La Fortezza di Lacrime

parte III

di Unmei

 

 

La sera stava scendendo quando si fermarono ancora, sostando ad una vecchia casetta che si trovava appena addentro il bosco che fiancheggiava la loro strada.

"Hakkai, ma sei proprio sicuro che possiamo fermarci qui? Se tornassero i padroni non credo che sarebbero felici."

Chiese Goku, guardando dubbiosamente l’uscio chiuso.

"Va tutto bene…..non è l’abitazione di qualcuno, ma solo un rifugio per i viandanti. Non sono molto diffusi in questa zona, ma direi che abbiamo avuto fortuna a trovarne uno…..anche se un po’ malconcio."

"In altre parole è una topaia, ma almeno avremo un tetto sopra la testa."

Fece Gojyo, spalancando la porta con un calcione.

La capanna si rivelò davvero spoglia, quasi nulla si trovava al suo interno; solo un grosso e grezzo tavolo rotondo con sedie che avevano visto tempi migliori, ed una grossa stufa.

C’era anche un’altra camera, con il pavimento coperto di tatami, dove poter stendere più comodamente futon o sacchi a pelo. Hakkai passò un dito sulla superficie del tavolo, e poi lo esaminò con fare critico.

"Beh, forse prima di tutto sarebbe il caso di spalancare le finestre e di levare un po’ di polvere…..e ragnatele….."

"Buon lavoro. Chiamatemi quando avrete finito."

Disse Sanzo, recuperando un cuscino da uno degli zaini e prendendo la porta.

"Aspetta un momento, occhi suadenti! Non pretenderai mica di andartene a poltrire mentre noi – "

"Un bonzo del mio rango non fa le pulizie."

Sentenziò l’interessato, chiudendosi la porta alle spalle. Poi la riaprì giusto il tempo di gettare la propria tunica in faccia al kappa.

"Già che ci sei lava anche questa."

Disse, richiudendo e soffocando così le parolacce che ebbe per risposta.

"Secondo me è andato a rimuginare sul discorsetto da tenere a Goku."

Propose Hakkai, ma la cosa non sembrò una buona giustificazione a Gojyo.

"See, see….. per non lavorare tutte le scuse sono buone!"

Disse, prendendosi una sedia e accomodandosi scompostamente.

"Però tu mi aiuterai a dare una ripulita, veeeero, Gojyo?"

Sorrise Hakkai, andando alle spalle del compagno e posandogli in maniera ‘rassicurante’ le mani sulle spalle.

 

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La serata trascorreva pigra; Goku si alzò dal tavolo a cui stavano giocando a mah-jong, sbadigliando e annunciando che se ne andava a dormire.

Non aveva sonno, in realtà, ma desiderava allontanarsi dagli altri; si sentiva a disagio dopo le domande che gli avevano rivolto quella mattina e temeva che gliene ponessero altre…..gli sembrava di sentirle aleggiare nell’aria intorno a loro, e preferiva scansarle.

Poi, magari, il giorno dopo non ci avrebbero più pensato e lo avrebbero lasciato tranquillo.

Era convinto di averla fatta franca, almeno per quella volta….. invece, pochi minuti dopo che aveva lasciato il suo posto, Sanzo lo seguì nella stanza attigua.

 

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I sacchi a pelo erano già stati stesi per terra, e Goku si era appena cambiato, infilandosi gli shorts e la maglietta che usava di solito per dormire. Nel momento in cui si era infilato la T-shirt era ancora solo nella stanza, ma quando la testa gli risbucò dalla scollatura si trovò ad avere davanti Sanzo, che appoggiato alla porta, con le braccia conserte, lo fissava con occhi implacabili.

Goku si sentì deglutire. Oh, sapeva bene cosa significava quello sguardo: che non avrebbe mollato la presa fino a che non avesse ottenuto ciò che voleva….. nel suo caso, una piena confessione.

"Sanzo! – sorrise a disagio – vieni a dormire anche tu?"

"Siediti."

"Ma veramente io – "

"Ho detto *s. i. e. d. i. t. i.*"

Questa volta Goku eseguì all’istante, accucciandosi obbediente e tentando di mostrarsi a proprio agio, anche se nel petto il cuore aveva cominciato a tamburare ad un ritmo che non aveva nulla di tranquillo.

Rimasero entrambi in silenzio, a lungo.

Goku sapeva cosa voleva Sanzo, e Sanzo sapeva che Goku aveva capito; ognuno attendeva, inutilmente, che fosse l’altro a parlare.

Il silenzio si prolungò, riempì ogni angolo della stanza, interrotto solo dal grido sporadico di qualche uccello notturno, o dagli scricchiolii del pavimento di legno, provenienti da dove erano rimasti Gojyo e Hakkai.

Era quasi…..irreale.

Poi Goku vide Sanzo accigliarsi, e si preparò alla sfuriata.

<<Ecco, ora è arrabbiato - pensò – mi sgriderà, mi dirà cose molto peggiori che stupido e poi non mi parlerà più per un pezzo.>>

Ma si sbagliava, perché furono molto diverse le sue parole, e la voce non era alterata.

"Quindi tu non hai fiducia in noi."

Disse, piattamente.

"Eh?"

"È evidente che qualcosa ti turba, ma nonostante tu sia solitamente fin troppo portato ad esprimere ad alta voce le tue emozioni questa volta ti costringi a far finta che va tutto bene."

"Ma io sto beniss- - "

"E sei anche un pessimo bugiardo. Se ci tieni a mentire almeno impara a farlo come si deve."

Goku si imbronciò ed abbassò la testa e, vedendo che non replicava, Sanzo continuò.

"Se non ce ne parlerai non sapremo come aiutarti….. e il tuo piccolo cervello di scimmia non è progettato per sopportate lo stress."

L’atteggiamento di Sanzo era inflessibile, le sue parole pungenti come al solito, ma Goku vide oltre la superficie, oltre l’apparente dileggio, e riuscì a cogliere la sua genuina apprensione.

A volte non era facile capire Sanzo, interpretare i suoi modi….. se ci si faceva ingannare da un gesto brusco, da una parola prepotente, si finiva con il fraintendere completamente il suo carattere e suoi veri sentimenti.

Già, Sanzo era dispotico, e violento, e arrogante….. irascibile, scorbutico e inavvicinabile….. ma al di là di tanta durezza era un uomo giusto, e saggio, privo di pregiudizi e a suo modo generoso.

Ed ora…..gli stava offrendo appoggio.

"Quell’uomo….. che era riuscito a catturarmi, mi aveva fatto credere che….. che….."

"Che ero morto, lo so. Ma ormai dovresti – "

"Non è solo questo! – interruppe Goku, sentendo poi le parole bloccarglisi in gola, come se temesse che il solo pronunciarle fosse di cattivo auspicio – ….. credevo….. credevo di essere stato io! Di averti ucciso io!"

Finì d’un fiato, con voce scossa, stringendo i pugno tanto forte da ferirsi; non si accorse di stare tremando, ma Sanzo lo vide chiaramente, e fu strano, e doloroso….. vederlo così infelice, e non sapere che dire per alleggerire il suo fardello.

Dopo che quelle difficilissime parole furono pronunciate, Goku raccontò tutto, come se un argine fosse stato travolto.

Parlò di quanto quell’uomo gli era sembrato premuroso ed ospitale…..di quanto lui era stato ingenuo a fidarsi, anche dopo tutte le sue raccomandazioni….. e la scoperta della tomba…..e poi quei ricordi mendaci, ma così realistici, vividi come il colore del sangue che lo aveva inondato, e in cui la sua serenità era annegata.

Non l’avrebbe mai dimenticato, perché ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva la scena, più reale della vita stessa.

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La fortezza di lacrime…..

Goku ne era ancora prigioniero, e i muri spessi che avrebbero dovuto proteggerlo lo stavano solo soffocando.

Vero che in quella roccaforte niente più poteva fargli male, ma solo perché il continuo tormento che provava era così intenso da sovrastare ogni altro. Non riusciva a liberarsi da sé, poteva solo continuare a sprofondare, lentamente……

Ma anche Sanzo viveva in una fortezza di lacrime, mai piante, da dieci anni, ormai.

Differente nel mostrarsi, forse ancor più impossibile da abbattere ….. con strette feritoie attraverso le quali la luce passava a fatica, e acuminati merli di sensi di colpa.

E intorno un fossato di impossibile gelo, perché mai nessuno potesse avvicinarsi.

Sanzo poteva accettare di viverci, ormai per lui era diventata una casa…..senza, il suo cuore sarebbe stato nudo e troppo vulnerabile.

Ma Goku no……Goku doveva uscirne, e diventare forte…..davvero forte, nell’animo.

 

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"Ciò di cui hai tanta paura è solo un incubo – disse Sanzo, dopo aver lasciato passare qualche minuto perché Goku si calmasse, ma i singhiozzi soffocati non si placavano – Non puoi farti influenzare da un fatto mai accaduto."

"Ma potrebbe succedere davvero! – Goku alzò improvvisamente il viso, rivelando occhi lucidi e guance umide – Tu sai cosa mi succede, sai che se perdo il controllo non riconosco più nessuno. Potrebbe capitare sul serio…..anche domani…..che io….. ti uccida."

Terminò con voce fragilissima, distogliendo ancora lo sguardo, sentendosi orribile e indegno.

Sanzo avrebbe potuto pronunciare parole di consolazione, gentili bugie rassicuranti, ma non lo fece: Goku meritava la verità, e quella gli disse.

"Hai ragione, potrebbe accadere. – e a tali parole lo vide rabbrividire – Ma se capiterà me lo sarò meritato, per non esser stato capace di tenere a bada una scimmia come te."

Sanzo oltrepasso il metro scarso che lo separava da Goku e quando gli fu vicino gli alzò il viso, tenendolo fra le mani in modo da impedirgli di voltarsi.

Voleva dirgli altre cose, parole che lo spronassero, rassicurassero…..parole gentili, per una volta, perché capiva che ora non era il caso né di scherzare né di mostrare una durezza fuori luogo….. ma quegli occhi le parole gliele rubarono, perché erano così grandi, e feriti, spaventati.

Sanzo lo tirò a sé, stringendolo al petto, e lo sentì trasalire per lo stupore.

Oh sì, in effetti era piuttosto stupito lui stesso.

"Nessuno di noi morirà tanto presto, Goku."

Il ragazzo annuì, e restò in silenzio, poi venne la risposta.

"Però…..se io diventassi un pericolo, se ti attaccassi e non ci fosse modo di fermarmi…..tu devi uccidermi, per favore. Perché se davvero ti facessi del male io non…..non so cosa – "

Sanzo lo zittì posandogli le dita sulla bocca.

Ucciderlo, già, e poi?

Si rendeva conto la scimmia di cosa gli stava chiedendo, di che effetto avrebbe avuto su di lui una cosa del genere?

Goku si tirò indietro di una frazione di respiro, lo spazio minimo necessario per parlare di nuovo,

"Hai capito, Sanzo? Devi promettermelo!"

"Non ci penso nemmeno."

Non aveva intenzione di pronunciare la risposta che Goku desiderava; anzi, c’erano altre parole che gli stavano salendo alle labbra, e dovette controllarsi perché non gli sfuggissero.

Parole che avrebbero svelato alla scimmia quanto fosse importante, parole che per Sanzo avrebbero palesato in suo punto debole.

Ma guardare il suo viso da così vicino, e comprendere con schiacciante chiarezza la sua richiesta d’aiuto era qualcosa che vanificava ogni tentativo di resistenza.

"Tu che temi di darmi un giorno la morte sei invece la persona che in questi anni mi ha regalato la vita. Non te ne sei mai reso conto? Però, se l’essere importante per te ti deve causare dolore, faresti meglio a lasciarmi perdere, Goku."

"No! – rispose veementemente l’altro, stringendogli i pugni sul petto – Io non potrei mai! Io vorrei solo….. vorrei….."

<…..Che tu mi dicessi che il nostro viaggio finirà bene, che vinceremo ogni battaglia, ma so che non lo farai. Non è da te dare rassicurazioni facili e vuote.>

Prima che l’altro finisse la frase, Sanzo agì senza riflettere.

Nemmeno dopo, ripensandoci, avrebbe saputo dire cosa lo spinse, se non un istinto completamente estraneo al suo controllo….. ma d’un tratto anche la breve distanza che lo separava da Goku gli sembrò troppa. Gli posò una mano su una guancia…..così liscia….. e si chinò su di lui, baciandolo.

Percepì un irrigidirsi improvviso, come la sua azione lo avesse spaventato, o meglio, scioccato….. ma poi lo sentì rilassarsi, sciogliersi, seguire i suoi movimenti e il suo respiro.

Le labbra di Goku erano tenere; si aprirono per lui con il più completo abbandono, ed egli entrò nel calore umido e dolce di quella bocca….. e con quel bacio ne prendeva possesso come padrone.

Sanzo si sentiva…..bene! Non avrebbe mai creduto che le emozioni potessero essere tanto travolgenti….. non quelle positive, almeno, non quelle legate all’amore.

Come era possibile, ora, che si sentisse così in pace, lontano da ogni miseria e infelicità?

Non avrebbe dovuto essere il contrario? Non sarebbero dovuti intervenire dubbi e inquietudini a tormentarlo, a insinuargli la paura di provare di nuovo affetto, amore?

Invece, perdendo il fiato in quel bacio, gli sembrava di tornare a respirare davvero per la prima volta dopo tanti anni; stringere Goku e sentirlo così fiducioso…..sentire le sue braccia cingergli il collo e le labbra bramose contro le proprie, mentre stava rispondendo al suo bacio.

Un po’ impacciatamente forse, ma quella goffaggine, mista di timidezza ed entusiasmo, rendeva Goku ancora più seducente agli occhi del bonzo.

Sanzo si staccò lentamente da lui, accorgendosi che Goku tentava di impedirglielo, seguendo il suo movimento per continuare il bacio; lo voleva anche lui, ma desiderava anche guardarlo negli occhi e cercare in essi la risposta….. se ciò che stava avvenendo fra di loro era solo follia, oppure il giusto corso delle loro vite.

Le guance di Goku erano colorate di batticuore, ed i suoi occhi accesi d’amore…..d’amore, inconfondibilmente…..erano splendidi, così sinceri, indifesi. Finalmente brillava la felicità in essi, era qualcosa su cui nemmeno un bonzo insensibile poteva sbagliare.

Sanzo si chiese come doveva apparire i suoi, di occhi, in quel momento.

La domanda gli svanì dalla testa quando vide Goku impallidire leggermente ed ondeggiare, candendo in avanti; fu lesto a sostenerlo, e mentre lo reggeva contro il petto sentì il suo respiro accelerato.

"Goku!"

"Sì…..sì, sto bene, mi passa subito – rispose lui, e dopo qualche secondo di esitazione fece un risolino imbarazzato – E’ solo che….. sono un po’ emozionato, ecco. Non….. non me lo aspettavo."

Sanzo brontolò qualcosa di tipicamente ‘sanzesco’, ma suo malgrado tale dichiarazione lo fece sorridere. Gli accarezzò assentemente i capelli, un gesto spontaneo, naturale.

Non c’era bisogno di chiedersi se fosse giusto essere così vicini….. le domande inutili sono stupide, e lui detestava le stupidaggini.

"Allora forse è meglio che tu ti metta a dormire, adesso. Non voglio avere sulla coscienza una scimmia svenuta."

Immediatamente Goku rialzò la testa, per guardarlo in viso.

"Uffa, non chiamarmi scimmia anche adesso! – protestò - E poi ti ho detto che sto bene!…..non puoi mica dirmi di andare a dormire dopo avermi baciato!"

"Ah no?"

Fece Sanzo con un sogghigno, e tornò ad abbassarsi su Goku, prendendosi ancora una volta la sua bocca, e infilandogli una mano sotto la maglietta, per poter accarezzarlo sulla nuda pelle, tiepida, soda; lo sentì fremere al tocco delle sue dita.

Sentiva di desiderarlo, fortemente….. ma fino a che punto poteva spingersi con lui?

Sanzo non aveva mai provato attrazione sessuale per Goku….. mai fino a una manciata di minuti prima.

Ora invece tutto il mondo sembrava rivoluzionato.

Già….. il suo affetto per lui era profondo, saldo, complicato, ma la carnalità non aveva mai fatto parte di esso, anche perché in un angolo del cuore Sanzo continuava a vedere Goku come il ragazzino decenne incontrato tanto tempo prima prima. Forse un po’ lo sarebbe sempre stato, perché la sua vivacità ed innocenza erano molto simili a quelli di un bambino, ma…..

….. ma dopo averlo quasi perso…..

…..dopo aver sperimentato una volta di più l’intensità del loro legame…..

…..dopo averlo tenuto a lungo fra le braccia e soprattutto dopo averlo baciato…..

era come se un fiore che avesse riposato a lungo chiuso in boccio si fosse ora schiuso in tutta la sua bellezza, con colori splendidi, irripetibili, e dolcissimo profumo.

"Sanzo, ti a- "

Fece per dire Goku, ma il bonzo lo interruppe.

"Non dirlo. Non adesso. Non prima che la nostra missione sia conclusa."

"Ma perché?"

"Perché sono parole definitive, quelle che stavi per pronunciare ….. e se poi capitasse qualcosa ad uno di noi , l’altro ne dovrebbe portare da solo tutto il peso."

Goku parve riflettere, non del tutto convinto.

"Ma anche se non le dico le sto pensando, e tu lo sai….. e quindi non è la stessa cosa?"

Dannazione, certe volte la scimmia dimostrava di avere un cervello, dopotutto!

Questa volta fu Sanzo a riflettere.

Già, effettivamente…..forse non voleva che pronunciasse quella breve frase perché poi lui avrebbe dovuto rispondere…..e non importava quanto fosse ardente il sentimento che sentiva: non era pronto ad esprimerlo ad alta voce.

Insomma, certe cose andavano fatte un passo alla volta, e la costruzione di un’emotività normale era una di quelle.

Sanzo non rispose, e gentilmente spinse Goku giù, sul sacco a pelo; ciò che non poteva dirgli a parole poteva esprimerlo in altra maniera.

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Mentre Sanzo gli sfilava la maglietta, Goku pensò che tutto somigliava ad un sogno, non fosse stato che non aveva mai osato sognare qualcosa di simile.

Non aveva mai sperato in un bacio….. perché Sanzo era il sole, e il sole va osservato da lontano, per non esserne inceneriti.

Sì, proprio come il sole Sanzo poteva scaldare o ustionare….. dispensare la vita, o distruggerla splendendo con troppa intensità.

Eppure ora era così vicino, tanto che poteva vedersi nel viola dei suoi occhi….. e non ne era scottato. Ed i suoi baci erano possessivi, e all’inizio un po’ bruschi, ma poi si scioglievano in una dolcezza che lo lasciava senza parole, con un nodo in gola.

E con uno sfarfallio indiavolato nello stomaco.

E con una strana, distraente, sensazione in certe parti un po’ più in basso.

Goku si rendeva conto che l’emozione gli stava davvero giocando qualche brutto tiro, ma tutto era così imprevisto…..incredibile….. non riusciva a pensare in modo coerente, a darsi un controllo.

Si stringeva follemente a Sanzo, offrendogli la bocca, e poi il collo, ed il petto, inarcandosi perché più facilmente terminasse di spogliarlo.

Sanzo si accorse che ormai Goku era completamente nudo, e di essere lui ancora vestito; si sfilò impazientemente gli indumenti, lanciandoli alla rinfusa per la stanza. Provava l’urgenza di un vicinanza assoluta, di sentire la pelle di Goku contro la sua, di toccare ogni centimetro di pelle di quel corpo così graziosamente sospeso tra la fanciullezza e l’età adulta.

Proprio lui, che aveva sempre scansato il contatto fisico, ora lo desiderava con un’intensità sbalordente.

"Goku…..questo non è un gioco né uno scherzo, te ne rendi conto?"

In risposta l’altro gli prese la mano e se la premette al petto. Sanzo sentì il cuore di Goku battere fortissimo, e il significato che intese andava ben oltre la capacità delle parole.

 

Tornò a chinarsi su di lui, baciandolo sulla bocca ed infilando una mano tra i loro corpi. Lo sentì sussultare e gemere nel bacio, quando gli accarezzò il sesso; lo strinse e massaggiò, guardandolo bene in viso, per poter osservare ogni espressione che passava sul viso.

Desiderava ogni sospiro, ogni estatico lamento….. voleva imprimerseli nella mente, per sempre.

I suoi occhi erano lucidi, le labbra socchiuse, aperte morbidamente; appariva al contempo languido e innocente….. Goku era in attesa di lui, e gli stava dimostrando una tale fede da farlo sentire in difficoltà.

Poteva anche chiamarlo scimmia dodici volte al giorno, ma ciò non minava la consapevolezza che Goku era la persona più pura e di buon cuore che avesse mai conosciuto….. come potevano certi idioti isolarlo e detestarlo solo a causa di un pregiudizio, legato a quegli occhi tanto belli?

"Sanzo, cosa c’è? A cosa stai pensando?"

Lui scosse la testa, bisbigliandogli uno "shhhh" nell’orecchio; non amava le parole, durante il sesso, anche se la voce arrochita di Goku suonava….. inconsapevolmente sensuale.

La sua mano continuava a muoversi, accompagnando il suo meraviglioso demone ai margini di un baratro di piacere, per poi fermarsi e sottrarsi alle sue richieste, alle spinte del bacino che cercava ancora il contatto.

Con calma, con calma, anche se era difficile frenare il desiderio che lo avrebbe portato a prendersi tutto e subito…..

Per farsi perdonare quella piccola tortura tornò a baciarlo, lentamente. Scese a mordicchiargli il collo, a fargli il solletico con la lingua, e ad un tratto sentì le mani di Goku tra i capelli, a carezzarlo. Non erano grandi, quelle mani….. ma erano calde, e lo facevano sentire bene.

Sanzo accarezzò il ventre teso di Goku, tracciò linee tortuose con la punta delle dita; scivolò sui fianchi, sull’addome, saggiando la sua carne compatta che…..sì, metteva voglia di morderla, di succhiarla, e poi baciarla, e morderla ancora.

In fondo dove stava scritto che solo la scimmia poteva fare l’ingordo?

Scese con il viso, mettendo in pratica tutto ciò che aveva pensato, per poi decidere che le sue prede sarebbero state i capezzoli. I bottoncini gemelli erano già turgidi e scuri, sensibilissimi; Goku gemette quando lui ne strinse uno fra i denti, tirandolo e succhiandolo….. facendogli un po’ male, ma cancellandolo subito dopo, rilasciandolo e leccandolo insistentemente.

Ora la sua scimmietta si contorceva ancora di più sotto di lui, strusciandosi, chiamando il suo nome in modo implorante e un po’ lamentoso…..ancor più di quando si metteva a miagolare ‘Saaanzooo, ho faaame!"

Il bonzo alzò gli occhi, e fissò lo sguardo in quello febbricitante di Goku; forse lo stava torturando un po’ troppo, continuando a toccarlo ed assaltarlo in lungo e in largo, trasformando il suo intero petto in una grande zona erogena, sfinendolo, ma senza più soddisfare il centro del suo piacere.

Un angolo della bocca gli si sollevò in un’espressione soddisfatta, e decise di porre rimedio alla mancanza.

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Quando Sanzo tornò a lavorare tra le sua gambe, a Goku parve di impazzire.

Credeva che tutti i suoi sensi fossero già in fiamme, ma in quel momento essi divamparono con più violenza, bruciandolo dal di dentro.

Sentiva un piacere accecante accumularglisi nel ventre, che lo faceva tendere, ed inarcare, ed impazzire, perché era troppo, quasi insostenibile….. tanto da fargli implorare ‘basta’….. o forse ‘ancora’……non lo sapeva nemmeno lui.

Sentì il proprio respiro farsi strano, rapido, rumoroso….. e sentì di perderlo, quel respiro, nel momento in cui il piacere che si era accumulato all’inverosimile esplose, mentre gettava la testa all’indietro e stringeva gli occhi, l’oscurità illuminata da scintille vivide, tendendosi e stringendo spasmodicamente le mani….. ed infine si sciolse, abbandonandosi con languido, morbido torpore, come se le sue ossa si fossero sciolte, e i muscoli non possedessero più abbastanza forza per tentare un movimento.

Si sentiva….. fluttuante in una nube di beatitudine post-orgasmica, completamente inerme….. ma anche al sicuro, perché insieme a lui c’era Sanzo….. Sanzo, che gli aveva donato tutte quelle sensazioni.

Goku guardò verso il suo amato, ora in ginocchio tra le sue gambe; l’espressione intensa del viso, gli occhi che gli guardavano dritto nel cuore. I suoi capelli d’oro su cui la luce delle lampade risplendeva, e la carnagione candida, liscia….. allora Goku notò sul torace di Sanzo un’area dove la pelle era più chiara, e apparentemente più delicata, quasi fosse nuova, rispetto a quella che la circondava.

Era il punto in cui lo shakujo di Rikudo lo aveva trapassato.

Goku si tirò su e allungò una mano per sfiorare la strana cicatrice, rimasta dopo che Hakkai aveva risanato la ferita con il suo ki; toccarla gli mandò un brivido lungo il braccio, di timore e senso di colpa: quante volte aveva rischiato di perderlo!

Il bonzo forse intuì il suo turbamento, dopotutto non era difficile leggere certe cose, in quella testolina, e lo tirò a sé, portandoselo in grembo, a cavalcioni.

Un modo per cancellare i brutti pensieri….. definitivamente.

Goku avvampò quando sentì le dita lunghe di Sanzo, umide di qualcosa di vischioso, avventurarsi fra le sue natiche. Si strinse più forte alle sue spalle, mandando giù un grosso respiro.

"Sa-Sanzo…..io….."

"Sei teso. Rilassati, tieniti sciolto. – la sua voce era rassicurante, calda.

Sentire Sanzo usare quel tono gli dava la sensazione che nulla mai sarebbe accaduto di male, che loro due sarebbero stati uniti per sempre come in quel momento….. e lui non poteva fare altro che obbedire, serenamente.

Era curioso il sentire quelle dita dentro di sé, un luogo del suo corpo così intimo e privato, ma per niente spiacevole….. obbedì, e cercò di lasciar andare i muscoli, concentrandosi solo sulla benaccetta invasione che stava subendo, sul piacere che quel massaggio cominciava a causargli.

Poggiò la fronte sulla spalla di Sanzo, stringendosi a lui con il respiro che si faceva corto, serrando gli occhi quando tra le onde di beatitudine emergeva anche un po’ di inatteso dolore.

E anche in quel modo, Goku sapeva che non erano ancora completamente uniti, ma che presto lo sarebbero stati; corpi, respiro, battito del cuore….. e anima….. tutto. Due vite separate sarebbero diventate una.

Due solitudini che insieme avrebbero formato una felicità.

Ecco.

Silenziosamente Goku se lo promise: lui avrebbe fatto sì che Sanzo fosse felice….. e anche se forse non sarebbe mai stato un uomo capace di sorridere spesso, lui avrebbe portato via l’espressione scura che incupiva il suo volto.

Quando Sanzo lo riadagiò sul loro giaciglio il ragazzo lasciò sfumare ogni pensiero in un confuso insieme fatto di impazienza, desiderio e anche un po’, ma solo un po’, di paura, che poteva essere facilmente ignorata grazie all’amore che Goku nutriva nel suo sole.

Sanzo gli sollevò il bacino e lui gli avvinghiò le gambe attorno; si strinse alla sua schiena, alle spalle, piantandoci dentro le dita, convulsamente, sopraffatto da una fitta bruciante che gli strappò un lamento soffocato.

Ma durò solo un momento, il dolore, perché poi il suo stringersi appassionato a Sanzo fu dovuto a un godimento profondo, caldo, mai conosciuto prima, che crebbe implacabilmente cancellando tutto il resto….. passato e futuro, lasciando solo un presente perfetto, eterno.

E Sanzo….. Sanzo poteva anche intestardirsi non voler pronunciare la parola ‘amore’, ma non poteva negare che *amore* era quel che stavano facendo, tutto ciò che li circondava e quella completezza che sentiva nel petto.

Era amore essere dentro a Goku, dolcemente prigioniero della sua carne , del suo calore e lasciare che fossero le emozioni a guidarlo, e a guidarlo sulle sue labbra, in quel momento.

E fu sempre amore, dopo l’estasi, il trarlo a se e abbracciarlo, e addormentarsi con il suo respiro che gli solleticava la pelle, con le dita intrecciate e la serenità che li avvolgeva, proteggendo i loro sogni.

 

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Il mattino dopo, lentamente, Goku si svegliò, ma rimase accoccolato a occhi chiusi alcuni minuti, per godersi la loro vicinanza, crogiolandosi in quel caldo abbraccio…..sapeva di doverselo far bastare per tutto il giorno, se non di più: fino a quando lui e Sanzo sarebbero stati di nuovo da soli, perché sapeva benissimo di non doversi aspettare gesti d’affetto alla presenza di Hakkai e Gojyo.

Beh, gli andava bene anche così…..perché quello era il suo Sanzo!

Goku sorrise, e mentalmente ripeté <mio, mio, mio!>, strofinando il viso contro il suo petto, e poi decidendosi ad aprire gli occhi.

Al che si accorse di diverse cose.

La prima, di non aver semplicemente dormito accoccolato a Sanzo, ma di averlo fatto con tanto gusto da avergli anche sbavato addosso.

La seconda, che Sanzo aveva graffi e le impronte livide delle sue dita là dove lui si era aggrappato con forza la notte precedente, sulle spalle e le braccia, e probabilmente anche la schiena, pure se in quel momento non poteva vederla.

Goku deglutì e cominciò a sentirsi meno tranquillo; fece un bilancio degli avvenimenti trascorsi.

Era quasi svenuto dopo il loro primo bacio….. una cosa davvero imbarazzante!

E poi, riflettendoci, presumeva di non essere stato un granché, a letto, vista l’esperienza a livello zero che lo aveva portato a giacere in completa, incredula, estasi senza prendere iniziative…..se non l’aggrapparsi con troppo entusiasmo, lasciando quei souvenir violacei sulla pelle del suo Sanzo.

Infine, appunto, gli si era addormentato addosso, probabilmente bloccandogli la circolazione ad un braccio e sbavandogli sopra peggio che su un piatto di yakisoba.

<Ecco….. lui non mi vorrà più! Sono stato talmente scarso….. ma non è colpa mia se….. >

"Ohi, stupida scimmia! Cos’è quell’aria pensierosa?"

Goku sussultò, e si ritrovò a fissare in due penetranti occhi viola.

"Sa-sanzo! Buongiorno!"

Lo salutò, imbarazzato; non sapeva che dire e nemmeno cosa aspettarsi, e fu davvero molto stupito quando si sentì afferrare per un braccio e tirar giù. Si trovò un’altra disteso accanto al bonzo, che disse:

"È ancora presto per alzarsi, possiamo restare ancora un po’."

Tanto più era possibile procrastinare l’incontro con gli altri due idioti, meglio era…..Gojyo e Hakkai avevano avuto la delicatezza di lasciarli soli, la notte precedente, ma Sanzo non nutriva dubbi sui sorrisetti e i commenti che si sarebbe dovuto sorbire non appena li avesse avuti di fronte.

….. Cercare di evitarli costituiva quindi un’ottima scusa per la sua coscienza per restare ancora un po’ con il suo animaletto tra le braccia senza sentirsi uno smidollato sentimentale.

"Sanzo, questo vuol dire che….. che mi vuoi ancora?"

Il venerabile guardò Goku senza riuscire a capire da dove saltasse fuori quella domanda posta con tono incerto. Vai a capire i meccanismi del cervello di una scimmia!

"E perché non dovrei?"

Sanzo vide il ragazzo arrossire ulteriormente e guardare ovunque tranne che verso di lui

"Beh…..ehm….. è che non sono stato molto…..ehm…..capace, credo, e…."

"E allora dovrò farti fare pratica."

Concluse il bonzo col tono della sentenza definitiva.

 

Goku sorrise, di un sorriso incredibile, felice e radioso, come se le scure nuvole passate si fossero finalmente dissolte del tutto. Chiuse gli occhi avvicinando il proprio volto a quello di Sanzo, abbandonandosi al primo bacio di quella nuova giornata, e come il monaco ebbe modo di notare, già aveva fatto qualche progresso.

Terminato il loro mattiniero scambio d’amore, forse uno dei due avrebbe desiderato dire qualcosa di dolce, e significativo…..o forse ci avrebbe potuto esserci un silenzio pieno di importanza e promesse…..

Invece quello che si sentì fu uno bizzarro rumore, una via di mezzo tra un ruggito e un gorgoglio.

Sanzo alzò gli occhi al cielo, esasperato, e Goku ridacchiò.

"Scusami! Però vedi….. ieri sera non c’era molto per cena, e così adesso ho – "

"Guarda nel mio zaino e chiudi il becco!"

Lo zittì l’altro, che proprio sentiva di non poter reggere un ‘ho fame’ in quel momento.

Tutto nudo Goku trotterellò fino al borsone come gli era stato detto, e dopo averci frugato un po’ trovò una scatola di tortine al cioccolato.

Una cosa molto poco da Sanzo.

Ma davvero *molto* poco.

"Ohhh, che bello! Che buoneeeee!! Come mai le hai comprate? Di solito non ti piacciono queste cose."

Disse Goku, saltellando fino a Sanzo e sedendogli accanto; aprì la scatola respirò la fragranza dei dolcetti pregustando già la morbida e golosa crema.

"Non erano per me, stupido!"

"Eh?"

Il suono che emise Sanzo potrebbe essere reso con ‘sgrunt’….. poi sospirò.

"Diciamo che erano l’esca per scioglierti la lingua se avessi persistito nel tacere."

"Davvero? Ma allora le hai prese per me!"

Esclamò Goku, adorante.

"Hmph."

"E sono proprio quelle che mi piacciono di più!"

"Hmph. "

"E sono anche costose!"

" Hmph."

"E non sono facili da trova- "

"Ma la vuoi piantare di dire cose che so benissimo per conto mio?"

Sbottò Sanzo, seccato. Forse sperava di spaventare la scimmia, usando l’abituale tono aspro, ma non ottenne il risultato previsto: Goku sorridendo gli saltò al collo, baciandolo con entusiasmo per tutto il viso.

"Le mangeremo insieme, vero? Quanto ti amo, Sanzo!

"Dannazione! – esclamò il biondo - Ti avevo ordinato di non dire che….. bah, tanto sei una scimmia, che parlo a fare!"

…..E fu così che il bonzo corrotto, neanche tanto a malincuore, s’arrese.