DolceAmaro

parte II - La splendida dimora di Monsieur Christophe de Marten

di Asteria


Il giovane Paul non aveva mai visto la dimora di Chris e fu una sorpresa per lui, scoprire la magnificenza di quella casa, pur conoscendo bene la situazione di Chris non immaginava ch possedesse una raggia da nobili, ma la sorpresa derivava più che altro dal fatto che Chris era un acceso illuminista, categoria alla quale appartenevano di solito gli uomini dell'alta borghesia più che i nobili.

Guardandosi intorno spaesato, notò la maestosità dei dipinti alle pareti che ritraevano gli antenati del suo ospite, per poi passare ai marmi e all' altissima scalinata che aveva davanti, benché anche lui fosse un nobile, la sua famiglia doveva essere di gran lunga più povera di quella di Chris, tanto che provò un moto di vergogna, al ricordo del giorno in cui lo aveva invitato per un drink.
"La mai casa dovrà esserti sembrata nulla, in confronto alla tua"
Chris si guardò intorno poi prendendo il violino di Paul e facendo cenno alle cameriere di prendere i bagagli, cominciò a salire le scale.
"Beh in effetti.in ogni caso questa casa mi appartiene solo perché mio padre è morto prima di potermi diseredare"
Era ormai arrivato in cima all'alta scalinata, mentre Paul era rimasto al centro del grande ingresso e lo guardava come al solito affascinato.
Chris gli lanciò uno sguardo penetrante e gli fece cenno di seguirlo.
Il giovane musicista arrossì e distogliendo lo sguardo salì gli scalini due a due per non far aspettare oltre il giovane.

Il piano superiore era un lungo corridoio pieno di porte, Paul, provò a contarle ma il suo sguardo si perse nella moltitudine di colori e disegni che recava ognuna di esse.
"Puoi scegliere quella che vuoi, per me non fa differenza"
Chris gli stava indicando con il braccio le diverse stanze
"Quella si chiama 'dimora delle farfalle', l'altra accanto è 'il giardino delle rose' e così via a seconda delle caratteristiche. Tu in quale vuoi alloggiare?"
Il giovane Paul scrutò di nuovo ogni porta, poi guardò nuovamente Chris e un pensiero gli balenò nella mente.
'Ogni stanza ha una diversa connotazione, per cui le proprie caratteristiche non di addicono a tutti, bensì dipende dal carattere delle persone, quindi se io chiedessi  a Chris qual è la sua stanza preferita, forse potrei capire qualcosa in più del suo io e allora la strada per comporre la mia melodia d'amore, sarà un po' più facile '
Paul guardandosi intorno si avvicinò alle diverse stanze scrutandole attentamente
"Io vorrei sapere se esiste una stanza il cui tratto distintivo sia il vento o la libertà"
Chris abbasso lo sguardo e sorrise amaramente, poi scorse di nuovo tutte le stanze, finché il suo sguardo non si perse in fondo al corridoio
"Certo. Vieni con me"
Avevano percorso metà corridoio quando Chris ruppe il silenzio che si era venuto a creare.
"Una volta, quando ero un ragazzo, quella era la mia stanza, poi ho dovuto cambiare, un po' per necessità e un po' perché non mi trovavo più a mio agio li dentro, troppo grande e soleggiata"
Paul prese coraggio e affrettando il passo annullo i pochi centimetri di distanza che li separavano
"E ora ? Ora in che stanza alloggi?"
Chris si fermò e indicò la prima stanza subito dopo le scale
"In quella. Se speri che ti dica di che stanza si tratta, mi dispiace, ma dovrai scoprirlo da solo, altrimenti che gusto ci sarebbe?"

Proseguirono in silenzio lungo tutto il corridoio, fino ad arrivare all'ultima porta.
"Questa sarà la tua stanza per tutto il tempo del tuo soggiorno qui da me. Naturalmente potrai cambiarla in qualsiasi momento, basta che mi avvisi"
Chris aprì la porta e furono invasi dalla luce del sole e dall'aria fresca della primavera.
La stanza che Paul aveva scelto era grandissima, aveva enormi finestre che si affacciavano in entrambi i lati della casa, in modo da poter essere illuminata a tutte le ora del giorno, le tende pesanti consentivano di filtrare il calore nelle ore più calde della giornata, mentre il grande camino di marmo bianco, posto al centro della camera, serviva per riscaldare i cuori nei più freddi giorni invernali.
Il letto a baldacchino era grande ed elaborato, avvicinandosi Paul notò che era tutto adornato da un motivo d'edera rampicante, il divanetto davanti al camino era bianco e bordeaux così come tutti gli altri mobili, ma la cosa che sorprese di più il giovane musicista, fu il lucernaio posto sul soffitto che rendeva la stanza estremamente luminosa, ma che consentiva anche di ammirare le stelle .
"è semplicemente fantastica"
Chris che era rimasto a guardare l'espressione meravigliata del suo spasimante, non poté fare a meno di sorridere per ciò che aveva detto.
"Lo sai è esattamente quello che ho detto io quando la vidi per la prima volta"
Paul fu riportato alla realtà e si voltò a guardare Chris
"posso riavere il mio violino"
Chris gli porse il violino e ordinò alle cameriere di lasciarli soli. Poco dopo la stanza si riempì con un'allegra melodia, che uscì dalle finestre per spandersi nel grande giardino che circondava il palazzo, richiamando a se il vento e i pettirossi che vennero a posarsi sui balconi delle grandi finestre.
La musica finì e Chris come era sua consuetudine, applaudì compostamente.
"Come al solito meravigliosa"
"Sai non potevo desiderare di meglio, la mia musica deve essere libera di fondersi con la natura e per renderla tale, mi serviva proprio una stanza del genere"
Posò il violino e si affacciò alla finestra per ammirare lo splendido giardino.
"Io vado, ti aspetto a cena, mi raccomando non tardare"
Paul si allontanò subito dalla finestra e guardò Chris supplicante.
"Mi lasci solo, io speravo di poter passare un po' di tempo con te"
Chris gli fece cenno di avvicinarsi a lui e quando Paul fu abbastanza vicino gli prese leggermente il volto con una mano posandogli un lieve bacio sulla guancia, facendolo arrossire.
"Avremo molto tempo da passare insieme io e te, per ora mettiti a tuo agio. Ti manderò una cameriera che ti aiuti a disfare i bagagli"
Chris uscì e si chiuse la porta alle spalle, subito dopo sentì una dolce melodia diffondersi per tutto il corridoio, ma entrò in camera sua e ci si chiuse dentro, lasciando fuori anche quella dolcissima melodia suonata solo per lui.

CONTINUA.