DISCLAIMER: I pg di questa fic sono della Rowling; la gatta Nuel è totalmente mia e si ficca in tutte le fic che può...
 


Grattastinchi e Signora

di Nuel



Successe a metà di febbraio. Hermione, Ron ed Harry risero come dei matti quando Hagrid commentò che Grattastinchi doveva essere scappato per festeggiare S. Valentino con la sua compagna. Nonostante la peoccupazione, il fatto che il gatto fosse, in realtà, per metà un kneazle garantiva che se la sarebbe saputa cavare e che, a tempo debito, sarebbe tornato.
I tre amici non risero più, al contrario di Hagrid, quando Grattastinchi ricomparve con una affettuosa gattina nera.
I due felini non facevano che giocare sul prato davanti alla capanna di Hagrid e fare le fusa l’una all’altro.
-Pare che Grattastinchi stia davvero innamorato!- Commentò il mezzo gigante, guardandoli assieme ai tre studenti.
-Già- Sospirò Hermione, un po’ gelosa del fatto che il suo gatto, ormai, giocasse solo con la misteriosa gattina.
Usando un po’ di pappa, Harry riuscì ad avvicinarsi abbastanza alla micina per vedere al suo collo un sottilissimo collarino d’argento ed una targhetta con incisa una parola, il suo nome.
-Nuel- Lesse a voce alta. -Ma nessun indirizzo... chissà di chi è!-
-Piacerebbe anche a me saperlo!- Commentò Ron, senza staccare gli occhi dalla palla di pelo nero che, tutt’altro che diffidente, si era fatta prendere in braccio da Harry e si era rimessa a fare le fusa.

Ormai disperato, Draco continuava a cercare per il parco. Quella mattina, quando era scivolato fuori dal castello per darle il buon giorno, aveva trovato la cesta vuota.
-Nuel! Nuel!- Chiamava per il parco, senza ottenere risposta, finché la sua attenzione non venne attirata da alcune voci.
Con orrore scorse Harry Potter, Ron Weasley e la Granger, col suo pulcioso gattaccio rosso, mentre circondavano la sua micina.
Avrebbe voluto intervenire, ma come giustificare il suo interasse per l’animale? Lo avrebbero preso in giro per il resto della sua vita se avessero saputo che aveva un gattino.
Il problema fu risorto dalla stessa Nuel che, vedendo il suo padroncino, si agitò tra le braccia di Harry fino a riuscire a liberarsi dal suo abbraccio. Con una rapida corsa costellata di “maomaomao”, la gattina capitombolò sulle gambe del biondo serpeverde, che, non resistendo alla tentazione la prese in braccio e corse via.
-Ma quello... non era Malfoy?- Chiese Ron, incredibilmente sorpreso.
Harry non rispose. Si limitò a serrare pugni. Da un po’ di tempo, ormai, ogni volta che vedeva Malfoy, gli si stringeva dolorosamente il cuore.
La storia sarebbe finita lì se Nuel e Grattastinchi non avessero continuato a scappare dalle rispettive ceste ogni notte, per cacciare topolini nel parco e gettare le basi per un disastro di portata planetare....

-Granger!- Si sentì chiamare Hermione, una mattina, da un infuriato Malfoy.
-Co... cosa vuoi Malfoy?- Chiese, alquanto sorpresa, la ragazza.
-La pelliccia di quell’orrore con le gambe storte che osi chiamare gatto!-
Hermione si guardò in torno, ma non c’era nessun altro nel corridoio.
-Ti riferisci a Grattastinchi? Cosa avrebbe fatto?-
Malfoy sbuffò. -Vieni con me!-
-Malfoy, ti avverto che se stai tramando qualcosa...-
-Niente paura Granger: è una cosa seria!-
Hermione si incamminò dietro il Serpeverde, tenendosi a debita distanza e raggiunse il piccolo magazzino in disuso dove finivano vanghe rotte, vasi sbrecciati, rastrelli sdentati che attendevano di essere riparati per tornare in servizio nella serra di erbologia.
Malfoy aprì la porta di assi di legno, cigolante sui cardini ed illuminò uno spicchio di ripostiglio.
“Mao” Li accolse la piccola Nuel, saltando fuori dalla sua cesta imbottita e cominciando a fare le fusa al suo padroncino.
-Cielo!- Mormorò, incredula, Hermione, scorgendo l’enorme pancia della gattina.
Draco la prese in braccio e la coccolò amorevolmente, solo per fulminare, subito dopo, la ragazza. -Quel tuo gattaccio deve prendersi le sue responsabilità, Granger!-
Hermione boccheggiò un paio di volte. Lei e Malfoy, indipendentemente dalla loro volontà, stavano per diventare.... “consuoceri”!
-Credo che dovremmo farla vedere ad Hagrid... io non so nulla di gatte incinta e di gattini!- Riuscì a dire dopo qualche momento.
-Non intendo farmi vedere da tutti mentre vado nella stamberga di quello!-
-Ora mettila giù, Malfoy! Ci andremo stanotte...-
-E come usciamo dal castello di notte?-
-Tu fatti trovare stasera alle undici davanti alla scala del primo piano, del resto mi occupo io. Ora andiamo a lezione, prima che si accorgano della nostra assenza!-

Hermione, per fortuna, poteva contare sull’aiuto di Harry e Ron e così, raccontato loro l’accaduto, chiese ad Harry di aiutarla a raggiungere la capanna di Hagrid, quella notte.
Harry le avrebbe prestato senza problemi il suo mantello dell’invisibilità se Ron non avesse preteso che andassero pure loro “per non lasciare Hermione da sola con quella lucertola”.
Così, alle undici in punto, nascosti sotto il mantello di Harry, trovarono Malfoy, davanti alle scale. Era nervoso e continuava a guardarsi intorno.
-Ps. Qui Malfoy!- Lo chiamò Hermione sbucando da sotto il mantello e facendogli fare un salto.
-Ma come hai fatto? Non ti ho vista arrivare?- Le rispose, sempre sottovoce.
-Se è per questo ci siamo anche noi- Si rivelò Ron.
-Weasley? Potter? Che ci fanno loro qui, Granger?-
-La proteggiamo da te!- Sibilò Ron.
-Ora ho altro a cui pensare, Weasley!-
-FInitela voi due!- Intervenne Hermione. -Loro ci aiuteranno ad uscire senza essere scoperti, Malfoy. Ora mettiamoci tutti sotto il mantello dell’invisibilità di Harry-
-Ma ci stiamo tutti là sotto?- Chiese scettico il Serpeverde.
-Basta che ci stringiamo un po’, Malfoy- Gli rispose Harry, arrossendo subito, senza neppure capirne il perché.
Draco si morse il labbro. Stare stretto a Potter era l’ultima cosa che voleva.... a meno di trovarsi in un letto con le lenzuola arruffate dopo una notte quantomeno torrida...
Stando alquanto scomodi, sotto il mantello, raggiunsero il nascondiglio della gattina proprio mentre questa stava per infilarsi in un buco da cui poteva uscire nel parco, in cui l’aspettava il suo compare di bravate.
-E no, Nuel. Mi dispiace, ma stasera vieni con me!- La prese delicatamente in braccio Draco, grattandole il mento.
“Meo” Rispose contraria ta lei, per poi lasciarsi andare alle coccole.
-Andiamo-
Poco dopo bussavano alla capanna del guardiacaccia.
-Hagrid! Siamo noi!- Lo chiamò Harry.
-Mi pare di capire che voi facciate spesso queste cose...- Punzecchiò Draco.
-Harry! Cosa ci fate....?- Il mezzo gigante aprì la porta e si fermò, notando Draco con i suoi amici. -Cosa ci fa “lui” con voi?-
-Abbiamo bisogno del tuo aiuto Hagrid!- Prese in mano la situazione Hermione.

-....MMM.... mi sa che.... non ci vuole mica tanto a quella lì per scodellare i gattini!- Commentò Hagrid, dopo aver vagliato con occhio critico la situazione.
Nuel giocava con Thor come se fossero vecchi amici, correndo per la capanna, tutta felice.
Draco non la perdeva d’occhio un momento, constatando quanto miserevole fosse quell’ambiente e desiderando lasciarlo quanto prima.
-Non vi dovete preoccupare: quando arriverà il momento saprà lei cosa fare. Le gatte sono ottime madri!-
-Ma è così piccola! E’ un cucciolo pure lei!- Protestò Draco.
Hagrid gli rivolse un largo sorriso accondiscendente. -D’accordo Malfoy, allora vorrà dire che la terrò con me qua. Io però ho delle faccende da sbrigare nella Foresta Proibita nelle prossime notti, per cui sarà bene che voi troviate il modo di venirla a controllare. Ai gattini ci piace un sacco nascere di notte-
-Ma come facciamo?- Chiese sull’orlo del pianto Draco.
Ron sbuffò e guardò in alto.
-Ci dividiamo a coppie. Dalle undici alle tre facciamo il primo turno, dalle tre alle sette il secondo- Propose Hermione
-Si: il primo lo facciamo ‘Mione ed io, usciremo approfittando del nostro turno di sorveglianza, poi voi due ci darete il cambio usando il mantello. Lo darete a noi per rientrare e voi tornerete al castello per colazione, così nessuno si insospettirà- Precisò Ron.
-Mi sembra un buon piano- Convenne Harry. -Tu che ne dici Malfoy?-
Draco si limitò ad annuire.
-Perfetto! Allora, adesso andate a dormire che alla piccola ci penso io. Da domani comincerete i vostri turni-
Harry era imbarazzato, ma anche felice di avere quell’opportunità. Forse stano con Malfoy avrebbe capito quello che gli stava succedendo.
Anche Draco si sentiva nervoso alla prospettiva di passare parte della notte solo con Harry: da quando suo padre era finito in carcere aveva provato una strano e contrastante sentimento verso Potter: avrebbe dovuto odiarlo, se non altro per suo padre, invece lo cercava, il male che il solo vederlo gli faceva, lo faceva sentire meglio. Come se stesse espiando una giusta punizione.
Il giorno seguente, o meglio, la notte seguente, Harry e Draco si apprestavano a dare il cambio ai due Grifondoro.
-Mi raccomando: Nuel è particolarmente nervosa oggi- Disse Hermione, tra uno sbadiglio e l’altro.
Ron prese il mantello e sussurrò un “Grazie ancora Harry”. Il rosso aveva spiegato all’amico, qualche ora prima, che si era affrettato a metterlo in coppia con Malfoy, la sera prima, perché non voleva assolutamente lasciare la sua Herm’ con Malfoy.
Draco ed Harry si sedettero e subito la micina cominciò a miagolare al suo padroncino, a fare le fusa ed a cercare di farsi prendere in braccio.
Draco la sollevò facendo attenzione a sorreggerla in modo da non farle pesare il pancione e se la mise sulle ginocchia.
Ottenuto quel che voleva, Nuel si accomodò continuando a fare le fusa.
-Sai, non ti credevo tipo da gatti, Malfoy- Gli sorrise Harry, dando una grattatina alle orecchie della micia.
-Perché?-
-Non è un raro e costoso animale magico...- Harry fece spallucce.
Draco non rispose, troppo preoccupato per la sua bestiola e troppo teso dall’avere Potter così vicino.
-Da quanto ce l’hai?- Chiese dopo un po’ Harry, cercando di fare conversazione.
-Cosa?-
-Nuel-
-Ah.... da quest’estate- Si interruppe, ma dopo un po’ riprese spontaneamente. -Ero andato a trovare mio padre al carcere. Lei... era in uno scatolone. Era piccola piccola e sembrava che si stesse per mettere a piovere. Qualcuno l’aveva abbandonata lungo il muro di cinta della prigione. Ho cercato di ignorarla, ma dopo pochi passi sono tornato in dietro. Le ho fatto due coccole, ma sapevo che mia madre non mi avrebbe permesso di tenerla, quindi l’ho salutata e sono andato via. Cioè... ci ho provato: ho fatto tre passi e mi sono girato. Lei mi fissava e quando mi sono girato ha miagolato.... L’ho presa e l’ho nascosta in casa finché non sono tornato a scuola-
Harry sorrideva. Probabilmente a Draco, quella micina abbandonata in uno scatolone era parsa come lui: solo, separato da suo padre. In un certo senso, anche Harry si sentiva così.
-E’ la prima volta che noi due parliamo così a lungo senza litigare....-
-Già- Comvenne Draco.
-Mi piace parlare con te-
Draco arrossì violentemente. -Po... Potter?-
Harry gli sorrise di nuovo e si chinò ad accarezzare il pelo lucido della gattina. Quando si rialzò, il suo viso era pericolosamente vicino a quello di Malfoy.
-Malfoy?- Si avvicinò ancora.
-S... si?- Rispose Draco, accorciando ancora un po’ le distanze.
Harry colmò gli ultimi millimetri, ubbidendo all’istinto ed appoggiò le labbra sulle sue.
A sorpresa Draco socchiuse le labbra e dette una rapida leccatina a quelle del moro.
Come richiamato a gran voce, Harry catturò la sua lingua e lo baciò con inesperta passione, abbracciandolo di slancio.
Quando si staccarono, Draco lo guardò smarrito. -Tu... io... tu... io non credevo che tu...-
-Cosa stai cercando di dire, Malfoy?- Chiese Harry, che ancora lo abbracciava.
-Tu mi hai baciato!- Aggrottò le sopracciglia il biondo.
-Anche tu- Harry stava per ripetere l’esperienza quando, all’improvviso, Nuel cominciò a miagolare con voce roca e saltò giù dal suo cuccio. Raggiunse una cesta che gli aveva preparato Hagrid e, girando su se stessa, continuò a miagolare forte.
-Cosa c’è, Nuel?- Chiese Draco, preoccupatissimo.
La gatta continuò a girare e miagolare, contraendo i fianchi.
-Credo che ci siamo- Sussurrò Harry, colto dal panico.
-Cosa dobbiamo fare?-
-Non lo so!-
-Ma perché la Granger non c’è mai quando serve!-
Nuel, intanto, si era fermata e, lentamente, sotto la sua coda, aveva cominciato a spuntare una testina pelosa e umida, piccolissima.
Harry e Draco si abbracciarono, trattenendo il fiato. Un gattino minuscole e perfetto cadde sul cuscino....
Dopo parecchi secondi Harry si riprese.
-Che ore sono?-
-Cosa? Che ne so!-
Harry trovò l’orologio appeso al muro della capanna. -Il primo cucciolo è nato alle 4.20!-
Nuel partorì altri tre micini, a distanza di mezz’ora l’uno dall’altro.
Draco quasi svenne nel vederla mangiare la placenta, ma Harry promise di non raccontarlo a nessuno. Mano a mano che nascevamo, lei li leccava per asciugarli e i piccoli si attaccavano alle sue mammelle per succhiare il latte.
-Ma come fanno a saperlo?- Chiese, pieno di meraviglia Draco.
-Credo sia l’istinto-
Quando anche il quarto cucciolo fu impegnato col suo primo pasto, Nuel li guardò soddisfatta, continuando a fare basse fusa dedicate solo ai suoi cuccioli.
-Guardala: è proprio una madre orgogliosa dei suoi cuccioli!- Commentò il Grifondoro, estasiato.
-Deve essere bello avere una mamma così- Commentò laconico il biondo.
Harry lo abbracciò e, senza dargli il tempo di protestare lo baciò di nuovo. -Congratulazioni per essere diventato “nonno”- Gli soffiò sulle labbra.
Draco produsse una specie di basso miagolio di apprezzamento. -Non ti facevo tipo da prendere così spesso l’iniziativa, Potter- Gli rispose, altrettanto piano, cercando di nuovo le sue labbra.
-Che vuoi.... sarà la primavera-


Fine

>*-*<: Dunque, dunque: questa fic è dedicata ad Agata ed alla piccola Bu, nata il 14Aprile, che ha accresciuto la nostra famiglia felina. Bu non ha ancora aperto gli occhi e si limita a gattonare sul divano, dormire, succhiare latte e farsi coccolare dalle coinquiline. Appena ci vedrà ce la farà pagare a tutte, ma rimarrà comunque la mascotte di un gruppo di studentesse universitarie schizzate che hanno festeggiato la sua nascita ubriacandosi.... (Dopo il suo nome- persino la bellissima canzone “I bambini fanno OOH” è diventata “fanno Bu”- la parola che sente pronunciare di più è Harry Potter, quindi, ho deciso di scrivere questa fic assurda...) Spero di non avervi annoiato! Nuel