Ciao! Questa mia nuova storia è molto più leggera delle altre, però contiene comunque il tema che tratto di solito, quello dell'amore.
 


 


 

 

Indifference

 

4.Ti ho ma non sei mio

 

di Vikysweetgirl

 

 

 Claudio
Guardo il soffitto.
Che palle, anche oggi nulla da fare.
1) Gli allenamenti di basket sono stati rimandati per la tormenta, che proprio in vista del torneo ha deciso di scatenare la sua furia.
2) Laura, la tipina piccola, magra ma porca che ho conosciuto l’altro giorno non risponde al cellulare.
3) Compiti? Neanche per sogno.
Il rumore della pioggia mi infastidisce, è opprimente! Mi alzo di scatto dal letto e afferro il cellulare, componendo il numero che ormai so a memoria.
_Andrea? Sono io._ tra un po’ grida di gioia, il mio piccolino_ si, un tempaccio… non se ne fa niente per oggi. Pensavo, ti va di venire qui ora? Mamma ha fatto la torta al limone, ti piace vero? Si… allora ok, ti aspetto. Non bagnarti.
Sorrido. Non ho dovuto insistere per niente. Poi ha risposto subito, come se aspettasse la mia chiamata e avesse tenuto il telefonino lì nella sua mano.

Perfetto.

L’unica disdetta è che dovrò far piano con mia madre in casa…


Andrea
_Mamma sto uscendo!
_Con questo tempo? Non basta l’ombrello, ti inzupperai!
_Tranquilla, mi metto l’impermeabile. Ed esco correndo, tutto coperto e con in mano quest’ombrello che fa ben poco!
Cazzo che giornata. Rido mentre corro.
Mi ha chiamato, mi ha chiamato! Ero lì, col cellulare tra le mani e pensavo “come vorrei sentirlo ora…” e puff, come per magia il telefono trilla ed è lui.
Non riesco proprio a nascondere questa contentezza, no, questa euforia che mi assale quando sento quella sua voce franca, ancora più roca attraverso il telefono…
Amo la pioggia. Il suo rumore mi rilassa, mi fa sentire protetto e al sicuro, proprio come la voce di Claudio quando facciamo l’amore o sediamo vicini e parla a bassa voce.

_Già qui? Hai fatto presto.
Mi dice atteggiando le sopracciglia in una maniera che adoro.
_Sono… sono venuto subito,_ gli dico ancora col fiatone_ ti bagnerò tutto il pavimento.
_Oh, non importa,_ si fa da parte_ entra. Non appena metto piede in casa mi aiuta a togliermi l’impermeabile fradicio. Mi ravvia i capelli; per un attimo perdo il senso di tutto._ Vieni in cucina che ci mangiamo il dolce.
Vado e accetto la fetta di torta offertami da sua madre. Quella donna non somiglia per niente a suo figlio. O forse sono io che lo osanno talmente tanto da immaginarlo ormai simile a un Dio?
Entriamo in camera sua, c’è bisogno della luce elettrica perché il tempo è bruttissimo e non si vede quasi niente sennò. Chiude le tende e mi da un asciugamano.
_Spogliati_ mi dice_ usa questo.Io rimango in silenzio e senza distogliere gli occhi dai suoi inizio a spogliarmi lentamente. Lui mi guarda; glielo leggo nello sguardo che ha voglia. Mi si avvicina e mi si spalma contro, facendomi inarcare la schiena all’indietro, travolgendomi con uno dei suoi baci. Mugolo nella sua bocca.
Sì, sì, lo sa quanto mi piace!
Mi trascina dolcemente sul letto e mi si fa sopra, prendendo a tastarmi ovunque, ed io apro subito le gambe, spingendo i fianchi verso di lui, dicendogli tacitamente prendimi prendimi prendimi.
Scende a baciami il petto, con baci morbidi, bagnandomi tutto con la sua saliva. Non sfiora nemmeno i capezzoli.
Bastardo, sa che sono il mio punto erogeno più forte!
_Aaaah…
_Dillo quanto ti piace…
La sua voce è roca, magnifica.
_Mi… aaaahh…!!
_Dillo su.
Per incoraggiarmi a dirlo mi passa un dito sul buchino, sfiorandolo semplicemente, facendomi sospirare come non mai._Ti prego dentro… den-tro… mi piace… mi piaceeee!!
_Ssst! Parla piano che c’è mia madre, cretino!Mi tappo la bocca con entrambe le mani, mentre lui infila lentamente due dita in me. Non mi fa male, sono abituato oramai. Però è così piacevole, così eccitante; le sue mani che mi stuzzicano, le sue dita che mi penetrano. Ho il pene durissimo e lui non lo tocca! Faccio per segarmi ma lui mi ferma e mi blocca entrambi i polsi con una mano, continuando a lavorarsi il mio didietro con le dita.Che stronzetto vuole farmi penare.
Quando ritiene di avermi torturato abbastanza si tira su e si sdraia su di me, aprendomi le gambe e baciandomi sul collo. Me lo infila dentro forte e io mi mordo le labbra, trasformando l’urlo che stavo per emettere in un uggiolio imbarazzante. Infatti lui ridacchia e mi bacia, tappando così la mia bocca in un modo moooolto più piacevole! Mi accarezza la lingua con la sua, in maniera dolce ma anche eccitante e io arrossisco, travolto dal piacere. Sì, sento quel formicolio sulle guance, quell’improvviso calore…

Lo guardo… guardo Claudio.

Si muove lento ma a fondo e respira piano, con gli occhi persi e la pelle accaldata, lievemente sudata. I suoi muscoli - e che muscoli!- che adoro sono tesi, le spalle magre ma forti.
Sì, è virile ma delicato. Concilia le due cose perfettamente, è superlativo!

Lo guardo e quasi mi dimentico dell’atto sessuale che stiamo vivendo…

Perché è soltanto questo vero, amore mio? Sono solo il tuo giocattolo. Quando ti sarai stancato mi getterai come un oggetto usato, non avrò più nessuna attrattiva per te e non mi cercherai più.

In questo momento vedo solo lui, non sento più nulla, nemmeno il piacere.
La vista mi si annebbia. Cazzo sto piangendo.
No, non deve vedermi così; gli rovinerò il momento.
Lo abbraccio stretto, slanciandomi in avanti, stringendomi alle sue spalle, nascondendo il volto nel suo collo. E’ così caldo, così dolce, così bello.
Viene e mi riempie, facendomi tremare. Ha avuto un orgasmo intenso. Sorrido soddisfatto. Ricadiamo giù sul letto. Esce da me ma rimane sdraiato sul mio corpo, respirando profondamente, accarezzandomi la spalla.
Sento il viso bagnato, non ce l’ho fatta a trattenermi.

Claudio, Claudio, Claudio…

Il tuo nome è una nenia, il tuo corpo una statua greca, il tuo ardore pari solo a quello del fuoco.

Sei elegante tesoro mio, ti distingui da tutti.

Mi fa male ogni volta; vorrei che fare l’amore con te fosse diverso, che i tuoi sentimenti fossero diversi.
So che non mi ami ma non mi tiro mai indietro, mai ti respingerò amore mio, perché ti amo come niente e nessun altro al mondo.
Vorrei essere il sudore che ti scivola addosso, i vestiti che indossi, l’acqua che bevi e che tocchi, il letto su cui dormi, le lenzuola in cui ti avvolgi la sera.
Mi sfugge un singhiozzo. Fa male cazzo.
Tiri su la testa e mi guardi con quegli occhi appagati e buoni._Che cazzo hai?
_N-niente.
_Ti ho fatto male?
_No.
_Ah, è perché tu non sei venuto. Strano, di solito sei velocissimo.
Allora scende con la bocca sul mio ventre e inizia a torturare il mio sesso con la lingua e in poco tempo raggiungo il piacere, un piacere annebbiato dal dolore.
Ti ho ma non sei mio.


Claudio
L’acqua è troppo fredda maledizione.
A me la doccia piace bollente.
Mi lavo i capelli. Oggi ho goduto come un dannato! Il mio piccolo era tutto emozionato, si è addirittura messo a piangere. Non vorrei fosse a causa mia…
Le ragazze amano sentirsi dire “ti amo” dopo aver scopato, sarà lo stesso per lui? Sbuffo e poggio la fronte alle piastrelle, lasciandomi scivolare il getto d’acqua sulla nuca.
Se mi vuole deve accontentarsi!

Esco e lui è sdraiato sul letto. Si è addormentato.
Non lo voglio svegliare, mi stendo accanto a lui e accendo la tv. Mi fermo a guardarlo; è ancora nudo, quel suo corpicino esile da ragazzino raggomitolato, le labbra semi aperte, le guance imporporate. Tenero ed eccitante come al solito.

Passati venti minuti si sveglia. Ha gli occhi arrossati, mi guarda spaesato.
_Scusa, mi sono addormentato.
Dice con quella vocetta assonnata.
_Non importa. Se vuoi puoi farti la doccia, va pure, ora l’acqua calda dovrebbe esserci.
_Ah…_ si stropiccia gli occhi_ grazie.
Mi posa un bacio sulla guancia e io non mi muovo. Lui fa una smorfia che sembra un sorriso e sparisce in bagno. Solo molto tempo dopo sento l’acqua della doccia scorrere.

Esce avvolto in un enorme asciugamano messo sulle spalle. E’ tenero, per questo mi piace. E’ dolce e appassionato e io vado pazzo per questo mix. Inoltre si lascia fare tutto, è accondiscendente e non dice mai di no e lascia sempre il comando a me.
Odio quando mi si vuole mettere sotto, soprattutto le ragazze. Mi piace avere in pugno la situazione e comandare, che posso farci? Forse è quello che chiamano ego maschile.
_Era calda?_Sì.
_Bene. Vuoi restare a cena?
Mi si avvicina e s’inginocchia davanti a me, ignorando la domanda. Mi accarezza la guancia, inchiodando i suoi occhi ai miei.
I suoi luccicano e sono rossi rossi. Ha pianto in bagno sicuramente.
Non ci godo a vederlo soffrire, me ne dispiace, ma che posso farci?
_Claudio…
_Ascolta, forse non dovremmo farlo più.
Sbianca totalmente, assumendo un’espressione di puro orrore.
_Cosa? Che dici?! CHE COSA DICI?!?!?
_Beh, per te sarebbe meglio…
Tento di spiegargli con calma.
_Non ti piaccio più? Non mi vuoi più non è così?!
E’ sconvolto._Sai che non è così, mi ecciti da impazzire, sai che ci tengo a te.
_Allora non dirlo più… dimmi che scherzavi, ti prego non p-posso…
Lo afferro delicatamente per le spalle.
_Ehi, ehi calmati. Va bene, fa finta che non abbia detto nulla._ lui mi guarda disperato, sta per piangere di nuovo lo so._ Andrea smettila, ti prego! Non ricominciare eh.
_Che cosa? Che ho fatto? Mi lamento mai? Ti ho mai fatto pressioni o preteso qualcosa? Tutto ciò che chiedo è di poterti amare. Non chiedermi di smettere, perché davvero non ci riesco._ la sua voce vacilla, più parla più gli viene da piangere_ E se ti attraggo e mi desideri, ne sono felice e per me va benissimo così.
_Ti fai solo del male.
Alza lo sguardo, prendendo coraggio da non so quale fonte, probabilmente dai miei occhi.
_E’ un dolce dolore.Mi sento una merda.
Però se sta bene a lui sta bene a tutti.
Di certo non rinuncio a sedurlo; mi vuole, il suo corpo mi desidera, le sue labbra mi cercano, i suoi occhi ricercano i miei, ad ogni contatto.
Si sforza di sorridere e mi da un bacio sulle labbra.Va via e non ci diciamo nemmeno una parola.
Fugge, non vuole piangere ancora davanti a me.
Dannati me e il mio fascino demoniaco.

Andrea
Mi sento un idiota.
Non ho orgoglio, né rispetto per me stesso. Allora è vero che l’amore seppellisce la dignità!
Mai avrei pensato di poter amare qualcuno che mi tratta come un giocattolo, mai avrei creduto di sopportare questo dolore che mi lacera il cuore. Perché quando lo vedo baciarsi con qualcuna io muoio.

Nei miei sogni lui è mio, ma non nel corpo, solo con il cuore. E mi sorride caloroso e mi ama e me lo ripete in continuazione.

Sono patetico e non faccio niente per liberarmi da questa condizione.
Posso solo accontentarmi di quello che lui vuole darmi, senza lamentarmi, senza rendermi noioso. Se solo così posso restargli accanto, ebbene accetterò tutto, tutto fuorché separarmi da lui.