Ciao sono Viky! è la prima volta che pubblico qualcosa su un sito ma ci tenevo proprio tanto tanto! ^^ Dunque la mia storia nn è la prima nè l'ultima che ho scritto ma mi piace in modo particolare. non scrivo mai pwp, io nelle storie ci metto sempre l'amore, è tassativo! cmq questa è una NC-17, con scene parecchio spinte ecc...spero vi piaccia e che vi vada di commentare. please. ora vi lascio alla storia, un bacio...



 


 

 

Il Grande Amore

 

di Vikysweetgirl

 



Capelli castani, occhi dello stesso dolce colore. Il 17enne Yuki Miyazaki è un perfetto esemplare di dolcezza e semplicità. Con il fisico minuto, i grandi occhi, il sorriso solare, la sua innata timidezza e  la sincerità di ogni sua parola, si fa ben volere da tutti. Ma la vera felicità l’ha trovata il giorno in cui ha incontrato Fujita. Felicità e disgrazia. La sua vita è diventata un susseguirsi di emozioni incontrollabili, di sentimenti, di delusioni, di speranza…Fujita Takanashi, uomo d’affari potente, benestante e sicuro di sé. Il suo fascino è indiscutibile. Come può non piacere un uomo col suo carisma, con la sua autorità, la sua innata forza di volontà, col suo essere sempre perfetto in ogni occasione e che fa sempre la cosa che lo porterà al successo. In più ci si mettono anche i suoi penetranti occhi verdi, il fisico prestante, i capelli corvini, il sorriso smagliante…tutto di lui lo manda in visibilio. L’ha incontrato un giorno, per caso, stava aspettando suo fratello fuori il suo ufficio, quando Fujita gli è passato accanto. I loro sguardi si sono incontrati e l’affascinante manager ha attaccato bottone. L’ha invitato a prendere un caffé, poi a cena e infine, dopo 3 giorni sono andati a letto insieme. Per Yuki è stato amore a prima vista. L’ha subito amato, profondamente e senza riserve. Per lui è stata un’esperienza completamente nuova innamorarsi di un uomo e fare con lui tutte le esperienze possibili. Ricorda ancora il primo bacio…Fujita gli aveva alzato il viso con decisione e l’aveva baciato con foga e passione. Yuki era rimasto sconcertato, confuso ed era arrossito. Sorridendo, Fujita gli aveva chiesto se voleva prendere qualcosa da bere da lui e il brunetto, innamorato perso e che in quel momento avrebbe anche camminato a testa in giù se lui glielo avesse chiesto, aveva accettato e paura e agitazione si erano impadronite di lui quando l’altro l’aveva fatto stendere sul letto, l’aveva spogliato e aveva preso il suo membro tra le mani e aveva iniziato a masturbarlo con vigore. Poi, dopo averlo fatto venire, l’aveva fatto mettere carponi e l’aveva penetrato violentemente. Il suo cuore palpitava d’amore e ciò gli aveva fatto superare la paura, la vergogna e il dolore. E come tutti i primi amori, a lui questo pare eterno. Da allora lui è diventato il suo amante e vive solo per lui. Peccato che spesso Fujita sembri non provare lo stesso coinvolgimento di Yuki nel loro rapporto…appare distaccato, freddo e per nulla innamorato. Ma Yuki non sa più cosa quando l’altro nel letto lo sommerge di passione…

INNAMORATO

Fa caldo…

I respiri sono sempre più affannosi…

Il sudore scorre sulla pelle, marchiandola di passione…

Gli ansimi e i gridolini…

Le spinte e gli affondi…

Il piacere, il dolore…

Le eccitazioni, le guance arrossate…

_AH!!...Fu…Fujita…AH!!
_Si…ripeti il mio nome…

La voce roca…oddio com’è sensuale…

_Fa…Fuji…AAAAAAAAA!!!!

Il nome della persona amata perso nel grido dell’orgasmo…

Il bel moro dalla pelle abbronzata e le spalle larghe cade sfinito ed appagato sul fragile corpo del giovane Yuki. Ansimano entrambi. Neanche il tempo di abbracciarsi che Fujita esce dal corpo del brunetto bruscamente, facendolo gemere e si alza, iniziando a rivestirsi.
_...dove…vai Fujita?_ chiede Yuki con la voce ancora impastata dal piacere.
_Devo tornare al lavoro. non posso assentarmi per troppo tempo. Avevo un’oretta.
_Ah..._ dice rassegnato. Quanto avrebbe voluto dormire abbracciato con lui, avvolto dal tepore delle sue forti braccia…_ Ci…ci vediamo stasera allora?
_Si, credo di si. Forse farò tardi, ho una cena di lavoro.
_ capisco…ciao Fujita.
_Ciao._ Il moro gli risponde con un freddissimo “ciao” detto poco prima di chiudersi la porta alle spalle.
Yuki riamane nel letto, si copre di più con le lenzuola. È triste. È stato così bello farlo con lui, che sarebbe stato bellissimo coccolarsi assieme tra le coperte…pazienza. Dovrà aspettare prima di rivederlo. Decide di ordinare qualcosa prima che arrivi, così da fargli una sorpresa.
Fujita non ha nemmeno baciato Yuki durante il rapporto sessuale. Il bruno questo lo sa, ma cerca di eliminare questa informazione dal suo cervello, o almeno di evitare di pensarci. Non vuole dargli importanza. Ma un bacio, oh si quanto desiderava un bacio da lui in quel momento...toccare le labbra dell’altro con le proprie, quelle morbide labbra che dovunque lo toccano sanno portarlo in paradiso…
Yuki non ha mai pensato di essere gay. Come tutti alla sua età, ha sempre pensato con naturale malizia al corpo delle ragazze e con gli amici si parlava quasi sempre di questo, anche se lui non è mai stato un maniaco che pensa solo a queste cose. Però con Fujita il punto focale non è “amare un uomo” ma “amare una persona”. Perché se ami una persona la vuoi toccare, vuoi che ti faccia provare piacere e vuoi farne provare a lui. Vuoi baciarla e sentirla sempre vicino a te. Se poi questa persona è un uomo o una donna che differenza fa? Probabilmente lui avrebbe potuto benissimo innamorarsi di una ragazza e voler fare con lei tutto.
Ma non è successo.
Lui si è innamorato perdutamente di Fujita Takanashi, un uomo e questa è l’unica cosa che sa. Invece Fujita…crede sia bisessuale. Sembra attratto sia dalle donne che dagli uomini. Infatti l’ha sorpreso spesso a guardare il fondoschiena delle sue colleghe e Yuki ovviamente si è offeso. Ma Fujita sa bene come tirarlo su di morale. Un bel bacio e una notte di passione…
Basta fantasticare sui suoi baci Yuki. basta sbavare per lui. Togli quell’espressione imbambolata dalla tua faccia e va ad ordinare la cena come avevi programmato.

LA CILIEGIA

Fogli,
penne,
computer.
È questo il mondo di Fujita. Lui è un manager molto importante ed esperto, non ha mai fallito in vita sua. I colleghi lo ammirano rispettosi e tra gli amici sembra un leader.
In questo momento sta alla scrivania a controllare dei fogli quando bussano alla porta del suo studio. È la segretaria accompagnata da un collega.
_Signor Takanashi, sono arrivate quelle ordinazioni che aspettavamo. Sembra che il signor Kumashi sia rimasto soddisfatto dalle funzionalità dei nostri computer.
_Perfetto. Lei ha fatto un ottimo lavoro, è un valido elemento per l’azienda._ e gli presenta uno dei suoi migliori sorrisi.
La giovane segretaria dai lunghi capelli biondi arrossisce e sorride emozionata. Abbassa la testa.

Colpita.

_La…la ringrazio signore. Ho fatto solo il mio dovere.
_Si è impegnata tanto. A proposito, stasera vorrei parlarle delle sue nuove mansioni. Una donna di grande abilità come lei non può rimanere a fare la segretaria per la vita. Vorrei darle qualche altro compito oltre a quelli che gia svolge. Però più importanti. Se la sente?
_Certo! Non so cosa dire, sono lusingata.
_Ma si figuri. Potremmo parlarne stasera a cena se vuole. Aspetterò che finisca il turno, va bene?
_Benissimo. E grazie ancora.
_ma prego.

Affondata.

La segretaria esce tutta pimpante e subito dopo il collega che era entrato con lei sbotta a ridere.
_Fujita, te la sei lavorata per bene, eh?
_Modestamente ho una certa pratica.
_Andiamo a prenderci un caffé al bar qua sotto?
_Si, ci vuole proprio.

Seduti al tavolino all’aperto del piccolo bar, Fujita e il suo collega parlano ridacchiando.
_Cos’hai intenzione di fare con lei?_ chiede il bruno dagli occhi dal tipico taglio giapponese.
_Stasera la porto in quel bell’hotel di lusso dove avevo portato Carol.
_Sei così sicuro che accetterà le tue avance?
_L’hai vista che è cotta di me. Un po’ di complimenti e promesse lavorative…poi ci divertiamo.
_Che gli farai alle donne…senti un po’, ma quel ragazzino? Quel liceale vive ancora con te?
_Yuki? si, ora è a casa. Stanotte l’ho fatto tremare.
_Wow...maschi e  femmine…sono circa 4…o 5 mesi che vive da te, vero? ma  a lui non importa che vai a letto con altri?
_No, non lo sa. Se lo sapesse si infurierebbe, si metterebbe a piangere e farebbe un sacco di storie sul fatto che devo essere solo suo e cazzate del genere.
_E ti lascerebbe.
_No, non mi lascerebbe mai. Kenta, lui è troppo innamorato di me, non avrebbe mai il coraggio di farlo.
_Poverino…sinceramente mi fa un po’ pena. Lui è devoto e fedele, aspetta solo che torni dal lavoro e ama solo te e tu lo tradisci con…vediamo…prostitute e prostituti…colleghe…colleghi…quel tizio che avevi incontrato a Nagasaki…e la segretaria. Sei stato il suo primo uomo vero?
_Gia. L’avessi visto, tremava di paura e mi supplicava di fare piano…quando l’ho penetrato fremeva come una ragazzina e si è messo a piagnucolare. Mi veniva da ridere._ sorride compiaciuto e divertito. Beve un sorso di caffé.
Kenta ridacchia sotto i baffi.
_Se lo lasciassi potresti avere più libertà, no?
_Scherzi? Lui è il mio preferito, la mia ciliegina. È così ingenuo e indifeso, proprio un  ragazzino! Mi piace.  Quando lo tocco si agita così tanto e trema tutto…povero il mio piccolo Yuki. E poi la mia liberta è intatta. Faccio ciò che voglio e tu lo sai, no?
Ridono entrambi di gusto.

Ridono e forse non si rendono conto fino in fondo…

Di ridere di un ragazzo davvero innamorato…

IL PARADISO

La cena è pronta da ore.
Si è raffreddata.
E pensare che aveva apparecchiato con cura e aveva comprato tutti i suoi piatti preferiti: sushi, aragosta e ostriche e vino di prima qualità e tutto di tasca sua. Non naviga nell’oro, lavora in un piccolo bar del centro la mattina e in una libreria il pomeriggio. Ma risparmia tutto per fare regali al suo Fujita e per non farsi mantenere da lui. In inverno va a scuola e quindi si paga anche gli studi con quello che guadagna d’estate. Quando ha giorni liberi vuole passarli solo con lui dimenticandosi persino del fratello che è stato trasferito dall’azienda dove lavora Fujita a quella di Kyoto. Spesso però il moro è impegnato e lui si rassegna a passare il giorno di riposo da solo. È da tanto che non esce più con gli amici e la sera non è mai stato a divertirsi in discoteca. Passa le giornate tra casa e lavoro, ma questo per lui va benissimo finché resta con Fujita. Non gli serve altro che lui.
È tardi, si è messo a letto. Aveva detto che probabilmente avrebbe fatto tardi. Si appisola.
Sono le 3.
La serratura scatta. Entra Fujita. Vede la tavola apparecchiata ma passa oltre, si dirige in camera, dove sa di trovare Yuki. la stanza è buia. Yuki sente i suoi passi e apre gli occhi. Si mette a sedere e nel buio riesce a distinguere una sagoma.
_Fujita?_ chiede a bassa voce, quella sua voce adorabile.
_Si. Scusa, ho fatto tardi._ sale sul letto e gli si avvicina.
Yuki sorride. Gli basta poco per essere felice.
_Non importa.
Fujita lo bacia e Yuki ricambia. Il moro lo spinge giù e lo spoglia, lo tocca ovunque…
Yuki non può vedere i capelli scompigliati di Fujita, il colletto della camicia messo male, forse anche il rossetto sul collo. Tracce che si cancelleranno tra poco. Domattina non ci saranno più. Però mentre il moro gli bacia e gli mordicchia il collo si accorge di qualcosa che lo gela. Sente distintamente un profumo da donna. In quel momento da ragione a tutti i dubbi che aveva, a ciò che gia sapeva ma che non poteva provare. Lacrime amare gli bruciano gli occhi e gli scorrono silenziose sul viso. Però per il momento Yuki cerca di non pensare, si lascia solo trasportare dal suo angelo che letteralmente lo sta portando dall’inferno al paradiso…

CONSAPEVOLEZZA

Le prime luci fanno capolino dalla finestra.
Le lenzuola sono disfatte, aggrovigliate tra i corpi nudi che dormono.
Il primo a svegliarsi è Fujita. Si stiracchia e rimane sdraiato. Incrocia le braccia sopra la testa e guarda beato Yuki che ancora dorme accanto a lui. Sorride conscio del suo fascino e del potere che ha sul ragazzo. Gli si avvicina e gli mordicchia gentilmente un orecchio, poi parla a bassa voce.
_Yuki…svegliati.
_Mh…_ il brunetto mugola di protesta.
_E dai svegliati. _Infine Yuki si mette a sedere ancora insonnolito e sbadiglia. Poi guarda Fujita. Il moro lo guarda soddisfatto. Il più giovane è ancora completamente nudo, ha i capelli dolcemente scompigliati e gli occhi…_ ehi! Cos’hai fatto agli occhi?
Yuki istintivamente va a toccarsi gli occhi. Sono gonfi e arrossati. E lui lo sa il perché. Ha pianto mentre facevano l’amore e non a causa del dolore fisico. E ha pianto mentre dormiva, per chissà quante ore.
_Non lo so…credo sia perché ho dormito poco.
_Ah, davvero?_ Fujita gli si avvicina malizioso_ non ti ho fatto dormire, scusami tesoro. _e lo bacia sulle labbra, poi sul collo, soffermandovisi.
Yuki lo detesta per ciò che ha fatto. La notte prima è stato con una donna. E chissà con quanti altri prima…però non riesce a non amarlo. Sorride solo per un attimo ma sinceramente a quel contatto. Lo abbraccia. È caldo.
_Fujita…
_Che c’è piccolino, sei in vena di coccole?
Poi il moro lo spinge giù e lo bacia sulle labbra, sui capezzoli, sull’ombelico fino a baciare e a leccare il suo sesso semieretto.
_Mh…ah…_Yuki geme a quel contatto così piacevole e si sistema meglio. Fujita lo prende nella bocca e succhia voracemente poi si stacca. Lo prende e poi si stacca, ancora e ancora, non permettendo a Yuki di raggiungere il piacere estremo e imponendogli un dolce tormento._ F..jita…ti prego…non..._ Il moro sorride tra sé e  sé e con un gesto deciso gli fa raggiungere l’orgasmo. Yuki rimane sdraiato con gli occhi chiusi ad ansimare. Fujita sorride soddisfatto e attende che riprenda a respirare regolarmente.
_ti è piaciuto?
_...ti amo Fujita…
_Ora vuoi portarmi tu a toccare il cielo?
Yuki aspetta un attimo poi si accuccia tre le gambe dell’altro e compie la stessa operazione che poco prima aveva compiuto il moro…

Fujita si riveste. Yuki rimane seduto sul letto. poi si infila una grossa maglietta a va in cucina a fare del caffé.
_Ne vuoi un po’?
_si grazie._ è tornato freddo.
Sembra che una volta ottenuto ciò che vuole torni ad essere un blocco di marmo.
_Non posso preparare per stasera. Perché non andiamo a mangiare da qualche parte?
_Vedremo…ah, porta il mio cappotto in tintoria. Non dimenticartene, mi serve per un colloquio importante.
_va bene.
_Ciao.
Fujita sta per andarsene ma Yuki lo richiama.
_Fujita?_ il moro si volta a guardarlo e sembra scocciato. Yuki lo vede così bello nel suo completo nero, così tremendamente affascinante, così attraente e…niente, semplicemente bellissimo…_ un bacio non me lo dai?
Fujita esita un attimo poi, cercando di non far vedere la sua scocciatura, gli posa un bacio frettoloso sulle labbra e se ne va di corsa.

Povero Yuki…

Così innamorato…

Così tremendamente innamorato…

Cosa stai provando adesso?

Una lacrima segna leggera la tua guancia…

E poi un’altra, un’altra ancora…

E tiri su col naso.

Lo sai, avverti la sua freddezza dopo aver fatto l’amore…

E capisci come da bravo ruffiano ottiene le tue grazie, il tuo amore, la tua passione…

Sei giovane, ma non sei un bambino Yuki…

Capisci certe cose…

Lo sai da sempre che lui non è veramente innamorato di te…

Gli piaci e soprattutto gli piaci nel letto…

Ma tu ci stai lo stesso…

Perché Yuki?

Perché…?

Ti basta stargli vicino, ti basta una carezza, un sorriso, un gesto, solo quello…per amarlo sempre di più…

Come puoi amarlo?

Non ti tratta bene…fuori dal letto è diverso….e nel letto vuole solo farti eccitare per potersi eccitare a sua volta…

Ti va bene così Yuki?

Sei proprio sicuro di voler accettare…che tu non sia l’unico per lui…?

FELICITà FITTIZIA

_Yuki, vai al tavolo 3 a servire queste bibite. E dopo passa al tavolo 1. portagli questo.
_Subito.
Yuki lavora sodo. Fa bene il suo dovere e non si lamenta mai. Anche quando a buon ragione è stanco o gli capita qualcosa di ingiusto. Sul lavoro cerca dà il massimo: serve, pulisce, sistema e prepara caffé. È il preferito de capo e spesso gli alza lo stipendio per premiarlo.
Finito di lavorare torna a casa il tempo di mangiare un panino e corre di nuovo, verso la libreria. Ha imparato i nomi degli autori più richiesti e le loro opere. Sta a contatto con il pubblico e molte ragazzine stanno iniziando ad apprezzare la lettura pur di andare a vedere quel ragazzo così carino che col suo sorriso parla sempre con gentilezza.

Sono le 18:40. tra le mani stringe un pacchetto. È un regalo che ha comprato per Fujita. Ha speso buona parte dei suoi soldi, ma non importa. Vuole vedere il sorriso del suo amore mentre lo guarda.

Fujita è al lavoro. oggi ha avuto dei clienti con cui trattare e si sente le spalle tese. Nella pausa, in corridoio al settimo piano parla con Kenta. 
_Maledizione, quanto lavoro oggi…
_Ultimamente abbiamo un sacco di clienti.
_Maggiore il numero di clienti, maggiori profitti per noi.
_Ovvio.

_Scusate, cerco Fujita Takanashi.
_Dovresti trovarlo al settimo piano.
_La ringrazio.

E un piano…
Due piani…
Che fatica ma non le senti queste scale, sei agile, svelo, voli…
Tre, quattro, cinque…
Sembrano non finire mai…
Sei…sette…
Ti guardi intorno, cammini, cerchi. Lo vedi. I tuoi occhi si illuminano. Ti avvicini. Lo vedi ridere con un collega. Timidamente ti avvicini ancora. Lui ti vede.
_Yuki?
_Sa-salve…
_Così è lui Yuki.
_Mi conosci?
_Vedi, Fujita parla…molto di te._ sorride malizioso.
Yuki capisce tutta un’altra cosa e allarga il suo dolce sorriso.

È felice.

Gli basta così poco!

Non è così Yuki.
 
Lui non parla di te come del suo fidanzato, della sua dolce metà, della sua nima gemella, dell’altra metà della mela…

No Yuki…

_Posso parlarti un attimo?_ chiede il brunetto rivolto a Fujita.
_Ho qualche minuto. Intanto Kenta continua con quei fogli.
_Va bene capo!_ dice in tono scherzoso e gli strizza l’occhio.
I due vanno nel bar del piano e si siedono.
_Cosa devi dirmi.
_Cosa devo darti!_ e gli da la bustina.
_Cos’è? È per me?
_Si.
Fujita estrae dalla bustina il pacchetto. Lo apre e si trova a rigirare tra le mani un orologio ben lavorato apparentemente molto costoso.
_è fantastico! sai sempre cosa mi piace. Proprio in tutto.
Yuki arrossisce e sposta lo sguardo altrove.
_Appena l’ho visto ho pensato a te…anche se non è una novità, io…penso sempre a te.
_Senti ci vediamo stasera, io devo tornare al lavoro. Mi  piace davvero il tuo regalo. Grazie._ sorride. Non è sorpreso.
_Sono contento_ sorride felice_ sono stanco, mi metto a studiare poi vado subito a dormire. Ciao.
E va via tutto pimpante, felice che il suo regalo gli sia piaciuto.
Fujita torna da Kenta tutto soddisfatto.
_Che voleva? Vi siete sbaciucchiati?
_Quanto sei scemo…_ gli mostra il polso.
_WOW! Dove cavolo…te l’ha regalato lui?! È fantastico! è l’ultimo uscito.
_Mi riempie di regali. Vediamo: cibi, vini, vestiti, cravatte, scarpe…e quest’orologio. Si è davvero sbilanciato stavolta! Che bravo il mio piccolo vero?
_Puoi dirlo forte!
_Dovrò comprargli anch’io qualcosa. Altrimenti penserà a male.
_Vuoi dire “penerà giusto”!

Yuki sta seduto al tavolo del soggiorno a studiare un po’ di storia. I compiti per le vacanze sono davvero una scocciatura! Chiude di botto il libro e si getta sul letto. si addormenta subito, accompagnato dalla serenità.

Come sei ingenuo Yuki…credi davvero che per un regalino lui adesso ti consideri importante?

Yuki non lo crede…vuole crederci.

UN PORTACHIAVI è IL PREZZO DELL’AMORE?

Quella stessa sera Fujita torna a casa. Vede Yuki dormire ma non lo sveglia anche se avrebbe volentieri fatto “qualcosina” con lui. Gli si stende accanto, girato dall’altra parte e si addormenta. Yuki però non dormiva. Lo ha aspettato quella sera senza chiudere occhio. Ora può dormire bene.

Il giorno dopo Yuki non lavora al bar e quindi dorme fino ad una certa ora. Quando si sveglia in casa non c’è nessuno. Si veste e dà una sistemata alla casa, anche se non è un compito che gli piace molto. Poi va a correre. Gli piace lo sport, lo trova impegnativo e rilassante al tempo stesso. Gli libera la mente da ogni pensiero.

Intanto in una camera d’hotel, due uomini ansimano peggio degli animale mentre uno possiede l’altro. Il “padrone” della situazione è proprio Fujita, che sta possedendo un uomo più o meno della sua età e lo sta facendo urlare. Il tipo non è vergine e il moro non gli sta facendo male come se fosse la prima volta, ma lui urla per eccitarsi. Vengono e si accasciano sul materasso duro dell’albergo. Fujita si scosta i capelli appiccicaticci dal sudore dalla fronte e si riveste in fretta. Il biondo 25enne lo guarda appoggiato su un braccio, tutto è ancora sporco di sperma.
_Ci sei andato forte stavolta, Fijita-kun. Sei andato in bianco ultimamente? Mi deludi…
_Era poco più di un giorno che non lo facevo.
_Credevo da chissà quanto…ci rivediamo vero?
_Si. Ci incontriamo uno di questi giorni al solito bar. Di sera ovviamente.
_Cos’è quello?_ chiede indicando il luccichio argenteo che si staglia dalla tasca della giacca del moro.
_Un regalo.
_Per chi? La tua fidanzata?
_Più o meno… la mia fidanzatina._ sorride tra sé e sé.

Sono più o meno le 19 quando Fujita torna a casa. Trova Yuki che tenta di attaccare, inutilmente, la zanzariera alla finestra. Quando lo vede sfodera il suo sorrido più grande e addolcisce lo sguardo:
_Fujita!
_Ciao Yuki._ Fujita sorride e tira fuori dalla tasca un portachiavi argentato. _Tieni._ glielo lancia.
Yuki prende al volo l’oggetto con entrambe le mani e lo guarda sbigottito.
_è per me?!_ Il moro annuisce. Yuki è strafelice_ Grazie! Che bello, grazie Fujita!
Il moro gli si avvicina deciso e lo sbatte al muro proteggendogli la testa dal colpo che avrebbe preso. Yuki lo guarda negli occhi con i suoi lucidi di emozione. Fujita gli va a baciare il collo facendolo sospirare.
_Di che sei mio Yuki…dillo…
Poi inizia a toccarlo sotto la maglietta, fino ai capezzoli facendoli diventare turgidi, poi sopra la patta dei pantaloni…e lo lecca sempre più di più e lo mordicchia.

Yuki lo sa che non  lo ama veramente…

Yuki lo sa che il regalo era solo un pretesto per mettergli le mani addosso…

Yuki, lo sai vero, che dovresti dirgli di no?

_...s-sono tuo…_ cede sospirando fino allo spasimo.
_...di che mi desideri…di che mi vuoi…
_..ti voglio Fujita…ti desi-ah!
Poi non riesce più a parlare, perché il piacere lo inonda. Il moro gli alza le gambe e le allaccia intorno ala sua vita. Poi continua a dargli quel piacere che tanto anela…Yuki lascia cadere sul mobiletto accanto il portachiavi appena regalatogli da quel seduttore…l’ha soggiogato ancora una volta…gli ha slacciato i pantaloni e l’ha fatto suo, ancora una volta…

Così anche tu sei colpevole, Yuki…

Quante lacrime dovrai ancora versare?

Lo sai, vero, che l’amore non si può comprare?

Non con un portachiavi, non con qualsiasi altra cosa piccolo…

Hai ancora voglia di piangere Yuki?

Non riesci a dirgli di no, lo ami troppo, vuoi anche tu fare l’amore con lui…

Speri di poterlo tenere legato a te cosi?

Stupido, ingenuo ragazzino…lui non possiede solo te.

Tu non sei l’unico.

Non ti ama come tu ami lui e non sei l’unico per il tuo grande amore…

Godi per quest’attimo…

Poi torna a soffrire…

ATROCE SOFFERENZA

Ti sei svegliato.

E come al solito lui non è accanto a te. Sospiri rassegnato. Quanto tempo è passato? Quante ore?

Tante…

È l’ora di pranzo. Ti ha strapazzato per bene eh? Il tuo sguardo è catturato dal luccichio sul mobile. Quel portachiavi. In quel momento lo hai adorato.

Ora stai iniziando ad odiarlo.

Ti alzi dal letto, indossi solo una camicia.

La sua camicia.

Larga e bianca che ti copre quasi come una tunica corta. Senti la sua risata. Il tuo cuore sussulta emozionato e ti precipiti a guardare dalla finestra.

Il tuo cuore perde un battito.

Uno?

Il tuo cuore sembra smettere di battere per un lungo, interminabile tempo…

Fujita scende dalla macchina di un uomo dai capelli biondi.

Un altro uomo Yuki…

Ride con lui come con un amico, una persona di famiglia…

Dillo Yuki. come con uno con cui ha passato la notte…

Come quelle poche volte che dopo averti posseduto è di buon umore e ti sorride sensuale…

Non sei l’unico…

L’uomo prima di lasciarlo andare lo accarezza sul petto e ammicca allusivo.

Non era meglio morire che avere questa prova Yuki?

Fa male vero?

E ti domandi ancora, sempre la solita domanda…

Perché…?

Fujita entra in casa.
_Non sei ancora vestito?

Nessuna risposta.

_Allora? Hai dormito tanto.

_Chi era quello?

È davvero la tua voce questa Yuki? sembra solo un sussurro amaro, un rigetto dell’allegra e spensierata melodia che normalmente ti esce dalla gola…questa voce viene dal tuo cuore ferito…

_Chi?: fa il finto tonto.
_Quello che ti ha accompagnato in macchina.
_Un collega.
_...solo un collega?
_Si, che credevi?
_Non sembravate due colleghi. Sembravate due che hanno appena condiviso il letto.
_Ma piantala._ dice evasivo.
Alla prossima vista Yuki deve trattenersi dal non urlare.
_Hai un succhiotto sul collo.
Il moro si tocca il collo come se cadesse dalle nuvole.
_Sciocco, me lo hai fatto tu stanotte. Eri davvero molto pimpante._ gli sorride malizioso.
_Bugiardo. Non sono stato io.
L’altro non risponde.
_Perchè Fujita?
_Perchè cosa?_ chiede scocciato.
_Perchè non ti basto io…?_ dice in un lieve sussurro.
_...lo sai che tu per me sei il più importante. U-una una scopata non significa niente.
_Una sola Fujita?_ Il moro rimane in silenzio._ il tuo silenzio vale più di mille parole.
_Senti Yuki, non devi prendertela. Sono solo passatempi, tu sei quello importante_ gli si avvicina e lo accarezza sui capelli, sulla guancia_ il mio piccolo tesoro che desidero tanto_ lo bacia. Yuki rimane immobile e assume uno sguardo triste. L’altro si stacca e lo guarda. Poi sbuffa._ Yuki, andiamo! Non fare la mogliettina depressa…non puoi tenermi segregato a te ogni istante! Ogni tanto qualche svago ci vuole. Sennò diventa tutto monotono e noioso.
_E se io andassi con altri uomini?
_Lo faresti davvero?_ chiede il moro.
Ma entrambi sanno gia la risposta.
_...no…
_siamo diversi piccolo. Tu vuoi me. Anch’io ti voglio. Gli altri e le altre sono solo un gioco.
_Non ti piaccio più? Non sono bravo abbastanza?_ Yuki inizia ad alzare un po’ la voce_ non ti faccio provare tanto piacere? Dimmelo, farò tutto quello che vuoi, ma dimmi che ti basto io, solo io Fujita! Ti prego!_ gli è andato a prendere la giacca tra le mani, la stringe.
_Finiscila Yuki, non fare il ragazzino. E LASCIAMI!_ scatta e lo schizza all’indietro facendolo quasi cadere.
Yuki lo guarda con uno sguardo terribile.
_...Fujita…
_Ora calmati…vado al lavoro, torno stasera. Ciao.
Il moro se ne va.

A Yuki cedono le gambe. Con le braccia e la testa  sul letto piange, piange disperatamente. Prova una gelosia che lo corrode dentro. Una gelosia contro chiunque l’abbia toccato e per chi, ne è sicuro, lo toccherà…

Stai piangendo Yuki…

Stai tremando…

È rabbia questa…

È odio…

È amore…

Perché tu lo ami fino ed oltre l’universo…

Ma lo odi altrettanto…

Perché ti fa questo, ti tradisce, poi ti fa peccare e tu lo ami ancora…

Quella notte tu sei gia a letto. quando lui torna ti si incolla addosso e ti accarezza ovunque. Poi vedendo che tu non reagisci pur essendo sveglio, ti prende e ti fa sedere su di lui, che sta seduto sul letto. si slaccia i pantaloni, poi tira giù i tuoi e ti penetra senza preliminari, solo spinto da una voglia atroce e dall’eccitazione che aumenta. Tu gemi ad ogni affondo. Mandi gridolini di dolore e piacere misti insieme. Stasera è molto focoso. Ti stringe forte le natiche e tu ti inarchi, poi lo cerchi, cerchi un contatto con lui. Lo abbracci, forte, gli stringi le spalle e sospiri, gemi, ansimi. Viene. Poi vieni tu. Poi piangi e lo tieni ancora stretto a te…di nuovo un profumo sconosciuto…da uomo…

E piangi ancora silenziosamente…

Lo ami…

E lo odi…

LA FINE TUTTO, LA FINE DI NIENTE

È giorno da un po’ ormai.
Tutto è stranamente calmo e normale.
Il sole che penetra dalla finestra,
gli uccelli che cinguettano nel cielo del primo mattino,
i rumori delle auto e il lieve chiacchiericcio della gente.
Tutto…

normale.

Sei ancora tra le lenzuola e ad occhi aperti senti il fruscio dei vestiti che sta indossando Fujita. Lo guardi di sottecchi. Quanta cura che mette nel prepararsi…e com’è pulito!
È davvero meraviglioso, vero Yuki? anche a distanza senti il profumo dei suoi capelli, vero?
Ti viene da sorridere anche se avresti tutti i motivi per prendere bagagli e bagaglini e andartene sbattendo la porta.
Sappiamo bene entrambi che non lo farai, vero?
_Allora…ci vediamo stasera?
_Si._ il suo sguardo per un attimo, magari un attimo involontario, incrocia il tuo.

 E tu ti perdi.

Il mondo perde ogni suono e tu per quello straordinario attimo guardi quegli smeraldi verdi, quello sguardo naturale di chi sa il fatto suo e non si farà mai mettere i piedi in testa.

Un attimo.

Poi la sua figura. Perfetta, impeccabile ed elegante.

Un attimo.

La sua voce, di nuovo.

_Ciao.
_...Ciao.

Il rumore della porta che si richiude. Sempre col suo ritmo, il suo particolare suono di ogni giorno.

Ma allora perché oggi lo noti?

Perché noti tutti questi particolari che di solito sfuggono nella quotidianità?

Perché tutto sembra non avere la propria naturale musica e però attirano la tua attenzione rumori, particolari colori e in particolare il suono del silenzio?

Ti senti come se ti trovassi in  un indefinibile luogo di nebbia, di inconsistenza…

Come se ti trovassi sospeso da qualche parte, come in uno strano sogno…

Non riesci a capire…

Poi d’un tratto il rumore della sua auto.

Vorresti corrergli dietro.

E quando il rumore sparisce insieme alla sua auto nera ti senti una stretta allo stomaco.

Perché?

Avresti voluto che non andasse…

Che fosse rimasto con te.

Che oggi non fosse uscito.

Ti senti lievemente a disagio e vuoi riscuoterti da questo tuo torpore.

Ti vesti, vai al lavoro, parli e ridi con tutti, ma oggi le tue risate non sono del tutto sincere. La tua mente è altrove, ma non sai dove. E di nuovo…

Perché?

Perché oggi non riesci ad essere allegro e tutto ciò che vedi ti rimane impresso come una fotografia?

Finisci di lavorare al bar, poi lavori in libreria.

La sensazione non passa.

Sei nella piazza, quella davanti quel grande albero, dove la gente passa in continuazione per guardare le vetrine e non solo guardare.

Si sta avvicinando il crepuscolo.

Il tuo cellulare squilla.

Sussulti ed esiti a rispondere.

Eppure la suoneria è sempre quella, il volume è sempre quello…

Allora perché ti senti un mattone, un fastidio insolito nello stomaco e ti “infastidisce” quel cellulare.

Dopo un attimo che sembra interminabile premi il tasto per accettare la chiamata.
_Pronto?
_è il signor Yuki Miyazaki?

Un presentimento.

Strano, ma c’è. E non sai da dove nasca.

Il cuore aumenta i battiti e non capisci neanche tu il perché.
_Si, sono io, ma,…chi è?
_Sono della polizia. Oggi il signor Takanashi è stato coinvolto in un incidente stradale poco prima di arrivare al lavoro…mi dispiace…non è sopravvissuto al colpo.

Niente.

Tutto scompare.

Rimane il silenzio e tutto prende a perdere colore e Yuki quasi sente di non aver più bisogno di respirare…

Non crede subito a quelle parole, come se gliele avessero dette qualche secondo più in là rispetto alla realtà.

Come se fosse una farsa,

qualcosa di impossibile…

Gli occhi fissi nel vuoto.

Senza sapere cosa dire, cosa pensare, cosa fare e se dire, pensare e fare qualcosa…

Ti gira la testa…

È tutto finito.

Una volta che Yuki recepisce l’accaduto lascia cadere il cellulare e rimane immobile su quella strada, in quella piazza, la bocca semiaperta…

Diventa bianco come un lenzuolo e il corpo si fa pesante, le gambe flosce e deboli.

Dopo parecchi minuti riprende il controllo del suo corpo e corre. Vede solo una strada, solo una via, come nei vecchi videogiochi, dove c’è solo una direzione da seguire.

Davanti l’azienda di Fujita…

…Fujita…

Quel nome…

Ti senti così attaccato a quel nome…

…tutto è fermo. Le strisce e i poliziotti bloccano il passaggio e poi un crollo.

La sua auto.

Nera, lucente…distrutta.

Morta.

_Ehi tu! Non puoi stare qui._ Yuki sembra uno zombie dallo sguardo vuoto._ sei pallido ragazzo…conosci quell’auto?

E così viene indirizzato all’ospedale più vicino.

_Da questa parte._ un infermiera lo accompagna in una stanza dove il giovane avverte provenire un’aura di morte. Nella stanza, su un lettino, c’è evidentemente una persona coperta da un lenzuolo bianco._ condoglianze…ti lascio solo, penseremo più tardi al resto.

Rimane solo.

Guarda dalla porta quel fagotto.

Sorprendentemente muove un passo in avanti, e un altro, un altro ancora.

Si avvicina al letto. il cuore batte più forte, come se in fondo provasse ancora speranza…

Stai sperando Yuki?

Non farlo, te ne pentirai.

La delusione sarà più cocente.

Lo sai che è li…

No, non è lì…

Yuki, è lì…sotto quella coperta…

No…

Yuki…

NOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!

I pensieri di Yuki sono carichi di emozioni e allo stesso tempo pieni di niente…

Tendi una mano come manovrato da qualcun altro o qualcos’altro, non da te…
Afferri un lembo del lenzuolo…
Lo tiri con mano tremante come mai è stata prima…
Sei tu che tremi in modo spaventoso…e non senti neanche bene la consistenza della stoffa maledetta…

Il tuo cuore smette definitivamente di battere. Non senti l’involontario stimolo di respirare,

Non senti altro che un dolore sottile e penetrante che s’insinua crudele e senza pietà dentro di te…

Fino a crescere…

Inesorabile…

Lo vedi.

È lui.

Il volto meraviglioso di Fujita ti fa bruciare gli occhi come se solo ora avessi capito.

Quel colorito delizioso, sembra addormentato in un sonno profondo.

Un sonno che durerà in eterno Yuki…

È un sonno chiamato “morte”.

Con dita tremanti di terrore gli tocchi una guancia.

È calda.

Ed è qui che lacrime altrettanto calde ti inondano il viso, straripando dai tuoi occhi arrossati e quell’espressione che sembra chiedere, supplicare, sperare che tutto questo sia un orrendo incubo…

Non è un incubo Yuki…non lo è…

Le lacrime cadono sulla pelle del moro defunto. Tu lo guardi, non riesci a staccare gli occhi da lui anche se ti fa paura quella vista.

Tutto è cambiato.

Non puoi crederci, non puoi accettare che lui non ci sia più.

E in angolo remoto di te stesso capisci il significato di quei lugubri presentimenti che sin dal mattino ti hanno accompagnato.

Ricordi ancora il suo volto questa mattina…

Ciao

Quel “ciao” non ti bastava mai. Volevi di più.

Ora non vorresti altro dalla tua vita che quel ciao…

Yuki sei ancora tra noi?

O sei gia andato dove non puoi più tornare?

Nella follia pura di un amore che ti è stato strappato via brutalmente.

Cadi in ginocchio, sconfitto dalla vita, da lui e da te stesso…piangi su quel lenzuolo che lo ricopre,

Piangi e urli…

Tremi e piangi…

Piangi e ricordi…

_Sei qui da solo ragazzo?
_No, aspetto mio fratello. Lavora qui.
_Ah, sul serio? Manca ancora molto prima che termini la giornata. Posso offrirti qualcosa la bar?

…Quella voce…

_Sei uno studente? Che carino, sei ancora così giovane!
_Parli come se tu fossi vecchio.
_Ah! Ah! Ah!

…Quella risata…

…il primo bacio…

_Ti va di salire a prendere un caffé da me?

_Fujita…ti prego fa piano…ho paura…

…la prima volta nel suo letto…

…la prima volta per te, Yuki…

Tremavi ti ricordi?

Lo amavi gia così tanto…

Ricordi il suo sorriso, il suo modo di parlare, quegli atteggiamenti che ti hanno fatto innamorare…

Quanto ti ha fatto soffrire, quanto hai pianto a causa del suo egoismo, della sua lussuria, della sua noncuranza verso di te.

Ti cercava solo per il sesso.

Però vorresti che tutto tornasse come prima, anche per soffrire ancora, ma comunque per amarlo ancora…

Ma sai che non sarà possibile…

Più i minuti passano più prendi consapevolezza di ciò che è successo…

Lui era la tua vita…

…che ora non c’è più.

Lui era il tuo sole…

…che mai più sorgerà.

Il tuo ossigeno…

…ora puoi anche smettere di respirare…

Perché senza di lui non c’è più vita…

Le lacrime sgorgano più di prima ad ogni pensiero di lui.

Qualcuno ti scuote la spalla. È l’infermiera.

_Scusami tanto…devi uscire ora…

E a malincuore dai un ultimo sguardo al volto statuario di Fujita…

Quest’ultimo sguardo dura tutta una vita…

Accompagnato dal suono del dolore…

…Il tuo Fujita…
…mai più il suo volto…

…ed esci strappandoti dall’ultima carezza che gli stavi facendo da sopra il lenzuolo bianco e freddo…
…Come è ora la tua anima.

Tu sei vuoto e non esiste più nulla…

Piangi.

Piangi Yuki.

Piangi e sfogati col mondo per la tua amarezza…

Fallo…

ESISTE UN SOLO AMORE

Sono passate tre settimane. Non esci da casa,

(la sua casa…la vostra casa…)

Non mangi più, non hai dormito quasi mai da allora se non per brevi dormiveglia…

Stai con la luce spenta per terra, attaccato al muro, illuminato solo dalla tenue luce del tramonto. Di tanto in tanto ti alzi e vai alla finestra, come ora…

Non hai più lacrime…

Il tuo sguardo possiede solo l’ombra di ciò che era un tempo…

Ti manca.

Ti manca tutto di lui.

Ti manca fisicamente…

Ti mancano i pianti che ti facevi per lui vero?

Ti manca anche quando, dopo un tradimento, tornava da te e ti possedeva con violenza…

La sua pelle ti è rimasta addosso…

Credi di essere stato egoista e forse pensi che era normale che lui volesse degli “svaghi” come li chiamava lui…

Come li “chiamava” lui…

È gia un ricordo Yuki?

No, per te non lo è.

Per te è come se fosse uscito per comprare un film e stesse per tornare.

Quante volte nelle ultime settimane hai apparecchiato per due?

Quante volte dal bagno, gridi affinché ti passi un asciugamano pulito che non arriva mai?

Quante volte ti sei masturbato sotto la doccia pensando a lui?

I suoi movimenti, il suo carisma, il suo carattere, il suo odore, la sua bocca…

Le sue braccia, Dio quanto ti mancano i suoi abbracci protettivi.

Sbagliavi a volere di più?

Sbagliavi a volere che fosse solo tuo?

In fondo in quei momenti lui “era” solo tuo…

Rimpianti Yuki?

Non devi, non ne hai motivo.

Lui non ti ha mai detto che ti amava…

Sorridi tristemente abbassando al testa rassegnato.

Non potrà mai più dirtelo…

Tu glielo dicevi spesso, gli donavi cuore, anima e corpo su un vassoio d’argento…

Forse non bastava…

Ripensandoci ora capisci che quell’eterno amore-odio con lui non era affatto questo…

Tu non lo hai mai odiato, ora lo comprendi…

Quel sentimento simile all’odio era solo un altro sentimento derivante dall’amore.

Forse la gelosia cocente che ti divorava.

Ma era amore.

Soltanto e sempre amore…

Amore dolce,
amore amaro,
amore…

solo una parola…

tutta la tua vita che ora non c’è più…

con lui sei morto anche tu.

Sei cambiato…

Una lacrima riesce ancora a scendere dai tuoi occhi e morire sulle tue labbra.

Cimitero?

A malapena sei riuscito ad andare al funerale osservando per un po’ da lontano.

Il tuo stomaco reclamava di liberarsi…

Hai rigettato tutta la tua amarezza quel giorno, come quella volta appena sei uscito dall’ospedale.

Hai i brividi solo a pensare al cimitero…

Guardi le foto e piangi,

e tutto quello che vedi là dentro ti ricorda voi e piangi.

Ti crogioli come affetto da sadicismo nel dolore della perdita…

Lo amavi…

Lo ami…

Lo amerai…

Hai giurato a lui, a Dio, a te stesso…di non appartenere a nessun altro all’infuori di lui…

Sarai sempre suo…

Anche se un giorno (ti sembra un miraggio orribile e ironico) dovessi sposarti e avere una famiglia…

Non importa, nessun altro uomo  ti toccherà mai più…

Ma in fondo lo sai Yuki. esiste un solo, grande amore nella vita. Quello che ricorderai per sempre, che ti farà piangere e sorridere anche a distanza di tanti, tantissimi anni…quello a cui per sempre apparterrà il tuo cuore…

Il vero amore.

Anche se ci si innamora di nuovo, sarà solo il riflesso di quello passato.

Il grande, vero amore resterà sempre nel cuore. Non si scorda.

Ci ripensi e ripensi ancora.
Con orgoglio e malinconia…

Ma sarà sempre tuo e a stento ne parlerai.

Perché è tuo e solo tuo…

Fino alla morte…

La vorresti la morte, ma sei forse troppo codardo o troppo giovane per provare…

Vivi nel suo ricordo, giovane Yuki…

17enne travolto dal dolore e dalla vita che è…

Lui vive e vivrà in te. Con tutti i suoi difetti che ti facevano star male…

Lo senti, lo avverti e quando succede ti senti meno solo…

A volte ti sembra persino di intravedere un lembo della sua giacca scura muoversi nella stanza da letto.
E inconsciamente lo attendi che ti prende e ti bacia appassionato e su quel letto ti fa suo…

Lo ricordi…

E lo desideri ancora…

Sentirlo su di te…

Sentirlo dentro di te…

Sentirlo con te…

E la rabbia, la disperazione lasciano il posto alla tristezza, alla malinconia, alla solitudine che si colmerà soltanto del suo profumo, delle sue parole…della sua voce…

Non un avvertimento, non un addio.

Solo il saluto e lo sguardo di sempre…

L’ultimo sguardo.

Se avessi saputo che sarebbe stato l’ultimo l’avresti stretto fino a imprimerti del suo odore…

Forse avresti dato ascolto al tuo presentimento e non lo avresti neanche lasciato andare…

Ti senti un po’ in colpa? Povero Yuki…

Non sentirai mai più la sensazione che ti dava quando ti abbracciava da dietro con impeto…

Sorridi e piangi di nuovo.

Silenziosamente, guardando a testa alta quel tramonto maledetto e amato, lo stesso che una volta in cui fu gentile con te, una sola volta lo vedeste insieme. Dopo la vostra prima volta lui ti disse forse l’unica cosa bella di tutta la vostra convivenza…ma non la scorderai mai…ti teneva un braccio intorno alle spalle e tu sconvolto e innamorato dipendevi solo da lui…

_Guarda piccolo…il tramonto è per te…

Una frase…

Solo una frase…

Quello è strato il momento più bello di tutta la tua vita…

E in una tacita promessa, dici sussurrando al vento che lui vivrà sempre in te…

Lui…

Lui, il tuo primo e unico uomo…

Il tuo primo e unico amore…


FINE