Disclaimer: I personaggi di Gundam Wing purtroppo non appartengono a noi ma ai rispettivi creatori.

Saya- io sono pronta a rapirli se necessario! *saya vestita da ladra*

Miyu- io intanto vado a preparare gli attrezzi!


 


La mano del destino

parte II

di Miyuki & Saya


 

“Così tu devi essere il famoso Wufei! E’ un piacere conoscerti! Io sono Treize Kushrenada!”

 

Wufei osservò per il primo momento l'uomo davanti a sè, i suoi occhi scuri scrutarono i lineamenti di Treize per fermasi a fissarlo nei occhi e rispondere:
"Si, sono Chang Wufei, il piacere è tutto mio…"
Il giovane sorrise di nuovo porgendo la mano verso Wufei in un tacito invito (ehm… ndSaya a cosa pensavi? ndWu  ^\\\\\\\^ Ziaaaaa slavamiiiiiii ndSaya). Gli occhi scuri del ragazzo seguirono  il gesto del nipote del suo benefattore, poi senza pensarci due volte la strinse nella sua alzando i suoi occhi, questa volta però anche le sue labbra si arricciarono in un sorriso. Il capofamiglia guardò questo gesto con approvazione e un sorriso sulle labbra. Il maggiordomo si avvicinò al Signor Kushrenada e gli disse qualcosa sotto voce, il vecchio annuì, poi guardò il nipote e Wufei.
"Ho una telefonata importante in linea, Treize per favore fai vedere a Wufei dove dormirà. Mentre tu Wufei, cerca di abituarti a questo castello, perché d'ora in poi sarà la tua casa, carcerò di finire al più presto."

I due ragazzi sorrisero e annuirono, mentre Ludvig si diresse verso il suo studio dando delle indicazioni al maggiordomo.
"Vieni che ti accompagno, così almeno ti metti comodo."
Wufei annuì prendendo il suo zaino, mettendolo in spalla seguendo il giovane Kushrenada su per le scale. Alzò lo sguardo fissando verso l'alto, da dove proveniva la luce, notando che c'erano pezzi di soffitto fatti a vetrata per far trapassare i raggi del sole, ed illuminare l'entrata del castello. Treize si girò guardando il ragazzo che si era fermato ad ammirare i bei giochi di luci e colori che provenivano dalla vetrata. Wufei bagnato dai raggi del sole sembrava risplendere di un alone d'orato, che lo faceva sembrare simile ad un angelo sceso in terra. Per un attimo Treize rimase come folgorato a contemplare quella figura eterea. Si lecco le labbra e ritrovò finalmente la voce:

"Wufei, vogliamo andare?"
Il ragazzo cinese alzò lo sguardo confuso a fissare il giovane Kusherenada, per poi rispondergli:
"Ah… si, si scusa."

"Non c'e niente di cui scusarsi…"

Disse con un sorriso. Continuarono a salire le scale fino a raggiungere il secondo piano. Wufei si sporse dalla balaustra osservando con attenzione lo spettacolo che si porgeva di fronte ai suoi occhi, ammirando i giochi di forme delle piastrelle del pavimento del pianoterra. Alzò lo sguardo e si mise a fissare il lampadario di cristallo che, grazie alla luce che filtrava dalle finestre, creava dei splendidi effetti arcobaleno sulle pareti circostanti.

Il ragazzo non aveva mai visto uno spettacolo tanto mozzafiato come quello. Si voltò di nuovo verso Treize, con occhi che gli brillavano dal emozione. Il giovane Kushrenada gli regalò un altro sorriso, e poi fece cenno al ragazzo di seguirlo lungo il corridoio di sinistra. Wufei annui e iniziò a seguire l'altro ragazzo, ma il corridoio sembro essere senza fine.
"Ehm… dove mi stai portando?"     
"Alla tua camera…bhe si, è un po' lungo il corridoio. Lo so…"
Poi Wufei si ricordò delle parole del suo benefattore...aveva ragione, ci sarebbero state scuramente più di cento persone lì dentro… anche 200 se non di più. Durante quella breve passeggiata avevano sorpassato  una miriade di porte uguali, ma nello stesso tempo ognuna di loro aveva una sua diversità e particolarità nelle decorazioni intagliate e nelle sfumature nel colore del legno (mazza, ma quanti soldi c'avranno speso ndSaya TAAAAAAAAANTI *_* ndMiyu).

Alla fine Treize si fermò davanti a una porta di ciliegio.
"Ecco siamo arrivati."
Wufei annui (e finalmente, io sono stanca di camminare ndMiyu&Saya_fantasminicheseguonoeregistrano)  e si mise a fissare interessato la porta sulla quale c'era intagliato un drago orientale in tutta la sua maestosità. (ma guarda che coincidenza ndSaya gia gia, belli 'sti casi della vita ^_^ ndMiyu) Treize aprì lentamente la porta e di fronte a Wufei si prostrò una camera da letto vecchio stile. Non c'erano molti mobili nella stanza, ma quelli che si presentavano davanti agli occhi del cinese, di certo erano di vecchia data, forse avevano gli anni del castello… I colori variavano dal verde , al rosso e dorato, i suoi colori preferiti. Il letto a baldacchino era appoggiato a una parete che per meta era di legno, mentre l'altra meta era a vetrata dalla quale entrava la luce del sole. Wufei stava ancora alla soglia, quando Treize aprì le tende facendo entrare ancora più luce dalla porta vetrata che portava su balconcino.

"Wufei, questa è la tua stanza."
Il giovane si girò a guardare il ragazzo, mentre quest'ultimo stava ancora con occhi sgranati a contemplare la cameretta che da quel giorno in poi sarebbe stata la sua.
"Non entri?"
"…si…"

Il ragazzo entrò lentamente. Notando che per terra c'era la moquette guardò per terra, poi rialzò lo sguardo verso il balconcino e si diresse verso di esso. Lentamente aprì le porte verso l'esterno, per poi uscire e guardarsi introno. La villa era in un posto molto isolato, c'era verde ovunque.
"E’ molto grande la tenuta."
"Si, abbiamo anche un villaggio…"
Disse il nipote di Ludvig, mostrando la direzione con un dito:
"Non è grande, ma la gente è piacevole."
Wufei guardò nella direzione che gli aveva indicato Treize, vedendo solo chilometri di pianura ed in fine un piccolo boschetto.
"Ma non si vede niente."
"Infatti, sta dietro il boschetto, che vedi iniziare in lontananza… è piacevole stare qui, nessuno ti disturba, e poi c'è una pace assoluta, come un paradiso in terra."

Il cinese guardò il tedesco con un sopraciglio alzato, non capendo esattamente cosa voleva dire con tutta la frase del paradiso in terra.
"Volevo dire, che qui ci si può rilassare e anche lavorare meglio."
"Ah."

Il ragazzo annuì ritornando ad abbracciare con il sguardo l'immensa pianura verde, notando in lontananza un gregge.
"Delle pecore?"
Treize guardò in lontananza:
"Si, oltre alle scuderie abbiamo anche le stalle di pecore, capre e mucche… cosi abbiamo molte cose biologiche fatte in casa."
"Capisco…"

Wufei era abituato fino a quel momento alla roba transgenica (ma che c'entra questo? ndWu ma che ne so io, e solo che … lascia perdere va ^^;;;;ndSaya) americana, in fondo adesso finalmente vivrà vita sana. (ma dico io che ti sei mangiata questa mattina? ndWu un muffly mr.day, perché? ndSaya era una domanda retorica, BakaSaru ndWu ç_ç ma non sono una scimmia io! ndSaya)
"Vedrai i nostri cuochi cucinano che è una meraviglia."
"Cuochi?"
"Ne abbiamo tre."
Di nuovo Wufei guardò il suo nuovo amico con occhi sgranati, non riuscendo ad abituarsi a tutta questa lussuria (*ççç* lussuria ndSaya -.- ne hai mangiate tre, vuoi smetterla ndTreize ma sono troppo buoni ndSaya diventerai tutta ciccia e brufoli ndWu -.-;;; ndMiyu).

"Qualcosa non va Wufei?"
"No tutto bene, è che non sono abituato a tutto questo."
Il giovane Kusherenada sorrise annuendo:
"Adesso fai parte della famiglia, meglio che ti ci abitui presto."
Chang annuì lentamente, quando si sentì bussare alla porta:
"Avanti."
La porta si aprì lentamente ed entrò il maggiordomo seguito da altri due ragazzi, che dovevano essere pure loro della servitù visto che portavano i bagagli del ragazzo. Il maggiordomo e i portantini fecero un inchino davanti ai ragazzi:
"Signore, i vostri bagagli."
"Uhm,…grazie."
Disse Wufei contraccambiando l'inchino come se fosse l'inizio di un combattimento d'arti marziali. Treize lo guardò sorpreso, cosi come la servitù. Il ragazzo cinese si guardò introno fissando confuso le persone:
"Cosa c'è?"
"Non si ricambia l’inchino…"
Il giovane cinese arrossì, guardando per terra, mentre Treize trattenne una risata, vedendo il viso tinto di rosso del giovane. Kushrenada fece il segno alla servitù di uscire, la quale si dileguò senza una parola.
"Wufei, ti lascio un po' da solo così ti abitui, qualcuno ti verrà a chiamare per la cena."
"Va bene…"
"Se ti serve qualcosa, basta dirmelo, sono nella stanza due porte più avanti."

Il giovane stava per uscire, quando la voce del ragazzo lo fermò:
"Treize…"
"Si?"
"Grazie…"
Treize sorrise dolcemente annuendo:
"E’ un piacere."
Dicendo questo uscì dalla stanza chiudendo la porta alle proprie spalle. Wufei fissò ancora per un po' la porta di ciliegio, poi si girò verso il letto con un sopracciglio alzato e un sorriso si dipinse sulle sue labbra, prese la rincorsa e si buttò sul morbido materasso del letto a baldacchino. Si sentiva benissimo, tutti erano gentili con lui, e per la prima volta non gli mancavano i suoi amici. Il suo sguardo si fermò sulla scrivania, e poi sui suoi bagagli.
"Prima metto la roba apposto, poi scrivo le lettere a Heero, Duo, Quatre e Trowa."
Dicendosi questo a voce alta si rialzò dal letto e si prese tra le mani la prima valigia. Dopo lo shoping a Los Angeles che aveva fatto assieme al suo benefattore, aveva riempito ben 8 valigie… (maddoooo o.O ndSaya questo è essere ricchi… ndWu -.- te ne vanti pure? ndSaya sei tu che mi hai dato tutti questi soldi ndWu no no *movendo il ditino* è stata zia a farti ricco ndSaya  ihihi!^_^ NdMiyu).  Volse il suo sguardo verso l'enorme armadio antico di fronte al letto a baldacchino e sorrise avvicinandosi e aprendolo.  L'interno era ancora più grande di quanto poteva immaginare, sbatte le ciglia, per assicurarsi di star vedendo bene… sarebbe riuscito a mettere tutti i vestiti lì dentro, però la prima cosa che doveva avere il suo posto d'onore era la sua spada. C'era un angolino perfetto per metterla, lì dove poteva subito adocchiarla, ma che non era molto vistosa.

Sospirò guardando fuori dalla finestra, guardando il sole che stava ancora a meta orizzonte, la sera si stava avvicinando e lui era riuscito finalmente a riempire a meta l'armadio, svuotando le otto valige.
"Ma tu guarda sembra ancora vuoto questo armadio…"
Accarezzo gentilmente il legno massiccio sorridendo, eh si, ha avuto fortuna ad essere adottato a quel età, poi si girò verso il tavolino scrittoio che era vicino al grande letto a baldacchino, notando che c'erano già dei fogli e delle penne. Si avvicinò lentamente osservandolo con cura, notando che anche esso doveva essere molto antico, fatto dello stesso legno di cui era fatto anche l'armadio. Si sedette sulla seggiola di fronte a questo scrittoio e prese una penna in mano pensando, cosa poteva esattamente scrivere ai suoi amici.  A Heero e Duo poteva mandare una lettera sola, sapeva che vivevano praticamente attaccati, mentre a Quatre e Trowa avrebbe scritto due lettere separate. Doveva iniziare in qualche modo.

 

Hey Heero e Duo,

 

Come state? Spero bene, io vi scrivo per darvi una buona notizia, finalmente ho lasciato l'orfanotrofio, anche io sono stato adottato. Il mio padre adottivo si chiama Ludivg Kusherenada ed e il benefattore del nostro orfanotrofio. Mi ha preso con se e adesso vivo in Germania vicino a Frankfurt se ho capto bene. La casa in cui mi ha portato è una villa enorme, oserei dire un castello. Quando la machina si è fermata e sono sceso davanti a me si è presentato uno spettacolo unico. Il castello era bagnato dai raggi di sole, i quali lo facevano apparire ancora più immenso di quello che era. Alla porta ci ha aspettato la servitù, tantissima devo dire, eppure in questo castello adesso ci viviamo solo in tre. Dimenticavo Ludvig ha un nipote di nome Treize, che è stato subito molto gentile nei miei confronti. Dovrebbe avere introno ai 25 anni. E’ stato lui a mostrarmi la stanza, siamo saliti per le scale e dal tetto, che era pieno di vetri colorati entravano i raggi solari, facendo giochi di luce sulle pareti. Poi mi ha accompagnato alla mia stanza, pensavo che non ci arrivassimo più… ci siamo fermati davanti a una porta di legno massiccio con sopra un dragone.  La stanza poi, dovreste vederla, è grandissima, un letto a baldacchino, tutto in colori oro verde e rosso, i miei preferiti. Davanti al letto c'è un armadio enorme, di fattura antichissima. Credo che finirò di scrivere, devo avvertire anche Quatre e Trowa, e vorrei finire prima della cena così potrò imbucare al più presto le lettere.

A presto,

Wufei

 

Rilesse la lettera sorridendo, si andava benissimo così, infine la mise in una busta da lettere siglandola e scrivendo l'indirizzo proprio sopra e quello di Duo. Poi si concentro sul secondo foglio di carta.

Carissimo Quatre,

Come stai? Tutto bene spero?  Comunque ti scrivo per altre ragioni, sono stato adottato anch'io. L'uomo che è diventato il mio padre adottivo si chiama Ludvig Kusherenada, e oltre ad avermi adottato e anche il benefattore dell’orfanotrofio. Prima di partire e lasciare l'America mi ha portato in un sacco di negozi di Los Angeles e mi ha riempito ben otto valige di vestiti, ti rendi conto? Otto valige, di tutti i tipi, dall’elegante allo sportivo, anche per la notte i pigiami di seta, tutta roba che non osavo manco sognarmela qualche giorno fa. Poi siamo saliti sull’aereo e adesso sono in Europa, Germania più precisamente… Non stiamo in città e nemmeno in periferia… siamo fuori dal mondo. Devono essere molto ricchi visto che vivono in due in un castello grandissimo con più di 200 stanze e tanta servitù. Ludvig ha un nipote di nome Treize, sono sicuro che a te piacerebbe, e un uomo sui 25, gentile e sorride sempre, ha un modo di fare molto carino nei miei confronti.  L'interno del castello è pieno di vetrate che lasciano entrare i raggi solari che fanno dei giochi di luce sulle pareti…Treize mi ha portato nella mia stanza, ha una porta di legno con sopra un drago bellissimo e dentro e colorato tutto in d'orato, verde e rosso, come piace a me. Nella stanza c'è un letto a baldacchino a cinque piazze e un armadio che non l'ho riempito nemmeno con tutti i vestiti delle otto valige. Poi c'è un balconcino che ha una vista nel infinito. Adesso sto seduto e scrivo la lettera su uno scrittoio antico credo, visto che sembra molto vecchio. Scrivimi presto, io adesso devo andare, devo scrivere l'ultima lettera a Trowa prima che mi chiamino a cena.

Con Affetto

Wufei

 

Rilesse la lettera con attenzione per vedere se doveva cambiare qualcosa poi la piego e imbusto anche questa ripetendo tutto come con la prima siglandola. Sospirò guardando il terzo foglio pensando cosa poteva scrivere al ultimo.



Ciao Trowa,

 

Tutto bene? Io si, anzi devo dire che è da un bel po' che non sto cosi bene. La ragione? Vedi amico mio sono stato adottato anche io, finalmente ho lasciato quel luogo marcio che tutti speravamo di lasciare al più presto. Devo dire che mi ha sorpreso essere adottato a questa età. Mio padre adottivo porta il nome di Ludvig Kusherenada ed e il benefattore del buco dove abbiamo vissuto per un bel pezzo insieme. Essendo Tedesco mi ha portato con sé in Germania nella sua tenuta in campagna. E' un castello grandissimo circondato da tanto verde. Hanno anche una stalla con i cavalli, forse un giorno imparerò ad andarci, con l'aiuto di qualche maestro o anche da solo, infondo fino ad ora ho imparato tutto da solo. Ludvig ha anche un nipote di nome Treize, una persona molto a modo e con me si è comportato molto gentilmente, anche se ho invaso il suo territorio diventando figlio di suo nonno. La mia stanza è molto spaziosa, nel gigantesco armadio ho trovato anche il posto per la mia spada, cosi che io la posso prendere al volo se voglio senza essere disturbato, poi la stanza contiene anche un letto a baldacchino a cinque piazze potrei dire, cosi che di certo non ci casco sotto, come poteva succedere nei letti troppo piccoli di quella topaia. Per adesso qui è tutto ok, sulla busta c'è il mio nuovo indirizzo, così spero di risentirti presto. Finirei questa lettera così mi posso andare a lavare prima di cena. Aspetto le tue notizie.

A presto

Wufei

Sigillò la lettera nella busta dopo averla letta e controllato che avesse scritto tutto quello che interessava all’amico, sapendo che non gli importava granché delle piccolezze della casa e della giornata che ha vissuto, Heero era quello a cui bastava scrivere un rapporto militare ed era contento. Poggiò le tre lettere assieme sullo scrittoio poi si alzò ricordandosi che non ha chiesto dov'era il bagno. Si alzò per andare a chiedere a qualcuno quando notò una porta vicino al armadio e si avvicinò aprendola, entrando in una sala di bagno molto grande.
"Trovato il bagno."
Entrò guardandosi introno notando una vasca da bagno rotonda, ma quando si avvicinò si rese conto che di certo non era una vasca comune… era uno jacuzy. Lo osservo per un momento poi sali i gradini e aprì l'acqua che iniziò lentamente a scorrere. Regolo la temperatura e poi usci a prendere i vestiti che avrebbe indossato per la cena. Guardo il bagno che si riempiva lentamente di acqua calda, e già pregustava il tepore del acqua che gli avrebbe avvolto il corpo. (*ççç* ndSaya&Miyu AAAAAAA maniache ndWu ti proteggo io ndTreize e dai lasciateci guardare un pochino ndMiyu&Saya) Iniziò a togliersi lentamente la camicia che indossava, mentre era soprappensiero. Il tessuto prima di cadere accarezzò gentilmente il corpo del ragazzo, per poi finire a terra. Le sue mani accarezzarono la propria cinta per poi slacciarla e liberare i pantaloni dal opprimente stretta. (… perché tutte queste cerimonie? ndWu Così sei sexy Wu-baby ndSaya NON sono baby capito? ndWu certo Wucchi ndMiyu -.- ci rinuncio ndWu) Finalmente il suo corpo fu libero di vestiti (non è la lemon ndTreize ah gia ^^;;; ndSaya), il suo fisico poteva risplendere nella sua perfezione (non è che sono spiato? ndWu *ç* no… ndSaya&Miyu), salì le scalette e lentamente entrò nell'acqua calda che avvolse con piacere quel corpo. Si sdraiò comodamente chiudendo gli occhi, lasciandosi cullare dal tepore. Lentamente la sua mano si alzò appoggiandosi sul bottone accendendo l'idromassaggio che lo fece quasi addormentare. I suoi pensieri ritornarono in America, qualche anno prima che loro venissero adottati, quando erano ancora tutti e cinque insieme facendo impazzire il direttore che cercava di truffare tutto e tutti. Gli si dipinse il sorriso sulle labbra quando si ricordò deglii sguardi languidi che lanciava Duo verso Heero, e quest'ultimo che faceva finta di niente, ma lui sapeva più che bene, che il suo amico aveva bisogno solo di una spintarella verso il ragazzo dai lungi capelli, la dolcezza di Quatre, che ebbe la fortuna di essere adottato da una famiglia piena di ragazze che si presero subito cura di lui  affezionandocisi. Ancora adesso il ricordo delle lacrime che aveva sul viso quando se ne andò, e loro che gli assicuravano che sarebbero rimasti in contatto. Poi la volta del radioso Duo, che ebbe la fortuna di diventare figlio di una coppia molto innamorata, anche se parecchio strana. Si passò le mani tra i capelli bagnati continuando a pensare, come era rimasto da solo al orfanotrofio, a ruota seguì Trowa che venne adottato dai due acrobati di un circo ed infine anche Heero divenne parte di una famiglia abbastanza benestante ed infine anche lui lasciò quella topaia, e ancora non riusciva a rendersene conto, eppure stava in una vasca piena di bagnoschiuma e massaggio acquatico. Riaprì gli occhi, non poteva essere un sogno, sarebbe stato tropo crudele.  Sorrise e spense l'idromassaggio per lavarsi la stanchezza di dosso usando il bagnoschiuma al ciliegio. Finito finalmente uscì dalla vasca facendola svuotare e si soffermo davanti allo specchio osservando il suo fisico perfetto, il suo viso calmo e capelli neri bagnati che gli cadevano sulle spalle. Non era di certo un ragazzo da buttare. (che c'entra adesso questo? ndWu ^^;;;; su su Wu-baby ndSaya No Wu tesoro NON sei da buttare ndTreize concordo*_* ndMiyu) Prese tra le mani l'asciugamano buttandoselo in testa, mentre ne prese un altro legandoselo introno alla vita sospirando. Le gocce continuavano a scendere per il suo corpo accarezzandolo dolcemente, in un intima carezza prima di morire sul bordo del asciugamano. Le sue mani lentamente si alzarono sui capelli asciugandoli lentamente, come se contemplasse la propria figura nel grande specchio. Poi scosse la testa e inizio ad asciugarsi velocemente, per poi prendere i boxer rossi e metterseli. Poi prese tra le mani la maglietta stile cinese, come piacevano a lui, di un colore bianco perla ed infine si infilò i pantaloni neri che facevano coppia con la maglietta. L'ultimo tocco furono i capelli, li raccolse nel solito codino, per poi sorridere a sè stesso e uscire dalla sala da bagno. Il suo sguardo si perse nell’infinito verso le pianure di fronte alla sua cameretta, così uscì curiosando di nuovo introno, notando i stallieri che preparavano i cavalli al riposo notturno. Il sole stava scomparendo e gli ultimi raggi bagnavano di rosso le pareti del castello, facendolo sembrare qualcosa di etereo. 

"Signorino Wufei, la cena sarà servita tra qualche minuto, la prego di raggiungere la sala da pranzo."

Il moretto si girò guardando il cameriere annuendo, per poi seguirlo sui lungi corridoi, scendendo le scale, notando che i giochi di luce fatti dai cristalli adesso davano idea che le pareti fossero fatte di fuoco. Sorrise rendendosi di nuovo conto di quanto potesse essere fortunato. Il cameriere aprì la porta e davanti a lui si presento una sala da pranzo arredata con mobili antichi come tutto il castello. La stanza era divisa da un tavolo lunghissimo, che sicuramente poteva contenere più di una quarantina di persone. Sgranò gli occhi dalla sorpresa ammirando la stanza, per poi notare apparecchiato solo una estremità del tavolone da banchetti. Un altro cameriere si avvicinò al ragazzo inchinandosi leggermente per poi accompagnarlo al suo posto, gli spostò la sedia e Wufei si sedette, era il primo. Pochi secondi dopo vide entrare il nipote del suo padre adottivo. Treize sorrise e si sedette di fronte al ragazzo.
"Tutto bene Wufei?"
"Si certo."
"Ti vedo rinfrescato."
"Si, mi sono fatto un bagno."
"Allora l'hai trovato, mi ero scordato di dirtelo."

"Non era difficile."
A quel puntò entro anche Ludvig accompagnato dal maggiordomo, sorrise ai due ragazzi.
"Treize, Wufei…"
"Ciao Nonno."
Wufei annui in saluto con un sorriso, per dire la verità non sapeva come chiamarlo.
"Wufei ti sei ambientato?"
"Si, mi piace molto la stanza e l'ambiente circostante."
"Mi fa piacere."
"Hai scritto le lettere?"
"Si, ma non so dove imbucarle."
"Basta che le dai alla servitù, lo faranno loro."
"Treize… perché non porti domani Wufei un po' in giro per Frankfurt?"
"Perché no, andiamo domani mattina così gli faccio vedere anche i castelli sulla Rhine."

"Rhein? Intendete il fiume?"
Treize sorrise guardando il ragazzo annuendo:
"Conosci la Leggenda di Lorelei?"
Il moretto alzò lo sguardo dal piatto fissando con curiosità l'amico:
"No…"
I due Kusherenada si guardarono e si sorrisero, poi il vecchio signore inizio il suo racconto:
"Si narra che secoli fa ci fosse una fanciulla che vivesse nella città Bacharach-on-the-Rhine, che con il solo sguardo riusciva a sedurre gli uomini. Nessuno si salvava dopo averla guardata nei occhi, anche se lei non era contenta di questo potere che aveva sugli uomini. Il nome della ragazza era Lorelei. Iniziarono a sparlare di lei, dicendo che era una strega e che era posseduta dal diavolo. Il Vescovo di quella città non poteva non ascoltare le dicerie, ma non voleva mandarla al rogo, senza un giusto processo, così la convocò in giudizio. Le sue domande erano dure e severe, mentre le risposte della ragazza erano sincere e semplici. Il vescovo non poteva condannarla a morte, così la dichiarò non colpevole… ma la ragazza disse: ‘Non posso continuare così, i miei occhi sono la distruzione di ogni uomo che li guarda. Ho amato solo un uomo nella mia vita, e lui mi ha abbandonata andando nelle terre lontane. Per favore fatemi morire.’ Ma il buon vescovo, non riuscì a dichiararla colpevole, visto che non lo era, così decise di farla diventare suora. Così chiamo tre cavalieri per accompagnarla nel convento dove avrebbe dovuto dedicare la sua vita a Dio. I quattro si diressero verso il convento, passando vicino al fiume Rhine, e la ragazza guardò verso lo scoglio più alto dicendo ai tre cavalieri… ‘Per favore, fattemi vedere un'altra volta Rhine prima che mi chiudano in convento.’ I tre cavalieri non riuscirono a dirle di no, e tutti insieme salirono sullo scoglio. Lorelei guardò il fiume e disse ai tre uomini, ‘vedete quella barca? Il marianaio di quella barca è il mio amore.’ Dicendo questo la ragazza si butto nel vuoto, e anche i cavalieri morirono senza avere degna sepoltura."

Treize osservo l'espressione di curiosità del ragazzo cinese e continuò la storia di suo nonno.

"Si racconta che dopo quell’incidente, ogni volta che una nave nemica volesse passare per lo stretto e attaccare la città, sullo scoglio più alto appariva una leggiadra fanciulla cantando con una voce soave. I marinai delle barche non riuscirono a non rimanere estasiati davanti a una voce così candida e bellissima, fissando la figura eterea che stava sullo scoglio. Cosi le barche senza avere nessuno che le guidava finivano per imbattersi negli scogli sott'acqua e le persone affondavano assieme alle navi su cui erano. Lo spirito di Lorelei continuava a proteggere la città, che l'aveva condannata alla vita nel convento."
Il moretto assorbì tutte le informazioni che gli furono date, non sapeva che esistesse una leggenda così bella, nata proprio vicino a dove lui viveva. Ludvig lo guardò con affetto, di nuovo pensando che aveva fatto la scelta giusta, Wufei meritava una vita migliore di quella che poteva offrirgli l'orfanotrofio, o peggio la strada. Treize posò il bicchiere e chiese:
"Allora ti va di venire con me domani a farti un giretto per la città?"
"Oh, si, con piacere."
"Così almeno conoscerai meglio i posti che sono diventati casa tua."

"Già."
Entrò il maggiordomo portando i primi piatti. Così tanto buon cibo Wufei non lo aveva mai visto in vita sua. La servitù iniziò a servire i tre uomini al tavolo, e il ragazzo cinese si scoprì a pensare che non aveva mai mangiato così tanta roba buona. Il direttore del orfanotrofio, di certo non si preoccupava di cosa mangiavano i ragazzi, per sé faceva preparare tutto cibo sano, mentre i ragazzi potevano vivere con avanzi, quel direttore era un vero avaro, eppure aveva paura dei cinque ragazzi che non si facevano intimorire da un tipo losco come quello. Gli venne quasi il volta stomaco, ricordando la smielatezza di fronte al benefattore del orfanotrofio, quello aveva in testa solo sani verdi bigliettoni. In quel momento gli aveva fatto schifo più del solito e il disprezzo si confermò di nuovo. Guardò la sua nuova famiglia e sorrise, non poteva desiderare di meglio, erano gentili con lui e cercavano di farlo sentire a suo agio, si…ci sarebbe stato più che bene in quella casa, in quella famiglia.  

 

---------------------------*Tsuzuku*-------------------------------------

 

Saya: Dai ni wa o kaite shimaimashta!!!!!! 
Wu: BakaNeko!!!!
Saya: TEMEEEE WU!!!!

Miyu: brava nipotina! hai visto che ce l’hai fatta anche tu?^^

Saya: siiii! come sono felice! ç___ç

 


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