DUNQUE:
I personaggi non sono i miei, perchè se lo
fossero…lasciamo perdere…
Questa storiella mi è saltata in testa solo
grazie al fatto che Kyota e Mitsui sono i miei personaggi preferiti…perché in
Slam Dunk hanno proprio poco da spartire a parte la scenetta di fine partita
Kainan VS Shohoku che ha permesso la nascita di questa fanfic…pensate come sto
messa!
Mi ha ispirata anche uno dei miei fumetti
preferiti Calvin & Hobbes (tutti i diritti al grande Watterson…Calvin sono
con te in tutto e per tutto!!!) per alcuni scambi di battute tra Kyota e Mitsui
(due bambinoni!).
Le partite alla Playstation sono scene di vita
vissuta. Mio fratello e i suoi amici (e spesso anch'io) si insultano
pesantemente ad ogni sfida.
Non c'è quasi niente di serio in questa
storia…mi sono divertita un sacco.
Grazie ad Athed che come al solito ascolta i
miei scleri e poi ne legge il risultato. GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
P.S. Non è che metto Mitsui con tutti però…
Hisa e Nobu di
Sasha
"Yaaaawn"
La bocca del giovane si allargò in un
tremendo sbadiglio.
Ogni mattina era sempre un’impresa
alzarsi dal letto. Le ore di sonno che faceva non bastavano a ricaricare
tutte le energie che spendeva in una giornata. Era un’autentica furia
sempre in movimento.
Sul campo da basket palleggiava, correva,
saltava, sbraitava con i compagni. Fuori dal campo…lo stesso…solo che
non palleggiava.
Davanti allo specchio del bagno si osservò
per un po’. Gli occhi erano ancora assonnati e semichiusi, ma già si
intravedeva quella luce che solitamente li animava per tutto il giorno.
"Ben alzato Nobunaga…" mormorò
all’immagine riflessa.
Sorrise incurvando solo un lato della
bocca. "Sono troooppo forte!!!"
La sua gioia esplose aiutandolo a
risvegliarsi per bene.
Con la mente ritornò al giorno prima e
alla stupenda vittoria riportata sullo Shohoku della quale si sentiva
ormai il principale artefice.
"Nessuno può battere il Kainan King
finchè il rookie n°1 della prefettura Nobunaga Kyota guiderà la
squadra!"
La posa plastica che assunse davanti allo
specchio lo convinse maggiormente della frase appena pronunciata. Poi aprì
l’acqua e si lavò il viso urlando perché era gelata.
Fu vestito in un attimo.
"Nobu-chaaaan! Sei pronto?"
Nobunaga scese le scale di corsa mancando
l’ultimo gradino e finendo disteso per terra.
Sua madre, abituata a queste scene, lo
scavalcò senza complimenti e aprì la porta dell’armadio a muro per
prendere la borsa.
"Nobu io scappo di corsa al lavoro,
ti ho lasciato la colazione sul tavolo, non fare tardi a scuola. Ciao
caro"
Così dicendo diede un bacetto al figlio
inginocchiandosi per terra e poi si dileguò fuori dalla porta.
"Che razza di madre…" mormorò
Kyota rialzandosi.
In cucina quasi si strozzò per mangiare
in fretta e furia. Si era accorto che stava facendo tardi sul serio.
Nell’istituto Shohoku la mattinata
scolastica era appena cominciata.
Di tutti i titolari della squadra di
basket l’unico presente alle lezioni era Kogure.
("Eh ma io non sono proprio
titolare" N.d. Kogure "Fa
niente, ti concedo questo onore" N.d. Sasha)
Sakuragi e Akagi non c’erano, mentre
Mitsui, Rukawa e Miyagi…stavano beatamente dormendo ognuno sul proprio
banco.
Il miglior tiratore da tre punti della
prefettura di Kanagawa, Hisashi Mitsui ("Beh, chi l’ha detta
questa idiozia?" N.d. Jin "Io
scrivo…io metto i commenti che voglio…La prossima volta te la scrivi
tu la fanfic così non rompi" N.d. Sasha "Lo
sanno tutti che tiro meglio io di Mitsui" N.d. Jin imbronciato
"E tutti sanno pure che io non ti posso
vedere…" N.d. Sasha "Allora vuoi dire che
in questa fanfic Kyota non sta con me?" N.d. Jin "Wa
ah ah ah…ma fammi il favore" N.d. Sasha) era
davvero esausto. Il giorno prima, al pari di Rukawa, aveva dato fondo a
tutte le sue energie. Il Kainan era stato un avversario incredibile.
Le capacità di Maki e Jin avevano
superato ogni sua aspettativa ("Ooooh GRAZIE!" N.d.
Maki&Jin "Aspettate,
aspettate a ringraziare" N.d. Sasha) e come se
non bastassero loro due, era comparsa anche quella matricola…Kyota…Aveva
il fare da sbruffone di Sakuragi, ma era dotato di talento da vendere.
Non aveva idea se il resto del Kainan se
ne fosse reso conto o meno, ma dovevano a Kyota la loro vittoria.
Il suo ultimo canestro sarebbe entrato di
sicuro se quel terremoto di giocatore non avesse sfiorato la palla con un
dito.
Accidenti.
Mitsui non riusciva a togliersi
quell’immagine dalla testa. Se avesse tenuto d’occhio Kyota forse
avrebbe aspettato, non avrebbe tirato così avventatamente.
Quello che gli aveva detto alla fine
della partita: "Ci avete proprio messo in difficoltà ragazzi"
lo aveva sorpreso.
Per certi versi aveva associato Kyota a
Sakuragi…entrambi strafottenti ed egocentrici.
Invece quella frase spontanea e sincera,
rivolta solo a lui, frase che un Hanamichi non avrebbe detto mai e poi
mai, lo aveva convinto che non solo quel rookie aveva stoffa, ma anche
classe.
Chissà se avrebbero giocato di nuovo
insieme.
"Mitsui!"
Si svegliò di colpo, quasi cadendo dalla
sedia.
Inquadrò subito il professore che
davanti a lui agitava la bacchetta con cui indicava le cose scritte alla
lavagna.
"Mitsui smettila di dormire in
classe! Quest’anno rischi grosso!" ("Infatti
ti hanno bocciato tesoro!" N.d. Sasha "Fatti
gli affari tuoi!" N.d. Mitsui "Dopo quello
che hai combinato volevo ben vedere!" N.d. Miyagi "Ma
anche tu! Anche tu hai fatto lo stesso e sei stato promosso,
imbecille!" N.d. Mitsui "L’hanno
fatto apposta perché senza di te la squadra è morta!" N.d. Sasha
"Beh…allora…" N.d. Mitsui fiero).
Mitsui assunse un'aria colpevole per
quanto gli riusciva (e per quanto gliene fregava) e non appena il
professore si girò continuando la lezione, appoggiò la testa al banco e
ricominciò a pensare a Kyota.
"Senpai, la prima ora è stata un
disastro! Sono stanco morto, non riesco a seguire la lezione!"
Kyota era davanti alla macchinetta del
caffè e Jin lo ascoltava divertito dalle sue continue lamentele.
Ad ogni modo non aveva tutti i torti. Jin
era pronto a giurare che Kyota si fosse stancato più di tutti nella
partita del giorno prima. Era stato eccezionale.
Il bicchierino si posizionò pronto ad
essere riempito non appena Kyota schiacciò il tasto del caffè. Il
liquido fu versato e Nobunaga afferrò il bicchierino con una smorfia.
"Scotta!"
Poi ne bevve subito il contenuto e cacciò
un urlo.
"Se scotta già da fuori, Kyota, non
è che se lo bevi si raffredda" Jin-il-sarcastico.
"Devo svegliarmi senpai" Kyota
tirò fuori la lingua bruciata per darle un po’ di sollievo.
"Kyota, volevo farti i complimenti
per ieri. Hai giocato una partita straordinaria"
Nobunaga allargò gli occhi e sfoderò un
sorriso a 32 denti. "Grazie senpai. Sono onorato di ricevere
complimenti da te. Vedrai, il Kainan quest’anno farà piazza pulita
delle altre squadre. Aspetto il Ryonan al varco fra tre giorni"
"Ok Kyota, questo è lo spirito
giusto. Sei gasato soprattutto perché ieri sei riuscito a fermare Mitsui,
vero?"
Appena sentito pronunciare quel nome dal
suo senpai, Kyota si fermò a riflettere. ("Ho
usato un parolone…RIFLETTERE…Ringraziami" N.d. Sasha "Grazie"
N.d. Kyota) Eh già, era stato proprio lui a fermare quel
realizzatore di Mitsui. Se l’ultimo suo tiro fosse entrato…non voleva
nemmeno pensarci. Odiava perdere.
"Ho fermato Mitsui…vero senpai…verissimo…Del
resto sono il miglior rookie della prefettura"
Jin non aveva intenzione di contraddirlo,
anche perché, quando era in quello stato, non sentiva niente, nemmeno le
sirene di Ulisse se avessero cominciato a cantare.
Si salutarono e ognuno tornò nella
propria aula per affrontare il resto delle lezioni.
Kyota osservava distrattamente quello che
l’insegnante stava scrivendo alla lavagna, ma non capiva granchè.
Numeri, formule, a cosa servivano in
fondo? Aveva solo una cosa per la testa…il basket. Il resto poteva
tranquillamente essere preso sottogamba; non fino al punto di essere
bocciato, d’accordo, ma sicuramente si accontentava della sufficienza
sfiorata.
("Sai,
ti sto dipingendo come un ignorantone, ma in realtà, secondo me, sei
molto intelligente" N.d. Sasha "No, no,
guarda che è giusta la prima interpretazione" N.d. Kyota
"…" N.d. Sasha)
La sua voglia di giocare rasentava la
follia.
Senza un canestro e una palla per tutto
il giorno impazziva.
Lì seduto al banco di scuola si agitava
come se la sedia scottasse e la matita nella sua mano stava per fare una
brutta fine.
Non vedeva l’ora che cominciassero gli
allenamenti.
Non vedeva l’ora di giocare contro il
Ryonan.
Anche se come squadra, secondo lui, non
aveva nulla a che fare con lo Shohoku.
("EHI!!!" N.d. Ryonan
"Taceteee!!!" N.d. Sasha)
Lo Shohoku contava giocatori come Rukawa
(ammetterlo era dura, ma era un avversario tosto) e Miyagi (un ottimo
playmaker, rapido come un fulmine)…e poi c’era Mitsui, a suo parere il
migliore della squadra.
Aveva già sentito parlare di lui quando
era alle medie. Non ci sperava nemmeno che un giorno si sarebbero
scontrati.
Si ritrovò a pensare che avrebbe
preferito averlo come senpai nel Kainan.
Avrebbe potuto insegnargli a tirare da
tre punti…
-Ma c’è già Jin per questo-
Sì ma Mitsui ha uno stile diverso…è
più incisivo…quasi più cattivo…sì cattivo è la parola giusta.
Certo Jin è grande…ma a volte sembra che sia in campo solo per tirare
da tre punti…solo per quello.
-Nobu non è carino quello che stai
pensando del tuo senpai-
("No,
Nobu, quello che pensi è giusto, sono d’accordo con te" N.d.
Sasha "Certo che lo sei, gliel’hai fatto pensare
tu!" N.d. Jin "Senpai...ehm...veramente
io…stimo molto Mitsui" N.d. Kyota "Nooo! Quoque tu Nobu!!!"
N.d. Jin)
La matita gli si spezzò fra le mani e
Nobunaga decise che era ora di smetterla di perdersi nei suoi pensieri così
rumorosamente.
"Vuoi un passaggio fino a casa Kyota?"
Jin era già pronto a saltare in sella
alla sua bici davanti all'uscita della scuola.
"Grazie senpai, ma faccio una
camminata. Sono stato seduto fino ad ora, devo muovermi un po'. Ci vediamo
oggi pomeriggio"
Jin mormorò un saluto e cominciò a
pedalare allegramente.
Kyota si incamminò verso casa con le
mani in tasca fischiettando e tirando calci ai sassolini.
A metà strada la sua attenzione fu
catturata da una testa rossa all'interno di un locale.
Ovvio.
Come sbagliare?
Era Sakuragi senza dubbio.
Intento a giocare a Pachinko non si
guardava in giro e quindi non l'aveva notato.
Lo osservò per un po', poi decise di
entrare a provocarlo per divertirsi.
"Accidenti sto perdendo troppi
soldi!" esclamò il rosso-scimmia.
"Ah ah scimmione, vedo che oltre ad
essere una schiappa a basket te la cavi male anche col gioco
d'azzardo!" lo canzonò Kyota alle sue spalle.
"Chi osa?" Sakuragi si voltò
digrignando i denti già pronto a prendere a testate chi si era permesso
un affronto tale. Poi vide Kyota e si sentì ancora così maledettamente
in colpa per il giorno prima, per quel passaggio sbagliato, che non giudicò
errata la conclusione della Nobu-scimmia che lui era un pessimo giocatore.
"Ah, sei tu Nobu-scemo. Levati dai
piedi o ti pesto" detto questo si rimise a giocare.
Sorpreso dalla reazione contenuta del
rossino, Kyota lo rimbeccò: "Andiamo Sakuragi, non ti sentirai mica
il responsabile della perdita della partita? Fammi il favore. Non avevate
possibilità contro il Kainan King"
Sakuragi fissò Kyota torvo.
"Senti…non lo voglio ripetere. La
tua brutta faccia deve sparire immediatamente da qui, chiaro?"
Non aveva voglia di picchiarlo, ma Kyota
lo stava facendo innervosire. Non voleva compassione.
Dal canto suo, Nobunaga diceva solo
quello che pensava, non aveva intenzione di prenderlo in giro dopo averlo
visto così giù…poi il giorno prima, in campo, addirittura piangeva…
"Scimmione non sei tu la causa della
vostra sconfitta…semmai sono io l'artefice della nostra vittoria"
dicendo questo Nobunaga si dileguò in un baleno, ma non fece in tempo ad
arrivare sulla strada, che fu raggiunto e bloccato subito da Sakuragi.
Il rosso lo afferrò per la giacca della
divisa scolastica ed iniziò a strattonarlo.
"Io non voglio essere consolato da
nessuno! Tantomeno da un idiota come te! Ho sbagliato e pagherò per
l'errore che ho commesso!"
Sakuragi stava ancora strapazzando Kyota,
quando da dietro una mano lo afferrò ad un polso per bloccarlo.
"Hanamichi finiscila. Primo ti metti
nei guai e poi cosa ti ha fatto?"
"Mitchy!" esclamò Sakuragi
"Smettila di chiamarmi così!"
Sakuragi mollò la presa all'istante
lanciando un'occhiata gelida a Nobunaga che si lamentò: "Mitsui, non
ho certo bisogno di essere difeso"
"Non ti preoccupare, non ci penso
nemmeno…ma se questo spostato con la testa rossa si mette nei guai è
fregata anche la squadra"
Hanamichi si sentì sollevato all'idea
che Mitsui lo considerasse ancora un elemento importante per la squadra,
abbassò lo sguardo e si accomiatò con un mesto saluto.
"Chissà che cavolo ha in testa
quello stupido, sembra che gli hanno investito il gatto" mormorò
Mitsui.
"Sicuramente si sente in colpa per
ieri, in effetti non è stata una grande mossa la sua…"
"Senti, Kyota, perché non impari a
farti gli affaracci tuoi? Tanto lo so che sei stato tu a stuzzicarlo"
"Io non ho fatto proprio niente
testa-vuota, è la scimmia rossa che si surriscalda subito!"
Mitsui registrò l'insulto che gli era
appena stato appioppato e afferrò Nobunaga per il colletto della camicia.
"Come mi hai chiamato
piccoletto?"
Poi si rese conto che stava cadendo nello
stesso errore di Sakuragi e dato che nessuno sarebbe intervenuto a
fermarlo, decise di controllarsi e lo mollò.
Nobunaga: "Certo che voi dello
Shohoku avete tutti un gran brutto carattere"
Mitsui: "Perché quelli delle altre
squadre sono TUTTI dei rompi palle come te"
Così dicendo Mitsui ricominciò a
camminare dando le spalle a Nobunaga.
Il ragazzo-terremoto lo inseguì
saltellandogli intorno.
"Ehi Mitsui!…Aspetta!"
Voleva parlare un po' con lui della
partita del giorno prima, soprattutto per fargli sputare fuori la verità
e cioè che il Kainan aveva vinto per merito della sua matricola. Sentirlo
dire da un giocatore del calibro di Mitsui sarebbe stata una conquista.
"Mitsuiiii!"
Mitsui si fermò di colpo e Nobunaga andò
a sbattergli contro.
"Si può sapere che diavolo sbraiti
stupida scimmia? Perché mi ronzi intorno?"
Nobunaga, ottenuta finalmente un po'
d'attenzione, sorrise raggiante e candidamente chiese a Mitsui se gli
andava di bere qualcosa insieme.
Dopo lo sbigottimento iniziale il giovane
accettò, mentre in cuor suo si stava chiedendo come mai cominciasse a
trovare Nobunaga così maledettamente Carino!!!
Si sedettero al tavolo di un bar non
molto distante e Mitsui non perse tempo iniziando subito a prenderlo in
giro.
"Non sono mai stato invitato fuori
da un ragazzo…non è che per caso ti sei innamorato di me, eh Nobunaga?
No, perché è normale l'ammirazione che hai nei miei confronti, visto che
sono un grande giocatore…ma non confonderla con l'attrazione"
Kyota avrebbe potuto semplicemente
rispondere per le rime come sempre, oppure insultarlo facendogli presente
che, dopo una sconfitta come quella del giorno prima, era comprensibile
che lo attaccasse in questo modo puerile, oppure arrabbiarsi e saltargli
al collo.
Non fece niente del genere invece, Nobu
arrossì e balbettò:
"Ma…ma…che cosa vai a
pensare?"
Soddisfatto del risultato ottenuto con la
sua provocazione, Mitsui si illuminò di un sorrisone gigantesco.
"Oh, su su Kyota, non ti facevo uno
che si imbarazza per così poco"
"Io NON SONO IMBARAZZATO teppista
sfigato!"
"Ti conviene andarci piano con gli
insulti se non vuoi guai. Ci metto poco a riempirti di pugni,
piccoletto"
Nonostante la reazione, Mitsui cominciava
a prenderci gusto a farsi insultare. In fondo doveva ammettere che Kyota
aveva coraggio. Nessuno in tutta la prefettura di Kanagawa avrebbe osato
neanche rivolgergli la parola…con le matricole che non conoscevano bene
la sua fama di teppista almeno poteva scherzare.
Al contrario di tutti gli altri del primo
anno però, Kyota gli era simpatico…lo divertiva e (questo senza
dirglielo ovviamente) capiva perfettamente perché si vantasse di essere
il migliore tra i rookies. Giocava da dio.
("Hey, lo pensi davvero
Mitchan?" N.d. Kyota "Come ti permetti questi nomignoli?
E poi non lo penso io, lo dice l'autrice" N.d. Mitsui Nobu
è infuriato "Nobu non ti
arrabbiare, in fondo Mitsui ti vuole bene, piano piano gli piaci sempre di
più" N.d. Sasha "Ma non è vero!!!" N.d.
Mitsui "Vedrai se non è vero
psicolabile! La fanfic è mia! Tra 10 minuti sei innamorato cotto!!!"
N.d. Sasha Nobu con gli occhioni sbarluccicanti e le mani
congiunte)
"Allora si può sapere perché mi
hai chiesto di venire qui?" Ci doveva essere un motivo. Non era
possibile che un giocatore del Kainan si prendesse tanto disturbo a fare
amicizia con un avversario senza un secondo fine.
"Ma…beh, non c'è un motivo
preciso, avevo voglia di chiacchierare un po', non dobbiamo mica scannarci
perché siamo di due squadre diverse no? Tutto sommato siamo della stessa
prefettura…al campionato sarà come se fossimo tutti uniti…Cioè,
quando il Kainan sarà al campionato potrete far finta di far parte anche
voi della squadra…"
"Figurati se non si concludeva così
la frase…Beh, mettiamola in questo modo, anche lo Shohoku si qualificherà
sicuramente, e mentre noi vinceremo il campionato, voi verrete eliminati
dalla prima squadretta che incontrerete"
Kyota ascoltò le parole di Mitsui, poi
lo osservò bere la sua bibita.
Aveva stile il tipo.
Gli occhi ardevano mentre parlava della
sua squadra, Kyota era sicuro che l'avrebbe difesa anche se fosse stata
ultima in classifica. Lo ammirava sempre di più. Non era glaciale e
imperturbabile come Rukawa, al contrario, era irascibile, impulsivo, le
emozioni gli si dipingevano sul volto senza che lui si preoccupasse di
nasconderle.
Piacevole.
Anche da guardare.
Decisamente.
Curioso pensare questo di un ragazzo, ma
era così.
"Sai Mitsui, avreste vinto, ieri, se
fosse entrato quel tiro…il tuo"
"Non è il caso di ricordarmelo,
diciamo che sei stato fortunato a saltare al momento giusto"
"Non ammetteresti mai che nonostante
la tua bravura io sono riuscito a stopparti eh? Guarda che l'orgoglio è
roba da bambini"
"Ma senti chi parla di orgoglio,
scimmia spelacchiata! Qui non c'entra niente l'orgoglio…E' che per
raggiungere il mio livello ne devi fare di strada...matricola"
Kyota si sentiva galvanizzato. Era
riuscito di nuovo a spazientire Mitsui e a fargli dipingere sul volto
tutte quelle espressioni. Grande risultato.
"Certo, certo" disse Kyota
"Allora che ne dici di fare qualche tiro insieme ogni tanto? Visto
che sei bravo puoi insegnarmi qualcosa"
Oddio!
Cos'era successo al mondo?
Kyota che si abbassava a chiedere lezioni
da un giocatore di una squadra che odiava per ovvi motivi…era impazzito?
In realtà il fatto era che Kyota non
aveva intenzione di aspettare chissà quanto per rivedere Mitsui.
"Due inviti in un giorno solo…non
credi di correre un po' troppo Kyota?" Rispose Mitsui malizioso
"Del resto non sai ancora se sono sentimentalmente libero"
Kyota avvampò ancora una volta e cominciò
a ringhiare.
"Ah ah ah, sei arrossito di
nuovo…beh vedremo se avrò tempo piccoletto"
Così dicendo si alzò e uscì dal locale
pensando CHE CARINO! CHE CARINO! CHE CARINO!
Kyota rimase a fissare la sedia vuota
davanti a sé chiedendosi se Mitsui potesse avere o meno la ragazza e
risvegliandosi cinque secondi dopo pensando CHE COSA ME NE FREGA?
Poi si rese conto di una cosa
importantissima.
Mitsui era uscito senza pagare ed ora
toccava a lui saldare il conto. INFAME!
("Carino
Kyota, come sei diretto! Ti piace proprio il teppista eh?" N.d.
Sasha "Beh…" N.d. Kyota "Beh,
beh, beh…che fai balbetti?" N.d. Mitsui "Fai
meno lo spiritoso senzacuore, potevi almeno essere gentile…non vedi
quanto è dolce?" N.d. Sasha "Uff…vedrò
cosa posso fare" N.d. Mitsui)
Dall'incontro al bar ne erano passati di
giorni, ma di Mitsui non aveva più saputo niente.
Ogni tanto passava davanti allo Shohoku,
ma non aveva nessuna intenzione di farsi vedere da lui…fargli una
piazzata a scuola era da romantici innamorati. No! No! No!
Mai!
Per farsi prendere in giro?
Aveva assistito alla partita Shohoku VS
Ryonan dopo che il Kainan si era classificato primo al campionato
nazionale.
Anche lo Shohoku aveva vinto (con grande
gioia di Nobunaga).
Solo che aveva voglia di rivedere Mitsui
fuori dal campo e non sapeva come fare.
Certo adesso doveva pensare agli
allenamenti…alle partite importanti che si sarebbero giocate da lì a
poco, ma Mitsui era un pensiero costante un po' fastidioso perché gli
suscitava sentimenti confusi. Questo non lo aiutava certo a concentrarsi
in palestra.
"Quasi quasi vado a chiedergli se è
ancora valida l'offerta di fare due tiri insieme"
Mitsui era impegnato in un difficile
allenamento.
Akagi era diventato molto più severo
dopo la qualificazione alle nazionali.
Il numero 14 della squadra però pensava
ad altro in quel momento anche se da fuori non sembrava per niente visto
che si stava impegnando al massimo.
-Tra poco inizia il ritiro…poi saranno
impegnati anche loro con il campionato…Mi va di rivederlo e farmi due
risate- almeno la scusa era questa.
"Kyota forza! Giocavi meglio
all'inizio della scuola! Cos'hai? Ti sei ammosciato?" Maki sempre
gentile.
"Capitano è una giornata un po'
strana…chiedo scusa" in fondo non era grave ammettere di essere
fuori fase. E poi faceva errori grossolani e stupidi…che senso aveva
difendersi?
"Ok, comunque per oggi abbiamo
finito. A casa ragazzi! Kyota svegliati mi raccomando"
Il Kainan entrò negli spogliatoi a
cambiarsi e poco dopo i primi due a uscire furono Jin e Kyota parlottando
insieme.
"Senpai, mi dispiace per la
figuraccia di oggi, non è proprio da me"
"Basta che sia tutto ok Kyota…non
ti è successo niente vero?"
"No, no, sono solo un po' stanco,
tutto qui"
"Oh beh, allora non è grave…sarai
in forma per il campion…Ehi! Sbaglio o quello è Mitsui dello Shohoku?"
A quelle parole Kyota guardò nella
stessa direzione di Jin e…sì…era proprio Mitsui e si avvicinava a
loro.
"Buongiorno Jin…ciao Kyota"
Jin ricambiò il saluto, mentre Nobunaga
registrava tutta la situazione per metterla a fuoco e nello stesso tempo
si chiedeva perché cavolo il cuore aveva cominciato a battergli così
forte e la lingua non ne voleva sapere di salutare Mitsui.
"Kyota?…Kyota?…Va bene la
rivalità, ma potresti almeno salutare Mitsui!"
Accidenti a Jin, perché deve rimarcare
la già triste figura che sta facendo?
"Non è un problema Jin, è che
Kyota si emoziona facilmente" incalzò Mitsui.
Kyota sgranò gli occhi e Jin corrugò la
fronte non capendo assolutamente la frase appena detta.
"Beh, io devo proprio andare a
casa…felice di averti visto Mitsui" poi rivolgendosi a Kyota
"Vuoi un passaggio?"
"N…no senpai, vado a piedi,
grazie"
"Ok, ciao ragazzi" e Jin pedalò
via.
("Ah
ah ah è il secondo bidone che ti becchi Jin…come godo" N.d.
Sasha "Perché? Perché quando c'è di mezzo Mitsui
mi dici sempre di no, Nobu?" N.d. Jin "Non
mi sembra proprio il caso di spiegartelo" N.d. Sasha "Senpai
un giorno troverai la persona adatta a te" N.d. Kyota "Ooooh!"
N.d. Sasha)
"Beh, perchè non ti sei fatto
accompagnare a casa? Risparmiavi un sacco di fatica" disse Mitsui
proprio nel momento in cui Jin voltava l'angolo e scompariva dalla vista.
-Bastardo!- pensò Nobunaga –Cerca di
atteggiarsi per non ammettere che è venuto fin qua per me-
Poi rispose prontamente: "Senti, la
mia è stata solo educazione. Ho pensato fossi venuto a trovarmi…non mi
sembrava carino mollarti e andarmene, ma se così non è allora buona
giornata"
Fece per avviarsi dignitosamente quando
Mitsui lo afferrò per un braccio.
"D'accordo, la tua sincerità mi ha
spiazzato Kyota, è inutile che adesso menta io. Sono qui perché avevo
voglia di fare qualche tiro insieme…ma hai appena finito l'allenamento
perciò…"
"Per chi mi hai preso? Posso giocare
anche per tutto il giorno, io!" rispose Kyota risoluto come sempre e
al colmo della gioia.
Si fermarono in un campetto a pochi
isolati dal Kainan e, armati di palla, si sfidarono ad un one-o-one
eccezionale.
Erano entrambi degli ottimi giocatori
nonostante il periodo di ozio di Mitsui e la giovane età di Kyota e per
un po' giocarono alla pari.
Nobunaga si era praticamente rifatto di
tutte le brutte figure collezionate all'allenamento e con Mitsui sentiva
finalmente di soddisfare tutto il suo desiderio di basket.
Ben presto però, la classe del campione
dello Shohoku divenne irraggiungibile (si sa, Mitsui più è stanco, più
fa canestri a ripetizione).
"A quanto siamo?" chiese Nobu
ansimando.
"10.000.000 a 2 per me" rispose
Mitsui
"NON È VERO!!!"
"Allora tieni tu il
punteggio!!!"
"Ma guarda questo teppista senza
cervello" bofonchiò Kyota a bassa voce.
"Ti ho sentito pivello! E' brutto
perdere eh?"
Dopo una serie infinita di stoppate,
dribbling e tiri da tre punti, Kyota si sedette contro la rete del campo
dichiarandosi sconfitto.
"Cavoli…mi ci devo applicare"
mormorò sfinito
Mitsui lo raggiunse stremato anch'egli e
si accasciò per terra.
"Beh, mi hai dato del filo da
torcere Kyota, non immaginavo…"
"Certo che ti ho dato del filo da
torcere! Con chi ti credevi di giocare, con Sakuragi?"
"Ok, ok non ti scaldare. Tanto lo
sapevo già che sei bravo, non serve che lo ripeti in continuazione"
Oh wow! Mitsui gli aveva detto che era
bravo. Il suo scopo l'aveva raggiunto. Ma non gli importava più un granchè.
Non era il fatto che Mitsui si fosse abbassato a fargli un complimento ciò
che lo esaltava…era che semplicemente gliel'aveva fatto.
Si sentì quasi imbarazzato, abbozzò un
mezzo sorriso e poi fissò per un attimo Mitsui.
Il suo sguardo cadde sulla cicatrice che
il giovane aveva sul mento.
("Eccheppalle! Ma com'è che
finisci sempre sulla mia cicatrice? Sei fissata! Che razza di
fantasia!" N.d. Mitsui "E'
troooppo sexy! Mi piacciono gli uomini sfregiati! Hai presente Capitan
Harlock?" N.d. Sasha)
"Come te la sei fatta?" domandò
Kyota curioso come un gatto.
Mitsui si sfiorò distrattamente il segno
sul viso, poi si girò a guardare Nobunaga. "Non sono affari
tuoi" rispose.
Nobunaga si alzò per mascherare il suo
disappunto, non tanto per la mancata risposta, quanto per essere stato
invadente e impiccione come suo solito. Voleva chiedere scusa a Mitsui, ma
lasciò perdere.
Il ragazzo con la cicatrice, intanto, si
pentiva già di essere stato così brusco.
"Ehi, Kyota, ti va un break a casa
mia? Mangiamo qualcosa. E' qui a due passi" propose cercando di
ristabilire il clima di serenità che si era creato e Nobunaga sollevato
accettò di buon grado.
Si incamminarono e in effetti arrivarono
a casa di Mitsui in un batter d'occhio.
Mentre oltrepassavano la soglia, la
curiosità di Kyota prese di nuovo il sopravvento.
"Ma scusa, perché se abiti così
vicino al Kainan, hai scelto di andare allo Shohoku?"
Mitsui quasi lo fulminò con lo sguardo,
ma la sua espressione si addolcì notevolmente non appena vide il viso
mortificato di Kyota.
Stava succedendo.
Si stava abituando al modo di fare
casinaro e invadente di quella matricola. Talmente spontaneo che non ci si
poteva arrabbiare.
Lui che, negli ultimi anni, aveva
frequentato esclusivamente poco di buono e disgraziati per niente
interessati all'amicizia in se stessa, ma solo desiderosi di fare gruppo
per essere più forti, adesso aveva di fronte una persona che voleva
sapere qualcosa di lui, per conoscerlo meglio.
Quindi non c'era nessun motivo per non
raccontargli gli affari suoi.
E così fece.
"Per il coach Anzai. Volevo entrare
nella squadra che allenava. E' stato lui a darmi la carica per continuare
a giocare e a lui volevo dedicare il mio talento…" ci pensò un po'
su, poi concluse "…e poi conoscevo Maki di fama dalle medie…mi
stava antipatico e quando ho saputo che si sarebbe iscritto al Kainan è
stato un ulteriore valido motivo per scegliere un altro istituto"
Nobunaga, anche se gratificato dalla
risposta sincera, si sentì comunque in dovere di ribattere: "Maki
non è antipatico"
Mitsui lesse un po' troppa enfasi nella
frase di difesa di Kyota e provò un sentimento simile alla gelosia che lo
fece sentire un po' stupido.
Gli dava fastidio più che altro il fatto
che Kyota ammirasse così tanto il suo capitano.
"Ho detto che è antipatico a
me" ribadì Mitsui e poi si zittì, non disse nient'altro. Era troppo
superiore a queste sciocchezze, ma era vero, ultimamente, senza capire il
perché, Maki gli era oltre modo odioso.
"Va bene, non fa niente, sei libero
di pensare ciò che vuoi" Kyota non voleva litigare e soprattutto si
rendeva conto di una cosa…non gliene fregava proprio niente di difendere
Maki. Non permettere di insultare i membri della sua squadra lo sentiva
addosso come un dovere, ma…Maki era un po' antipatico davvero.
("Adesso devi fargli insultare
tutti gli altri maschi che conosce?" N.d. Maki "Va
beh, non voglio che Mitsui si senta minacciato…e comunque tu sei proprio
antipatico" N.d. Sasha "Ma…primo: c'è
qualcuno al mondo che rientra nelle tue simpatie? Secondo: ti sei mai
guardata tu?" N.d. Maki "Senti,
hai mai detto qualcosa di spiritoso? Una battuta, una sciocchezza,
un'idiozia…Sakuragi è simpatico, Koshino no! Miyagi è simpatico, Jin
no! Kyota è simpatico, tu no! E' chiaro adesso?" N.d. Sasha
"La serietà in un uomo non è più apprezzata…sigh!" N.d.
Maki)
Kyota sogghignò e si mise a gironzolare
per casa.
("Che
bello avere Kyota che ti gironzola per casa!!!" N.d. Sasha
completamente partita)
"Mitsui, è bella spaziosa! E i tuoi
dove sono?"
Ancora domande…ma non riusciva a dirgli
di badare ai fatti suoi.
"I miei non ci sono, stanno in
un'altra città…io vivo solo"
"Grande!"
"Mica troppo" fu la sconsolata
considerazione di Mitsui.
In effetti non era divertente stare in
casa sempre da soli.
Era inutile avere un mucchio di sedie e
usarne una sola, avere un sacco di piatti per poi usarne uno solo, avere
un divano per sedercisi da solo e due joypad della Playstation se ci
giocava sempre da solo.
…e un letto a due piazze se tanto…va
beh!
"E la cucina dov'è? Avevi detto che
mi offrivi qualcosa da mangiare!"
"Non preoccuparti, non mi rimangio
la promessa…in cucina ci sei già, siediti e sta buono, vedo cosa c'è
in frigo"
Mangiucchiarono qualcosa continuando a
parlare di cose molto stupide.
Mitsui osservava con sempre maggiore
interesse tutto quello che faceva Kyota.
Era una furia anche a tavola…faceva
schifezze come pucciare le patatine nella Coca-cola o mischiare il
formaggio da spalmare con la nutella.
"Ma che…" Mitsui si mise a
ridere "ma che combini? Ti hanno lobotomizzato? Cosa c'è che non va
in te?"
"No, è buonissimo, prova! Mi piace
assaggiare gusti nuovi…è divertente! Poi tanto nello stomaco finiscono
tutti insieme lo stesso"
"Mamma mia" commentò Mitsui,
ma immaginava che a stare in casa con un tipo così non ci si annoiava di
certo.
Cominciava ad invidiare i suoi genitori,
che lo avevano sempre intorno e invidiava i suoi amici e compagni di
squadra.
"Hai fratelli o sorelle, Kyota?"
"No, sono figlio unico…da una
parte può essere una fortuna, ma trascorrere l'infanzia da soli non è
stato piacevole"
"Beh, avrai giocato con gli amici
no?" adesso era Mitsui che cercava di scoprire qualcosa in più su di
lui.
"Con gli amici ci puoi giocare tanto
in estate, ma d'inverno sei solo per la maggior parte del tempo"
"Certo, immagino…poi uno come te
che non sta fermo mai un secondo…tenerlo in casa tutto il giorno dev'essere
stato difficile"
"Beh ma…insomma…non sono un
marmocchio indisciplinato…so anche stare calmo qualche volta"
-Sì, come no- pensò Mitsui e poi disse
a Nobunaga: "Ma è una cosa molto bella…avere vitalità…essere
sempre allegri…"
Toccò a Mitsui arrossire questa volta,
per essersi sbilanciato a fare un apprezzamento del genere. Si alzò da
tavola e cambiò discorso.
"Ti va una partita a Tekken 3? Ci
hai mai giocato?"
Kyota adorava i videogiochi.
"Sìsìsìssì" rispose
saltando fuori dalla cucina. Si sentiva a suo agio e in ottima compagnia.
Si sedettero sul divano.
"Sei pronto ad essere miseramente
sconfitto?" chiese Mitsui.
"Questo è da vedere…"
Kyota prese Jin ("Ah
ah ah…ironia della sorte! Ti piacerebbe eh Jin? Invece è Jin Kazama!"
N.d. Sasha) e Mitsui Paul.
3-2-1…FIGHT!
Kyota: "Ecco, tu cominci con le
mosse speciali e io non le conosco, non vale"
Mitsui: "Stai zitto e para i colpi,
non cominciare"
Il primo attacco toccò a Mitsui.
Kyota: "Ecco, tu che conosci i colpi
sei in vantaggio…"
Mitsui: "Ma lo vedi che non stai
zitto un secondo"
Mitsui si girò ad osservarlo. Era
impegnatissimo e concentrato, un po' imbronciato e con la lingua che
sporgeva da un angolo della bocca. Però non la smetteva lo stesso di
blaterare.
Il primo round se lo aggiudicò Mitsui,
Kyota al secondo sembrò iniziare una piccola rimonta.
Kyota: "Ah ah ah vediamo chi fa il
figo adesso, fai una brutta fine"
Mitsui si spostò prima che Kyota
riuscisse a colpirlo.
Mitsui: "Te l'avevo detto che non mi
prendevi!"
Kyota: "Va beh però ho più energia
di te"
Mitsui: "Guarda, non farò niente
per colpirti perché tanto so che farai te da solo qualche vaccata!"
Kyota: "Oh, ma come sei simpatico!
Affacciati alla finestra che la gente ti sta applaudendo!"
Mitsui impostò il suo personaggio in
modo da fargli lanciare un colpo speciale
Mitsui: "Guarda cosa preparo
qui"
Kyota: "Bravo vuoi un
applauso?" intanto anche Kyota si attivò per la controffensiva.
Mitsui scaricò una raffica di colpi sul
povero Jin Kazama che venne abilmente schivata da Nobunaga.
Mitsui: "C'hai provato a colpirmi ma
ti è andata male"
Kyota: "Fino a prova contraria non
mi hai centrato nemmeno tu."
Dopo 2 secondi BOOOOM! Colpo della Fenice
preso in pieno volto da Jin che stramazza al suolo.
Kyota: "Figurati, in un modo o
nell'altro dovevi atterrarmi"
Seguirono attimi di silenzio, dopodichè
Kyota si girò e fissò Mitsui che rideva. Mise in pausa la console.
Kyota: "Embè? E' esaltante vincere
ad un videogioco? Ridi ridi, tanto queste sono le uniche soddisfazioni che
riceverai dalla vita"
Riprese il gioco.
Mitsui: "Attento"
Kyota: "Attento a che?"
Dopo 2 secondi BOOOOM!
Mitsui era fortemente in vantaggio, gli
bastava un nulla per vincere, ma improvvisamente Kyota iniziò a darci
dentro con le mosse speciali.
Mitsui: "Nel caso vincessi tu
sarebbe solo fortuna"
Kyota si attivò e mise in seria
difficoltà Mitsui che ne prese un sacco.
Mitsui: "Oh, che rimonta, era un
piano o ti è venuto a caso?"
Ultimi cinque secondi di round, Kyota non
si accorge di una mano di Paul che afferra il suo Jin e lo scaraventa
prima per aria e poi al suolo…KO.
Mitsui: "Fatto male?"
Kyota: "Bastardo!"
Non si era mai divertito tanto, Mitsui si
rese conto quanto fosse più soddisfacente fare una partita insieme ad un
amico piuttosto che da soli.
In effetti Kyota poteva essere un ottimo
amico.
Fecero qualche altra partita a Tekken,
poi Nobunaga si lagnò per le sue continue sconfitte, così Mitsui decise
di mettere un gioco con il quale Kyota non si sarebbe potuto lamentare.
"Giochiamo a Resident Evil II?"
"Mi mette in apprensione"
rispose Nobunaga.
"Hai paura?" chiese Mitsui
"E' un po'…lugubre"
Mitsui trovò l'espressione di Kyota
molto dolce…sembrava avere paura sul serio. Però non poteva resistere
alla tentazione di prenderlo in giro.
"Se hai paura puoi stringerti a
me" lo punzecchiò
"Ah. Ah. Ah…oppure ti prendo a
pugni per scaricare la tensione" rispose Kyota
Cominciarono a giocare.
Kyota ogni tanto si tappava gli occhi nel
momento in cui Mitsui apriva una porta nuova o si trovava di fronte una
marea di zombi.
D'improvviso comparve la scenetta di
presentazione del simpatico Licker (il mostro disgustoso con il linguone
gigantesco).
Kyota: "Cos'è 'sto schifo?"
cominciò a rosicchiarsi un'unghia "Dai ammazzalo!"
Era visibilmente preoccupato.
Mitsui: "Non so se riesco a
ucciderlo…sbaglio sempre mira" mentì.
"No, allora togli il gioco
altrimenti lo fai morire!"
"Eh, va beh, ricominciamo"
rispose Mitsui, sapendo che Kyota non si sarebbe accontentato di una
risposta del genere.
"Ma intanto lui muore!!!"
"Ma dai! E' solo un gioco! Tò,
prova un po' tu!" Mitsui passò il joypad a Kyota
"Non ci penso neanche! Questo tipo
di videogiochi non mi piace! Non voglio essere responsabile della vita di
un pover'uomo! Lui è lì in mezzo agli zombi ed io comodamente seduto su
un divano…mi sento in colpa"
Mitsui scoppiò in una fragorosa risata,
aveva le lacrime agli occhi. La spiegazione di Kyota sul perché non
volesse giocare era stata fatta con una serietà e una convinzione
incredibili. Aveva davvero a cuore il destino di Leon.
Comunque riuscì a convincerlo ad andare
avanti un pezzettino.
"Non la apro questa porta"
comunicò Kyota
"La devi aprire…come vai
avanti?"
"Torno indietro a ricontrollare
l'altra stanza"
"Ma cosa torni indietro per fare?
Apri 'sta porta" lo incoraggiò Mitsui
Kyota passò il controller a Mitsui
"Aprila tu"
"No! Aprila!"
"Me la vuoi far aprire perché sai
già che dietro c'è qualche porcheria! Non la apro!" Kyota mise in
pausa e stava per alzarsi dal divano.
Mitsui lo costrinse a risedersi e ridendo
come un matto gli cacciò il joypad in mano e disse: "Se non la apri
guido io Leon fino alla stanza con gli zombi e lo faccio sbranare"
Nobunaga non potè sottrarsi al vile
ricatto e mormorando: "Crudele e insensibile" aprì la porta.
Mitsui urlò: "ATTENTO!"
Nobunaga sobbalzò gridando mentre Mitsui
si rotolava a terra per le risate.
Kyota: "Bastardo"
Era chiaro che ormai Nobunaga non avrebbe
più giocato a Resident Evil nemmeno morto.
"Ciao Leon" mormorò Nobunaga
mentre Mitsui levava il cd del gioco "Mi spiace non poterti
aiutare"
"Tu non sei normale" sentenziò
Mitsui, ma in realtà trovava Kyota una compagnia straordinaria proprio
per il suo modo di fare così particolare.
"Vuoi giocare a qualcos'altro?"
domandò candidamente Mitsui sogghignando.
"Ho già perso 5 anni della mia
vita…cosa pretendi ancora?"
Si era fatto tardi ormai.
Nobunaga si congedò da Mitsui dopo aver
trascorso il resto del pomeriggio a raccontarsi pezzi interessanti della
loro vita scherzandoci insieme.
Mitsui si era trovato così bene che per
a prima volta si dispiaceva di restare da solo e Nobunaga non chiedeva di
meglio che poter considerare Mitsui un amico.
"Se ti va… magari in settimana…
dopo gli allenamenti, possiamo… mangiare qualcosa insieme…" si
affrettò a chiedere Mitsui per evitare di rimanere sul vago con un
semplice –ci vediamo-.
"Sì, sicuro… non c'è problema
facciamo venerdì, dopo le cinque passo dallo Shohoku e poi facciamo un
giro" disse nobunaga, poi salutò l'amico e corse in strada
fischiettando.
-Visto Mitsui? Era semplice. Per lui è
semplice…chissà perché tu invece ti devi sentire così in imbarazzo se
desideri la compagnia di una persona…- pensò Mitsui tra sè e sé prima
di richiudere la porta e rientrare in casa.
FINE PRIMA PARTE
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