NOTE: Vediamo... ho usato qualche termine forse un pò colorito, .... io perplessa, meglio che sto zitta e vi lascio.

Ultimo appunto: sono una frana con i nomi stranieri (Americani soprattutto), non ne so scrivere uno, spero perdonerete


Mai per caso

di Mokuren

parte I


"Fermi tutti! Adesso basta tergiversare, avete perso e pure CLAMOROSAMENTE direi! mi pare che i patti fossero chiari: chi perde paga e il pagamento lo stabiliamo noi adesso e senza discussione alcuna. Forza ragazze, riunione, dobbiamo essere spietate stavolta, spremiamoci e diamo il peggio di noi OK!"
"SI!!!"
Quando Isa iniziava a fare quei discorsi c'era solo da tremare, l'ultima volta erano stati costretti ad andare a rubare tutte le ciliegie del preziosissimo albero del preside e per poco non si erano beccati una sospensione visto il quasi infarto che era preso al povero signor Ashita quando, la mattina seguente all'incursione, si era visto il suo preziosissimo albero completamente pelato; dopo quell'episodio si era ripromesso di non partecipare più a quelle assurde partite, ma anche stavolta s'era fatto fregare come in perfetto idiota dal "caro" Dugy, che, sicuro di vincere, l'aveva implorato facendo poi leva sul fatto che, senza un giocatore, la partita non poteva essere giocata e quelle galline delle ragazze avrebbero vinto senza muovere un dito * non è giusto, ne va del nostro onore di maschi, non possiamo dichiararci sconfitti senza lottare, mi sono allenato per tutto l'inverno; non perderemo!*; l'aveva assillato per giorni con quell'assurda storia e alla fine aveva accettato solo per farla finita e non vedere più quel rompiscatole che gli girava intorno come un avvoltoio; ed ecco la sortita, sconfitti e condannati, lui compreso, senza neppure la speranza di uno sconto di pena.
Il consiglio delle ragazze si era sciolto, la sentenza era stata decisa, a Max venne quasi da piangere, perché si doveva sempre andare ad impelagare con quel branco di disperati?
"Eccoci giunte ad una decisione univoca."
Isa si schiarì la gola, cercando di dare un tono quasi solenne alle sue parole:
"Il consiglio delle ragazze ha deciso che il giusto pegno da scontare a carico dei perdenti di questo annuale torneo di bowling  è... Lo scambio di un bacio appassionato, con relativa prova fotografica, tra uno di voi rospi e il bellone della scuola Breed Hoara. "
Un esclamazione di stupore si levò alle spalle di Isa:
"Breed?"
"Perché proprio lui, io non voglio"
"Isa, questo non l'avevamo detto"
"Basta, non può andar bene uno qualsiasi, Breed è la persona giusta per riempire di botte il malcapitato... avete notato cari ragazzi la nostra magnanimità vero! solo uno di voi si dovrà stoicamente sacrificare per l'intero gruppo!"
"Voi siete completamente fuori di testa se pensate che noi ci presteremo ad una simile idiozia"
"Certo. è assurdo, non si può neppure pensare una cosa simile"
"A me fa schifo la sola idea"
A quel punto intervenne Dagy.
"Ragazzi, calma, ora parlo io con la cara Isa."
"Non ho nulla da dirti o da discutere con te Dagy, eri talmente sicuro di vincere che hai proposto di fare una scommessa al buio, noi abbiamo accettato, ora non potete tirarvi indietro se non volete che vi sputtaniamo con tutta la scuola. Avete tre giorni di tempo, usateli bene."
Detto questo Isa e le altre lasciarono il campo senza voltarsi indietro.
Max non aveva aperto bocca, la sua idea era quella di lasciare quei babbei a cuocere nel loro brodo e di defilarsela con eleganza; peggio di così non si poteva, poveraccio colui che avrebbe dovuto portare a compimento quella missione suicida, Breed l'avrebbe di sicuro ciompato male, era il minimo.
"Ei Dagy, visto che il capo e organizzatore della cosa sei tu, mi par giusto che tale mansione sia tua."
"Certo, è il capo che deve andare"
"Hei, calma, mi par di non aver costretto nessuno di voi con la forza quindi siamo tutti colpevoli e nessuno è preferito agli altri per tale cosa, le soluzioni son due: o rinunciamo, e ci perdiamo la faccia, o accettiamo e tiriamo a sorte il malcapitato che dovrà  assolvere tale compito"
"Io non lo trovo giusto"
"Io non ci penso neppure a baciare.. Bleeeeee. quel tipo"
"Chetati Cispio, se perdi ti tocca!"
"Guarda che se accettiamo puoi essere anche tu a perdere"
Andarono avanti così per un bel po, poi si arrivo al momento di decidere:
"Ragazzi, ora basta discutere, cosa decidiamo?"
"D'accordo, vada per l'estrazione"
"Si, e che Dio me la mandi buona!"
"Max. tu che dici, non hai aperto bocca."
"Io non ci voglio entrare.."
"Ah, ah, ah, certo caro, troppo semplice!"
"Chi credi d'essere per poterti ritenere esonerato"
"Hai paura che il caro Bredduccio ti spacchi la faccia appena ti avvicini?!"
"Io non ho paura di un bel niente, dico solo che Dugy mi ha praticamente costretto e."
"Non vogliamo storie." lo apostrofarono tutti in coro.
Incastrato, come sempre del resto ^^;;;;
In conclusione anche Max si trovo nuovamente costretto a partecipare a quell'estrazione, la vittima sacrificale sarebbe stata quella a cui andava il bastoncino più corto, come nei più classici e squallidi romanzetti d'appendice , la tensione era palpabile, l'estrazione ebbe inizio.
Quando tutti ebbero scelto arrivo il momento del confronto:
"Che culo, io non sono"
"Neppure io, salvo"
"MAX! HAI VINTO!!!! il grande escluso, mi spiace amico, ma meglio tu che io."
"Si, condoglianze"
"Spero di poterti rivedere un giorno o l'altro"
Max nel frattempo era rimasto imbambolato a fissare il suo maledetto bastoncino.. CHE GRAN BELLA GIORNATA DI MERDA!

"Maledizione, Maledizione, MALEDIZIONE, me la paghi stavolta Dugy, non te la farò passare liscia." *Ho già tutto il piano in mente Max, non ti preoccupare Max, Sarà semplice e indolore*"
Certo, semplice e indolore per lui che se ne stava ben lontano.
Alla sola idea di avvicinarsi a quel.. Quel viscido gli si accapponava la pelle, ma cosa cavolo ci trovavano poi le ragazze in quel presuntuoso, borioso, spaccone; una volta l'aveva pure chiesto ad una sua amica, come tutte persa dietro a quel gasato; e questa gli aveva risposto * Oh. non so come dire, è bello, ha dei brillanti risultati scolastici e poi.." arrossendo" è così dolce e ha un culo.*
Che scoperta, tutti hanno *un culo* e cosa avrebbe il suo più del mio?
Max si piazzò davanti allo specchio e si osservò il fondoschiena.
"Se non fosse che ne sono io il proprietario, direi che questo è un culo! Anzi, un gran bel culo!"
Per quanto riguardava la sua presunta dolcezza, il Breed era dolce come lo può essere un ceffone in piena faccia, non rivolgeva la parola praticamente a nessuno, non ti passava un compito neanche a pregarlo e, da quando era entrato nella squadra di tennis era divenuto il cocchino di tutti, la promessa della scuola.
Che schifo, e lui doveva BACIARLO, disgustoso, ma gli toccava; certo era che l'avrebbe fatta pagare cara a chi sapeva lui per quello scherzo.
Il suo umore era nero e quella sera rispose malamente a tutti quelli che gli si avvicinarono, non riuscì neanche a cenare, un nodo gli serrava lo stomaco e la sola idea di mandar giù qualcosa lo nauseava.
E la notte, disteso sul letto, non riusciva proprio a prendere sonno, aveva caldo e i suoi occhi non volevano saperne di chiudersi, i suoi pensieri erano rivolti all'indomani, a quando avrebbe affrontato Breed, aveva cercato di escogitare una sottospecie di piano, ma non era certo della sua riuscita; era rimasto d'accordo che l'incontro sarebbe avvenuto l'indomani all'ora di pranzo, doveva convincere Breed a seguirlo sulla terrazza della scuola, Zighi si sarebbe nascosto dietro l'orologio e al momento opportuno avrebbe immortalato il bacio. Il bacio, diciamo l'unione delle loro labbra. no, lo sfregamento casuale di una parte come un altra dei loro corpi, la collisione delle loro facce.. comunque la metteva, non cambiavano poi di molto il risultato.
Si mise bocconi e si nascose la testa sotto il cuscino.
Dannazione, come poteva finire così, 17 anni, 17 interi anni che aspettava il momento giusto per dare quel suo primo bacio e cosa gli toccava? Breed!
il ragazzo che ha un culo. Se non avesse avuto una gran voglia di piangere ci si sarebbe messo a ridere per tutta quella storia assurda; dove aveva letto che il primo bacio non si scorda mai? Mai parole sarebbero state più vere, almeno per lui.
Sospirò disperato e finalmente si addormentò.
Per tutta la notte fu tormentato da visioni di morte e distruzione: da visioni di Breed che gli spaccava la faccia, di Breed che lo buttava di sotto alla terrazza, di Breed che . bhe.. Breed che faceva altre cose, cose strane che la mattina seguente si era completamente dimenticato.

Ore 12.30, aula di lingua, ecco il suo bersaglio seduto dietro al suo banco intento a  leggere assorto, era semplice, non doveva far altro che avvicinarglisi e chiedere di parlargli in privato.
"Coraggio Max, tocca a te"
Preso un respiro si diresse verso di lui:
"Scusa Breed.. Dovrei parlarti."
Questo alzò lo sguardo su di lui con fare annoiato:
"Coraggio, son tutto orecchi!"
"Ecco. io avrei bisogno di parlare con te a quattrocchi, magari all'ora di pranzo, sulla terrazza della scuola, quella dell'ala nord"
Breed alzò un sopracciglio stupito
"Cosa mi devi dire di così privato"
"Vieni e lo saprai!"
Max non attese neppure la sua risposta si voltò e se ne andò a passo spedito, senza vedere l'ombra di tristezza che attraverso gli occhi di Breed, senza sentire il suo sospiro.

Ecco, ormai mancava poco, tutto era pronto, Zighi era appostato con in mano, pronta a scattare, la macchina della sorella con tanto di Obbiettivo a 72x.
Max si sentiva agitato e sudato nonostante l'aria del mese di Maggio non fosse ancora calda da giustificare un simile calore.
Una porta cigolò e nel vano si stagliò una figura alta e imponente, Breed era venuto; Max aveva quasi sperato che questo non rispondesse al suo invito, era la sua sola speranza, ma ora doveva andare fino in fondo a quella cosa.
"Sono qui Max, cosa mi dovevi dire di così importante da farmi saltare il pranzo"
Mentre parlava Breed si avvicinò a Max fissandolo negli occhi, quasi a sfidarlo,  era come se lui sapesse tutto e lo invitasse a portare a termine quello che aveva iniziato.
Max deglutti rumorosamente.
"Coraggio, non ho mica tutta la giornata da perdere, cosa vuoi da me Max?"
A quelle parole Max raccolse il coraggio a 2 mani e gli si parò davanti
*Zighi, spero che tu sia pronto perché questa è l'unica occasione che avrai*
Pensato questo piantò i suoi occhi in quelli dell'altro e, afferratolo per la nuca gli schiacciò le labbra sulle sue.
Tutto durò meno di un attimo, Max avvertì chiaramente quando nel corpo di Breed l'iniziale sbigottimento venne sostituito da qual cos'altro, i nervi del suo collo si tesero e Max si preparò a ricevere il pugno; strinse gli occhi e attese, la mano di Breed scattò verso di lui e. Max si ritrovò imprigionato in un abbraccio che pareva una morsa d'acciaio, tanto stretto da fargli mancare il respiro, costringendolo a socchiudere le labbra in cerca d'aria. A quel punto la lingua dell'altro saettò nella sua bocca lasciandolo di sasso, spalancò gli occhi scioccato, ma non riuscì ad opporre alcuna resistenza a quell'invasione.
Oh mio Dio! Breed lo stava baciando, baciando sul serio, sentiva le sue labbra aderire morbide e calde alle proprie, la sua lingua che gli esplorava carezzando l'interno della bocca entrando e uscendo da essa in una danza quasi ipnotica, percepiva il calore delle sue mani che lo stringevano, il soffio caldo del suo respiro, il sapore di quella bocca famelica; Max voleva allontanarlo da sè, cessare quella tortura, ma i muscoli non gli rispondevano, ad un certo punto le ginocchia iniziarono a tremargli, se non fosse stato per la stretta in cui era allacciato, sarebbe scivolato a terra; non riuscì a fare nulla, a protestare in alcun modo per quella violenza; una lacrima gli scivolò lungo una guancia, unica testimone della sua frustrazione.
Breed sentì qualcosa di umido sfiorargli la pelle del viso, fu come essere scottato, si staccò immediatamente da quel corpo così caldo e cedevole e lo vide afflosciarsi a terra senza una parola, senza il minimo accenno di reazione. Cosa aveva fatto!?!?
Cercò di riprendere fiato, di riacquistare il controllo di se, del suo cuore inpazzito:
"Spero che le foto siano riuscite bene Max"
E detto questo si voltò e si allontanò, se non fosse andato via subito, non era sicuro di cosa poteva ancora succedere e già era andato molto oltre ogni sua previsione.
Quel lurido bastardo sapeva tutto! Sapeva tutto e l'aveva voluto deridere, umiliare.
Una rabbia cieca s'impossessò di Max.
Si erano messi tutti d'accordo per prenderlo in giro nella maniera più... lurida e spregevole; Isa, Dugy. tutti pronti a ridere alle sue spalle; ma questa non l'avrebbe perdonata a nessuno di quei bastardi e men che meno a quel finocchio di Breed, gli avrebbe spaccato la faccia, quella sua bella faccia da stronzo.
Si rimise in piedi asciugandosi gli occhi con un gesto rabbioso della mano, non si sarebbe fatto vedere umiliati, non gli avrebbe concesso anche quella soddisfazione.
Correndo si diresse verso la scala: doveva andarsene, allontanarsi al più presto.
"Hei Max.. Max, aspetta! Questa stupida macchina, non dovevo ascoltare quella svampita di mia sorella, non son riuscito a vedere nulla con questa cosa, un sacco di inutili lucette e nessuno scatto. Dannazione, e ora chi lo sente Dugy!"

"Eccoti Breed, finalmente ti trovo, com'è andata, sono stata un genio vero, che trovata il bacio, in fin dei conti avevi una possibilità su 5 che ti toccasse lui, ma dove la ritrovi una simile occasione, poi, se doveva andar male. sapevi tutto e prima del fattaccio potevi sempre gonfiare il malcapitato.. Dai, chi è venuto? non mi dirai che è toccato a Dogy, qullo non lo bacerebbe neppure la più disperata delle scamorze. avrei voluto essere presente., ma Breed, cos'hai?"
Isa si avvicinò all'amico che, seduto su uno sgabello continuava a fissare insistentemente qualcosa fuori dalla finestra completamente assorto, distante milioni di chilometri; gli poggiò una mano sulla spalla ora preoccupata, non aveva mai visto l'amico in un simile stato.
"Breed, cosa ti prende.. Cos'è successo su quella terrazza?"
Un sospiro
"Sono uno stupido!"
"Ma cosa. Breed ti prego. io."
"Ho fatto un casino Isa, un vero disastro"
Un nuovo sospiro.
Isa a quel punto gli si piazzò davanti afferrandogli il volto tra le mani per poterlo guardare negli occhi e li trovò lucidi e disperati.
Isa impallidì a quella visione.
"Breed, parla, cosa ti è successo, mi stai spaventando, di qualcosa ti prego."
"Max." un flebile sussurro
"Cosa?"
"E' venuto Max.. e io.."
Un singhiozzo
"Oh Isa, sono uno stupido, un perfetto idiota, non ho saputo trattenermi, quando me lo son trovato davanti... la mia intenzione era.. Non so più quali erano le mie intenzioni, ma quando ho sentito le sue mani che mi sfioravano, il suo respiro che mi carezzava, la sua bocca che mi sfiorava le labbra..io..io. L'HO BACIATO, l'ho baciato sul serio, come si bacia un amante. Per un attimo l'ho tenuto tra le braccia ho respirato il suo respiro, ho bevuto dalla sua bocca.."
Un nuovo singhiozzo.
"Mi odia, adesso mi odia, forse era molto meglio l'indifferenza a quel dolore, a quel risentimento che ho letto nei suoi occhi." 
Una lacrima scivolò lungo la guancia di Breed finendo nella mano di Isa a questa ne seguirono altre fin quando Breed non si ritrovò singhiozzante tra le braccia di Isa che gli carezzò dolcemente la schiena per cercare di calmarlo.
"Scusa. è stata tutta colpa mia e delle mie stupide trovate, ma non riuscivo a sopportare più di vederti sempre triste e apatico, Max stava diventando un 'ossessione per te; ho creduto di poterti aiutare così, non so, dare una smossa alla situazione, ma a quanto pare ho solo peggiorato tutto"
Una colorita imprecazione gli uscì dalle labbra
"Ti supplico Breed, non fare così."
Isa lo strinse ancor più contro il suo petto poggiandogli la guancia sui capelli morbidi.
Perché mai quel magnifico ragazzo doveva soffrire così? Lui più di chiunque altro meritava di riuscire a realizzare i propri sogni e invece..
Anche gli occhi di Isa a quel punto si velarono di lacrime.





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