"Domani. domani mi vendicherò di quel lurido bastardo!"
Sussurrò deciso tra i denti
"Non la passerai liscia, tu sei il peggiore di tutti, ti sputtanerò davanti a tutta la scuola, non ci saranno più ragazzine adoranti che ti correranno dietro in estasi, rimpiangerai questa meschinità, caro il mio *dolce* Breed. 
Max si addormentò con tali propositi fissi nella mente, ma i sogni che fece quella notte non furono di *morte e distruzione* quelli furono sogni di cui lui stesso al mattino non volle ricordarsi.

Isa stava sistemando il letto su cui quella sera avrebbe dormito, non era la prima volta che le capitava; in quei tre anni di conoscenza altre volte si era fermata a dormire a casa di Breed.. Se ci pensava gli scappava quasi da ridere, lei che non aveva mai avuto un ragazzo, si fermava a dormire a casa dello studente più amato e desiderato delle scuola, il ragazzo perfetto, quello a cui tutte morivano dietro, quello che moriva dietro a un deficiente come Max Stewart.. Come poteva piacergli quel tipo.. Ma!

"Isa! Io ho fatto in bagno, se vuoi puoi andare tu, finisco io di sistemare"
"Ok, una doccia è proprio quello che mi ci vuole"
Quando erano ormai tutti e due a letto, Isa si sentì chiamare
"Hei Isa.."
"Si!"
"Tu ti fidi di me?"
"Ti sembra una domanda da fare?"
Breed sorrise
"Non temi neanche un po' che questa notte si possa risvegliare in me i primordiali istinti del maschio cacciatore, siamo soli a casa mia, è notte e tu sei già in pigiama stesa sul mio letto."
"A parte che questo non è il tuo letto... mi par che a questa distanza non si possano avere dei contatti fisici o sbaglio.; e poi, a meno che tu non sia completamente ubriaco e afflitto da allucinazioni o che io non mi stanchi della mia femminea natura e decida di aggiungere qualcosa alla mia anatomia.. No. credo di non correre rischi imminenti"
"Mmmmm. non sei molto carina, io speravo almeno. non so. in una tua incertezza. una cosa come *no Breed, io so che tu sei un perfetto gentiluomo* scommetto che se lo chiedessi alle tue amiche non si sentirebbero poi così sicure al tuo posto"
Isa lo squadrò arcuando un sopracciglio
"Io credo piuttosto che pagherebbero per fare a cambio! E per quanto riguarda il gentiluomo.. Se in questo *tuo letto* ci fosse un certo Max di mia conoscenza credo che.., fossi in lui, non solo non dormirei sonni tranquilli, ma piuttosto non ne dormirei affatto, non oso immaginare le tue morbose fantasie al riguardo! Ma. dimmi un po', non è che questa delusione ti ha dato alla testa vero?"
Una risata spontanea e allegra sfuggi dalle labbra di Breed.
"No! Anche se so che l'hai sperato."
"Non t'illudere, io ho ben altri per la mente."
"Quel Dugy ad esempio?"
"COSA!.. Dopo queste tue ultime folli parole credo che dovrei veramente iniziare a temere per la mia virtù, il cervello ti si deve esser rinseccolito per farti solo pensare una simile baggianata.. Dugy.. Che idee! Quello è un cretino integrale, un perfetto citrullo che non è stato capace di batterci una sola volta in questi 3 anni,.. Dugy.. Rabbrividisco solo al pensiero che mi possa guardare con un qualche interesse, figuriamoci se lo penso io!.."
Isa continuo a borbottare ancora per un po mentre Breed se la rideva sotto i baffi per ciò che gia da diverso tempo aveva intuito, ma di cui adesso era sicuro.
"Notte Isa."
"NOOTTE BREED... Dugy.blee"
Breed sorrise ancora, Isabella era una vera peste, permalosa, scorbutica, irascibile, ma sapeva essere anche dolce e premurosa, sempre pronta a dare una mano a tutti, il male era che lo faceva anche senza il benestare dei diretti interessati che poi si trovavano impelagati nei suoi strani piani di soccorso; era una ragazza unica, la sua sola e più grande amica. 
Sospirando Breed chiuse gli occhi e, come sempre, anche quella notte, sogno 2 occhi neri e un sorriso luminoso, che solo nei suoi sogni, era tutto per lui.

"Max.. MAX. fermo, amico, dove scappi"
Eccolo che gli correva incontro la causa di tutti i suoi mali, aveva una voglia tale di tirargli un cazzotto che aveva sperato di non vederlo, almeno non quella mattina.
"Max.. vedo che sei ancora tutto intero, bene, sapevo che eri un tipo duro tu.. Hai schivato è. che mito!"
Che cavolo stava dicendo, Zighi non gli aveva detto quel che era successo, non aveva riso con l'allegra combriccola per la sua umiliazione"
"Quel tonto di Zighi ci ha portato la foto, ora te la prendo.. Dove cavolo."
LA FOTO!..si era completamente dimenticato della foto; Max si impietrì quando vide che Dugy estraeva la prova di ciò che purtroppo era veramente accaduto e che non si era soltanto immaginato ora anche impresso su quella devastante prova accessibile a tutti.
"Guarda qui che .. Hei fermo cosa.."
Max aveva afferrato quella maledetta foto e stava per strapparla quando si accorse che.. Era una strana foto, c'era... un culo in primo piano.. Il culo di Breed. non capiva.
"Hei amico che ti prende stamattina? Volevo appunto mostrarti le grandi abilità del nostro amico come fotografo, che coglione, non sapeva usare la macchina e questo è tutto ciò che abbiamo, spero che a quegli avvoltoi di Isa e company possa bastare altrimenti siamo nella merda"
Max fissava ancora quella foto stralunato, poi scoppiò a ridere.
"Cosa ti prende. c'è poco da ridere.. E smetti.. Sei un vero finocchio!"
Certo, non sapeva quanto lo temesse viste le sue reazioni del giorno prima; ma non riusciva proprio a smettere di ridere, probabilmente per il sollievo; Zighi, tutto preso dalla sua macchina non aveva visto niente, la foto era una cosa ridicola, di lui si vedeva praticamente solo una mano appoggiata... smise di ridere, non si era accorto di aver poggiato quella mano sul fianco dell'altro, credeva di averle... dove cavolo aveva quelle mani?

Isa stava annaffiando i fiori del giardino dietro il campo di tennis, era una mansione che spettava al manager della squadra, cosa che lei era ormai da un anno, quando si vide correre incontro Dugy, che cavolo voleva quello ora.
"Isa.. Isa. eccoti la foto che volevi."
La foto, già... chi sa cosa si vedeva, una goccia di sudore le scivolò sul collo mentre l'altro gli porgeva quella prova.
La prese e, spaventata la guardò.. Ma che cavolo...
"Si, bella prova, non si vede nulla!" per fortuna, ma questo non lo disse.
"Si vede, si vede, e poi ti basti la nostra parola, vi assicuriamo che abbiamo adempiuto alle vostre richieste!"
"Accettiamo, anche se prova fa schifo."
"Bene! Ma, non t'illudere; questo è l'ultimo anno che vincete"
"Certo, certo."
Che ragazzo assurdo.
Dugy se ne era andato e Isa era rimasta a fissare davanti a lei, la foto ancora stretta tra le dita.
Bella foto! Un gran bel panorama, se non fosse che era of limits per le ragazze; sorridendo stava per mettersela in tasca quando notò.. Una mano, quella non poteva certo essere la mano di Breed, guarda come stava morbidamente appoggiata a quel fianco, anzi, guarda un po' come lo stringeva.. Forse la situazione non era poi così disperata come credeva il caro Breed (^o^ l'espressione della nostra Isa in quel momento)

L'allenamento quel pomeriggio era stato massacrante, ma doveva arrivare al torneo interscoalsito erano ormai 10 anni che la loro scuola non vinceva e ora tutti contavano su di lui come l'unica loro possibilità, non era molto contento di questa cosa, si sentiva continuamente sotto pressione e tutte quelle persone che gli ronzavano attorno lo infastidivano terribilmente, non amava essere al centro dell'attenzione; a dire il vero si era inscritto a quel club, un anno prima, solo per poter giocare assieme a Max, l'aveva osservato per delle ore prima di decidersi, era così.. Magnifico concentrato nel gioco e lui aveva desiderato più di ogni altra cosa il poter, in qualche modo, avvicinarlo, magari riuscire persino a divenire suo amico.. Ma si accontentava anche di semplice conoscente; i primi giorni era stato fantastico, allenarsi assieme, vederlo tutti i pomeriggi, non era riuscito a scambiarci una sola parola, era più forte di lui, si imbarazzava e non poteva far altro che.. Sembrare un cretino presuntuoso, ma aveva sperato che le cose potessero cambiare e invece, proprio in quell'anno Max, dopo l'incidente che l'aveva costretto all'operazione ai legamenti, aveva smesso di giocare e lui, a quel punto, aveva cercato di mollare a sua volta, ma non c'era riuscito, tutti che lo pregavano di restare, che lo lodavano per il suo talento naturale, l'allenatore l'aveva preso da una parte e, appellandosi alla sua serietà, gli aveva detto che, con l'abbandono di Max le loro possibilità di risollevare le sorti del club erano praticamente dimezzate, se pure lui li abbandonava non avevano alcuna possibilità di arrivare neppure alle semifinali. e così non aveva potuto lasciare la squadra e, dopo un anni, si trovava ancora li.
Forza, ancora cento schiacciate e poi avrebbe fatto festa, quel duro allenamento gli serviva per non pensare, per non ricordare la figura da imbecille fatta il giorno avanti; si asciugò la fronte e riprese.

Eccolo li l'oggetto di tutti i suoi progetti di vendetta, gli era rimasto antipatico sin dal primo giorno in cui era entrato nel suo club, tutti a lodarlo il gran talento, dopo solo qualche settimana; forse la sua era stata pure invidia, ma come si poteva cercare di legare con un tipo musone che non ti rivolge mai la parola, anzi, sembrava proprio che tra tutti quello che gli rimaneva più sulle scatole fosse proprio lui, ogni qualvolta si allenavano sembrava quasi sfidarlo con quello sguardo saccente e poi, quando se ne era andato... non sapeva neppure lui perché l'aveva fatto, il tennis gli piaceva, non era neppure per l'incidente, quello era stata. una buona scusa, forse aveva avuto paura, paura di deludere le troppe speranze che gli giravano attorno, paura di fallire miseramente; e invece lui...... lui aveva continuato e adesso era considerato l'asso della loro squadra, la grande speranza..
Mentre pensava a tutto questo Max continuava ad osservare Breed che si allenava, era bravo, questo lo doveva ammettere, era alto e agile, non che potente nelle schiacciate, forte nei diritti come nei rovesci, in difesa e in attacco, con quei suoi movimenti rapidi, fluidi, pareva quasi danzare in campo; Max si era incantato ad osservare il gioco dei suoi muscoli, Breed infatti si era tolto la maglia per il caldo e le braccia, la schiena e il petto risplendevano di una luce dorata illuminati dai raggi del sole al tramonto.
Max non si era accorto che lo stava fissando imbambolato fin quando questo non smise i suoi allenamenti per andarsene.
Che cavolo gli prendeva, quella era un'occasione d'oro per mettere in atto tutti i suoi piani di vendetta.
Si diresse a passo spedito verso il campo, e trovò Breed intento a finire di riporre le palle nei cesti
"BRED!!!"
Questo s'immobilizzò
"Credi che l'episodio dell'altro giorno possa ritenersi chiuso?! Io non credo!"
"Cosa vuoi ancora Max, mi devi *parlare in privato* anche oggi?
"Io ti spacco la faccia pervertito.."
"AHHH! Sarei io il pervertito, non mi pare di essere stato il primo a cominciare, non sono stato io a chiederti un appuntamento, non sono stato io a BACIARTI per primo caro il mio signor maschio!"
"Appuntamento? Quale appuntamento..Lurido.."
Max afferrò l'altro per un braccio e gli assesto un violento pugno sulla mascella, questo, sbilanciato, finì rovinosamente a terra con un labbro spaccato.
"Bella prova Max! spero almeno che adesso tu sia soddisfatto, non cercavi altro vero, un pretesto qualsiasi per prendermi a botte, non mi hai mai sopportato eh! Bene, neppure tu mi sei molto simpatico e adesso siamo pari, cerchiamo solo di non pestarci i piedi a vicenda e tutto tornerà come prima. Io da una parte e tu dall'altra"
Si asciugò il sangue che gli colava da un labbro con il dorso della mano e si rimise in piedi.
Perché, perché non accennava nessuna reazione, perché quei discorsi.
"Come prima, come prima di cosa cretino.. Sei. tu sei solo un pervertito, io non ho iniziato un bel niente, era un.. Una scommessa cretina quella a cui io non volevo neppure partecipare, si. si doveva trattare solo di un bacio finto, una cosa sterile e senza importanza, ma tu. tu.."
La rabbia gli impedì di continuare.
"Io cosa!. ho fatto in modo che non fosse solo uno scherzo, un bacio fasullo.. Perché tutta questa rabbia Max. sembra quasi che ti sia piaciuto.. È questo che ti rode! ti è piaciuto!"
"MAIALE..."
Max gli si scagliò nuovamente contro, ma stavolta fu lui a beccarsi un pugno in pieno stomaco che lo fece crollare in ginocchio tossendo.
"Credo che non abbiamo più nulla da dirci caro Max, vedi di non capitarmi più davanti, altrimenti, la prossima volta, farò sul serio."
Prese la sua racchetta e lo lasciò li a terra nuovamente umiliato.
*Ti  è piaciuto..ti è piaciuto..*
SIIIII !!!!! MALEDIZIONE! era proprio quello in problema, il tarlo che lo rodeva nelle viscere, quel bacio gli era piaciuto più di quanto riuscisse ad ammettere persino con se stesso.
Nuovamente sconfitto iniziò a prendere a pugni la terra rossa del campo da gioco, mentre una lacrima solitaria gli rotolava giù da una guancia.






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