Pairing: Seishiro x Subaru
Disclaimer: I personaggi non sono miei, ma appartengono alle Clamp.
Rating: NC-17
Spoiler: Per chi non ha letto o non conosce il finale di Tokyo Babylon

 


Frammenti di vetro

di Noa Izumi

 

 Il rombo di un terremoto percorse la terra.

"E’ stata infranta un’altra barriera! ...E’ di sicuro opera di un Drago della Terra! ...Ma chi?"

Mentre i fulmini solcavano il cielo, Subaru si ritirò in un posto isolato per recitare un incantesimo e scoprire chi fosse il Messaggero che si era appena rivelato. I frammenti di vetro si disposero attorno al sigillo a formare una stella a cinque punte. "Sakurazukamori..." Il cuore gli balzò in petto.

Subaru prese a correre in direzione dell’epicentro del terremoto, fendendo la folla che camminava in senso contrario e urtando la gente. "Quello è il marchio di Sakurazuka." Il cuore gli batteva all’impazzata. "Finalmente! ...Seishiro!!" Si girò a guardare la sua immagine riflessa in una vetrata, e la stella a cinque punte sul dorso della sua mano s’illuminò. Anche lui era segnato dal marchio dei Sakurazukamori! Si morse il labbro distogliendo lo sguardo e accelerò la corsa.

In breve arrivò a destinazione, il palazzo che reggeva la barriera era per buona parte crollato e completamente avvolto dalle fiamme, che si estendevano ora anche agli edifici vicini. La gente fuggiva in preda al panico, e le urla si confondevano al crepitio delle fiamme e ai clacson delle automobili. Solo un uomo si ergeva in mezzo alle rovine noncurante del fuoco. Quando lo vide, Subaru lo riconobbe subito. Gli occhiali scuri, il completo elegante, il soprabito nero... non era cambiato affatto in questi sei anni! Si fermò ad osservarlo per un attimo prima di raggiungerlo, e un mare di ricordi gli affollò la mente, poi spiccò il salto.

Seishiro sorrideva compiaciuto e con estrema tranquillità stava estraendo il pacchetto di sigarette dalla tasca interna del soprabito. Ad un tratto Subaru gli fu di fronte con un balzo. Fu solo quando incrociò i suoi occhi che lo riconobbe, rimanendo molto sorpreso. Lentamente si tolse gli occhiali e lo salutò con uno dei suoi sorrisi melliflui.

-Subaru...-

I due si fronteggiarono in silenzio per alcuni minuti, mentre le fiamme attorno salivano alte al cielo. L’uomo che Subaru aveva tanto cercato era lì di fronte a lui, il momento che aveva atteso per sei lunghi anni era alla fine arrivato, ora avrebbe potuto finalmente compiere la sua vendetta.

Seishiro sfilò una sigaretta con le labbra e rimise a posto il pacchetto. Subaru si avvicinò a lui e fece fuoco con l’accendino, Seishiro accese la sigaretta con calma ed espirò.

-Grazie!-

L’altro rimase in silenzio.

Poi all’improvviso l’uomo afferrò la mano del ragazzo che teneva l’accendino e l’attirò a sé, quasi volesse baciarla.

-Sigarette... Hai iniziato a fumare, eh?-

Subaru, sorpreso e spaventato dal gesto inaspettato, tentava di liberarsi dalla stretta, ma senza riuscirvi.

-Nuoce alla salute!- ... e il solito falso sorriso gentile.

Subaru strappò con rabbia la mano dalla presa, che si era allentata, -Ti stavo cercando...-

Seishiro diede una boccata con tranquillità.

-Perché?-

Rapidamente Subaru compì i gesti rituali, si concentrò e creò una barriera psichica a forma di stella che circondò il palazzo e la zona circostante. Poi con sguardo deciso rispose, -Per realizzare un mio desiderio!-

Seishiro ammirò l’opera del ragazzo continuando a fumare con noncuranza, una mano in tasca.

-E’ la barriera vero? ...I sette Sigilli! Nella famiglia Sumeragi si parlava dei Draghi del Cielo... Si diceva che a salvare l’universo dalla distruzione sarebbe stato uno dei Draghi del Cielo!-

Subaru lo ascoltò in silenzio, poi estrasse dalla tasca i sigilli evocatori e li impugnò a ventaglio.

-A me non interessa affatto il futuro del mondo...-

Con gesto fulmineo li scagliò verso Seishiro che lo guardò sorpreso.

-Spiriti vi invoco!-

I sigilli si trasformarono in uccelli bianchi.

-Volate!-

E puntarono dritto su Seishiro.

Le labbra dell’uomo si incresparono in un sorriso divertito. Senza scomporsi, disegnò davanti a sé con la brace della sigaretta una stella a cinque punte che respinse gli uccelli.

Subaru ripartì all’attacco con nuovi sigilli, mentre l’altro continuava a fronteggiarlo nella calma più assoluta.

-Spiriti vi invoco!-

Un nuovo stormo di candidi volatili si diresse contro Seishiro, che stavolta rispose evocando anche lui gli spiriti, uno stormo di uccelli neri.

Nel corso della battaglia Seishiro richiamò a sé anche il proprio shikigami, un falco maestoso che si appoggiò al suo braccio teso.

Subaru combatteva con foga, continuando ad attaccare senza sosta l’avversario, che di contro manteneva intatta la sua calma, quasi quel combattimento non lo impegnasse davvero.

"Maledizione, perché?! Io sono già stanco mentre lui non sembra aver perso neanche un po’ di forze! Pare respingere i miei attacchi con grande facilità, come fossero i pugni di un bambino..."

Un grido del falco avvisò Seishiro di un attacco dall’alto del giovane sciamano.

-Volate!-

Dallo spolverino chiaro aveva estratto una moltitudine di sigilli che si tramutarono in altrettanti uccelli. Seishiro era già pronto a respingerli, quando all’ultimo secondo lo stormo deviò scartando il Sakurazukamori e dirigendosi verso il palazzo di fronte. Gli spiriti si gettarono contro le finestre infrangendo i vetri e disegnando una stella a cinque punte.

-Frammenti di vetro!-

Dalla stella sul palazzo partì un fascio di luce, che si proiettò sul tetto a vetrata dove si trovava Seishiro, disegnandovi una nuova stella, i frammenti di vetro che si staccarono dal tetto, si innalzarono con violenza verso il cielo, investendo in pieno Seishiro e il falco, che scomparve. L’uomo rimase immobile, si limitò a coprirsi il volto con un braccio, e dopo poco riprese la sua postura indifferente con le mani in tasca.

Strinse un poco gli occhi e sorrise, -Quello che tu desideri... è uccidermi?-

Subaru non rispose, continuò a guardarlo con aria grave dall’alto di un terrazzo dell’edificio vicino.

-Io ho ucciso la tua cara sorellina...-

Lo sguardo del giovane si fece più duro.

-Davvero! Sei un bel tipo Subaru!- ...e l’immancabile sorriso mellifluo.

"Maledetto!!!" Un’ondata di rabbia furiosa invase Subaru.

-Vorrei continuare a divertirmi con te, ma...- la voce si fece più tagliente -...avrei degli altri impegni- Seishiro bagnò l’indice nel sangue che colava da una ferita lasciatagli da una scheggia sullo zigomo, e disegnò un simbolo sul dorso dell’altra mano. Subaru saltò di fronte a lui. Il Sakurazukamori recitò una formula estendendo la mano segnata, da questa si sprigionò un’energia che cominciò a forzare la colonna di vetri che lo circondava. Anche Subaru recitò una formula e generò energia per contrastare quella dell’avversario. Ma Seishiro gli teneva testa senza sforzo. Per quanto il ragazzo s’impegnasse concentrandosi e recitando incantesimi su incantesimi, Seishiro respingeva la sua energia con una mano sola.

A un tratto le dita del Sakurazukamori oltrepassarono la barriera di vetri, Subaru intensificò l’attacco, ma fu inutile. Un gesto repentino della mano e sul braccio del ragazzo si aprì una ferita sanguinante, un altro gesto della mano che tagliò la barriera e anche il petto di Subaru fu attraversato da una ferita profonda. Il ragazzo cadde in ginocchio per il dolore coprendosi il petto. Seishiro uscì dalla colonna di vetri, lentamente, con sguardo impassibile e si fermò ad osservarlo. Subaru ansimava per lo sforzo e il dolore, alzò su di lui due occhi carichi di odio e di rabbia, deciso a non arrendersi, mentre l’altro lo fissava in silenzio. Estrasse dei nuovi sigilli pronto a ricominciare la battaglia, ma Seishiro gli bloccò la mano afferrandolo per il polso. Con il dito sporco di sangue gli accarezzò la guancia, poi rimase immobile così, a fissarlo con espressione divertita, per un tempo che a Subaru sembrò infinito. Gli occhi di Seishiro erano accesi di una luce diabolica e lo scrutavano senza pudore, quasi ad arrivare fino all’anima. Nonostante la rabbia e il rancore, Subaru non poté impedirsi di restare affascinato da quello sguardo, come l’uccello di fronte al serpente. Un’iride nera, scura e profonda come la notte, e un’iride bianca, gelida e tagliente come il ghiaccio. E poi quelle labbra sottili e crudeli così vicine alle sue... Il cuore accelerò i battiti e un fremito gli percorse le membra. Subaru si accorse con sgomento di provare un’emozione molto simile al desiderio.

-Bene!- Seishiro ruppe il silenzio -Alla prossima!-

Staccò la mano dal viso e le dita si dissolsero in migliaia di petali di ciliegio che cominciarono a disperdersi nel vento. Anche il resto del corpo si trasformò rapidamente in petali e scomparve. L’ultima cosa che Subaru vide prima che il vento portasse via tutto fu l’occhio cieco del Sakurazukamori.

Il ragazzo rimase qualche minuto ancora in ginocchio a guardare la neve rosa che si perdeva sulla città, poi si rialzò e tese le mani per raccogliere i petali, ma erano soltanto immagini illusorie che svanirono appena sfiorate. Strinse i pugni con rabbia -Seishiro...-

"Perché?! Perché il suo sguardo ha il potere di turbare la mia anima a quel modo? Perché ancora adesso finisco per confondermi tutte le volte che mi guarda negli occhi? E’ l’uomo che ha ucciso mia sorella, che ha tradito la mia fiducia, non posso fremere così al suo semplice tocco?! Ho passato ogni giorno di questi sei anni nell’attesa di un confronto con lui, mi sono preparato con impegno solo per riuscire a batterlo, e adesso non posso... non posso... desiderarlo!!"

 

                                                        *******************

 

Seishiro, al balcone del suo appartamento, si accese una sigaretta.

"Il piccolo Subaru è cresciuto!! Non è più il bambino dai grandi occhi innocenti di sei anni fa, ora è un uomo. E anche il suo sguardo si è fatto più duro... Merito mio!" sorrise maligno. "E’ esile sì, ma non effeminato. Il suo corpo deve essere snello e atletico, e la sua pelle pallida come la luna... Non mi dispiacerebbe assaggiarne il sapore e vederla fremere sotto le mie dita! ...Anzi, credo che andrò a fare una visita di cortesia al piccolo Subaru proprio stasera!"

 

                                                        *******************   

 

Subaru quella notte non aveva voglia di mettersi a letto, tanto le ferite e il ricordo di Seishiro lo avrebbero tenuto sveglio comunque, così si sdraiò sul divano ancora vestito e rivolse gli occhi al soffitto.

La luce della luna entrava dalla finestra del balcone con le tende aperte e rischiarava la stanza. Ad un tratto una figura nera si stagliò nel chiarore lunare e fece sussultare Subaru, che si tirò su di scatto per vedere chi fosse. Dopo qualche secondo d’incertezza riconobbe un Seishiro sorridente e sinistro.

"Cosa diavolo è venuto a fare? Finire il combattimento? Hmm... no, Seishiro non è così impaziente di battersi da venire qui a quest’ora... E poi quell’espressione non mi piace proprio..."

Seishiro bussò leggermente alla finestra, Subaru si alzò dal divano e andò ad aprirgli.

-Buonasera Subaru, sono venuto a vedere come stai- disse con la solita tranquillità.

Il giovane non parlò, si limitò a fissarlo negli occhi, mettendosi in guardia.

Seishiro allora fece scorrere lo sguardo carico di lussuria sul corpo del giovane, Subaru si sentì nudo sotto quella carezza famelica, e un brivido gli percorse la schiena. Un brivido di paura e di piacere insieme. Ancora una volta il suo corpo rinnegava l’odio che gli bruciava nel cuore per desiderare quell’uomo con forza. Una vampata di calore gli invase il petto e Subaru fece di tutto per reprimerla. "Lui è l’uomo che ha ucciso Hokuto, non dimenticarlo!!"

-Ti fa molto male?- Seishiro allungò la mano verso il torace del ragazzo, ma Subaru la scansò con violenza prima che potesse raggiungerlo.

-Cosa sei venuto a fare?- lo fissò con durezza.

-Te l’ho detto, sono venuto a vedere come stai. Mi dispiacerebbe se la tua pelle delicata si fosse rovinata per sempre con una cicatrice...-

-Non sono più il bambino fragile di una volta!- lo guardò con rabbia.

-Questo lo vedo!- disse con lascivia.

Il ragazzo si voltò di scatto per nascondere il rossore che gli infiammava le guance. Il cuore gli martellava nel petto mentre si sentiva gli occhi dell’uomo puntati sulla schiena. Strinse i denti e cercò di riprendere il controllo di sé. Si girò verso di lui e con la voce più calma possibile disse,

-Beh, allora, togli le scarpe!-

Seishiro inarcò un sopracciglio sorpreso.

-E’ un invito a entrare?-

-Se anche t’invitassi ad andartene non lo faresti...-

Il Sakurazukamori sorrise e si levò le scarpe come gli era stato chiesto, mentre l’altro si allontanava di qualche passo, fingendo noncuranza, per riprendere la calma. Si accomodò all’interno e cominciò, lentamente, a sfilarsi il soprabito, che appoggiò poi su una poltrona.

Seishiro compiva ogni gesto con studiata lentezza, continuando a fissare Subaru negli occhi, come un animale predatore studia la sua preda prima di assalirla. Quell’atteggiamento non faceva che crescere la tensione di Subaru, che ormai aveva capito le intenzioni del rivale.

-Va bene così?- disse rivolto al padrone di casa, accompagnando la frase con un gesto delle braccia.

La luce lunare che entrava dalla finestra si rifletteva sull’occhio cieco aumentandone il candore.

Subaru non rispose, si limitò a fissarlo con espressione seria. Seishiro cominciò ad avanzare verso di lui e il ragazzo non gli staccava gli occhi di dosso. Quando furono vicini, si scrutarono a vicenda in silenzio per qualche secondo, poi il Sakurazukamori parlò,

-Sei cresciuto molto dall’ultima volta che ci siamo visti-

Subaru continuava a tacere, allora l’uomo, con gesto repentino, lo afferrò per la nuca e lo baciò con forza. Il giovane, colto di sorpresa, non riuscì a fare altro che puntarsi con le mani contro il petto dell’uomo, ma la forza di Seishiro era soverchiante e le ferite lo indebolivano. Poi, in mezzo all’agitazione per il gesto improvviso e così intimo, cominciò a farsi strada la sensazione piacevole delle labbra di Seishiro sulle sue, e la consapevolezza che loro non stavano aspettando altro.

Alla fine Seishiro lasciò la presa di scatto, e Subaru indietreggiò sotto la spinta delle proprie braccia, inciampò e cadde a sedere sul divano. Cercò di riprendere fiato, ma Seishiro non gliene diede il tempo, con un balzo fu di nuovo su di lui. Con un ginocchio sulla coscia lo teneva inchiodato al divano, mentre con la mano sinistra gli bloccava il braccio incolume, e con l’altra lo attirava a sé prendendolo per la nuca. Lo baciò ripetutamente con brevi pressioni delle labbra che costrinsero Subaru a socchiudere le proprie. Il corpo del giovane sciamano era teso nello spasmodico tentativo di liberarsi dalla stretta, ma nel contempo era preda di un fuoco incontrollabile che gli ardeva nelle vene. Era combattuto tra il desiderio crescente e il proposito di vendetta coltivato per anni. Seishiro cominciò a far scorrere la lingua sulle labbra del ragazzo e nella fessura che si era aperta, costringendola ad allargarsi, e premeva sempre più il suo corpo contro quello dell’altro. Man mano che il bacio si faceva più profondo, le resistenze di Subaru diminuivano, e quando la lingua del Sakurazukamori fu dentro completamente e prese ad esplorare la sua bocca, lui finì per rispondere con trasporto. Ma la sua mente ancora non si voleva arrendere al piacere di quel corpo a corpo, e la ragione riprese il sopravvento. Così, con la mano libera, fino a quel momento aggrappata alla giacca di Seishiro, graffiò la guancia dell’uomo costringendolo a interrompere il bacio. Questi si ritirò leggermente dalla sua preda ed afferrò con la mano destra il braccio di Subaru proprio in corrispondenza della ferita, premendo con forza. Il ragazzo urlò per il dolore e l’avversario aumentò la stretta.

-Sei un ragazzo testardo, Subaru... ma ti farò cambiare idea!- così dicendo Seishiro lo colpì al ventre con una ginocchiata, poi lasciò la presa. Il ragazzo si accasciò sul divano tenendosi l’addome con una mano e boccheggiando. L’uomo nel frattempo si sfilò rapidamente giacca e cravatta e ripartì all’attacco. Con uno strattone fece stendere Subaru sulla schiena, poi si sedette a cavalcioni su di lui.

-Maledetto...- sibilò ansimante il giovane, mentre ancora annebbiato dal dolore allungava le mani sul torace dell’uomo per respingerlo. Seishiro lo afferrò per i polsi e lo costrinse ad accarezzargli il petto da sopra la camicia. Il ragazzo fu scosso da fremiti e da ondate di calore sempre più intenso; nonostante la mente gli dicesse di odiare quell’uomo, il corpo soccombeva al desiderio e al piacere di quella battaglia senza opporre resistenza. Le sue mani finirono per distendersi e lasciarsi guidare a palmo aperto sul torace muscoloso di Seishiro, mentre la pressione del bacino dell’uomo contro il suo sesso lo portava all’erezione. Il respiro di Subaru si fece più affannoso. Seishiro gli condusse le mani a sfiorare i capezzoli, e lui cominciò ad accarezzarli con la punta delle dita, obbedendo ad un impulso inconscio che non riusciva più a reprimere.

All’improvviso il Sakurazukamori sollevò le braccia di Subaru e gliele portò oltre la testa. Con una mano gli bloccò i polsi premendoli contro il divano, con l’altra gli sollevò la maglia fin sotto il collo, si sdraiò su di lui e cominciò a baciargli e a succhiargli ogni centimetro di pelle lasciata scoperta dalla fasciatura, mentre strusciava lentamente il bacino contro l’inguine del giovane. Il ragazzo tentò di liberare le braccia, ma le ferite di quel pomeriggio gli facevano male e la forza di Seishiro era decisamente superiore alla sua, e poi... la sua lucidità si andava sempre più annebbiando sotto le carezze e i baci dell’uomo, poco alla volta stava soccombendo al piacere intenso che questi gli procurava.

Seishiro allentò le bende per scoprirgli i capezzoli, piccoli e rosa, che cominciò a leccare e poi a succhiare con voluttà, mentre con la mano libera gli percorreva il fianco, accarezzando la pelle candida e morbida. Subaru gemette sopraffatto dal piacere, ogni resistenza dettata dalla ragione era ormai vinta, e si abbandonò completamente al tumulto di sensazioni che lo travolgeva. Cominciò a muoversi sotto Seishiro per aumentare il contatto tra i loro corpi e rilassò le braccia. Seishiro se ne accorse e allora lasciò cautamente la presa sui polsi, poi risalì a baciarlo sulle labbra. Affondò la lingua nella bocca e non trovò alcuna resistenza, anzi Subaru prese a muovere la propria intorno a quella di lui. Mentre continuava a giocare con la lingua, l’uomo portò le dita ad intrecciarsi a quelle del ragazzo.

Terminato il bacio si sollevò per togliersi la camicia, Subaru gli diede giusto il tempo di scoprire la pelle e si precipitò a baciargli ed accarezzargli il petto, soffermandosi soprattutto sui capezzoli che prima aveva potuto solo sentire attraverso la stoffa. Cominciò a succhiarglieli nello stesso modo in cui Seishiro aveva fatto coi suoi fino a poco prima. Seishiro lo interruppe per sfilargli completamente la maglia e riprese a baciarlo con passione, mentre con le mani gli percorreva la schiena. Dopo scese dal divano e finì di spogliare Subaru e se stesso, s’inginocchiò e cominciò ad occuparsi del membro eretto del giovane sciamano. Lo percorse avanti e indietro con la lingua, senza fretta, insistendo con particolare cura sulla punta, che alla fine prese tra le labbra e succhiò morbidamente. Poco alla volta ingoiò tutta l’asta fino alla base e cominciò a muoversi avanti e indietro. Subaru affondò le mani nei capelli di Seishiro per accompagnarne il movimento del capo, e intanto gemeva senza più controllo. Seishiro allora aumentò il ritmo fino a fargli raggiungere l’orgasmo. Poi sollevò la testa e rimase qualche istante a guardare il corpo del ragazzo completamente abbandonato sul divano che si riprendeva. Si allungò su di lui, avvicinò le labbra all’orecchio del giovane, fino a fargli sentire il respiro caldo sulla guancia e tra i capelli, e gli sussurrò con voce calda e vellutata -Non penserai che sia tutto qui, vero? Ho ben altro in serbo per te!- A quelle parole Subaru arrossì vistosamente.

Seishiro riprese a baciarlo sul collo, poi scese sul petto e ancora giù sul ventre, gli fece piegare le ginocchia e iniziò ad accarezzargli le gambe, poi passò le dita nella fessura tra i glutei e le fece scorrere avanti e indietro mentre baciava l’interno delle cosce scendendo sempre più in basso. Cominciò a leccare il perineo, insinuò la lingua tra i glutei e infine si fermò sull’ano. Dopo esserselo inumidito con la saliva vi introdusse un dito e iniziò a muoverlo lentamente. Subaru si aggrappò al bracciolo del divano, ansimando, e prese a muovere i fianchi per accompagnare i movimenti di Seishiro. Le dita divennero due, e i gemiti di Subaru aumentarono. Ad un tratto Seishiro estrasse le dita, sollevò leggermente il bacino dell’amante, e lo penetrò con il membro. Al ragazzo sfuggì un grido soffocato di dolore, si morse le labbra e si aggrappò con forza al divano.

-Continua a muoverti come facevi prima-

Il ragazzo ubbidì. Poco alla volta il dolore si sciolse in piacere, che crebbe con l’aumentare del ritmo delle spinte. Adesso anche Seishiro stava gemendo, e la solita espressione indifferente aveva lasciato il posto a una di completo piacere.

Il primo a venire fu Subaru, presto seguito da Seishiro, che si era trattenuto per vedere la sua preda godere sotto di lui fino al culmine. Il Sakurazukamori uscì dal ragazzo e si accasciò su di lui. Rimasero così a lungo, uno conto l’altro, i corpi madidi di sudore che aderivano intimamente, i respiri affannati che uscivano all’unisono. La mente del giovane onmyoji era completamente svuotata: pensieri, colpe, rancori erano lontani.

Man mano che il respiro si faceva più regolare, la lucidità di Subaru ritornava, e con lei i sensi di colpa per essersi dato al nemico, ma soprattutto gli bruciava il fatto di aver permesso a Seishiro di manipolare le sue emozioni a piacimento, il fatto che, mentre lui aveva perso ben presto il controllo, Seishiro era rimasto padrone di sé e del gioco per tutto il tempo. "Quanto vorrei essere io a far perdere il controllo a lui!"

Ripresosi completamente, l’uomo si sollevò a sedere in ginocchio e guardò il ragazzo con un sorriso compiaciuto. Un’idea folgorò Subaru, così si tirò su ad abbracciare il Sakurazukamori e cominciò a baciargli il petto a labbra dischiuse. L’uomo, tra il sorpreso e il divertito, lo lasciò fare, limitandosi ad accarezzargli i capelli con la mano.

-Ci hai preso gusto, Subaru?- gli sussurrò malizioso, ma il ragazzo ignorò la provocazione e prese ad occuparsi del capezzolo destro. Disegnò il contorno dell’areola con la punta della lingua, percorrendo innumerevoli giri, poi lo prese tra le labbra e cominciò a mordicchiarlo. Nel frattempo con le dita titillava l'altro capezzolo, e dopo un po’ iniziò a pizzicarlo e a tirarlo. Sentì la mano di Seishiro premergli sulla nuca e le dita che si chiudevano a stringergli i capelli, mentre i movimenti del torace tradivano un’accelerazione del respiro. Subaru capì che il suo piano stava funzionando, allora allungò la mano sul sesso non ancora eretto del rivale, gliela chiuse attorno e lo massaggiò lentamente avanti e indietro. Intanto prese a leccare e mordicchiare il capezzolo sinistro. L’erezione del Sakurazukamori non si fece attendere e ben presto il giovane sciamano si ritrovò ad accarezzare un membro turgido. Senza lasciare la presa cambiò rapidamente posizione, mettendosi in ginocchio sul pavimento, si chinò sul sesso dell’uomo e cominciò a leccarlo nella stessa maniera usata da Seishiro con lui. Anche Seishiro cambiò posizione, mettendosi seduto con le gambe divaricate e i piedi appoggiati a terra ai lati del ragazzo. Con la mano, intanto, continuava ad accarezzargli la nuca e a scompigliargli i capelli. Subaru ora aveva smesso di giocare con la lingua e aveva preso a succhiare il membro ingoiandolo fino alla base, contemporaneamente accarezzava il perineo ripetendo gli stessi gesti di Seishiro.

-Impari in fretta Subaru!- non poté trattenersi Seishiro. La voce roca con cui aveva pronunciato la frase e il respiro sempre più affannato però erano prove evidenti del fatto che le azioni del ragazzo erano alquanto apprezzate e che il Sakurazukamori stava perdendo la sua proverbiale imperturbabilità. Subaru sorrise tra sé compiaciuto, finalmente era lui il padrone del gioco. Continuò con calma la sua opera, aumentando gradualmente il ritmo, finché capì che Seishiro non avrebbe resistito oltre, e allora accelerò fino a fargli raggiungere l’orgasmo. Al Sakurazukamori sfuggì un gemito soffocato che sigillò la vittoria del Sumeragi. Il ragazzo sollevò la testa e guardò soddisfatto il rivale. L’uomo, ancora ansimante, sorrise lascivo.

-Sei davvero un tipo sorprendente! Chissà cosa mi mostrerai la prossima volta!-

Subaru non rispose, ma si alzò in piedi fronteggiandolo con espressione sicura. Rimasero a fissarsi in silenzio per alcuni istanti, poi Subaru si voltò e si diresse al tavolino basso del salotto per prendere le sigarette. Se ne accese una e andò a fumarla sul balcone, osservando distratto la città addormentata che si stendeva davanti a lui. Intanto Seishiro, dietro di lui, si stava rivestendo. Poi all’improvviso gli arrivò alle spalle, facendolo sussultare. Gli appoggiò la mano sul fianco e gli avvicinò le labbra all’orecchio.

-E’ stato davvero un piacere averti rivisto, piccolo Subaru. Ci rincontreremo presto!-

E ancora una volta si dissolse in migliaia di petali rosa che volarono fuori dalla finestra incontro alla notte. Subaru rimase ad osservarli fino a che non si persero all’orizzonte, poi alzò lo sguardo alla volta celeste, che sembrava cosparsa di tanti minuscoli frammenti di vetro, e sorrise tra sé.

-Sarà una dura lotta contro Seishiro!-

Diede una lunga tirata alla sigaretta, poi la gettò oltre il parapetto e rientrò in casa.

 

FINE