Per ora i pg non sono miei, ma vedrete che riuscirò a prendermeli! Note: come si capirà dal titolo è scritta sulle note dei Pooh di ‘Dammi solo un minuto’..per cui si può dire che è una sorta di songfic!


 

 

Dammi solo un minuto

 

Di Akane 

 

Lo so, so tutto non parlare più.
Ogni parola che dici mi percorre il corpo come una scarica elettrica.
Ho capito, hai ragione tu, forse è meglio così, ma sono io che non voglio crederci, non ero preparato a questo momento ed invece è arrivato.
Eppure avrei dovuto saperlo che prima o poi...
Ma ugualmente ci vuole tempo e fiato a dirti...
Addio.
Come ora me lo stai dicendo tu, nel tuo appartamento dopo che abbiamo appena fatto l'amore.
Non ho più fiato per parlare.
Ma nemmeno tu ce l'hai.
E' calato il silenzio tra queste mura.
Cerco di concentrarmi su qualcosa, qualunque cosa va bene.
Devo recuperare la calma che sto per perdere.
C'è fumo e odore  e caldo.
Già, poco prima di parlarmi ti sei alzato, hai fatto del caffè e tirato fuori dei dolci, i miei preferiti.
Li conosci bene i miei gusti, vero?
Però ognuno pensa a se.
Tu al tuo maledetto ingaggio con quella famosa squadra di basket europea che ti porterà lontano da me, come quella volta;
io invece..., per me è il giorno più normale della mia vita...o almeno cerco di convincermene...
in fin dei conti tornerà tutto come prima  di conoscere questo asso ribelle, tornerò ad essere più svogliato, più menefreghista...mi farò i fatti miei e starò meglio...
ma allora perché sto così male?
Male.
E' questo che provo ora.
Dolore.
Oddio, non ce la faccio.
Vorrei picchiarti, ma non ci riesco.
Non riesco più ad alzare le mani sul tuo bel viso ora pallido, sui tuoi occhi dorati, sulle tue labbra tanto desiderate e baciate, sui tuoi capelli colore del grano, sul tuo corpo che si è concesso a me tutte quelle volte facendomi rinascere; su te, Hitonari, che ora rischi di non essere più mio.
Non guardarmi con quello sguardo di attesa.
Abbasso la testa.
Dammi solo un minuto, ti prego.
Un soffio di fiato, un attimo ancora.
Stare insieme è finita, l'abbiamo capito troppo tardi e ormai dirselo è dura.
Riprendo a fatica il respiro irregolare e alzo nuovamente gli occhi su di te, ancora in piedi appoggiato allo stipite della porta della cucina, a torso nudo come me.
Prima ti sei messo solo i boxer frettolosamente.
Mi guardi a tua volta.
Continui ad attendere una mia reazione.
Allora la mia espressione si indurisce, mi irrigidisco e non posso fare a meno di pensare che hai proprio un bel coraggio.
Come fai a dirmi ora che hai intenzione di accettare l'ingaggio di quella squadra per tentare la strada del professionismo?
Che vuoi partire all'estero, così lontano da me, andartene via.
Eppure rimani con la tua aria indifferente di sempre.
Normalmente ti capisco al volo, anche quando fai così.
Riesco a leggerti dentro, ma ora no, non ce la faccio.
Ho paura di quello che potrei trovare.
Continuo a guardarti, ma non ti vedo.
Rifletto.
Sempre su di te.
In fondo cosa sei?
Un fuoco che presto si spegne, basta che tiri un po' di vento e cambia subito.
Anche in passato è stato così.
Quante volte sono dovuto venire a riprenderti per portarti da me.
E questa volta non ne sono capace.
Sei proprio un gioco senza impegno.
Quando uno riesce ad averti, deve cercare di prendere da te tutto quello che riesce perché sa che puoi stancarti da un momento all'altro.
Ma lasci il segno!
Eccome se lo lasci!
E di nuovo il male e la disperazione si impadroniscono di me, e tu che aspetti ancora qualcosa da me.
Qualcosa che non riesco a darti.
Come posso dirti addio?
Dammi
solo un minuto, un soffio di fiato.
Insomma, un attimo!
Vedrai...noi tranquilli e lontani, ognuno per se e solo allora piangeremo...ma solo domani...
Però è vero, non posso negarlo.
E' stato bello, insieme a te.
Ma ora il mio tempo con te è terminato.
Dio, non ce la faccio.
Stringo in una morsa il mio cuore.
Voglio che venga subito domani.
Sarò lontano da te e potrò piangere.
Ma non adesso, non qui con te.
Chiudo i pugni, distolgo lo sguardo che non ho più intenzione di posare su di te.
Mi infilo i pantaloni continuando a tenere su con immensa fatica questa maschera che sono riuscito a mantenere per tutto il tempo,  ma che ora sta per crollare.
Mi alzo, prendo la camicia e vado verso la porta.
Non ho ancora detto una parola.
Ti do la schiena per non farti vedere che ora tengo gli occhi chiusi.
Ho bisogno di ancora un minuto, un soffio, un attimo prima di varcare quella soglia definitivamente.
Prendo tutto il fiato che riesco.
Devo dirti qualcosa.
Stare insieme è finita, l'abbiamo capita, basta!
Si, però dirselo è comunque dura, ed io non ci arrivo.
Ma aspetta!
E' solo una mia illusione?
E' vero che sta tremando il tuo respiro?
Ma si, è proprio vero...
Non e possibile!
Mi volto lentamente e, mentre ti vedo, lascio andare la camicia dalla mano.
Come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo?
Perché solo ora?
Per tutta la durata di questa tortura in cui sono rimasto impietrito tu hai continuato a guardarmi freddo...o forse è stata solo l'apparenza che mostri con tutti?
Sono io che questa volta non sono riuscito a cogliere il tuo grido di aiuto come tutte le altre volte?
Le tue lacrime non si fermano e tu non fai nulla per farle smettere.
Continui a guardarmi in silenzio.
Ecco, ora ci riesco...
Riesco di nuovo a leggerti dentro come ho sempre fatto!
Ripeti all'infinito:
"Dimmi che è un sogno e ci stiamo svegliando!"
Sento il mio cuore battere ancora, dopo che si era bloccato sentendoti tremare...
Ed ora che so di averlo ritrovato come posso non tornare ad offrirtelo?
Questo cuore, tu lo sai, è sempre stato per te...prendilo e fallo nuovamente tuo!
Non mi rendo nemmeno conto di aver camminato annullando la distanza che mi separava da te.
Ho paura di toccarti, non vorrei che fosse veramente un sogno.
Così mi chino semplicemente sul tuo viso e poso con un soffio le mie labbra sulle tue.
Anche ora sto male, ma male d'amore!

Fine

 

 

 

 


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