Ho scritto questo racconto prima dell’uscita dell’ultimo libro, quando ancora non si sapeva come J.K. Rowling avesse deciso di terminare la sua saga.

Chi vorrà leggere questo racconto si scordi l’ultimo capitolo e pensi solo a come è finito il 6°.

È la prima volta che mi cimento in un simile genere e spero di non aver troppo esagerato.

Tipo : Harry x Draco

I personaggi, come per tutti, o di proprietà dell’autrice… ma anche di tutti noi.


 


 

 

Il guinzaglio di Draco

 

Parte VIII - L'attacco

 

di Lady Radcliffe

 


 

Una notte di maggio, improvvisamente, un boato sconquassò le mura di Hogwarts fin dalle sue fondamenta.

Quella che era iniziata come una notte apparentemente tranquilla si trasformò in una notte di panico.

Non ci fu nessuno, dal 1° al 7° anno che non colse al volo la situazione.

Le mirabili barriere magiche della scuola erano crollate in un attimo!

I vetri tremavano ancora quando Harry, lasciato il suo caldo posto tra le braccia di Draco, si precipitò giù dalle scale infilando una veste da camera sopra le fasciature e i calzoni del pigiama.

Draco acchiappò un pezzo di pergamena al volo, vergò due brevi parole ‘’ ci attaccano!’’ e, liberata la bianca civetta di Harry, l’aveva fatta volare via verso il Ministero della Magia col messaggio.

La preside, dalla scalinata del piano terra, urlava ordini a destra e a manca, la voce amplificata dall’incantesimo ‘’sonorus’’, ordinando agli studenti del 6° e 7° anno a portare via gli studenti più giovani e responsabilizzandoli verso quelli del 1° e 2° anno.

I ragazzi, spaventatissimi, si apprestarono a lasciare la scuola in ordinata fretta.

A capo di tutti Madama Chips e Mastro Gazza.

 - Cosa è successo? – urlò Potter all’indirizzo della preside per farsi sentire, mentre cercava di raggiungerla in mezzo a quella calca di gente.

 - Il peggio, Potter, il peggio. – rispose – E’ qui nella scuola, al suo interno. –

Harry sbiancò, un muscolo della mascella si contrasse per la tensione.

 - Vado a cercarlo. – decise.

 - Harry no! Non te lo permetto! – esclamò Hermione che nel frattempo li aveva raggiunti assieme a Ron.

 - Questo momento doveva arrivare, prima o poi, lo sai benissimo! Diciamo che mi ha risparmiato il disturbo di andarlo a cercare! –

 - Non sappiamo neppure dove sia esattamente, Potter. – disse la preside.

 - Nella Camera dei Segreti… - disse Harry seguendo un pensiero improvviso.

 - Oh, no! Ancora la sotto? – esclamò Ron.

 - Dove si trova esattamente? – chiese la McGranitt. Silente non aveva voluto rivelarlo a nessuno.

 - 5° piano, Bagno di Mirtilla Malcontenta…vi precedo e la apro. Radunate i membri dell’Ordine e chiunque voglia dell’ES! – e scappò via.

Draco, che non sapeva bene come comportarsi, era rimasto ai margini della riunione e gli era balzato il cuore in gola quando Harry era corso via.

 - Allora Weasley, mi spieghi, com’è la faccenda del bagno delle femmine? – lo guardò interrogativa la preside.

 - Si, prof. La camera ha accesso attraverso un pozzo la cui entrata è celata dalla colonna dei lavandini. –

 - Esattamente quando tu e Potter avete avuto modo di accedere a un bagno per ragazze? –

Ron la guardò confuso.  -  Preside! Ma le sembra il momento? Dobbiamo raggiungere Harry! Ho la sensazione che non ci aspetterà –

 - Direi che hai ragione, Rosso! – esclamò Draco. Nessuno aveva badato a lui. Ma era un po’ in crisi e respirava a fatica.

Con un balzo poderoso ascese di tre piani nella tromba delle scale. Oramai era diventato bravo, bastava lasciarsi trascinare….

 - Harry sta scendendo… spicciatevi! – urlò prima di venire ulteriormente fatto salire di altri due piani. - Gli Auror stanno arrivando! - Urlò ancora Malfoy – Sono riuscito ad avvisarli! –  Svelto raggiunse la porta del bagno dove una ululante Mirtilla lo accolse sfondandogli i timpani….

 - Bene! – rispose la donna inseguendolo su per le rampe di scale seguita a sua volta da tutti quelli che avrebbero preso parte alla battaglia, Ron e Hermione in testa….

 

 

Varcata la porta dei bagni Ron si precipitò al blocco aperto ei lavandini e di lanciò nel pozzo che ben ricordava.

Dopo un attimo di esitazione tutti lo seguirono.

‘’ Miseriaccia’’ pensò ‘’Harry perché non ci hai aspettati?’’

 - Da questa parte, veloci! – li incitò il rosso man mano che sbucavano dal tunnel. Draco, che aveva concluso lì la sua corsa, li stava aspettando. Non sapeva bene dove andare ed era preoccupatissimo…

Tutti atterrarono in quello che adesso aveva l’aspetto di un profondo strato di polvere, ma Ron sapeva bene che quando c’era in vita il Basilisco quelle erano tutte ossa dei suoi pranzetti.

Poi, per la prima volta, memore del racconto di Harry, condusse tutti all’apertura della Camera…

Lui per primo si rese conto quanto il racconto dell’amico non reggesse paragone con la realtà.

Ebbe un fremito e qualcuno sussultò alle sue spalle.

Profonda…. In ogni senso…., ornata di enormi teste si serpenti e con la gigantesca effige di Salazar Serpeverde sul fondo…

I maghi adulti alle sue spalle erano sbiancati alla vista di quella che per loro era sempre stata solo una leggenda… ed era lì, terrificante e maestosa!

Ai piedi della statua, in una pozza d’acqua, lo scheletro di un gigantesco Basilisco…

 - Ma bene! Abbiamo compagnia!  Esclamò una voce acutamente acida.

Dall’ombra venne avanti la figura ammantata di Lord Voldemort, che lesto fu circondato dai suoi fedeli mangiamorte.

Per la prima volta Ron e Hermione si scontrarono con gli incubi di Harry…

 - Cos’è, Potter ha lasciato le briciole come in quella favola babbana – domandò lo stregone ma quasi nessuno colse la battuta.

 - Bene, allora, tutti qui i miei oppositori? –

 - Siamo più che sufficienti! – urlò una voce nel gruppo.

 - Davvero? – domando beffardo – Guardate là il vostro Paladino! -

 - Farete tutti la stessa fine! – urlò isterica Bellatrix.

Seguendo l’indicazione del Mago Oscuro tutti videro, incatenato al soffitto, sospeso da terra, Harry Potter…

Un moto d’orrore scosse gli alleati.

Era uno spettacolo drammaticamente orribile… le braccia erano legate ai polsi dietro alla schiena e lo stesso era per le caviglie e pendeva da delle catene che spuntavano dal soffitto e lo obbligavano orizzontalmente rispetto al pavimento.

La schiena dolorosamente arcuata…

La testa china…

Quella che era stata la sua veste da camera era ridotta ad uno straccio…

Il petto, libero dalle fasciature, e le spalle erano segnate come se qualcuno lo avesse frustato a sangue…

 - Mio dio…. – gemette la McGranitt.

 

 - Non cantare vittoria, Riddle. – sussurrò Harry – Troppo facile tutti contro uno, ma ora ho la cavalleria! –

 - Come? – si stupì il mago – hai ancora fiato? –

 - Molto, a dire il vero. – lo sfidò il ragazzo.

 - Non per molto! CRUCIO! – Voldemort lanciò l’anatema della tortura ma Harry, con un colpo si reni, si avvolse nella catena facendo un paio di giri su se stesso per poi ricadere come uno yo-yo… smaterializzandosi!

 - Ma certo! – boccheggiò Hermione – Le barriere non ci sono più! –

Harry ricomparve in mezzo al gruppo degli alleati e la battaglia iniziò.

 

Pochi istanti e la camera si riempì di auror.

Draco trovò subito nella folle zia Bellatrix una degna avversaria. La donna era veramente abilissima, anche più di suo padre.

Al suo fianco Ron fronteggiava da solo due mangiamorte e Hermione gli copriva le spalle contro un terzo. Non l’avrebbe mai detto ma erano veramente bravi.

Pure Paciock si difendeva bene.

Ma ‘attimo di distrazione gli fu fatale e un immenso dolore al braccio lo riportò a orientare tutti i suoi sensi verso la zia.

 - Tutta qui, nipote, la tua abilità? – urlò lei. – Mi deludi! Dal figlio di Lucius mi sarei aspettata qualcosa di meglio!-

Stuzzicato nel suo ego, e stizzito per essersi distratto, Draco reagì con veemenza, sorprendendo la guardia abbassata della folle mangiamorte. E Bellatrix morì, senza quasi rendersene conto…

 

Lo spettacolo era veramente agghiacciante.

I duelli coi maghi oscuri si erano tutti più o meno conclusi, con ampia sconfitta dei mangiamorte, pochi erano i sopravissuti, i più erano morti. I più deboli si erano arresi agli auror.

Solo il duello tra Harry e l’Oscuro Signore era ancora in corso.

 - Se mi uccidi io ritornerò! – rise Voldemort.

 - Davvero? – lo istigò il ragazzo.

 - Oh, si! E non una ma sette volte! – lo informò. – Neanche il grande Silente avrebbe potuto fermarmi! –

 - PIN PON: Annuncio speciale: si avvisa il Signor Mago Cattivo che tutti i suoi Horcrux sono stati distrutti! – gli disse Potter imitando il giungle degli annunci dei Grandi Magazzini.

 - Che cosa? – ruggì l’uomo.

 - Hai capito bene…  - sorrise perfido Harry. – Accio Borsa! – evocò.

Dal dormitorio del grifondoro la borsa di Harry uscì con un botto dal suo baule e volò fino al ragazzo che lo agguantò.

 - La vedi questa? Ecco ho qualche regalino per te! – così dicendo estrasse il medaglioni e gli altri oggetti che avevano trovato e distrutto e glieli lanciò.

Voldemort, allibito, ricevette in pieno petto la coppa di Tassorosso…

 - No! NO! Non è possibile! Come avete…. SILENTE! – urlò. – E’ opera di Silente! Dovevo immaginarlo! –

 - Già , e di tutti noi. –

Alle sue spalle calò il silenzio assoluto. Si era formata una folla ad assistere allo scontro.

 - Era questa, dunque, la missione segreta  che vi ha dato Silente? – chiese la preside all’indirizzo di Ron e Hermione. Draco si fece attento al loro parlare.

 - Sì prof. Ci scusi ma il preside ci aveva fatto promettere di non dire niente. – bisbigliò contrita Hermione.

 - Posso immaginare il perché! Coinvolgervi alla ricerca di oggetti oscuri come gli Horcrux! Inammissibile! Credo bene che poi vi facciate male! – sbuffò la donna.

Nel frattempo Voldemort fissava i resti della sua vita, immobile, mentre dal suo profondo, come una marea, un odio profondo, furioso, montava dentro di lui….

ODIO!

RABBIA!

RANCORE!

Guardò quel ragazzino che lo stava sfidando e urlò!

Come osavano fare questo a Lui ?

Come OSAVANO anche solo PENSRE di ribellarsi a lui?

LUI!

L’uomo più potente del Mondo!

Il Mago più Terribile e Grande che l’umanità abbia mai conosciuto!

Fissava il ragazzo e ansimava… poi come una furia cieca sollevò la bacchetta urlando:

 – TU! Stupido ragazzino che non sei altro! TU, miserabile insetto! Come hai osato sfidarmi? Come hai solo potuto pensare di essere alla mia altezza? – ruggì.

 - Non farai più del male a nessuno. – rispose Potter. – Sei rimasto SOLO. -

A suon d’incantesimi il duello riprese più furioso che mai.

Harry non era mai stato più determinato di così in vita sua…. Anche a costo di rimetterci la vita Voldemort doveva morire… a ogni costo!

I due maghi, sfiniti, lanciarono contemporaneamente il loro incantesimo.

Potter riuscì a centrare il mago mentre con un balzo evitava di un soffio di essere a sua volta colpito.

Costernato Voldemort cadde al suolo mentre il suo spirito, irato, si elevava dal suo cadavere…

Con un ultimo AVADA KEDAVA Harry lo colpì. La figura spirituale del Signore Oscuro esplose come un petardo….

 

Harry crollò a terra.

Il suo petto martoriato e lucido di sudore si alzava e abbassava in linea col respiro affannoso del suo proprietario in una danza a due coi muscoli del ventre.

Un solo pensiero fluiva dalla sua mente annebbiata dal dolore e dalla stanchezza.: era finita… per sempre….

Accanto al cadavere del più folle mago oscuro del mondo giaceva il corpo, trafitto, del serpente Najimi… la spada del grifondoro aveva portato a termine il suo compito per mano di Ron.

Braccia amorevoli lo cinsero e nella sua appannata visione del mondo che ora aveva scorse si di se un viso con un’aurea dorata fissarlo… chiamarlo….

Poi perse i sensi.

 

Inginocchiato a terra Draco sosteneva il corpo esanime del ragazzo-che-era-sopravvissuto e che ora era il-salvatore-del-mondo-magico.

Non aveva la forza di sollevarlo, la cara zietta gli aveva spezzato un braccio durante il loro duello…

Col braccio sano gli stava scostando i capelli sudati dal viso esanime e con i brandelli della sua veste da camera tentava di tamponare le ferite aperte e sanguinolenti del petto e delle spalle.

Hermione gli si inginocchiò accanto per dargli una mano. Osservò il viso di Malfoy vide che aveva gli occhi lucidi di lacrime e preoccupazione. L’espressione disperata di chi non sa che cosa fare per non perdere una cosa preziosa.

Sollevandogli il viso con una mano fece in modo da attrarre su di se la sua attenzione. Un lacrimone scivolò lungo il volto affilato del ragazzo.

- Calmati. – gli disse. – E’ tutto finito. –

 - Lo so… - rispose. - …ma lui? -

 - Starà bene, vedrai. – lo consolò. – Ora niente può più nuocergli. -

 - No, non è vero. Le ferite si sono riaperte. Guarda quanto sangue…! -

 - Draco – lo chiamò tranquilla. – ricordi la regola fondamentale di un incantesimo? –

lui scosse la testa. – No. –

- Ogni incantesimo perde totalmente la sua efficacia quando il mago che lo ha pronunciato muore. –

 - Cosa vuoi dire? –

 - gli incantesimi che avevano provocato queste ferite non esistono più. Harry guarirà –

hermione mise tutta se stessa e tutta la sua convinzione nelle sue parole.

Alle sue spalle Ron annuì con la testa. Hermione aveva sempre ragione.

Harry sarebbe guarito.

 

Il Primo Ministro, che era sopraggiunto poco dopo l’inizio della battaglia, gli era ora accanto.

Draco lo fissò, avrebbe dovuto dargli un sacco di spiegazioni…. Ma dopo.

L’uomo gli fece cenno di scostarsi e con un incantesimo trasportò tutti in infermeria…

 

 

 

                                                                                     Continua…