Difesa ad oltranza

di Hymeko

Il palazzo reale era fresco e accogliente, in confronto al deserto da cui il gruppo era appena tornato. Erano passate poche, riposanti ore, e dopo i primi convenevoli e i sacri rituali di ringraziamento agli Dei, il Faraone aveva convocato il figlio e Seth a rapporto.
Il Priest si inginocchiò di fronte al trono su cui era seduto il Faraone. Aveva immaginato lungo tutto il viaggio di ritorno quale sarebbe stato l’argomento del primo colloquio.
’Chissà se il principe sta bene’
Pochi minuti prima che lui entrasse l’erede era uscito dalla sala, ma non avevano fatto in tempo a parlarsi. Il Priest Mahad l’aveva portato via quasi a forza…gli era parso che volesse proprio evitare che si incontrassero.
’Per fortuna abbiamo già concordato una storia da raccontare’
Sapeva che l’argomento principale di quella discussione sarebbe stato il motivo della loro separazione dalla scorta. Cosa che, immaginava, non fosse risultata affatto gradita al sovrano.
”Allora, Seth, illustraci il vostro viaggio”
”Sì, maestà”
Scoccò uno sguardo veloce al Priest Aknadin, che lo fissava in silenzio, e iniziò a raccontare con dovizia di particolare il loro viaggio verso sud.
”Bene…”
commentò il Faraone, alzandosi e camminando lentamente per la sala, sino a giungere a una delle finestre che davano sul giardino interno.
”…ora spero troverai le parole adatte a far diminuire la mia ira”
sibilò, serrando strettamente le labbra.
”Fratello…”
”No, fratello mio. Voglio proprio sapere cosa dirà il Priest per calmare la mia rabbia”
Seth inspirò a fondo. Come aveva immaginato, il Faraone era furioso.
’Speriamo non se la sia presa con lui…’
Rivolse una preghiera agli Dei per l’incolumità del suo amante, poi riprese tranquillamente a parlare:
”Posso assicurare alla maestà vostra che sua altezza il principe non ha mai corso un minimo pericolo, durant…”
”Non è questo che voglio sapere!”
sbottò sonoramente il re, dando una manata a una colonna.
”Fratello, ti prego di mantenere la calma. Considera che sono tornati tutti salvi, e l’erede è colmo di entusiasmo”
Il Faraone lo guardò con uno sguardo di pietra, poi alzò lentamente una mano e indicò il pesante portale che serrava quella sala:
”Fratello, ti prego di uscire. Voglio che lasci soli me e Seth”
Il Priest Aknadin sussultò, e aprì la bocca per dire qualcosa. Poi storse le labbra e si inchinò, conscio del proprio ruolo. Il fratello maggiore aveva tutto il diritto di sbatterlo fuori così…
”Buona fortuna”
sussurrò a Seth ancora inginocchiato, quando gli passò accanto.
”Ora che siamo soli, Seth, spero mi dirai i motivi che vi hanno spinto a un’azione tanto sciocca. E non divagare, ci ha già pensato quello stupido sconsiderato di mio figlio! Non sono riuscito a cavargli una motivazione concreta! Ora voglio risposte, mi sono spiegato?!”
”Sì, maestà”
”Bene. Allora parla”
Seth annuì, e sospirò. Avevano concordato che le versioni sue e del principe sarebbero state leggermente diverse, proprio perché provenienti da due punti di vista in teoria molto differenti.
”Sua altezza il principe desiderava visitare un villaggio in totale anonimato, per verificare la reale devozione degli abitanti a voi, maestà”
L’altro sbuffò poco regalmente:
”Come se entrambi non sapeste che ho già delle spie che svolgono questo compito!”
”…ne siamo effettivamente a conoscenza, sire, ma…c’è differenza fra sapere una cosa in teoria, e toccarne con mano la realtà”
”E c’era bisogno di allontanarsi dal gruppo di soldati?”
”…sì. Vedete, era desiderio del vostro nobile figlio non solo di…assicurarsi della lealtà dei sudditi”
Aveva colpito nel segno, lo sapeva. Il sovrano si era irrigidito, lo aveva intravisto con la coda dell’occhio. Se avesse giocato bene le sue carte, sarebbe andato tutto bene.
”Non tergiversare, Seth”
lo apostrofò al limite della pazienza, e il Priest annuì. Non era saggio far arrabbiare un sovrano…
”Sua altezza il principe desiderava conoscere la vita della gente comune, mischiarsi ad essa, per poterla comprendere al meglio”
”Continua a spiegare”
La sua voce secca spinse Seth ad essere più accurato:
”Vostro figlio prega ogni giorno perché la vostra vita sia lunga e gloriosa, ma è conscio che un giorno toccherà a lui portare il peso che ora grava sulle vostre spalle”
”Cosa c’entra questo?”
”Lui desiderava staccarsi dai soldati, e rimanere con il popolo per una notte, per comprenderne meglio l’essenza e, in un futuro il più lontano possibile, governarlo al meglio”
Il Faraone lo studiò un attimo, prima di commentare freddamente:
”Ci stai mettendo un po’ troppi fronzoli, Seth. Cosa c’è dietro?”
L’altro si gelò. Aveva esagerato?
”S-Sire, io…”
”Sei ancora giovane e inesperto. Se tu fossi vissuto di politica per tutta la tua vita, sapresti vedere dietro un velo di belle parole”
”Non ho mentito, sire”
”Non ho detto questo, né penso che tu lo abbia fatto. Semplicemente non credo tu mi abbia detto tutto…”
Abbassando lentamente il capo, Seth si rese conto di quanto fossero ancora immaturi, sia lui che il principe…
”Perdonatemi, sire. Non ho mai voluto mancare di rispetto a voi, né al vostro ruolo. Non avevo intenzione di tradire la vostra fiducia. Vi imploro di perdonarmi”
Il Faraone lo studiò un attimo, poi scoppiò a ridere:
”Non essere tanto tragico, non ho detto nemmeno detto di essere arrabbiato. Ora però, prima che lo faccia sul serio, parla”
Il Priest sospirò, e annuì:
”Il principe desiderava entrare in quel villaggio come una persona normale, senza essere…adorato come un principe. Non voleva essere…riverito”
Stancamente, il sovrano si sedette sugli scalini che portavano al trono:
”Lascia che continui io…Atem voleva assolutamente passare inosservato, camminare fra la gente, essere una persona normale…non essere ciò che è”
concluse con tono triste, ammirando le foglie delle palme ondeggiare nella brezza.
”…sì. Avete perfettamente colto nel segno”
”…già. Come immaginavo…anche lui è vittima dei miei stessi sogni”
mormorò più a se stesso che a Seth.
”Sire…”
Il giovane si trovò in difficoltà…come reagire davanti alla confessione di un sovrano?
”Io…quando ero il principe ereditario…sognavo di scappare ogni notte, e andare a divertirmi nelle feste del popolo, vicino al sacro Nilo”
’Ecco da chi ha preso la sua incoscienza, il principe’
pensò Seth, guardandolo di sbieco. Se avesse saputo che suo figlio non solo era scappato, ma aveva intrecciato una relazione sessuale con uno sconosciuto…
”…erano sogni comprensibili, ma anche…imprudenti, sire”
si arrischiò a dire, deciso a dimostrare la sua contrarietà a certi comportamenti.
”Lo so…visti con gli occhi di oggi, lo sono. Anche se…alcune volte rimpiango di non esser mai scappato, qualche notte”
”Sire, permettetemi di ricordarvi che le strade di notte non sono sicure”
Ci mancava solo che padre e figlio se la svignassero assieme al buio…
”Ah ah ah ah…lo so, lo so. Non c’è bisogno che me lo ricordi tu…io avevo quello che manca a mio figlio. Ovvero un fratello minore un po’ importuno, che non faceva che rimproverarmi per farmi rigare dritto”
”Il Priest Aknadin era solo preoccupato per la vostra incolumità”
”Lo so, lo so…però certe volte era pesante, sai? Per questo sono contento che, alla fine, tu abbia accontentato Atem”
”Sire?”
Quel discorso lo stava iniziando a capire poco…
”Ricevere solo dei no fa male. Il fatto che tu lo abbia accompagnato in quel villaggio, sotto le spoglie di gente comune, lo deve aver reso felice. O sbaglio?”
”No”
”E una persona felice non andrà altrove in cerca della felicità, perché l’ha già”
”Sì”
Gli occhi scuri del Faraone si strinsero:
”Immagino che tu conosca mio figlio meglio di quello che vogliate farci sapere”
Seth fu felice di essere inginocchiato col viso rivolto a terra, perché fu certo di essere sbiancato:
”S-Sire?”
”Mio figlio ti aveva già chiesto di accompagnarlo fuori dal palazzo, vero?”
”Ah…io…”
”Ma tu hai detto di no, e l’hai convinto a rinunciare”
lo interruppe il sovrano, rialzandosi e avvicinandosi a una parete.
”Sire…”
”Immagino sia stata una dura prova per te”
Cosa doveva dire? Negare, o…assecondarlo?
’Forse è meglio che segua il suo ragionamento’
”S-Sì. Non è stato facile convincere il principe ereditario”
”Atem sa che hai sigillato i passaggi segreti col potere del tuo Millenium Item?”
Seth si irrigidì. Ecco come aveva fatto a scoprirlo…dovevano aver compreso tutto da quei sigilli…anche se non avrebbe mai creduto che sarebbero riusciti a risalire a lui tanto facilmente.
”Sì. Non potevo permettere che l’erede uscisse di notte, da solo”
”Immagino che non si sia piegato docilmente”
”Esatto…è come pensate”
Ridacchiando, il sovrano tornò sul trono:
”E alla fine gli hai promesso che se avesse evitato di tentare di trovare nuove vie di uscita, tu avresti trovato il modo di portarlo in città alla prima occasione che si fosse presentata. Di quanto ho sbagliato?”
”Di poco. Non volevo portarlo in città perché avrebbe corso il rischio di essere riconosciuto. In un villaggio lontano sarebbe stato l’ideale”
”Aaahhh…quindi quando ha insistito per avere te come Priest, e non Mahad…era questo il suo vero obbiettivo!”
”Non solamente…anche quello ufficiale, che ha detto a voi e a vostro fratello, era vero”
”È diventato così scaltro sotto i miei occhi? Senza che io me ne accorgessi?”
commentò divertito il Faraone…
”Vostro figlio…desiderava solo vivere come una persona comune per una notte. Io mi sono accertato che non vi fossero pericoli, prima di dare il mio assenso. Vi scongiuro di credere che è sempre stato al sicuro, ho anche assaggiato il suo cibo prima che lo mangiasse”
”Immagino non ne sia stato contento…la ritiene un’usanza barbara anche qui”
”Già…ma è stata una delle condizioni che ho posto”
”E quali altre c’erano?”
Seth ci pensò un attimo:
”Che io provassi il cibo, che dormissimo nella stessa stanza, che mi concedesse di mettere tutti gli incantesimi di protezione che avessi ritenuto necessari, che fossi io a raccontare i motivi del nostro passaggio lì…”
”Ma allora lui che ruolo ha avuto?”
gli domandò il sovrano, leggermente piccato per la scarsa importanza avuta dal figlio.
”Lui doveva guardarsi in giro, essere spensierato, libero come una nube nel cielo…non doveva pensare a nulla, mi sarei incaricato io del suo benessere. Lo avrei difeso da tutto, anche dalle responsabilità, perché doveva…essere libero”
sussurrò alla fine, chiedendosi quanto dei suoi sentimenti avesse lasciato trasparire.
Il Faraone soppesò un po’ le sue parole, poi sospirò:
”Immagino di non poter fare nulla…se vi punissi, commetterei un torto nei confronti di entrambi”
”…sire…”
”Però…Seth?”
”Sì?”
”Lodo la tua fedeltà, per cui ti prego di continuare a vegliare su mio figlio, come hai fatto sin’ora”
”Sarà il più grande degli onori, per me”
”Ma non accontentarlo troppo…cerca anche di tenerlo a freno”
”Come desiderate”
La voce del Faraone si fece più triste:
”È un peccato che non vi siate incontrati prima…forse aveva bisogno di una persona come te, più che di una come Mahad”
”N-Non capisco”
”Vedi…Mahad lo venera, ma proprio per questo, non saprebbe mai porgli un freno. Per lui accontentarlo sarebbe la cosa più naturale e scontata. Ma è una cosa pericolosa…io preferisco che gli sia accanto tu, perché sei in grado di dirgli di no”
”Sire…”
L’altro si alzò:
”No, non dire altro. Che questa conversazione rimanga fra noi…anche con mio figlio tieni una faccia rabbuiata, come se ti avessi rimproverato”
”Come desiderate”
”È meglio che pensi che sei nei guai a causa sua, così starà buono per un po’”
”Sì”
”Congedati pure, ora”
”I miei omaggi, vostra altezza”
Seth si allontanò con calma verso la porta, ma prima che potesse aprirla, la voce del Faraone risuonò nella stanza:
”Seth…hai fatto un ottimo lavoro”
”Vi ringrazio, sire”
e dopo un profondo inchino uscì dalla sala.
………
Seth si sedette sulla balaustra di uno dei balconi affacciati sul cortile interno. Fra le piante aveva intravisto il principe passeggiare con Mahad e Mana, ma non avvertì alcuna fitta di gelosia. Un po’ perché concordava con il principe sulla necessità di dare dei contentini anche all’altro Priest, un po’ per la presenza tempestiva di Mana, che avrebbe impedito qualsiasi approccio meno che lecito.
’Ce la siamo cavata bene, in fondo’
pensò, sorseggiando del succo d’uva.
Alla fine il Faraone era stato lieto dell’andamento della loro missione, e aveva pensato che lui fosse riuscito ad impedire al principe di uscire, prima che riuscisse nel suo intento.
’Peccato sia il contrario’
Ridacchiò al pensiero di cosa sarebbe successo se il sovrano avesse saputo la verità.
’Le difese del palazzo sono davvero deboli’
pensò, mentre si chiedeva come spiegarglielo senza farlo insospettire, né facendo arrabbiare il suo amante. Che l’erede al trono potesse sgattaiolare fuori in quella maniera, beffando Priest e guardie, era uno scandalo. Una fortuna per lui…ma ugualmente una carenza da far rabbrividire.
’Come vorrei poterlo chiudere in una piramide di vetro…al sicuro, intoccabile, meraviglioso alla vista…con un solo accesso, per me’
Stava sognando a occhi aperti, ma era un bel sogno…anche così sarebbero stati felici…
”Posso disturbare i tuoi pensieri, Priest Seth?”
Il Priest sussultò. Si era fatto cogliere alla sprovvista come un principiante!
”Priest Isis, i miei omaggi”
Gli occhi profondi della donna lo scrutarono:
”Posso sedermi accanto a te, ad ammirare il giardino?”
”Ma certo”
rispose lui, con più calma di quanta ne provasse in realtà.
”Ti ringrazio”
Isis si accomodò con grazia, più compostamente di quanto fosse seduto lui. I suoi occhi si persero fra le fronde verdi, alla ricerca delle persone che stavano camminando fra le piante.
”…alla fine il Faraone non ha disposto nulla, per quello che è accaduto in quel villaggio”
commentò alla fine, scostando il velo dal viso.
”Già”
rispose freddamente lui. Se il Faraone non aveva ritenuto necessario né punirli né prendere alcun altro provvedimento, non sarebbe stato lì a farsi fare la predica da una sua pari.
Isis avvertì distintamente la nota fredda nella sua voce:
”Non fraintendermi, io sono dalla vostra parte”
”Hn?”
Che intendeva quella donna? Dalla loro parte? Ma di chi?
”Posso chiedervi delle delucidazioni, Priest Isis? Non comprendo il significato delle vostre parole”
Lei lo studiò con calma:
”Davvero? O non vuoi capirle?”
”…vi prego di parlare con chiarezza”
Si studiarono, occhi blu fissi in occhi blu. Poi il viso di lei si addolcì:
”Mi riferisco al rapporto speciale che esiste fra te e il principe ereditario, Seth”
Lui sperò di non essere sbiancato:
”Di cosa state parlando, Priest Isis?”
Il sorriso di lei si fece furbo:
”Parlo di cosa vi lega, Priest”
”Il legame fra sua altezza il principe e me non differisce molto da quello che c’è fra voi”
disse piattamente lui.
Isis allungò una mano e colse una rosa selvatica da una pianta che c’era arrampicata lungo una colonna:
”Per poter fare certe affermazioni, Seth, si dovrebbe avere una solida base alle spalle…”
”Leggo un’insinuazione nelle vostre parole”
”Non sbagli…ma sei perdonato. In fondo, in una situazione come la vostra, anche io negherei fino allo stremo”
Seth si sedette di nuovo sul bordo, ammirando il giardino:
”Posso dire lo stesso delle vostre parole, Priest Isis. Per fare certe affermazioni bisogna avere le prove”
”Ma io le ho…le ho viste coi miei occhi…grazie al potere che mi è stato concesso dall’Oggetto Millenario che porto al collo, e grazie allo sguardo dei miei servitori”
Si fissarono. Isis sorrideva ancora, mentre Seth la studiava, più serio. Gli aveva detto la verità, o…
”Continuo a non capire di cosa stiate parlando”
Seth decise di proseguire sulla linea dell’indifferenza. Avrebbe protetto il principe ad ogni costo, anche se avesse dovuto negare l’esistenza degli Dei e la regalità del Faraone stesso!
Isis sospirò:
”Vuoi proprio che ti dica che i miei servitori vi hanno visti mentre posavi un bacio sulla fronte del principe, quando eravate intenti a guardare i mercanti passare? O preferisci che ti riveli che so che vi siete presi per mano, nella stessa occasione? I manti non sono sempre degli schermi efficaci, dovresti saperlo”
Il silenzio ingoiò Seth. Cosa poteva dirle?
”Siete stati molto imprudenti, lo sai? Avete dato per scontato che i miei servitori si sarebbero limitati a volare in alto, senza scendere a terra…mi hai deluso, Seth. Pensavo che il tuo addestramento ti avrebbe portato automaticamente a vagliare ogni eventualità di possibile pericolo”
Lui rimase ancora zitto. Che avrebbe potuto dire? Di fronte a lui c’era la prova del suo fallimento…
”Sai, il primo momento sono rimasta incredula a fissarvi. Mai, mai avrei pensato che un Priest del Regno avrebbe avuto il coraggio di intrecciare una riunione omosessuale…con l’erede al trono, addirittura!”
Seth chiuse gli occhi. Per il momento non poteva che subire…erano persi, il loro destino era nelle sue mani.
”Poi mi sono resa conto che, per essere tanto imprudenti, un motivo ci doveva essere. Immagino che non sia facile per voi…incontravi segretamente in mezzo a tante persone”
e con una mano indicò il palazzo, che sapevano entrambi essere pieno di gente.
”Ma lì, in fondo, non è successo quasi nulla. Poco più che un bacio innocuo…poteva ancora essere scambiata per una situazione di totale devozione verso il principe. Solo alla fine sono stata certa della verità…mentre cavalcavate da soli verso quel villaggio”
”Non è successo nulla”
borbottò lui, sentendosi cadere in un pozzo senza fondo…
”Sì che è successo qualcosa. Eravate felici. Vi siete sorrisi. E nei vostri occhi c’era una luce che non è propria dello sguardo di un principe e del suo Priest. Erano gli occhi di due innamorati”
Seth distolse il viso. Non le avrebbe concesso di vedere ancora quello sguardo.
”Poi siete entrati in quella locanda, e ammetto che lì sei stato bravo. Tutte quelle protezioni erano assolutamente perfette, per riuscire a infrangerle avrei dovuto usare troppo potere, e tu te ne saresti accorto. Ma in fondo proprio la quantità e la forza di incanti che avevi posto mi bastavano come conferma. Non volevi che nessuno venisse a conoscenza di quello che stava accadendo in quella stanza”
Gli occhi del Priest di fronte a lei si strinsero:
”Perdonatemi, ma non starete galoppando un po’ troppo con la fantasia? Le protezioni servivano per la riservatezza e la sicurezza del principe”
”Non discuto questo, servivano anche per quello”
”Priest Isis…”
Cosa doveva fare? Arrivare a uno scontro frontale con una Priest più anziana di lui?
’Certo, io ho alle spalle il principe, però…’
”Stai tranquillo, nessuno ne sa nulla. Nemmeno il principe, ne ho parlato solo con te”
”…e perché?”
”Che domande…come ti ho già detto, io sto dalla vostra parte”
e si voltò per fissare il terzetto che riposava all’ombra di un gruppo di palme.
”Parte?”
ripeté lui, deciso a fare il finto tonto.
”Capisco che tu non voglia collaborare, la vostra è una situazione delicata. Immagino che tocchi a me parlare chiaro…”
Chiuse gli occhi, e sospirò:
”A me non importa nulla che voi stiate assieme o meno. Non mi importa se siete maschi o altro. Però…”
e arrossì, guardando di nuovo nel giardino…
”…io capisco i sentimenti di una persona…innamorata”
Seth sussultò. Gli aveva appena confessato di amare qualcuno…e i suoi occhi stavano fissando…
”Mahad?”
sussurrò alla fine.
Isis annuì:
”Vedi ora perché sono dalla vostra parte?”
Sul viso di Seth si disegnò una smorfia:
”Se io allontano il principe da Mahad, al fianco del Priest ci sarà un vuoto da…colmare”
”…esatto”
Si fissarono. Quella poteva essere l’inizio di una fruttuosa collaborazione…

Fine


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