Ovviamente i personaggi, tranne Sunny, sono di Re King, io non mi permetterei mai di rubarglieli e poi non c’è neanche Cuthbert l’unico per cui sarei disposta a finire in prigione e solo se lo rinchiudessero insieme a me… Cort-Vanny, buona lettura^^


 


 

 

Come divenni uomo

parte XI

di Mia

 


Quel giorno, oltre per lo straordinario sesso, fu importante anche per la mia crescita di uomo. La sera tornai distrutto, mi spogliai e mi misi la solita vestaglia che portavo per casa, sapevo benissimo che copriva molto poco ma quello era il suo scopo, me l’ero fatta fare di quella misura dal sarto che di solito mi vestiva e avevo imbarazzato addirittura lui. Cort tornò molto dopo di me si spogliò e mi venne a far compagnia a letto e a disturbarmi mentre stavo leggendo un libro di veterinaria. Non sopportando di essere ignorato mi tirò su la vestaglia e cominciò a schiaffeggiarmi piano il sedere, aspettai che gli passasse o che meglio ancora passasse a farmi altro ma quando capii che non aveva intenzione di smettere gli chiesi scocciato:

- Si può sapere che diavolo stai facendo?-

- Sto suonando…-

- Stai suonando?-

- Secondo te questa che cos’è?- Mi schiaffeggiò con un ritmo che mi ricordava qualcosa ma ero troppo irritato per giocare.

- Il rumore di schiaffi sul mio sedere?-

- Sbagliato! Usa un po’ d’immaginazione è ovvio che è l’Inno di Gilead!-

- Sì proprio ovvio…-

- E quest’altra?- Riprese a schiaffeggiarmi con un ritmo diverso, stanco e deluso, alla fine arrabbiato, gli tolsi le mani dal mio sedere e mi coprii.

- Speravo che usassi le mani per qualcosa di meglio…- Gli dissi sbuffando quando mi sentii di nuovo scoprire, evidentemente aveva voglia di giocare e io ero troppo stanco per contraddirlo…

- Va bene… allora dimmi questa!- Al posto delle sue mani sentii la sua lingua entrare e uscire dal mio orifizio. Crollai subito sul libro che stavo leggendo e le mani andarono a stringere i lembi della mia vestaglia…

- Mmmh… non lo so fammela sentire di nuovo…-

- Tempo scaduto, era La carica di battaglia-

- Hai ragione fammela sentire di nuovo…- Miagolai mentre sentivo il suo fiato caldo sulla mia apertura bagnata, mi ero già eccitato e spostai le mani dalla vestaglia alla mia erezione che chiedeva particolari attenzioni. Di solito era Cort a toccarmi ma quel giorno tutto era cambiato.

- Nay ora ho in mente di farti sentire altro…-

- Cos… oh sì…- Non feci in tempo a chiederglielo che mi penetrò da dietro… era la prima volta che mi prendeva senza prepararmi e fu incredibilmente bello anche se doloroso.

- E ora come va?- Cort studiò le reazioni del mio corpo era curioso di sapere quello che provavo ma non fui in grado di dirglielo, le sensazioni sia brutte che belle erano centuplicate.

- Magnificamente…-

- Ti fa male?-

- E’ proprio questo a renderlo magnifico altrimenti sarebbe solo fantastico…- Ormai avevo imparato ad accettare il dolore, il mio corpo si era abituato ad esso. Il dolore era diventato tutt’uno col piacere, era diventato parte del fare l’amore con lui quindi lo amavo come tutto il resto…  

- Allora spero che il tuo corpo non si abitui mai del tutto al mio, mi dispiacerebbe non sentirti più dire quanto sia magnifico fare l’amore con me…-

- Non succederà mai, sei piuttosto ingombrante per riuscire ad abituarsi della tua presenza… ora perché non ti dai una mossa a trasformare questo dolore in puro piacere?- Mi mossi sotto di lui per far arrivare la sua erezione a toccare i punti più sensibili del mio interno ma era un paliativo piuttosto inutile alle sue spinte.

- Lasciami stare fermo un altro po’ mi piace sentirti così stretto intorno a me…- Mi fermò i fianchi con le mani e intanto ne approfittò per accarezzarmeli.

- Va bene ma spero che la disponibilità dopo venga premiata-.

- Contaci, non avrai di che lamentarti…-

- Ti piace?- Lo sentivo ansimare contro il mio collo e sforzarsi di trattenersi dal non affondare nel mio corpo…

- Non immagini quanto…-

- Ti piace più il mio corpo o quello di una donna?- Era da quando stavamo insieme che volevo domandarglielo e in quel momento privo di qualsiasi freno inibitore lo feci. Le mani sul mio petto piatto mi incuriosirono ancora di più...

- Vorrei poter rispondere che il tuo corpo mi piacerebbe di più se avesse un buco in più ma è già incredibilmente perfetto così com’è… amo tutto di te anche quello che non avrei mai immaginato di poter amare… Ora però non farti strane idee: un conto amare il tuo uccello un altro conto è desiderarlo-. Smise di accarezzarmi proprio quando avevo cominciato a mugolare di piacere.

- Pensi davvero che mi importi cambiare i nostri ruoli?- Mi mossi contro di lui per sentire meglio la sua presenza, mi crogiolai nella sua carne che mi stava possedendo. Non credo che in quel momento ci fosse qualcun altro al mondo a cui piacesse così tanto fare il passivo... stavo bruciando e non c’era altro che desideravo che lui dentro di me.

- Era solo per mettere in chiaro le cose, anche se ti ho fatto un bocchino non vuol dire che ti permetterò di fare l’attivo in futuro-.

- Perché invece di dire tutte queste cazzate non ti godi il momento in silenzio? Ti ho mai chiesto qualcosa del genere?- Mi fece infuriare il fatto che non riuscisse a capire quanto era grande il bisogno che avevo di lui, mi sentii sminuito e allora mi innervosii.

- Non innervosirti principessa-. Ero irritato a tal punto che mi stavo spostando dal suo corpo facendomi anche parecchio male. Cort mi tenne fermo per i fianchi e si sistemò di nuovo, la sua mancanza di tatto mi fece alterare…

- Io ti succhio l’uccello in continuazione e non mi pare che mi faccio venire tutti questi problemi, io voglio te il resto è secondario-.

- Anche il fatto di rimanere vergine per sempre?-

- Non credevo di esserlo ancora…- Soprattutto non con lui che mi era entrato di forza nuovamente…

- Sai cosa intendo…-

- Non ho nessun stimolo sessuale nel voler essere l’attivo-. Da quando lo conoscevo non desideravo altro che lui dentro di me e mi pareva di averglielo dimostrato più volte... Io ero fatto per contenere il suo corpo...

- Ma un giorno potrebbe venirti…- Sapevo che non sarebbe mai successo ma Cort non si sarebbe mai fidato delle mie sole parole.

- Non prevedo il futuro ma forse hai ragione-.

- E allora cosa farai?-

- Ma perché diavolo ci dovrei pensare ora?- Provai di nuovo a liberarmi di lui, ormai tutto il desiderio era sparito ma le sue mani mi tennero ancora fermo…

- Perché se solo ti sfiora il pensiero di tradirmi ti uccido e non importa se mi tradisci per scopare o per farti scopare per me è lo stesso-. Mi girò la testa con forza e mi baciò fino a farmi riattizzare il fuoco del desiderio, conosceva ogni mia debolezza.

- Tu puoi essere certo che non avrai più voglia di una donna?-

- Che domanda! Ne ho voglia anche adesso-.

- Che bastardo! Mi sei dentro e pensi ad una donna?!!- Mi contorsi facendomi male da solo ma alla fine riuscii a girarmi e a schiaffeggiarlo…

- Vanny quando ne vedo una certo il mio uccello si attiva all’istante ma non sceglierei mai nessuno che non sia tu. Tu mi soddisfi più di qualunque donna ma è ovvio che ci penso ancora infondo il tuo corpo è un bel po’ diverso da quello a cui sono abituato... Ho paura che tu mi tradisca per capire cosa si prova a fare l’attivo...- Passò le mani sul mio corpo come a sottolineare la differenza evidente tra me e una donna ma la sua carezza fu così maliziosa che brividi di piacere mi riaccesero ogni parte sensibile che si era spenta…

- Hai finito? Se mai succederà troveremo una soluzione insieme capito?- Tornai a baciare la sua cicatrice, un segno di pace e una promessa di passione…

- E quale?-

- Tu soddisfami il più possibile così magari non dovremmo mai scoprirlo…- Mi spinsi e mi mossi contro di lui e stavolta non fui fermato, mi girai a vedere il suo volto e lo trovai in uno stato di beatitudine assoluto, quasi grugnì dal piacere.

- Ti sei allargato abbastanza principessa…-

- Se aspetti ancora un po’ ti risucchio dentro dalla testa ai piedi…-

- Sei pronto?- Mi baciò i capelli e si alzò sui gomiti come se stesse davvero aspettando una risposta che dopotutto gli diedi…

- Sempre… tutto tuo-. Mi rilassai pronto a riceverlo in tutta la sua intera bellezza ed enormità ed aspettai il suo primo affondo.

- Tutto mio…- Le sue spinte divennero così feroci che ad ognuna sentivo le molle storte del letto conficcarsi nel mio corpo e io non appagato della sua focosità andavo incontro a lui penetrandomi il più a fondo possibile. Fu del sesso violento e del tutto istintivo la mia prima esperienza in quel senso. Fino a quel momento Cort era stato sempre molto attento a non farmi male e un po’ si era sempre trattenuto ma quella sera si fece guidare solo dal brutale istinto e io non feci da meno. Conobbi per la prima volta cosa volesse dire fare veramente sesso con Cort. Raggiungemmo l’orgasmo violentemente insieme e appena Cort venne mi liberò e mi coprì con il lenzuolo. Rimasi un po’ deluso del suo atteggiamento in genere amava riposare per un po’ nel mio corpo e anch’io volevo che lo facesse. Stavo quasi per chiedere spiegazioni quando Cort parlò per primo…

- Vi siete goduti lo spettacolo, ora ditemi che volete-. Mi girai nudo tra le lenzuola completamente sconvolto sia dall’orgasmo sia dalle parole di Cort. Non volevo credere che qualcuno ci avesse visto fare l’amore in quel modo ma i miei occhi non mentivano quelli che ci stavano guardando ad occhi spalancati erano proprio Steven e All.

- Io voglio Vanny…- Cort e All si avvicinarono minacciosamente a Steven. Mi coprii di più ma questo non risparmiò a Steven una gomitata allo stomaco dal suo compagno, Cort si limitò a ringhiare contro di lui e il suo sguardo bastò per fargli allontanare gli occhi da me. Arrossii fino alla punta dei piedi mai mi ero vergognato così tanto in vita mia… Maledii una volta di più il fatto che la camera di Cort non avesse una chiave nè tanto meno una porta.

- Sapevi che ci stavano guardando?- Guardai Cort con astio sapendo quanto lo eccitasse farsi guardare mentre facevamo l’amore.

- …sono venuti poco prima che finissimo è solo per questo che non ti ho detto nulla, e poi non immaginavo che Steven stesse pensando di prendere il mio posto altrimenti mi sarei fermato per ucciderlo-.

- Non stavo sognando affatto di prendere il tuo posto!-

- Sta' zitto! Perché siete qui?-

- Ci manda il Re-. Cort si fece scuro in volto, aveva capito prima di me cosa sarebbe successo.

- Che cosa vuole?-

- Vuole che Vanny faccia il suo dovere, gli è stata affidata la sua prima missione…- Fui talmente sconvolto che mi scaraventai nudo contro Steven strattonandogli la camicia.

- Cazzo dici? Mi ha nominato da poco veterinario di corte!- Non mi accorsi nemmeno di essere nudo davanti a tutti mi interessava solo il sicuro malinteso che c’era stato.

- Prima di tutto sei un pistolero… vestiti prima che debba uccidere Steven-. All mi staccò da uno Steven imbarazzatissimo. Mi misi la vestaglia di Cort che sicuramente copriva più della mia mentre Cort si rivestì completamente.

- Non sono in grado di affrontare una missione, qui dentro lo sappiamo tutti…- Guardai in particolare Cort che era stato il mio Maestro…

- Non guardarmi così principessa, sei stato tu a voler diventare pistolero, io te l’ho sempre detto che sei una schiappa!- Tutti risero tranne me e li odiai per questo. Il problema era grave.

- Mi ci hai fatto diventare tu-. In quel momento la faccia di Cort si trasformò da sorridente a fredda e astiosa e smise di parlare. Sapevo di averlo ferito appena avevo aperto bocca. A volte però è inevitabile ferire chi si ama, specialmente quando si ha paura…

- Prima di spaventarti perché non chiedi cosa devi fare?-

- Qual è la missione?- Chiesi ad All più speranzoso che curioso, nel frattempo mi avvicinai a Cort e mi misi seduto sulle sue gambe. Cort non sembrò neanche accorgersi della mia presenza, cercai la sua mano e la presi nella mia per poi baciarla, la sfiorai con le labbra, volevo che mi accarezzasse. Cort si dimostrò distaccato ma poi mise la mano dentro la mia vestaglia e prese ad accarezzarmi lo stomaco mentre con la guancia ruvida di barba mi grattava il collo.

- Non di certo strusciarti su Cort…- Non me ne ero accorto ma effettivamente il mio corpo stava cercando il suo…

- Me la dici o vuoi assistere di nuovo ad una nostra scopata?- Sapevo che per All era stato un vero calvario assistere al nostro spettacolo a differenza di Steven…

- Non c’è bisogno che mi minacci, la missione è semplice devi proteggere una consegna-.

- Io non so proteggere neanche me stesso…-

- Mezza cartuccia non sarai solo, ci saranno pistoleri esperti e ci sarò io che penserò a te-. All cercò di fare il duro ma appena mi guardò si addolcì vedendo tutto il mio spavento ma credo che lo intenerì anche il fatto che Cort cercava di tranquillizzarmi tenendomi abbracciato come se fossi un cucciolo abbandonato.

- Verrai anche tu?-

- Aye sono stato chiamato anch’io…-

- Anche tu Steven?-

- Nay, stavolta passo, mio padre ha altro in mente per me…- Non chiesi altro, mi bastò guardare il volto scuro di All per capire che si trattava del fidanzamento di Steven.

Quando se ne andarono mi girai nell’abbraccio di Cort e così rimanemmo per tutta la notte. Non facemmo altro che baciarci e accarezzarci, ciò che mi serviva in quel momento non era la passione violenta di poco prima ma sentirmi protetto e sicuro dal mio uomo e Cort mi trasmise tutto ciò. Sapeva sempre quello che mi serviva e quella notte, in cui ci addormentammo seduti sulla sedia più scomoda che un uomo abbia mai visto, mi diede la conferma che lui era l’unico per me. Mi addormentai tra le sue braccia e tra le sue carezze mentre mi stringevo al suo collo riempiendolo di piccoli baci. Fui svegliato dalle sue labbra all’alba, mi sfiorò le mie con le sue poi si fece più sfacciato con la lingua leccandomele e infine mi penetrò la bocca con essa; quando fui senza fiato mi svegliai di soprassalto ma non per questo mi staccai da lui continuai il bacio vivendo del respiro di Cort.

- Potrei abituarmi ad un simile risveglio…- Sottolineò il concetto mordendomi il labbro quasi tentato di ricominciare da capo e magari far degenerare la cosa. Le sue mani rimasero sui miei fianchi senza dar cenno di volersi spostare ma il suo sguardo era carico di desiderio e credo che lo fosse anche il mio quando gli risposi…

- Io potrei abituarmi anche ad altro…- Gli sussurrai pianissimo all’orecchio ma anch’io non feci altro che soffiargli contro. Non mi strusciai nemmeno sull’erezione mattutina che sempre accompagnava il risveglio di Cort.

- E’ l’alba, devi prepararti…- Era una realtà troppo dura da accettare così rinascosi il volto nel suo collo stringendomi di più a lui.

- E’ tardi principessa e francamente saperti nudo sotto questa vestaglia non aiuta affatto i miei buoni propositi di non farti nulla…- Sospirai pesantemente mentre mi alzavo contro il mio volere e per poco non incespicai nella sua vestaglia extra-large… Cort mi prese al volo e nella presa non potemmo trattenerci nel baciarci ancora e stavolta mi strusciai contro il suo corpo, era troppo il desiderio di lui…

- Cort abbiamo tempo…-

- Torna sano e salvo e ne avrai quanto ne vuoi…- Mi levò lui la vestaglia facendomi rimanere nudo poi andò a prendere i vestiti e rimase lì a guardarmi mentre mi vestivo lentamente per lui. Avevo fatto uno spogliarello al contrario e Cort era così eccitato che dovette sbottonarsi i pantaloni; non mi feci sfuggire l’occasione lo andai ad accarezzare fino a farlo venire poi mi leccai la mano per godermi appieno il suo sapore. Cort venne in silenzio non aprendo mai gli occhi, sapevo cosa si immaginava ogni volta che gli facevo una sega, sognava di scoparmi…

- Potremmo metterci più di un giorno, volevo lasciarti un ricordo…-

- Ragazzino…- Mi strinse forte a palmo aperto il sedere spingendomi verso di lui e mi baciò profondamente per catturare l’essenza stessa del suo seme come se volesse portare con sé l’attimo del suo orgasmo per sempre. In quel momento fummo molto vicini dal mandare al diavolo la missione e spogliarci di nuovo per riprendere la conoscenza dei nostri corpi. A riportarci alla realtà fu ovviamente Cort, se fosse stato per me ci saremmo già trovati sul letto con lui sopra e dentro di me…

- Allontanati prima che ti spogli del tutto…- Mi aveva già slacciato i pantaloni con una mano che curiosava dentro e sbottonato la camicia con l’altra che mi accarezzava la pelle nuda. Si ricompose lentamente troppo vicino alla perdita del controllo per mostrarsi l’uomo impeccabile di sempre… io invece ero gelatina nelle sue mani.

- Dovrei… ma non credo che lo farò…- Mi strinsi ancora più a lui e la sua mano nei miei pantaloni riprese a farmi impazzire mentre io gli mordevo il collo ogni volta che affondava in me… se lui immaginava il mio sedere quando gli facevo una sega, quando lui mi penetrava con le sue dita non potevo fare a meno di immaginare il suo uccello. Affondò in me un’ultima volta e poi si tirò fuori con un schiocco, segno di quanto potessi essere umido per lui. Mi staccò da lui quando ancora lo trattenevo con una gamba per sentire addosso la sua erezione.

- Allora mi allontano io…- Sembrò di nuovo l’uomo perfettamente sotto controllo che tutti conoscevano, stonavano solo le due dita che si stava succhiando.

- Bastardo!- Lo guardai con astio con ancora i pantaloni aperti e la camicia sbottonata che chiedevano solo di essere riconquistati.

- Mai detto il contrario principessa-. Rise sarcasticamente ma non toglieva mai lo sguardo dal mio corpo, con gli occhi mi stava divorando…

- Cort…-

- Se vuoi posso rivestirti io…- Cominciò ad allacciarmi i pantaloni con una lentezza esasperante che mi fece mordere le guance, mi allontanai bruscamente da lui prima di decidere di violentarlo…

- Faccio da solo grazie-. La sua risata carica di desiderio mi fece scuotere l’intero corpo di brividi, non ricordavo un’altra volta che lo desideravo così tanto senza poterlo avere, neanche quando ero ancora un ragazzino e lo sognavo nel mio letto da solo…

- Questa me la paghi Cort!-

- Non vedo l’ora ragazzino…- Mi guardò da testa a piedi come un predatore facendomi rabbrividire ancora di più ma chiudemmo lì il capitolo. Quando mi chinai per recuperare le pistole di mio padre che avevo messo sotto al letto, Cort mi abbracciò da dietro e appena sentii il suo corpo premuto al mio mi alzai… per un momento in realtà mi era passata per la testa la malsana idea di rimanere inchinato per poter sentire meglio il suo corpo eccitato premuto al mio. Lo abbracciai fino a farmi male alle spalle, lo strinsi almeno quanto lui strinse me e se all’inizio ciò che mi interessava era la sua erezione sul mio sedere alla fine ciò che contava era Cort in tutta la sua interezza…

- Niente stronzate Vanny…- Mi rilassai contro le sue spalle permettendo al suo alito di farmi il solletico e alle sue labbra di baciarmi una guancia. Fu strano sentire la sua erezione rilassarsi nonostante fosse così premuta contro il mio corpo e fu ancora più strano che trovai quell’abbraccio così piacevole.

- Niente stronzate Cort, promesso-. Gli baciai la mano con cui mi stringeva a sé liberandomi dal suo abbraccio, era tardi e lo sapevamo entrambi. Cort mi accompagnò all’ora dell’appuntamento rischiando l’immagine del brutto e cattivo orco che tanto amava dare di sé quando era in pubblico; ovviamente camminammo distanziati almeno un metro e mezzo tra noi e senza parlare ma a me poco importava, ciò che era importante era la sua presenza al mio fianco. Quando arrivammo al luogo dell’appuntamento trovammo solo Steven e All, facemmo un gesto di saluto che venne prontamente ricambiato ma non ci avvicinammo, dai loro sguardi si capiva che anche loro avrebbero voluto stare in qualsiasi altro posto che lì e che soprattutto volevano stare soli. I pistoleri anziani ci fecero aspettare aumentando il nostro nervosismo, facendo finta di niente allungai la mano verso quella di Cort e visto che da lui non arrivarono cenni di protesta la catturai tra le mie. Quando arrivarono gli anziani, che poi tanto anziani non erano visto che erano sicuramente più giovani di Cort, io iniziai a tremare, avrei preferito fare il servo per tutta la vita piuttosto che partire per quella missione; Cort mi strinse forte le mani un’unica volta e poi se ne andò a salutare i nuovi arrivati. Questi non gli chiesero il motivo della sua presenza, forse lo temevano così tanto da non rischiare di fargli domande inopportune, capii che molto probabilmente erano stati suoi allievi; mentre Cort era da loro io mi persi nel panico più totale, non ero in grado di camminare e andare a sistemare il mio cavallo per la partenza, ero fermo, immobile in mezzo a tutti che non facevano che muoversi e parlare. Appena Cort si girò dalla mia parte si accorse subito del mio stato e liquidò in un istante i suoi ex allievi per correre da me. Mi bastò guardarlo negli occhi per ritrovare un minimo di razionalità e quando mi sfiorò il braccio con il suo la terra cominciò a girare per il verso giusto. Senza parlare Cort mi aiutò a sistemare il cavallo; mai smettevamo di guardarci negli occhi, tenevamo un collegamento mentale attraverso gli occhi e quello era ciò che mi impediva di urlare. Provai a fare a meno di lui e tutto sembrò più assurdo di quanto la mia mente potesse sopportare, provai a fissare All e la cosa divenne un po’ più reale ma niente a che fare di quando guardavo Cort, così tornai a fissare lui. Il suo sguardo era inespressivo ma io potevo leggerci tutta la preoccupazione che provava per me. Entrambi sapevamo che quel giorno sarebbe potuto essere l’ultimo, le missioni dei pistoleri non erano mai semplici contrariamente quanto aveva detto All e la mia preparazione di pistolero lasciava a desiderare. Ci guardammo un’ultima volta e Cort scosse la testa probabilmente pensando che era tutta colpa sua per essersi fatto battere con troppa facilità, mi avvicinai a lui e gli parlai all’orecchio accarezzandolo con il fiato caldo…

- Tu pensi troppo, spero che al mio ritorno agirai di più…-

- Tu pensa a tornare poi ci penserò io a punire a dovere la tua insolenza-. Mi morsi il labbro inferiore poi mi staccai da lui prima di mandare tutto al diavolo... era tutta la mattina che non volevo fare altro che fare l'amore con lui. Imprecando  montai sul cavallo, non mi sfuggii lo sguardo di fuoco e desiderio di Cort sul mio fondoschiena, mi girai a guardarlo divertito e lo trovai ancora con lo sguardo basso…

- Non ti preoccupare riporterò indietro il mio culo sano e salvo, lo riavrai presto-.

- Io rivoglio tutto di te quindi niente stronzate Vanny-. Mi guardò serio come non mai e non resistetti a non baciarlo, mi abbassai e lo costrinsi ad unire le mie labbra con le sue e una volta catturato non sprecai l’occasione di baciarlo a bocca

aperta, infondo poteva anche essere l’ultimo della nostra vita.

- Tornerò sempre da te, Cort-. Fu l’ultima cosa che gli dissi poi partii in coda ad All. Non mi girai a guardarlo, avevo già le lacrime che mi pungevano gli occhi, se lo avessi visto allontanarsi avrei pianto come una bambina. Avrei cavalcato in silenzio e spaventato per tutto il tempo se non ci fosse stato All che mi spronò a parlare fin da subito. All’inizio gli rispondevo a monosillabi per la tensione ma poi mi sciolsi fino a fare interi discorsi. Non era importante l’argomento, si parlava un po’ di tutto bastava non pensare altrimenti avrei cominciato ad urlare senza smettere più. Parlando mi accorsi di non essere il solo ad avere una paura fottuta, All era quasi più teso di me, dopotutto lui aveva partecipato ad altre missioni e ad ognuna era sempre successo qualche imprevisto difatti ne portava le conseguenze: aveva una piccola cicatrice sul sopracciglio destro, una sotto il mento e Steven mi aveva detto che anche sotto i vestiti era stato sfregiato in più posti… io non volevo fare la sua fine, volevo compiere la mia prima e speravo unica missione e tornare sano e salvo da Cort. Quindi parlare servì ad entrambi e visto che il viaggio fu lungo potemmo parlare di tutto ma soprattutto di Cort…

- Non credevo che ci saresti riuscito sai?- Mi si affiancò e subito lo guardai negli occhi per stabilire un contatto visivo che mi tranquillizzasse e un po’ funzionò ma ero ancora così teso da non capire di cosa stesse parlando…

- A fare cosa?-

- Ad insegnare a Cort come si ama…-

- E l’hai scoperto solo adesso che ci hai visto scopare? E’ un mese che stiamo insieme sai?-

- Pensavo che fosse solo sesso per lui… dopo che ho visto la sua reazione ho capito, Cort ti ama veramente. Stamattina si è mostrato pubblicamente con te, mi ha stupito... quel bastardo si è innamorato e neanche poco si è totalmente rincoglionito appresso a te-. La tensione un po’ sparì e riuscii a fare un timido sorriso che se non fossi stato in quella situazione sarebbe stato un ghigno di vittoria.

- E io mi sono rincoglionito appresso a lui…-

- Tu sei sempre stato rincoglionito per lui amico mio…- Stavolta sorrisi veramente ricordando tutto quello che avevo passato per conquistarlo. Ogni volta che lo facevo mi sentivo sempre un po’ fiero di me.

- L’ho baciato davanti a tutti sarà incazzatissimo…-

- A me non pareva tanto dispiaciuto quando ha ficcato la sua lingua nella tua bocca… non pensavo che l’avrebbe mai fatto davanti a dei pistoleri anziani è come ammettere pubblicamente il vostro rapporto!-

- Non pensavo a questo quando l’ho fatto… avevo voglia di farlo e l’ho fatto…- Pensare però che tutti avrebbero saputo che io ero il compagno fisso di Cort mi riscaldò un po’ facendomi smettere di tremare. Ancora non sapevo che entrambi i pistoleri anziani sarebbero morti da lì a pochi istanti e che quindi nessuno avrebbe mai saputo del nostro bacio proibito… 

- Non mi dire che mi stai diventando l’attivo della coppia!- Eravamo arrivati e il tempo era passato come mai avevo sperato. I pistoleri scesero a consegnare la missiva e noi due rimanemmo in sella ai nostri cavalli.

- Con Cort non accadrà mai gli piace troppo scoparmi…- Volevo dire che anche a me piaceva troppo essere scopato da lui per rinunciarci ma un dolore lancinante alla spalla mi impedì di continuare a parlare, mi guardai e vidi la spalla traforata da parte a parte da una freccia da cui colava un liquido che non era certamente il mio sangue. Ebbi prima un mancamento e poi imprecai, una freccia avvelenata. Sentii sparare da tutte le parti: i pistoleri anziani, All che cercava di proteggermi mentre io rimanevo immobile, un facile bersaglio per chi ci aveva tratto nell'imboscata. Vidi un uomo indirizzare una freccia proprio nella mia testa ma nonostante questo non feci nulla per impedirlo, rimasi immobile, al posto mio si mosse uno dei pistoleri anziani mi fece da scudo e sparò. Purtroppo prima che la pallottola arrivò al bersaglio la freccia era stata già lanciata, il pistolero crollò a terra con una freccia che gli sbucava dal petto, morì sul posto. L'ultimo pistolero anziano ci ordinò di andar via e mentre lo faceva anche lui fece la stessa fine del suo amico. All prese subito le redini del mio cavallo e ci fece allontanare da quello che era diventato inaspettatamente un campo di battaglia. Quando vide che non ero più in grado di cavalcare ci nascose dentro un bosco e lì mi fece scendere lentamente. Mi sdraiai sulla terra umida e già ansimavo per la febbre alta, All fece l'unica cosa possibile mi tolse la maglietta e cominciò a succhiare via il veleno dalla spalla. Non migliorò il mio stato, peggiorai in pochi minuti sentivo freddo e caldo nello stesso momento e vomitai un liquido biancastro. All si accorse di doversi muovere e anche in fretta, mi mise sul suo cavallo e poi montò dietro di me...

- Dobbiamo tornare a Gilead il più presto possibile Vanny-. Legò al volo il mio cavallo al suo e partimmo al galoppo uscendo allo scoperto. Mi strinsi a lui, nelle condizioni in cui stavo non ricordavo che odiasse essere toccato, in quel momento avevo bisogno di un contatto fisico, avevo paura.

- Non voglio morire qui All, ti prego…- Il sangue usciva a fiotti e il veleno mi paralizzava la spalla ma l’unica mia preoccupazione era non rivedere più Cort.

- Sta’ zitto scemo tu non morirai!- Prontamente All mi tamponò la ferita con una manica della sua camicia e il sollievo fu immediato anche se non essenziale, sentivo scorrere via la mia vita ogni secondo che passava…

- Ti prego portami da Cort…-

- Certo che ti porto da lui ma tu non provare a morire, anzi non provare neanche a chiudere gli occhi… continua a parlarmi Vanny…- E gli parlai per tutto il tempo, gli raccontai quello che ho raccontato finora, gli raccontai anche i particolari più spinti perché erano proprio quelli che mi facevano ricordare il mio Cort, All non mi interrompeva mai per paura che svenissi proprio in quel momento. Finii di raccontare alle porte di Gilead e là feci lo sforzo di guardare in faccia All per dirgli l’ultima cosa, la più importante:

- Capisci perché devo tornare? Gliel’ho promesso…- Stavo per svenire, mi aggrappai all’immagine di Cort per rimanere lucido ma sapevo che neanche lui stavolta mi avrebbe salvato.

- Siamo arrivati Vanny non mollare Cort è vicino, molto vicino…-

- Capisci io lo amo…- Mi sarebbe bastato morire fra le sue braccia per essere felice e vedere il suo volto per un’ultima volta.

- Lo capisco Vanny…-

- Non voglio morire…- In realtà una volta tra le sue braccia avrei voluto continuare la nostra vita di sempre, lo avrei voluto baciare, accarezzare, amare, non dirgli addio per sempre. Era da troppo poco tempo che stavamo insieme per doverci lasciare così presto…

- PISTOLERO FERITO! PISTOLERO FERITO! CHIAMATE UN MEDICO!- Quando Cort sentì le urla, smise di fare lezione, lasciò cadere il suo bastone che mai abbandonava, e corse su per la via del castello, sapeva già chi avrebbe visto in braccio ad All sanguinante e delirante e quando mi vide in pessime condizioni rimase pietrificato per un attimo poi la sua reazione fu ovvia. Mi strappò dalle braccia di All con violenza guardandolo con un odio che avrebbe incenerito chiunque altro…

- Dovevi proteggerlo bastardo! Mi avevi promesso che l’avresti protetto!- Gli mollò una spinta che lo fece franare a terra. All non tentò neanche di rispondergli sapeva che gli sarebbe potuta andare molto peggio con un Cort del tutto privo di controllo e così infuriato, rimase a terra in attesa che si calmasse… Quando fui in braccio a Cort lo riconobbi subito, mi strinsi a lui e gli sorrisi...

- Visto? Sono tornato…-

- Sta’ zitto ragazzino…- Non sentii altro, persi conoscenza. Il resto viene da quello che mi raccontò in seguito Steven. Cort mi portò in camera mia, mi spogliò e mi mise nel mio vecchio letto mentre aspettava il medico di corte. Nell’attesa non aveva mai smesso di accarezzarmi i capelli e sfiorami la pelle con le labbra e quando non lo faceva era impegnato a fulminare con gli occhi All, anche dopo aver ascoltato com’era andata lo riteneva l’unico responsabile del mio stato. Cort è fatto così se gli dai la parola quella parola deve essere l’ultima cosa che pronunci nella tua vita altrimenti sei senza onore e un pistolero senza onore è praticamente nulla… Era arrivato anche Steven e visto che non si poteva fare niente per me si preoccupò di tirare su di morale All che sembrava veramente annientato dallo sguardo omicida di Cort, fortuna che non sono morto altrimenti non avrei raggiunto l’altura da solo… Il dottore venne con tutta la calma possibile e Cort già incazzato di suo sfogò un po’ della tensione su di lui e sul suo assistente. Dopo varie imprecazioni li lasciò andare e il dottore spaventato mi visitò subito sotto pressione da tre uomini abbastanza agitati e poco raccomandabili. Scansò il lenzuolo fino alla mia anca per vedere gli effetti del veleno. Sul viso di Cort si poteva leggere la gelosia ma il dottore pareva davvero interessato solo alla mia salute, chiese di voltare il mio corpo e subito Cort si offrì per primo e grazie alla sua forza servì solo il suo intervento, non credo che volesse farmi toccare da qualcun altro. Il medico mi fece ingoiare l’antidoto e poi con sguardo serio si rivolse a tutti:

- Bisogna pulire la ferita e tutta la spalla chi ci pensa?- Guardò i presenti ma nessuno si mosse, allora si fece avanti l’assistente e da come mi ha raccontato Steven pare che mi guardasse con desiderio appena arrivato, in fondo io avevo una certa fama a Gilead. Non arrivò a poggiarmi un solo dito sulla mia pelle che Cort gli stritolò la mano nella sua…

- Provaci moccioso e non potrai più neanche pulirti il culo con questa mano… Lo faccio io-. Steven mi rivelò che proprio per questo non si era offerto di detergermi, temeva la reazione di Cort che sembrava davvero cadere a pezzi da un momento all’altro. Probabilmente ruppe un dito al “moccioso” ma fu il più delicato possibile a ripulirmi del sangue secco la ferita e intorno ad essa. Il freddo a contatto della pelle mi svegliò facendomi cadere in pieno delirio, ansimavo parole senza senso fin quando la mia voce divenne più chiara e fu chiaro quello che dicevo e quello che volevo, Cort.

- Cort ho caldo…-

- Calmati principessa…- Conoscendomi Cort già sapeva a che cosa stavo alludendo e cercava di zittirmi continuando a farmi impacchi freddi anche sulla fronte.

- Cort vado a fuoco…- Mi levai il lenzuolo mostrandomi nudo a tutto il mio pubblico, tre di loro erano abituati a vedermi così, uno faceva il dottore di mestiere e l’altro era l’assistente…

- Ora passa tutto…-  Cort mi ricoprì prima di dover spezzare il collo al giovane assistente che continuava a fissarmi a bocca spalancata come se non avesse mai visto un uomo nudo in vita sua.

- Cort brucio…- Scalciai di nuovo le coperte mandandole stavolta direttamente a terra.

- Starai meglio…- Cort mi lasciò nudo troppo impegnato a ripulirmi per pensare alla sua gelosia, sapeva che il veleno stava facendo strada nel mio corpo e nel mio sangue, se continuavo ad avere addosso il sangue avvelenato l’antidoto avrebbe faticato a guarirmi. La sua preoccupazione per la mia vita non gli fece notare che avevo allargato le gambe e che ero in attesa di lui, la febbre mi aveva fatto venire anche un’erezione…

- Cort fai l’amore con me…- In quel momento capì cosa stava succedendo alzò subito lo sguardo dalla mia spalla e la prima cosa che vide fu la mano estranea dell’assistente che mi stava accarezzando. All e Steven non videro nulla perché come Cort erano concentrati sulla mia spalla ma quando videro muoversi Cort videro la mano dell’assistente sul mio sedere che veniva frantumata con un semplice schiocco dal pollice di Cort. Il “moccioso” prese ad urlare e io con lui perché non avevo più nessun contatto fisico che credevo fosse di Cort. Cort mentre aveva messo al muro il “moccioso” ordinò a Steven e All di coprirmi mentre lui si prendeva cura della sua nuova preda…

- Ora tu sei morto…- Nessuno tranne Cort e quel ragazzo sa dove mi ha toccato veramente ma dalla sua reazione posso immaginare che non è un posto tanto lontano dal posto che faccio toccare solo a lui…

- La prego Signore…-

- Tu sai chi sono io?-

- Sì è il Maestro delle Materie Pratiche, Cort-.

- Non sono solo quello, sono un assassino, un torturatore, quello cattivo quando c’è uno buono e sai una cosa? Tu mi hai fatto veramente incazzare-. Se quel ragazzo non morì quella notte lo deve solo all’intervento di Steven, All e il dottore che insieme si misero in mezzo tra lui e Cort. Steven mi fece vedere i lividi che aveva riportato per il salvataggio, ovviamente se i colpi non erano giunti al ragazzo era solo perché avevano usato i loro corpi come scudi. Il ragazzo riuscì a scappare e per un momento Cort accennò ad un tentativo di inseguimento ma poi si ricordò di me steso sul letto in pericolo di vita e tornò al mio capezzale, coprendomi meglio e baciandomi appena le labbra.

- Vi ucciderò tutti quanti quando questa storia sarà finita-. Si stese al mio fianco e prese ad accarezzarmi i capelli fradici di sudore con delicatezza, sembrava una belva feroce in gabbia.

- Posso sapere cos’ha fatto?- Gli chiese All facendo finta di non temere la sua minaccia.

- L’ha toccato-.

- Anch’io, ora che fai mi ammazzi?- Mi strinse un braccio e poi me lo lasciò andare…

- Non l’ha toccato così-. Non alzò neanche la testa continuò ad accarezzarmi e a guardarmi disperato, ormai non parlavo più e neanche deliravo.

- Ho visto dov’erano le sue mani-. All si spinse più in là dove nessuno sapeva come avrebbe reagito Cort.

- No, non hai visto altrimenti non avresti protetto quel bastardo-. Non sembrava avere più alcuna reazione, forse aveva raggiunto il punto di rottura per quel giorno, l’unica cosa che lo rendeva vivo erano le carezze che mi dava.   

- Va bene Cort hai ragione tu…- Gli mise una mano sulla spalla, contatto già proibitivo per All ma Cort era suo amico e non voleva lasciarlo solo in quelle condizioni. Quella notte rimasero tutti e tre nella mia stanza in attesa di un mio cenno di ripresa che non ci fu. La mattina il medico parlò chiaro: non credeva in una mia ripresa, sarei morto in breve tempo…

- Può ripetere per favore-. Disse Cort con voce leziosa mentre dietro di lui Steven e All cercavano di trattenerlo. Il medico non si accorse che stava rischiando la vita…

- Morirà, io ho fatto di tutto non posso fare più nulla-.

- Mi sta dicendo che la sua esistenza è del tutto inutile dunque?-

- Cosa?- Gli diede una testata che lo fece cadere a terra e poi prese a prenderlo a calci giusto perché le braccia erano bloccate da All e Steven. Il medico fece la fine dell’assistente, scappò via come se avesse il diavolo alle calcagna e forse lo aveva davvero.

- Vanny non morirà…- Lo disse come era certo che la Terra girasse intorno al Sole e nessuno osò contraddirlo, il resto fu sola attesa per il mio risveglio o per la mia morte che Cort non avrebbe mai accettato. Ovviamente mi svegliai dopo un tempo che sembrò un’eternità…

- Sveglia principessa…- Sentivo qualcuno sfiorarmi le labbra con le sue e senza aprire gli occhi già sapevo chi mi sarei trovato davanti… il suo odore era inconfondibile e la sua voce roca unica al mondo.

- Hmmm… solo se queste sono le labbra del mio principe…- Assaggiai le sue labbra leccandole e poi succhiandole ancora privo della vista. Ebbi la conferma dal suo sapore che era proprio Cort.

- Spero proprio che lo siano altrimenti questo fantomatico principe sarà morto prima di pranzo-.

- Il mio principe è un bastardo narcisista, tu sei così?- Continuai a giocare con lui tenendo ancora gli occhi chiusi non solo per divertimento ma anche perché mi sembrava uno sforzo troppo grosso aprirli.

- Abbastanza aye…-

- E’ anche incredibilmente geloso e possessivo…- Gli passai un dito sulla cicatrice della guancia delicatamente mentre lui mi passò un braccio intorno alla vita stringendomi contro di lui. Se fosse stato un altro uomo avrei giurato che stava trattenendo le lacrime…

- Aye sono anche quello…-

- Sei anche incredibilmente dolce, passionale e iperprotettivo?- Lo abbracciai con le braccia e le gambe avvinghiandomi addosso lui…

- Nay questo non lo sono…-

- Allora non sei il mio principe… o stai mentendo…- Lo allontanai con le poche forze che avevo facendo finta di volerlo scacciare ma poi tornai ad abbracciarlo e a farlo tornare vicino a me.

- Da quando sarei dolce?-

- Con me lo sei ogni notte… a volte lo sei stato anche quando ero ancora tuo allievo… sei l’uomo più dolce che abbia mai conosciuto, sei capace di riservarmi ogni tipo di attenzione… stranamente sei anche l’uomo più stronzo che abbia mai visto…- Finalmente riuscii ad aprire gli occhi e mi rispecchiai nei suoi in cui lessi solo infinito amore.

- Allora devo essere proprio il tuo principe… quale vantaggi ho ad occupare un simile ruolo?-

- Lo sai benissimo…-

- Solo il tuo principe può avere tutto questo non è vero principessa?- Fece una rapida ricognizione del mio corpo con un dito che sembrava leggero e delicato come una piuma.

- Il mio principe mi ha chiesto di sposarmi all’età di quattro anni e da quel momento tutto questo è stato solo suo, solo ci ha messo un bel po’ di tempo per rendersene conto…-

- Il tuo principe deve essere anche un grande pervertito per aver importunato una principessina di soli quattro anni…- Il dito giocò ancora con le profondità del mio corpo per poi fermarsi nel suo posto preferito e accarezzarlo con adorazione… il mio sedere gradì molto tutto ciò…

- Beh spero che adesso il mio principe non si limiti solo ad importunarmi…-

- Temo di sì, il tuo letto principesco mi rincoglionisce e tra mezz’ora ho lezione…- Ritirò il dito e me lo passò tra le labbra, ovviamente non mi lasciai sfuggire l’occasione di catturarlo nella bocca succhiando un po’ del mio sapore…

- Appunto tra mezzora…-

- Vuoi che vada a lezione nudo senza aver fatto colazione?- Per la stanchezza fisica e mentale non mi ero neanche accorto che fosse nudo, finora lo avevo visto solo in viso. Lo guardai per la prima volta nella sua interezza e mi scappò un lamento di frustrazione. Anche nelle mie condizioni apprezzavo e desideravo comunque il fisico del mio uomo.

- Uff… la colazione te la faccio portare subito-. Suonai il campanello della servitù e poi feci rimettere Cort sopra di me, sapevo di non poter fare niente nelle mie condizioni così mi dovetti accontentare solo del suo peso…

- Non ti imbarazza farti vedere con me nudo nel letto dal tuo servo?-

- Perché dovrei? Ci ho messo una vita per averti qui con me e posso solo che andarne fiero… e poi sei bellissimo nudo Cort…- Stavolta fui io ad accarezzargli il sedere ma non mi permisi di fare altro sapevo quale era il limite con lui, peccato però aveva un bellissimo sedere…

- Gan principessa ti devono aver picchiato veramente forte da piccolo… a me invece dà fastidio che quello entra e vede nudo te, se fossimo a casa mia questo non succederebbe-.

- Certo tu non ce l’hai un servo…-

- I servi non possono avere servi. Ti sei scelto un principe di basso ceto sociale principessa-.

- Ora che stai con me sei diventato anche tu un nobile Cort…-

- Non voglio mica diventarlo, odio i nobili…-

- Oh grazie!- Lo guardai ironicamente ricordandogli che io ero un nobile a tutti gli effetti.

- I nobili non le principesse… le principesse le amo tanto…- Mi baciò prima la punta del naso e poi la bocca…

- Ehi se fai così il mio servo non ci troverà solo nudi…- Non si era limitato al solo baciarmi ma le sue mani erano tornate a curiosare in posti che solo a lui era permesso raggiungere.

- Non sto facendo assolutamente nulla!- Fece finta di nulla continuando a stuzzicarmi, così decisi di passare io all’attacco.

- Ah si?- Gli accarezzai il pene rilassato sentendolo irrigidire tra le mie mani mentre quelle di Cort continuavano imperterrite a giocare con il mio corpo.

- Ehi stai fermo con le mani ragazzino!-

- Ma non sto facendo assolutamente nulla!- Feci l’innocente come lui ma intanto la carezza si faceva più spinta, cominciavo a desiderare ciò che avevo prodotto e anche Cort cominciava a risentire del mio tocco… 

- Va bene hai vinto…- Mi tolse le mani dal suo corpo e fece altrettanto con me, appena in tempo che entrò il mio servo…

- Buongiorno Sergej-.

- Buongiorno Signorino… Signore…-

- Buongiorno-. Sergej non sapeva dove posare lo sguardo se su di me, su di Cort o se su nessuno dei due, infondo eravamo entrambi nudi uno sopra l’altro e magari da dove era vedeva svettare l’erezione di Cort… 

- Sergej immagino che lei conosca già Cort il Maestro di Gilead-.

- Oh sì Signorino-. Si avvicinò al letto ma non si inchinò davanti a Cort infondo come aveva detto lui stesso anche lui era solo un servo. Ci districammo l’uno dall’altro e ci coprimmo con il lenzuolo, nonostante quello che avevo detto mi dava problemi farmi vedere nudo e soprattutto sapevo quanti problemi dava a Cort la sua nudità…

- Non si preoccupi se lo vede entrare ed uscire dalla mia stanza e la prego di far finta di servire me quando è lui a chiederle qualcosa. Ora può andare-. Volevo che Cort sapesse che per me non era un servo e che non lo era mai stato. Per fargli capire questo avevo trattato da servo per la prima volta Sergej che per me era stato quasi un padre.

- Senz’altro Signorino, sono felice che si sia svegliato-. Posò la colazione per entrambi e se ne andò lasciandomi quasi schifato di me stesso.

- Ora è anche il tuo servo, Sergej mi vuole molto bene quindi ti tratterà a dovere-.

- Ma ti fai chiamare ancora Signorino?-

- Mi dispiace dirgli di chiamarmi diversamente, per lui sono ancora il bambino che ha allevato… non riesco a trattarlo da servo…- Lo avevo appena fatto e i sensi di colpa si fecero subito vivi.

- Lo vedo gli dai anche del lei…-

- Prima di incontrare te lui è stata l’unica figura maschile della mia infanzia-.

- Beh ti ha cresciuto bene…- Tornò a stendersi sopra di me accarezzandomi il fianco con la mano, la semi erezione stava tornando a rilassarsi ma appena tornò a strofinarsi contro la mia pelle riprese vita. Cercai di non pensarci e cambiai discorso magari uno che raffreddasse anche i suoi bollenti spiriti. Non sapevo quanto avrei potuto resistere con un Cort eccitato che si sfregava contro la mia gamba in attesa di sfregarsi contro qualcos’altro.

- Quanto ho dormito?-

- Non pensavo che stessi dormendo avevo la malsana idea che fossi svenuto in delirio e febbricitante… due giorni… pensavo che non ti saresti più risvegliato…- Mi rispose stringendomi più forte contro di lui, non c’era niente di passionale in quell’abbraccio ma solo pura disperazione.

- Ero così grave?-

- Aye era una freccia avvelenata, ti ho portato nella tua stanza perché è più pulita della mia casa…- Su questo non c’erano dubbi, ancora non avevo capito come mi ero fatto convincere a lasciare la mia stanza. E dire che avevamo fatto un patto: la prima volta da lui il resto della vita da me! Il patto è durato tre giorni dopo di che un Cort esasperato mi ha quasi pregato in ginocchio di tornare nella sua casa. Nella mia stanza diceva che si stava rincoglionendo, dormiva troppo, si rammolliva per la comodità del letto e poi c’ero io che ero troppo irresistibile per lasciarmi stare… nella sua casa invece c’ero solo io che ero troppo irresistibile, meno cose che remavano contro al suo titolo di Maestro. C'è da dire che anche Cort sa essere molto convincente, forse anche più di me...

- Hai un pessimo aspetto Cort… da quando non dormi?- Gli tolsi i capelli dagli occhi per scoprire le sue profonde occhiaie e le guance un po’ scavate.

- Dall’ultima volta che ci siamo risvegliati nel nostro letto, due giorni e da due giorni non mi muovo da qui-.

- Davvero? Non hai neanche lavorato?- Mai fui più meravigliato di così, forse era la prima volta che Cort saltava una sua lezione e saltarne addirittura due gridava al miracolo.

- Nay ma oggi devo proprio andare…-

- Lo so, mi meraviglia già il fatto che non te ne sei andato prima…- Non riuscii a nascondere il dispiacere nella mia risposta, Cort ovviamente se ne accorse e cercò di sollevarmi, si avvicinò al mio orecchio e con il suo alito caldo mi sussurrò…

- Sono rimasto tutto il tempo vicino a te a dirti “sveglia principessa”. Quando hai risposto mi hai fatto quasi venire un attacco di cuore per la gioia-. Immaginarmi un simile Cort mi fece commuovere e prima che le lacrime prendessero il sopravvento sulle mie azioni baciai Cort come ancora non avevo fatto togliendomi del tutto il fiato, la sua presenza mi inebriava di vita e di energia…

- Mi sento bene mi pare impossibile di essere stato così male…-

- Meglio, stanotte rimarrai qui per precauzione se domani ti sentirai ancora bene ti riporterò a casa e riprenderemo la nostra vita di sempre…-

- Sesso, sesso e ancora sesso…- Lo guardai con gli occhi lucidi pieni di malizia e di un desiderio carico di speranza. Cort non riuscì a sostenere il mio sguardo e si mise a giocare con i miei capelli. Ero un invito troppo prelibato per non poterlo cogliere, mi voleva, e se io mi offrivo a lui diventava difficile non accettare la mia offerta.

- Anche il lavoro, le tue mucche sono ansiose di rivederti. Ci sono tante cose che dovrai fare appena ti sarai rimesso, ovviamente la prima sarà ricompensarmi e consolarmi…-

- Se vuoi posso farlo anche adesso questo…- Allacciai le gambe alla sua vita e mi misi nella posizione in cui di solito facevamo l’amore, completamente aperto a lui…

- Non ci provare il dottore ha raccomandato massimo riposo, visto il tuo fisico debole potresti avere una ricaduta…- Si liberò di me prima che perdesse il controllo e si mise seduto sul letto, mi morsi le labbra per aver sentito per un attimo la sua erezione contro la mia fessura…

- Io non sono debole…-

- Lo sei, prova ad alzarti e vedrai quanto lo sei… Io vado se hai bisogno di qualcosa fammi chiamare dal tuo servo-. Non avrei mai voluto staccarmi da lui, quando lo vidi alzarsi lo abbracciai per la vita costringendolo a rimettersi seduto.

- Torni stasera vero?-

- Certo dove dovrei andare secondo te?-

- E dormirai con me?-

- Aye, vengo a vedere come stai anche durante la pausa pranzo così magari mi faccio una dormita-.

- Allora ti aspetto, puoi passarmi un libro?-

- Certo, un altro Proibito eh?-

- Già, bacio prima che te ne vai?- Mi stesi su di lui allungando le mie labbra sulle sue ma Cort mi prese in braccio e mi voltò a pancia sotto e mi diede un piccolo buffetto sul sedere.

- Scordatelo lo sai che non voglio che leggi quella roba-.

- Va bene ci vediamo a pranzo-. Rimasi come mi aveva lasciato cercando di invogliarlo a restare facendo il lascivo, cosa che mi riusciva benissimo ma Cort non ci cascò, prese la colazione e si alzò.

- Ciao ragazzino-. Invece di baciarmi mi leccò il sedere fino a penetrarmi e a schioccare un forte bacio sul mio orifizio, azione che mi fece gemere di piacere tanto da spingergli la testa per approfondire il contatto ma Cort non aveva intenzione di stare tra le mie gambe per più tempo. Andò alla porta e mi guardò un’ultima volta forse pensando a cosa stava rinunciando in quel momento. Feci un ultimo tentativo per farlo rimanere ma già sapevo di fallire… 

- Non andare Cort…-

- Shh… ci vediamo dopo…- Con un sorriso mi lasciò da solo con i miei dolori e i miei desideri non esauditi, anche se devo essere sincero ero talmente distrutto da desiderare sì di fare l’amore con Cort ma a conti fatti non so se sarei riuscito a farlo davvero, il mio corpo era straziato dal dolore, avevo spasmi muscolari dappertutto e non ero sicuro che sarei riuscito a sostenere anche l’intrusione del suo corpo. Passai il resto della mattinata a dormire e a sognare ad occhi aperti lui, il suo corpo e il mio. Rivissi ogni volta che avevamo fatto l’amore, sempre più bello, e sognai ad occhi aperti di farlo in quel momento che ero solo in quella stanza che ormai era diventata un luogo sconosciuto per me. Fui tentato di toccarmi ma avevo promesso il mio corpo a Cort vietandolo anche a me stesso così presi a strusciarmi sul lenzuolo fin quando non mi calmai e il mio corpo tornò a rilassarsi. Mi ricordai anche dei giorni tristi in cui ero ancora un suo allievo e strusciarmi su un logoro lenzuolo pensando a lui era la normalità… risi per la gioia di essere diventato quello che ero e per quello che ero riuscito ad ottenere. Non vedevo l’ora che venisse l’ora di pranzo per dimostrargli quanto lo amavo ma quando fu il momento rimasi sia deluso che preoccupato… Cort entrò nella mia stanza come se fosse risucchiato di ogni energia vitale. Non mi vide e non mi ascoltò nemmeno quando lo chiamai, si limitò a sprofondare nel mio letto e a fissare il soffitto come un morto. Non osai dirgli altro, le mani che avevano una voglia pazzesca di toccarlo rimasero nel mio grembo troppo timorose del suo stato catatonico. Aveva gli occhi vuoti, il corpo irrigidito, le labbra semiaperte, la sua espressione vacua. Assecondai il suo silenzio e la sua immobilità solo per alcuni minuti poi non riuscii a trattenermi dallo scuoterlo sia fisicamente che emotivamente.

- Ehi che hai?- Non era normale che fosse così taciturno e così inattivo, in genere mi molestava continuamente, non rimaneva fermo immobile a fissare il soffitto come se questo gli potesse svelare la verità assoluta della vita…

- Niente solo stanchezza…-

- Cazzate ti conosco, anche quando sei stanco non fai altro che provarci con me…- Mi mancava quel Cort non perché volevo che ci provasse ma perché soffrivo a vederlo così depresso soprattutto ora che non avevo modo di consolarlo. Per primo sapevo di non poter fare l’amore con lui in quel momento.

- Ora che stai finalmente bene mi sento addosso tutta la perdita dei miei pistoleri…- La sua voce suonava metallica priva di qualsiasi tonalità e il suo corpo ancora rigido non rispondeva a nessuna delle mie carezze, era lontano mille ruote almeno…

- Gan Cort non è colpa tua se sono morti…-

- Forse no, ma io mi sento come se lo fosse-.

- Non lo è… uno è morto per proteggermi-. Ricordai la scena e mi vennero i brividi giù per la schiena e finalmente Cort si decise ad abbracciarmi…

- Ha fatto il suo dovere, i pistoleri adulti devono sempre proteggere quelli più giovani-.

- L’avevi addestrato bene…-

- Già l’avevo…-

- Cosa posso fare per alleviare il tuo dolore?- Avrei fatto qualunque cosa, anche darmi a lui se era questo ciò che voleva, avrei sofferto ma lo avrei fatto per lui e quindi sarebbe stato giusto. Bastava solo che me lo chiedesse…

- Nulla, passerà, sarebbe stato molto peggio se fossi morto tu, non voglio neanche pensarci-.

- Io sono qui e vorrei poter fare qualcosa…-

- Anche se potessi ora non puoi farlo non stai ancora bene-. Non mi ero sbagliato aveva bisogno di me ma non osava chiedermelo così mi feci avanti io…

- Possiamo provarci…-

- Ti lasceresti violentare pur di vedermi sorridere… so quanto stai male il tuo servo mi ha detto che l’hai chiamato addirittura per farti accompagnare in bagno…- Aveva ragione e io non negai ma volevo che lui stesse bene.

- Non posso vederti star male…-

- Non ti preoccupare principessa anche così il tuo corpo riesce a curarmi le ferite più profonde, mi basta averti vicino per sentirmi meglio…- Mi baciò i capelli e mi fece stendere sopra di lui.

- Davvero?-

- Non farmi risultare più sdolcinato di così… sai che non avrei mai pensato che mi piacesse averti sopra?- Non faticai a credergli visto che così poteva toccarmi meglio infatti tutte e due le mani erano impegnate ad accarezzarmi le rotondità del sedere.

- Si vede che pian piano ti stai arrendendo a me…-

- Tsk non delirare principessa, il tuo posto è sempre sotto di me solo mi piace accarezzarti anche così, mi piace sentire il tuo leggerissimo peso su di me e come se mi stessi purificando…- Le sue mani mi stavano torturando e anche la sua bocca che mi faceva il solletico sul collo non era da meno. In quel momento avevo una voglia pazzesca di lui fregandomene delle conseguenze e del dolore che provavo. Mi strusciai su di lui cercando di sedurlo e di fargli perdere il controllo anche se sapevo che era una cosa impossibile.

- E non volevi essere sdolcinato? Gan quanto ti amo…-

- Finiscila…- Bloccò una mia mano che era andato ad accarezzarlo tra le gambe ma io usai l’altra per continuare. Non si preoccupò neanche di scansarmela si limitò a pizzicarmi l’orifizio con la mano che ancora mi stava torturando senza nessun riguardo…

- Ahi…-

- Te la sei andata a cercare…-

- Allora più ti stuzzico…- Riportai la mano su di lui ma subito me la scansò, alla fine decisi di smettere prima che si arrabbiasse.

- Affatto e poi ho voglia di stare così, quindi non sperare che la cosa degeneri…-

- Non lo spero molto, credimi se ti dico che sono a pezzi-. Lo desideravo ma purtroppo il mio corpo mi diceva no, così mi beccai il solito insulto di Cort, il suo preferito…

- Schiappa di pistolero…-

- Non c’è bisogno che me lo dici sempre!-

- Ma non ti dico spesso che sei anche la principessa migliore che un orso brutto e cattivo come me possa avere la fortuna di avere…-

- Bleah schifosamente sdolcinato…- Schifosamente ma adorabile, avrei voluto avere la forza di saltargli addosso e riempirlo di baci e di farmi prendere con violenza fino a sfiorare il limite del mio corpo…

- Hai ragione schifosamente sdolcinato, mi stai rammollendo-.

- Ti senti meglio?-

- Non sai quanto, mi hai rilassato a tal punto che avrei voglia di fare una cosa sola…-

- Cort!- Mi mostrai scioccato anche se tutto il suo corpo mi gridava una cosa sola ed è tremendo non poter soddisfare il desiderio della persona che si ama…

- Intendevo dormire principessa pervertita…- Devo ammettere che mi prese in contropiede, ero certo che l’unica cosa che volesse ero io così gli risposi decisamente piccato…

- Stai veramente invecchiando se butti via un’occasione del genere, la tua principessa è del tutto indifesa e tu non te ne approfitti…-

- La mia principessa non è mai indifesa è solo molto furba…- Finalmente mi penetrò con un dito ma come arrivò se ne andò era veramente deciso a non farmi nulla.

- Mi stai offendendo per caso?-

- Mai, non lo farei mai non vorrei poi subire ritorsioni… Ci vediamo stasera principessa, riposati che vorrei averti tutto per me entro stasera nella nostra casa. Non mi va proprio di passare un’altra notte qui-. Mi lanciò un ultimo sguardo serio e disperato carico di desiderio e bisogno. Aveva bisogno di me e io non vedevo l’ora di poterlo soddisfare, quello sguardo risvegliava in me la voglia che avevo di lui… Ripresi a leggere il mio libro in attesa che il mio corpo si riprendesse perché anche lui aveva bisogno di Cort. Quando Cort venne a trovarmi la sera non ero migliorato affatto, se non fossi stato addestrato a sopportare il dolore mi sarei contorto e avrei urlato per quanto mi facevano male i muscoli e la spalla che pulsava come se fosse infetta. Feci finta di nulla con Cort ma appena arrivò mi mise una mano sulla fronte per misurarmi la temperatura, aveva capito subito che non stavo bene ma a me non importava nulla volevo solo tornare a casa nostra.

- Portami a casa…- Gli chiesi febbricitante ma con fermezza, non ammettevo repliche ma anche Cort non è una persona facile da convincere…

- Hai la febbre principessa, devi rimanere qui-.

- Portami a casa…-

- Vanny non insistere-. Feci finta di non sentire il mio nome detto con la voce di uno abituato a dare ordini…

- Portami a casa Cort-. Anch’io usai il suo nome per rafforzare la mia richiesta. Mi sentivo peggio e già parlare mi consumava le poche energie che avevo.

- Vuoi che ti porti in braccio fino a lì?- Mi chiese sarcastico Cort, non era abituato ad essere gentile finiva sempre per sputare veleno, ma io vivevo di quel veleno.

- Ti prego…- Mi guardò, vide quanto ero accaldato, quanto ansimavo… ero nello stesso stato in cui mi trovavo dopo aver fatto l’amore ma stavolta non stavo così per quello, avevo la febbre alta e l’antidoto sembrava che mi stesse strappando a morsi la carne dalle ossa.

- Ce la fai a camminare?-

- Ho imparato dal migliore a sopportare il dolore…- Feci un sorriso stanco che voleva essere di incoraggiamento.

- Non parlavo del dolore ma della febbre, quando ti alzerai avrai le vertigini…-

- Portami un bastone mi appoggerò ad esso…- Quando mi misi seduto sul letto mi pareva di stare su una ruota che girava al massimo della velocità ma non era niente, infatti quando mi alzai per mettermi i pantaloni dovetti appoggiarmi a Cort per non franare per terra. Mi aggrappai a lui come se fosse l’ultimo appiglio sulla terra e quasi trascinai con me anche lui. Fulminai con lo sguardo Cort intimandogli di non dire nulla, non avrei apprezzato le sue battutine sarcastiche in quel momento... Per una volta rimase in silenzio dimostrando un’ombra di sensibilità. Mi aiutò a mettermi i pantaloni, solo quelli, volevo fare meno movimenti possibili perché oltre ai capogiri era venuta a trovarmi anche la nausea. Il tragitto per casa nostra sembrò lungo chilometri, quando in realtà non sono che poche centinaia di metri, appena fuori dal castello mi appoggiai alle mura regali e vomitai il mio pranzo. Cort si tenne sempre a debita distanza dopotutto aveva un’immagine pubblica piuttosto ingombrante da difendere, ma appena poteva mi veniva vicino a darmi confronto. Quando arrivammo a casa mi prese subito in braccio e mi portò a letto, mi spogliò e mi mise sotto le lenzuola. Sdraiato ebbi il tempo di sentire l’odore di sesso che ancora impregnava le lenzuola che svenni con un sorriso caldo che mi dipingeva le labbra. Rimasi svenuto o forse dormii per tutta la notte ma non mi serviva essere sveglio per sapere che Cort era al mio fianco e che mi teneva stretto tra le sue braccia, lo sognai, il suo calore e il suo corpo stretto al mio. Quando mi svegliai però mi trovai solo anche se l’odore di Cort era ancora inconfondibile sulla mia pelle, annusai le lenzuola e trovai ancora l’odore inconfondibile del sesso, Cort non aveva ancora cambiato le lenzuola dal nostro ultimo “incontro”. Mi crogiolai un po’ in quell’essenza che adoravo poi cercai di alzarmi. Mi sentivo molto meglio del giorno prima ma la spossatezza mi fiaccava le gambe e poi un freddo anomalo mi faceva rabbrividire, così quando mi alzai mi portai dietro anche il lenzuolo che mi avvolsi intorno alle spalle. Non mi era difficile camminare ma qualche mancamento mi era rimasto così camminai vicino al muro alla ricerca di Cort. Mi riposai su una sedia e poi ricominciai la ricerca e alla fine lo trovai nel cortile ad allenarsi contro un fantoccio di legno a menar le mani. Scossi la testa vedendo il sangue che gli usciva dalle fasciature che avrebbero dovuto proteggere le sue mani, non dissi nulla sapevo che non l’avrebbe presa bene…

- Ehi sei qui…- Mi guardò appena e poi diede un ennesimo cazzotto al fantoccio già massacrato e macchiato dal suo sangue.

- Fila a letto principessa…-

- Mi sono sempre chiesto cosa di così importante ti facesse alzare presto la domenica mattina lasciandomi solo nel letto-.

- Mi hai scoperto…- Il sinistro che mollò mise a dura prova il palo che sorreggeva il fantoccio, quasi crollò a terra. Mi chiesi che danno avrebbe fatto un pugno del genere su un corpo umano…

- Potresti fare a meno di allenarti almeno per oggi?- Espressi tutto il bisogno che avevo di lui, volevo che venisse ad abbracciarmi smettendo così di continuare a farsi del male.

- Pensi che mi sto allenando?- Finalmente mi diede la sua attenzione guardandomi divertito anche se non era esattamente quello che volevo io…

- Ti stai solo distruggendo le mani per passare il tempo?-

- Nay ma non ho bisogno di allenarmi, io…- Sottolineò quel io per sottolineare il fatto che io ne avrei avuto bisogno ma non me la presi affatto.

- Se è un invito a seguire le tue ossessioni no grazie-.

- Lo faccio ogni giorno mi serve per sfogarmi e scaricare le tensioni-.

- Pensavo di esserci io per questo…- Gli feci standomene sempre al lato del cortile con una faccia innocente, non sapevo più come chiedergli di venire da me senza farlo direttamente…

- Mi fai venire terribilmente fame avvolto in quel lenzuolo bianco…- Finalmente colse il mio segnale e lasciò stare il fantoccio per abbracciarmi. Mi morse il collo come se avesse deciso davvero di volermi mangiare e io spostai i capelli per farlo lavorare meglio con i denti e la lingua.

- Mi stai dicendo che la mia presenza non ti calma?- Lo andai a massaggiare sensualmente dentro i pantaloni per caricarlo maggiormente ma mi scansò allontanandomi. Fece una breve ricognizione del mio corpo per vedere come stavo e poi decise che ero decisamente scopabile ed ero anche in condizione di esserlo…

- Tutt’altro… hai freddo?-

- Sotto le coperte stavo meglio…-

- Vieni qui fammi vedere cosa nascondi sotto quel lenzuolo…-

- Niente che tu non abbia già visto…- Mi calai il lenzuolo dalle spalle facendolo cadere lentamente a terra, Cort mi girò intorno per godersi a pieno lo spettacolo. Poi tornò davanti a me mentre con due dita mi penetrava senza alcun avviso. Sobbalzai per la sorpresa ma poi accettai la sua intrusione fino a farla diventare come una parte di me stesso. Subito si tirò fuori lasciandomi un attimo a boccheggiare per la perdita non voluta e desiderata.

- Sempre bellissimo… e hai un odore buonissimo…- Si portò le dita alla bocca mentre con una mano dietro al mio sedere mi spinse violentemente contro il suo corpo mezzo nudo…

- Sei freddo!-

- Sono sudato…- Gli leccai il petto nudo soffermandomi particolarmente sui capezzoli induriti e nel frattempo ne approfittai per sbottonargli i pantaloni…

- Mi piace il sapore della tua pelle quando è così sudata… mi ricorda quando facciamo l’amore…-

- Torna a letto fra un po’ ti raggiungo…- Mi diede uno schiaffo sul sedere e si staccò da me, l’avevo eccitato tanto quanto lui aveva eccitato me ma il suo controllo gli permetteva di rimandare mentre io ero sul punto di scoppiare se non avessimo fatto qualcosa. Se fossi tornato a letto mi sarei scopato da solo prima del suo ritorno…

- Aspetto, voglio vedere fino a che punto arrivi a spaccarti le mani…-

- L’ho fasciate apposta…- Mi mostrò le mani che sembravano carne da macello. Io che le adoravo soffrii al posto loro, quelle mani dovevano essere fatte solo per amare me e non per essere torturate o per torturare…

- Beh allora saranno sicuramente protette…-

- Rimani ma non rompere-. Mi tirò i capelli per dispetto e io per dispetto gli morsi il labbro inferiore per poi sfociare in un bacio in cui la lingua aveva molto da fare…

- Ehi ricordati che ormai il tuo corpo mi appartiene e quindi ci devi stare attento!-

- Ti dispiace vedermi una nuova cicatrice addosso?- Sembrava quasi una battuta ma sapevo quanto Cort temesse il mio giudizio estetico su di lui, si vedeva orribile già allora e col tempo non poteva fare altro che peggiorare…

- Affatto mi dispiace vedere come ti fai male…-

- Va bene smetto-. Mi mise le braccia sopra le spalle e continuammo il bacio di prima…

- Non è molto più piacevole così?-

- Senz’altro, ma di sicuro non mi scarica anzi…- Si strusciò sulla mia gamba e sentii tutta la pesantezza della sua erezione, mi leccai le labbra con lussuria e poi risposi.

- Che te le devo dire io come puoi sfogarti?-

- Credo di poterci arrivare da solo ragazzino…- Mi prese in braccio e allargò il più possibile le mie gambe e mi appoggiò proprio sulla sua eccitazione…

- Stai decisamente sulla buona strada…-

- Lo credo bene, ormai conosco la strada a memoria…-  

- Andiamo a letto…- Gli dissi eccitato come se già stessimo facendo l'amore, ero così caldo che se Cort non avesse provveduto al più presto a spegnermi avrei preso fuoco.

- Se andiamo a letto non resisto e ti prendo...-.

- Non mi sembra di avertelo vietato…- Cercai di muovermi tra la sua stretta per strusciarmi il più possibile su di lui ma la sua morsa era tale da tenermi bloccate le cosce. L'eccitazione e la sofferenza andavano di pari passo... se possibile questo mi faceva ardere ancora di più di desiderio.

- Nay ma ti farei male-.

- Sono abituato al dolore ho imparato dal migliore già te l’ho detto…- Allentò per un pò la sua presa e subito io ne approfittai per strusciarmi sulla sua erezione. Cort chiuse gli occhi del tutto in estasi e quando li riaprì era chiaro che si era arreso al suo desiderio e a me... Ma anche quando Cort si arrende è sempre lui a comandare il gioco...

- … Stendi il lenzuolo allora…- Divenne subito impaziente e la sua non fu affatto una richiesta.

- Vuoi farlo qui?- Storsi il naso dimostrando il mio disgusto per il posto anche se dopotutto il posto non era mai importante con Cort…

- Non lo abbiamo ancora mai fatto qui...- Cominciò a baciarmi con più foga. Le sue mani raggiunsero subito il mio sedere prendendone pieno possesso e io riuscii a rispondere solo con un sospiro affannato… La mia capacità di pensiero veniva del tutto annebbiata dal calore di Cort e sentire il bisogno che aveva di me mi faceva diventare del tutto suo prigioniero... e il solo pensiero di esserlo mi eccitava ancora di più...

- Ma è scomodo e fa freddo…-

- Non più di tanti altri luoghi in cui l’abbiamo fatto-. Al diavolo il lenzuolo, mi stese direttamente sulla terra e tornò a prepararmi e a baciarmi ovunque e a fare ogni cosa che sapeva eccitarmi per farmi rilassare il più possibile.

- Se ci vedono?- Spalancai le gambe come decine di puttane avevano fatto prima di me ma io ero diverso da loro, aprirmi e spalancarmi per lui era il gesto più bello che potesse esserci ed anche il più naturale. Cort mi forzò con violenza i muscoli inguinali ancora di più  e io dovetti soffocare un gemito di piacere. Mi faceva impazzire quando plasmava il mio corpo per soddisfare il suo desiderio... 

- Impossibile, e poi dove sarebbe il problema? Non sarebbe certamente la prima volta…- Infatti oltre a Steven e All chissà quante altre persone ci avevano visto durante le nostre pause pranzo di fuoco… e poi per Cort non era di certo un problema, a letto era un vero esibizionista e non gli dispiaceva affatto mostrarsi in pubblico in intimità con me...

- Se ci sentono?- Ormai rispondevo più per inezia che per altro, mi ero già posizionato contro la sua magnifica erezione che non aspettava altro che affondare nel mio corpo pronto per lui…

- Quello è possibile ma me ne fotto se ci sentono, anzi… le tue urla di piacere sono il più potente degli afrodisiaci chi ti sentirà sarà costretto a farsi un lavoro di mano per il resto della giornata-. Mi bisbigliò con un tono da cospiratore nell'orecchio bagnato dalla sua saliva. L'effetto e la promessa di farmi urlare mi fecero rabbrividire tutto e quindi il mio corpo da rilassato che era si contrasse di nuovo, sospirammo entrambi... era così stretto che Cort mi voleva ed era così che lo volevo io ma il mio corpo non era ancora così abituato a lui da potercelo permettere.

- Devono essere proprio dei disperati…- Mi spinsi maggiormente verso la sua erezione come se avesse bisogno di essere invogliato a prendermi quando in realtà stava solo aspettando di farmi rilassare di nuovo un pò, le sue dita abili sapevano di certo come riuscirci.

- Ehi io fino a poco tempo fa facevo parte di quei disperati!-

- Ma ora non più…- Gli accarezzai il pene e lo strinsi quando mi liberò dalle sue dita, a quel punto lo lasciai in attesa che mi riempisse…

- Proprio no…- Mentre mi stava ancora parlando e con lo sguardo attaccato al mio affondò completamente in me. Il mio corpo già martoriato e debole si contrasse tutto intorno a Cort e io non riuscii a trattenere un’imprecazione di dolore…

- Cazzo…-

- Scusami…- Ansimò Cort contro il mio orecchio ma in realtà sapevo che non gli dispiaceva affatto, il suo corpo me lo diceva e mi diceva anche che aveva voglia di scoparmi con violenza per segnarmi come sua proprietà, per troppo tempo eravamo stati divisi. Non ricordavo più cosa volesse dire provare dolore donandomi a lui…    

- Gan quanto brucia…-

- Te l’avevo detto che ti avrei fatto male…-

- Cerca di farmelo piacere allora…- Cort sapeva sempre come amarmi e quasi mai agiva per il suo tornaconto, si preoccupava più del mio piacere che del suo. Difatti le spinte divennero meno violente anche se ancora profonde e ad un ritmo elevato; riuscii ad abituarmi ben presto tant’è che poi andai io stesso incontro a lui. Io venni prima visto che mi masturbava a ritmo delle sue spinte. Cort sprofondò di più nel mio corpo altre volte ancora finchè non raggiunse l’orgasmo e io mi sentii completamente pieno di lui, del suo corpo e del suo seme. E’ imbarazzante ammetterlo ma mi addormentai prima ancora che Cort uscisse dal mio corpo, ero distrutto sia fisicamente che emotivamente. Cort uscì con delicatezza senza svegliarmi, stavolta non gli avevo dato l’occasione di farmi la solita domanda post-orgasmo ovvero: “stai bene?” domanda inutile perché stavo bene solo quando facevo l’amore con lui. Dormii tutto il giorno e mi svegliai la mattina dopo, fortunatamente non dovevo lavorare avevo due giorni di malattia. Mi alzai portandomi nuovamente dietro il lenzuolo ancora più pregno dell’odore del sesso e andai in cerca di Cort. Al suo posto trovai un biglietto scritto da lui, fino a quel momento non sapevo neanche che sapesse scrivere, in genere ai servi non veniva insegnato e visto le materie che erano state insegnate a Cort avevo sempre dubitato sul fatto che sapesse leggere e scrivere. Sul biglietto era scritto solo il minimo indispensabile: “Corso di sopravvivenza, Cort”. Corso di sopravvivenza voleva dire che Cort non sarebbe rientrato prima di sera, la sua firma era un modo molto criptico di dirmi ti amo… Per farsi perdonare della sua assenza mi aveva preparato anche la colazione, non importava che questa facesse schifo più del più letale dei veleni, era comunque un bel pensiero… buttai la schifezza nella spazzatura e mi preparai qualcosa di decente, erano due giorni che non mangiavo e il mio stomaco si lamentava con rumori davvero imbarazzanti. Mi chiesi chissà a quale ora sarebbe rientrato Cort e chissà se fosse stato quella sera, a volte le prove di sopravvivenza portavano via Cort per più giorni. Non avrei potuto sopportare la sua lontananza per tanto tempo nelle mie condizioni, mi sentivo meglio ma non al cento per cento e stando così ne sentivo ancora di più il bisogno. Rimasi tutto il giorno a letto tra le lenzuola che portavano il nostro odore e macchiate dal nostro sperma finchè non mi decisi a cambiarle con quelle nuove e pulite che Sergej mi aveva fatto avere. A cena Cort non si vide e cominciai a temere che potesse tornare direttamente il giorno dopo, gli lasciai comunque da mangiare e tornai a letto portandomi dietro un libro, avevo intenzione di aspettarlo sveglio. Mi stesi a pancia sotto con il libro aperto sul cuscino e con le gambe che ciondolavano in aria senza preoccuparmi della vestaglia che si alzava scoprendomi i glutei. Non mi accorsi dell’ora tarda, non volevo neanche pensare alla possibilità di dover dormire da solo, così a forza di leggere mi addormentai. Mi svegliai sentendo un rumore, chiamai ad alta voce il nome di Cort ma nessuno mi rispose così tornai alla lettura ripromettendomi di non addormentarmi fino al suo arrivo. Mentre leggevo ero consapevole della vestaglia che mi scivolava sulla schiena, ormai la stoffa era arrivata a coprirmi solo le rotondità del sedere, pensai a Cort e alla sua reazione se mi avesse visto così, ridacchiai tra me e mi pregustai già il suo ritorno. In realtà quando finalmente arrivò io non lo vidi, ero nuovamente nel dormiveglia e Cort sapeva essere silenzioso quando voleva. Me lo ritrovai sopra con la sua bocca ad un millimetro dal mio orecchio…      

- Stai facendo la parte della vergine sacrificale alla belva feroce principessa?-

- Hmm?- Appena sentii la sua voce mi svegliai del tutto e cominciai a contorcermi sotto di lui per cercare qualsiasi tipo di contatto e fallii fino a quando non decise lui di abbassarsi e sollevarmi ancora di più la vestaglia spogliandomi fino a metà delle natiche. Sapevo che mi stava guardando anche se dalla posizione in cui stavamo non riuscivo a vederlo ma il suo sguardo aveva il potere di mandarmi a fuoco e di penetrarmi come il suo corpo.…

- Sai di essere nudo sotto questa vestaglia che a malapena ti copre il sedere?- Sentii la stoffa strusciare sulla pelle e con essa le dita di Cort che la tenevano sollevata e mi toccavano appena…

- Aye altrimenti non mi sarei messo la vestaglia…-

- Allora stai in questa posizione solo per farmi impazzire?- Stavo ancora con le gambe aperte all’in su e tra queste c’era Cort che con la sua presenza mi costringeva a tenerle aperte ancora di più… se lo fossero state maggiormente mi sarei spaccato in due.

- Sono nato per questo…-

- Ci riesci benissimo… mi sembri una principessa sacrificata per placare la ferocia della belva…- Mi passò un dito sulla curva del sedere per poi tuffarsi nella valle e fermarsi nella mia fessura già pronta per l’eccitazione ma non mi fece nulla lo spostò e posso solo indovinare che lo fece solo per spogliarsi. Infatti neanche pochi secondi dopo mi schiacciò con il suo peso cercando di tenersi comunque sollevato dalla stessa mano di prima.

- Potrei diventarlo se la belva sarà abbastanza convincente…-

- Insolente… che stai leggendo?- Si sistemò all’altezza giusta e mi trovai incastrato fra le natiche la sua erezione, allora la mia attenzione si concentrò tutta su quella… l’argomento portato da Cort era davvero molto convincente…

- Stavo leggendo qualcosa che continuerò a leggere dopo, ora credo che sia meglio sfamare la belva con il mio sacrificio… da quello che sento ha molta fame…- La sentivo enorme, bollente e pulsante desiderosa solo di entrare dentro di me e anch’io non desideravo altro, mi spinsi contro di lei come una vera vittima sacrificale…

- Ha sempre molta fame quando si tratta di te…- A palmo aperto mi tenne fermo il sedere, in quella posizione avevo la punta del suo uccello intrappolata nella mia piega di carne in modo da farmi sentire quanto era grosso e ricordarmi che presto sarebbe sprofondato in me. Non avevo bisogno che me lo ricordasse già sapevo che era magnificamente grosso e che presto sarebbe stato tutto mio… 

- Spogliati…- Con la coda degli occhi avevo visto che si era abbassato solo i pantaloni e a me non andava bene, lo volevo totalmente nudo per potermelo gustare sia con gli occhi che con la bocca… e lui evidentemente voleva la stessa cosa…

- Prima pensiamo a te così mentre mi spoglio posso iniziare a mangiarti con gli occhi… voltati-.

- Facciamolo così…- Spinsi il sedere all’in su contro di lui, non usai abbastanza forza per penetrarmi ma fu abbastanza per fargli mordere le guance per non perdere il controllo…

- Mi piace di più se ti guardo negli occhi…-

- Anche a me ma oggi voglio sentirmi schiacciare da te... sbrigati altrimenti divento io la belva feroce… non puoi farmi sentire quanto sei eccitato e poi farmi aspettare tanto…- Gli levai la mano d’appoggio facendolo crollare sul mio corpo cinque volte più piccolo del suo. Fui schiacciato dal peso come volevo e la pressione sul mio ano aumentò drasticamente e aumentò anche la pressione sulle molle del letto terribilmente scomodo di Cort…

- Sbaglio principessa o sei tu il più affamato tra noi? In che cosa ti sto trasformando?-

- Nel tuo amante ideale, sei un pervertito e ti serve un amante pervertito…- Gli accarezzai l’erezione sentendola viva tra le mani e cercai di spingere per poter sfondare la mia entrata ma ovviamente solo le spinte di Cort sarebbero riuscite a spazzare via le mie difese naturali…

- Ah sì? Allora apriti per me, fatti vedere mentre ti sto penetrando centimetro per centimetro… sacrificati alla belva principessa…-

- Con enorme piacere…- Portai le mani al mio sedere e spalancai le natiche per lui e mentre stavo portando le dita verso la mia apertura Cort mi bloccò…

- Prima lubrificami per bene e sarà meglio che ti lubrifichi anche tu se non vuoi sentire troppo dolore…-

- Mi piace il dolore che mi provochi…-

- A me no perché poi non mi permette di rifare l’amore con te subito…-

- Non è più come le prime volte ormai il mio corpo si sta abituando puoi fare l’amore con me ogni volta che hai voglia…-

- Sempre…-

- Aye sempre…- Non lubrificai lui ma le mie dita sì e percepii come se lo vedessi il suo sguardo famelico mentre mi penetravo da solo. Se avesse potuto si sarebbe fatto una sega colossale ma sapeva che il meglio doveva ancora venire… Quando uscii dal mio corpo fu naturale far entrare Cort il quale cominciò a penetrare il mio corpo come se fosse un coltello da macello e l’orgasmo fu più travolgente che mai. Gli piacque talmente tanto che non uscì dal mio corpo neanche quando venne ma rimase sprofondato nella mia carne in attesa di poter riprendere il discorso. Cort era il mio uomo e sapevo quando era pronto per rifare l’amore e in quel momento lo era ma fece finta di niente per non farmi pesare la stanchezza del mio corpo che di certo non era in grado di accoglierlo di nuovo…

- Allora che stavi leggendo?- Si mosse e dentro di me anche se era rilassato la sua presenza mi sembrò incredibilmente enorme e ingombrante. Il dolore lo percepii immediatamente…

- Aha… Cort cerca di stare fermo o esci…-

- Scordatelo, si sta così bene dentro di te, non immagini quanto sei caldo e confortevole…- Feci finta di nulla ma mi morsi le guance per l’ingiustizia della cosa, così mi sfogai su di lui…

- Se ci vuoi rimanere allora sta’ fermo…-

- Lo sapevo! Stai leggendo di nuovo un libro proibito!- Non gli ridissi di stare fermo perché tanto sapevo che sarebbe stato inutile, non si rendeva conto cosa volesse dire avere il suo corpo incastrato al mio… ma dopotutto amavo anche la sua irruenza e la sua istintività.

- Ora sono un pistolero posso leggerlo!-

- Non ci provare solo il Re decide chi può leggere la sezione proibita!- Mi morsicò l’orecchio per la piccola bugia detta, visto che mi piacque come punizione, ne dissi un’altra magari stavolta la punizione sarebbe stata più interessante…

- A me l’ha dato Steven quindi non ci sono problemi-.

- Ce ne sono eccome, visto che neanche Steven può leggerli. Dovrò fargli un discorsetto e minacciarlo di raccontare tutto al Re se non smette di darteli di nascosto-. Stavolta mi morsicò il labbro inferiore facendomi uscire un rivolo di sangue che ovviamente non si lasciò scappare, provai ad approfittarne per coinvolgerlo in un bacio ma fallii miseramente e mi dovetti accontentare di baciare la sua cicatrice. Tentai impunemente di provocare Cort di nuovo…

- Ma perché? Ho già letto quelli che parlano della Torre Nera, pensi che ci sia un libro più sconvolgente di quelli?-

- Non voglio che li leggi e basta-. Mi baciò a timbro le labbra e continuò a giocare con i miei capelli, chiaro segno che aveva voglia di fare l‘amore con me, magari il mio corpo fosse riuscito a soddisfarlo...

- Tanto fra un po’ ne avrò il diritto e tu non potrai fare niente…-

- Posso fare eccome, ti posso ricattare in tanti modi…- Li aveva eccome, Cort aveva più controllo di me e sicuramente era più resistente di me alle privazioni, io sarei finito in ginocchio a pregarlo se si fosse rifiutato di fare l’amore con me per due giorni di seguito!

- Tu li hai letti vero?-

- L’ho dovuto fare appena diventato Maestro, il Re pensava che mi servisse un incentivo in più per fare bene il mio dovere. Ci sono scritte cose che è meglio non sapere, che fanno solo male e nient’altro… credimi se ti dico che quelli della Torre Nera non sono affatto i peggiori…-

- Cosa ci può essere di peggio che scoprire che il mondo potrebbe finire da un momento all’altro?-

- Appunto non voglio che lo scopri…- Mi abbracciò con un braccio stringendomi più a sé, non feci nemmeno caso al nuovo dolore che il mio corpo dovette subire, ormai la sua intrusione era come se fosse sempre stata lì quindi anch’io feci di tutto per stringermi più a lui…

- Mi vuoi difendere proprio da tutto eh?-

- Aye, almeno uno di noi due deve sentirsi sicuro la notte quando dorme…-

- Io mi sento sicuro tra le tue braccia Cort, non importa quello che succede fuori io qui mi sento protetto…- Stavolta fui io a muovermi sotto di lui per spingermi incontro al suo bacino; sapevo che mi sarei fatto male ma volevo che Cort capisse quanto mi sentivo sicuro quando lui era con me ma soprattutto in me.

- Allora permettimi di continuare a proteggerti…-

- Non è vietandomi di leggere i libri proibiti che mi fai sentire sicuro; ogni volta che mi guardi, mi tocchi e che mi ami mi ci fai sentire, mi fai sentire avvolto in una calda e morbida coperta-. Posai una mano sul suo sedere e spinsi per fare entrare più a fondo la sua carne nella mia. Mi scappò una lacrima per il dolore ma prontamente Cort la raccolse con le labbra, sentivo il suo corpo fremere per l'anticipazione di avermi di nuovo ma non ebbe mai un attimo di cedimento, mi lasciò tutto il tempo di riprendermi.

- Sei veramente testardo ragazzino-.

- Molto, altrimenti non staremmo qui e tu non staresti dove dovresti stare sempre…- Mossi ancora il sedere per riuscire a contenerlo meglio e mi fece male ma stavo cominciando a ritrovare sensibilità, con la mente già non vedevo l’ora di darmi a lui.

- Allora non ho proprio speranza di farti cambiare idea… l’ho letto questo…- Per un momento non seppi di cosa stesse parlando ma poi abbassai lo sguardo e mi ricordai l’oggetto della discussione ma solo perché me lo trovai davanti…

- Di cosa parla?-

- Facciamo così io te li riassumo e tu non li leggi…-

- Scordatelo così ti tieni per te i particolari più interessanti!-

- Principessa ti avviso che presto arriverà la rappresaglia…- Mi guardò negli occhi e lessi tutto il desiderio che provava in quel momento, se era quella la rappresaglia che avrei subito non vedevo l’ora che arrivasse…

- La sto aspettando da un po’ ma ancora non arriva, la differenza di età si fa sentire…-

- Ehi!- Si tirò fuori dal mio corpo quasi del tutto per poi riaffondare senza alcuna premura, come rappresaglia era ancora pochino ma se mi aveva fatto un male cane solo questo mi immaginai cosa sarebbe stato fare l’amore con lui in quel momento, una violenza fisica… mi morsicai le guance per non urlare…

- Ahio! Ti avevo detto di stare fermo! Ora ti sposti!-

- Scordatelo rimango incollato a te. Per farmi perdonare ti dico di cosa parla il libro…-

- Certo così hai il tempo di fartelo addrizzare… ahioooo!!- Lo fece di nuovo e a quel punto pensai che Cort sapesse bene quanto dolore mi stava causando in quel momento e stava godendo nel causarmelo, lo amavo ma sapevo quanto potesse essere stronzo.

- Hai intenzione di continuare a camminare e riuscire a stare seduto? Ritira tutto quello che hai detto…-

- Ovvero che sei vecchio e impotente? Aspetta! Stavo scherzando!- Smisi di provocarlo appena lo sentii ritirarsi, se continuava a farmi così era difficile che mi potessi rimettere in serata…

- Scherza un’altra volta e l’unica cosa disponibile a scoparti di questa casa sarà la spalliera del letto!- Anche se non avevo niente in contrario nei confronti della spalliera, la sola idea mi terrorizzava, buttai fuori tutto quello mi stavo tenendo dentro ovvero la continua voglia di fare l’amore con lui ma l’impossibilità di farlo…

- So che in realtà stai aspettando che mi riprenda io... Vorrei solo che il mio corpo si abituasse alla tua presenza come se fosse la normalità e non dover più aspettare. Non voglio più avere un corpo che limiti la mia dimostrazione d’amore, mi vorrei donare a te in continuazione. Non mi fa piacere sapere che non posso soddisfarti come vorresti, è un duro colpo saperti pronto mentre io non lo sono…- Se a Cort gli avessi dato l’ok ero sicuro che dentro al mio corpo non mi sarei trovato un pene floscio ma al contrario un’enorme erezione che avrebbe avuto l’unica intenzione di farmi suo, io invece non avevo quei tempi di ripresa e men che meno sarei riuscito a nascondere il mio desiderio come stava facendo lui. La mia eccitazione si sarebbe vista, non sarei mai riuscito a far credere al mio uomo di essere floscio come stava facendo Cort.

- Principessa... certo ti vorrei di nuovo, sei una droga per me ma l’attesa non fa altro che alimentare di più il desiderio e l’eccitazione quindi aspettare che ti riprenda non è affatto un peso anzi posso godermi il tuo corpo anche così…- Mi sentii pizzicare gli occhi dalle lacrime e come un moccioso tirai su con il naso per impedirmi di scoppiare a piangere tra le sue braccia. Cambiai argomento, mentre sentivo Cort sistemarsi meglio sopra di me per potersi appoggiare alla mia spalla con la testa. Trattenei un attimo il fiato per il dolore ma quando mi ritrovai il sorriso di Cort davanti non potei fare a meno di sorridere anch’io.

- Mentre aspettiamo allora parliamo del libro?-

- Non ci sarà molto da aspettare il tuo corpo si sta davvero abituando al mio…-

- Certo sono fatto per te… racconta…-

- Questo libro parla di demoni, di elementali, della magia. Avresti dovuto leggere prima questo e poi quelli sulla Torre Nera avresti capito molte più cose ma fortuna che non l’hai fatto mi vengono i brividi a pensare che hai fatto simili letture a neanche otto anni di età-.

- Non mi hanno traumatizzato però…-

- Lo dici tu sei finito con uno come me…- Aveva parlato ad un soffio dalle mie labbra e il suo caldo alito si mischiava con il mio quindi era impossibile trattenersi dal non catturarlo con un bacio…

- Ti volevo già prima di averli letti amore…- Gli accarezzai la schiena e i glutei ben sodi e di nuovo gli rubai il respiro con il mio, sapevo di averlo imbarazzato chiamandolo amore ma mi era uscito così spontaneo da non trovare un motivo per scusarmi con lui. Cort si mosse nervoso e dopo aver trovato finalmente una posizione a lui più consona e avermi fatto mordere le labbra a sangue per il dolore tornò a rilassarsi.

- Questo è uno dei miei preferiti, mi ha fatto ardentemente desiderare la creatura che descrive…- Spinse il suo corpo ancora contro il mio sottolineando di quale desiderio stesse parlando. Io mi sentivo l'intero sedere pulsare e non ero sicuro che sarebbe mai tornato come era prima...

- Devo cominciare ad ingelosirmi?-

- Nay, l’ho già avuta…-

- E chi sarebbe?-

- Un demone…-

- Pensavo che non esistessero…-

- Esistono eccome e io ne ho avuto la conferma-.

- E cosa ci può essere di bello in un demone?-

- I demoni descritti in questo libro non sono quelli che si immaginano i bambini la notte. Quelli veri sono gli esseri più antichi che abitano il mondo, entità incorporee. Come la magia anche loro stanno svanendo e in genere possono essere evocati solo dentro ad un cerchio di rocce il quale centro funge da altare sacrificale. E’ descritto l’esatto rito per farlo…-

- E tu l’hai fatto?-

- Non sono mai uscito da Gilead come avrei potuto?- Mi scordavo sempre che Cort era un servo e ai servi non è concesso lasciare Gilead ma per me Cort era sempre stato il mio eroe personale servo o no che fosse…

- E allora come hai fatto ad incontrare il demone dei tuoi sogni?-

- Prima dovresti farmi la domanda: di che tipo era il demone?-

- Di che tipo era?- Per i miei gusti ci stava girando troppo intorno, volevo sapere chi fosse per poterlo fare fuori. Volevo che Cort pensasse solo a me, le sue ex dovevano essere dimenticate.

- Non fare la principessa scontrosa, non c’è bisogno di essere gelosi. Il demone era un demone del sesso…-

- Cosa?- Non mi sarei dovuto stupire visto tutte le puttane con cui era stato, ma non credevo che una in particolare gli era rimasta nel cuore… Ovviamente non avevo mai preso in considerazione l’idea che il demone del sesso esistesse davvero.

- Già esiste una creatura capace di ammaliarti con il sesso. Se sei un uomo prende le sembianze di una donna bellissima, se sei donna diventa un uomo stupendo e poi ti scopa fino a quando non hai più una goccia di energia in corpo e muori fesso e felice per aver avuto la scopata migliore della tua vita anche se l’ultima…-

- Davvero ti scopa a morte?- Mi immaginai una situazione molto simile alla mia e sorrisi, mi sarebbe davvero piaciuto incontrare questo fantomatico demone...

- Sì è quasi impossibile rompere la sua malia una volta iniziato non puoi più smettere…-

- E come mai tu sei ancora vivo allora?- Lo guardai sarcasticamente e con non poco scetticismo.

- Beh io l’ho appena incontrato e fortunatamente è ancora un demone inesperto, ma è proprio come dice il libro non posso più fare a meno di lui, sono sicuro che morirò tra le sue cosce spalancate…-

- Ma chi…- Mi puntai sui gomiti alzando di peso anche lui, se si parlava di Cort la mia gelosia diventava furia omicida… 

- Principessa sei tu il mio demone, mi fai lo stesso effetto, morirei tra le tue cosce, mi scorderei di tutto e di tutti tranne di te; mi preoccuperei solo di fare l’amore con te il più profondamente possibile per cercare di fondermi in te... è una fortuna che il tuo corpo abbia dei limiti altrimenti sarebbe la mia fine perché ti giuro che non avrei alcun freno a prenderti ancora e ancora-. Tornò di nuovo a parlarmi sulle mie labbra e stavolta non resistetti, catturai le sue in un bacio lungo e umido dove entrambi rimanemmo senza fiato.

- Ti amo lo sai vero?- Una lacrima scese dal mio viso e mi accorsi che il mio corpo era finalmente pronto per essere amato di nuovo. Un sesto senso lo disse anche a Cort che si fece immediatamente duro e non provai il dolore di prima ma il solito indolenzimento mischiato al piacere. Chiusi gli occhi e lasciai il comando a Cort dopotutto io dovevo fare la parte del demone, essere scopato fino alla sua morte… 

- Questo è tutto quello che voglio da te principessa… fammi sentire la tua voce… sai quanto mi piace sentire i tuoi gemiti… voglio tutto di te…- Ad ogni frase corrispose una spinta profonda nel mio corpo e ad ogni sua spinta corrispondeva un mio gemito. Quando mi chiese di alzare la voce lo feci e fu una vera liberazione, fu come liberarsi di un macigno allo stomaco. Cort comandò il mio orgasmo in modo da farlo venire esattamente nel momento in cui veniva lui e quando mi liberai non avevo più voce per dimostrare tutta l’estasi che provavo. Cort durò tantissimo fino a rendermi una larva, riuscii a rispondere alle sue spinte solo all’inizio ma poi lasciai che imponesse il suo ritmo e di certo non era un ritmo lento. Quando intuii l’ultima spinta trovai la forza di andare in contro a lui facendogli raggiungere il punto più profondo in cui mai si era spinto e quasi svenni per il piacere immenso che provai nello sciogliermi sul materasso stravecchio su cui ero sdraiato. Semisvenuto mi accorsi a malapena che Cort si staccò da me, per la prima volta da quando facevamo sesso fui felice del distacco, ero troppo stanco per riuscire a sopportare ancora la sua intrusione e Cort lo capì senza che gli dicessi niente. Si stese al mio fianco e mi accarezzò dolcemente i capelli, sembrava anche lui decisamente provato infatti, per un po’, nessuno dei due parlò ma rimanemmo ad accoccolarci fin quando non ritrovammo un minimo di lucidità. Se fosse stato per me avrei continuato in eterno a stare così, avevo le mani di Cort che mi accarezzavano ovunque e le sue labbra che mi cospargevano di baci il viso, stavo vivendo il mio amore come avevo sempre sognato.

- Sai cosa potresti fare la prossima volta?- Si tirò su per un braccio per guardarmi e con l’altra mano tornò ad accarezzarmi la schiena e la valle delle natiche, evitando accuratamente di toccare l’orifizio che sicuramente era sporco di sangue e sperma, di solito mi leccava quando finiva ma stavolta era troppo stanco e soddisfatto per fare altro che accarezzarmi…

- Cosa?-

- Farti trovare in quella posizione totalmente nudo, ti entrerei dentro senza farti neanche accorgere della mia presenza e poi sì che ti accorgerai di me ma a quel punto già ti starei scopando a morte…-

- Sono davvero così irresistibile?-

- Scherzi? Con quella vestaglia ti si vedeva a malapena la valle delle natiche e ogni volta che muovevi le gambe la vestaglia saliva facendo vedere ogni volta di più, la tua fessura si mostrava per scomparire e poi riappariva era una vera tortura. Se facessi una cosa del genere nudo sarebbe un vero invito alla violenza, mi faresti impazzire…- Il suo dito si tuffò in me come a descrivere quello che mi avrebbe fatto, io non sentii nulla avevo ancora la parte del tutto anestetizzata…

- Per domani abbiamo impegni?-

- Non credo…-

- Bene allora ti farò impazzire domani, quando tornerai a casa mi troverai qui sul letto totalmente nudo a leggere innocentemente il libro proibito…- Cambiai finalmente posizione provando un po’ di dolore alla schiena ma almeno così potevo tornare ad accarezzarlo ovunque avessi voluto e in quel momento avevo voglia di accarezzarlo proprio tra le gambe. Non volevo un altro incontro bollente di sesso ma lo volevo vedere eccitato per me, gli avrei fatto una sega e mi sarei gustato tutte le sue espressioni di piacere soprattutto nel momento dell’orgasmo, avevo dato il via alla tortura e visto che ero torturato a vicenda con quel dito esploratore non mi sarei fermato per nulla al mondo… 

- Gan Vanny mi fai impazzire già da adesso…- E stavo solo all’inizio…

 

Continua…