DISCLAIMERS: Purtroppo Zoro non mi appartiene, anche se stò cercando un modo per rubarlo ad Eichiro Oda... Ha, neppure gli atri sono miei! ^_______^

Buona lettura!!!!!!!!



Il prezzo della sconfitta

di Lara


Sono steso sul ponte, fingendo di schiacciare un sonnellino, voglio essere lasciato in pace.

Ripenso agli ultimi avvenimenti.
La lotta con gli uomini pesce, Rufy e la sua battaglia contro Creek, io e la mia battaglia con Jurakyur Mihok.

La mia mano sale sotto la mia maglia ad accarezzarmi la lunghissima cicatrice che mi attraversa il petto, e ripenso alle parole che mi ha detto ma che nessuno ha sentito, me le ha sussurrate in un orecchio.

Ora navighiamo verso acque tranquille, ma io non riesco a dimenticare ne  a trovare pace.
Mihok.
Ti odio, ma sei il mio scopo, batterti, umiliarti.
Mi hai battuto con un coltellino, io, Zoro, battuto e umiliato.
Mi hai detto che sarai la mia ombra, che devi reclamare il prezzo della mia sconfitta. Ma non potrai mai farcela, io ti batterò!

Mi risveglio dal mio torpore pensoso quando l'urlo di Usop ci avverte di una nave che viene verso di noi, mi precipito con gli altri a vedere. E' la nave di Mihok, ma come è possibile?
All'improvviso mi rendo conto di essere impallidito.
E' venuto a prendere quello che dice essere suo.
E io so benissimo che non lo posso fermare, anche se lo vorrei con tutto me stesso. Stringo le impugnature delle mie spade talmente forte da far sbiancare le nocche e dare l'impressione che l'osso voglia uscire dalla carne.
Nami, Rufy, Sanji, Usop.
Sono così vile da mettere in pericolo le loro vite per il mio orgoglio?

La nave si avvicina sempre di più, Nami dice che potremmo provare a scappare, ma Rufy dice una delle sue rare cose intelligenti; la loro nave è più grande e veloce della Going Merry.
E allora si preparano a combattere.
Ma so già che nessuno di noi ha speranze di farcela, quest'ammissione mi brucia dentro come lava.
-Non vogliono combattere.-
I loro sguardi sorpresi mi studiano, la mia voce è fredda e bassa, cerco di nascondere la cosa che si sta impadronendo di me, il terrore.
-E tu come lo sai?- La voce di Nami, insospettita, preoccupata.
-Già, vero, tu come lo sai?- La voce di Sanji.
Usop tremante annuisce, e Rufy semplicemente mi guarda, sembra uno stupido ma è molto più intelligente di quello che sembra.
-Tu non te ne vai Zoro, fai parte del mio equipaggio. Non te ne vai con Mihok.-
-A te cosa importa? E non fare lo stupido, credi davvero che ci si una sola speranza per noi contro Mihok?- La mia voce è amara. Come la sconfitta, mi sta sconfiggendo ancora prima di provare a combattere.
La mia mano si scontra con violenza con la parete della cabina.
-Magari non abbiamo speranze, ma se neanche ci proviamo siamo solo dei vigliacchi.-
Nami mi guarda furiosa, odi i vigliacchi ed ha ragione.
So che tutto è contro di noi, ma dobbiamo almeno provare.
Guardo Sanji che mi sorride, ma ha un'aria interrogativa.
-Cosa vuole Mihok da te Zoro?-
Come glielo posso dire? No, non lo dirò perché non avrà quello che vuole, io lo batterò stavolta. O morirò.
-Vuole solo il premio del vincitore, ma il vincitore sarò io!-
Rufy scoppia a ridere, è pronto alla battaglia.

***

Mi guardo attorno, siamo sul ponte della nave di Mihok e io solo sono ancora in piedi.
Usop è svenuto in un angolo, Nami è ferita e non riesce più a spostarsi, Rufy non riesce più a muoversi dalla quantità di ferite che lo ricoprono.

Mihok mi guarda e sorride.

Io sono l'unico ancora sano, intatto, ma profondamente stanco.
Sta giocando con me come il gatto con il topo, niente che io possa fare lo ha minimamente toccato, ed è fresco come una rosa.
Mentre io non ho neppure la forza di tenere alte le mie spade.
-Allora, per ora i tuoi amici li stiamo trattando bene. E ti ho dato tutto il tempo per cercare di sconfiggermi, ma non ce l'hai fatta. Devi pagare il prezzo della sconfitta.-
Un urlo rabbioso sale delle mie labbra e mi scaglio contro di lui con tutte le mie ultime forze, sperando di coglierlo alla sprovvista, ma mi blocca con la sua solita aria noncurante e mi colpisce alla testa, il mondo attorno a me ruota sfuocandosi, fino a scomparire.


Apro gli occhi di soprassalto e il mio primo pensiero è per i miei amici, il secondo è che sono stato battuto.
Sono in una cabina, steso su un letto e coperto solo da un lenzuolo.
Non ci sono finestre e solo uno spiraglio di luce arriva da sotto la porta, ma dubito di poterci arrivare visto che una catena lega la mia caviglia al letto.
Ai miei occhi che si stanno abituando all'oscurità si delinea la stanza, completamente vuota a parte il letto massiccio e ancorato al pavimento.
Scendo dal letto e mi rendo conto di non poter muovere più di un passo.

Lo sconforto si impadronisce di me, mentre mi siedo sul letto e mi prendo la testa tra le mani, cercando una soluzione.

Non so quanto tempo è passato, ho sete ma non troppa, e la luce che entrava da sotto la porta non è minimamente cambiata, credo sia la luce di una lampada.
Dalla porta arrivano dei rumori, si spalanca e davanti a me c'è Mihok, e porta una candela in mano.



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-Allora Zoro, sei pronto a pagare il prezzo della sconfitta?-
Lo spadaccino fissa l'uomo davanti a sé con lo sguardo battagliero, non voleva dargli la soddisfazione di lasciargli vedere la paura che scorreva in lui.
-Dove sono i miei amici?-
Mihok fissa negli occhi il ragazzo e sorride, ma il sorriso è freddo a tal punto che Zoro non riesce a sostenerne la vista e volta la testa.
-Stanno bene, non ti preoccupare. A quest'ora saranno arrivati al primo porto con la Going Merry. Ti hanno lasciato qui e hanno avuto salva la vita, non sei contento?-
Uno sputo arrivò sui piedi di Mihok, nei suoi occhi si accese una luce pericolosa. Con una mossa fulminea schiaffeggiò Zoro che cadde sul letto. 
Una mano scese ad imprigionargli i polsi sopra la testa, bloccando lo spadaccino al materasso.
-Lasciami Mihok, lasciami!-
Zoro cercava di liberarsi della mano che lo imprigionava, inutilmente, l'angoscia si impadronì di lui facendogli mancare il respiro e la voce.
-Non credo che lo farò.-
La voce dell'uomo era calma, fredda e distante, ed ebbe il potere di spaventare ancora di più Zoro, che si trovava impotente a reagire per la prima volta in vita sua.
La mano dell'uomo prese a vagare sul suo corpo nudo esplorandolo e bloccandolo sotto il suo peso.
Zoro aveva le lacrime agli occhi, cercava di divincolarsi in tutti i modi, ma Mihok lo teneva bloccato.

Le sue mani vagavano lungo il corpo dello spadaccino, accarezzando la lunga cicatrice che gli correva lungo il petto. Le lacrime, le suppliche e le minacce non stavano avendo effetto su Mihok che continuava nell'esplorazione del corpo sotto il suo, fino a raggiungere la piccola fessura nascosta e penetrandola con un dito, strappando un grido si sorpresa da Zoro.


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Vorrei vomitare tanto mi sento male, le sue mani sembrano essere dappertutto, stanco di tenermi fermo con la mano mi ha legato i polsi dietro la schiena dopo avermi girato supino. Il mio viso è premuto contro le lenzuola e fatico a respirare, mentre il suo peso mi schiaccia. 
Sento che si alza ed un fruscio di vestiti mi fa capire che sta succedendo, si sta spogliando.
Il suo peso torna ad opprimermi ed un suo dito nuovamente mi invade, cerco di muovermi in modo da toglierlo di li, mentre mi sento rovente per l'umiliazione, ma una mano mi blocca i fianchi ed al dito se ne aggiunge un altro a forzare la mia apertura.
Grido e mi dibatto ma non serve a nulla, la sua risata bassa e fredda mi arriva all'orecchio gelandomi.
-Sai che se non ti rilassi non otterrai altro che soffrire di più, ma la scelta è tua.-
-Bastardo!-
Solo quello riesco a dirgli.
Mentre il mio corpo lo rifiuta con tutte le se forze.
Le sue dita escono da me e si muovono lungo la mia schiena, afferrandomi la testa per alzarla dal materasso. Le sue labbra mi vengono incontro e si appoggiano sulle mie strettamente serrate.
Le sue mani grandi mi obbligano ad aprirmi alla sua intrusione, ma non appena la stretta si allenta i miei denti calano mordendolo con tutta la forza della disperazione.

Un violento manrovescio mi raggiunge e ricado sul materasso con un sorriso soddisfatto sul volto.
Mi metto sul fianco e lo vedo asciugarsi il filo di sangue che cola dalle sue labbra con un gesto lento e misurato, ma la luce gelida che scorgo in quegli occhi d'ambra mi fa rabbrividire togliendomi anche il piacere di quella misera vendetta.

Ora i suoi occhi sembrano veramente quelli di un falco vendicativo, freddi e impenetrabili. Un altro brivido mi corre lungo la schiena, mentre il suo peso mi preme di nuovo addosso impedendomi i movimenti, poi le sue mani mi prendono i fianchi e lentamente, con movimenti violenti, allarga le mie natiche ed entra in me strappandomi un urlo.

Mi sento lacerato in due, i suoi movimenti dentro di me sono profondi, affonda completamente, con cattiveria, mentre lacrime di dolore che non riesco a trattenere scorrono sul mio viso.
Mi mordo a sangue le labbra per non gridare ancora, il dolore è insopportabile, le sue mani sui miei fianchi mi tengono fermo mentre il suo sesso continua a torturare le mie viscere.
Lampi di dolore indescrivibile mi sommergono e mi rendo conto che lo sto supplicando di smettere, di lasciarmi andare.
Non credevo avrei mai supplicato nessuno, ma la mia voce spezzata dai singhiozzi lo supplica di lasciarmi stare.
Alla fine si svuota dentro di me, lasciandomi andare i fianchi e uscendo dopo un'ultima spinta violenta che mi strappa un gemito.
Si alza e comincia a rivestirsi, e io lo guardo.
Sono stato umiliato da lui come nessuno mai ha fatto o è vissuto abbastanza da poter fare.
Lo odio con tutto me stesso.
Ora è rivestito e mi guarda sorridendo freddo e distante.
-Hai cominciato a pagare il prezzo della tua sconfitta, non ne sei felice?-
Con quelle parole esce dalla stanza portandosi via la scarsa luce della candela e facendomi ripiombare nel buio.

Il prezzo della mia sconfitta, ecco cosa mi aveva detto all'orecchio Mihok.

Essere suo finchè non sarei riuscito  batterlo, ecco qual' era il prezzo fissato da lui.



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