Questa ficcina la dedico a Malinka che si deve ancora riprendere dall'altra fic mi sa'.
A Neko che è sempre tanto gentile, a Choco che scrive fic stupende, a Yurika (che scrive la side story, vero? ^_-), e Naika che è speciale, a Unmei che è speciale pure lei,  a Fatina perché mi piace la sua fic...
E anche a tutti quelli che per mea culpa non ho citato.
Voglio un mondo di bene a tutti che siete sempre li a farmi compagnia!


Blunotte

di Lara


Come se non bastasse aver rinunciato a  me stessa.
Come se non bastasse tutta la forza del mio amore
E non ho fatto altro che sentirmi sbagliata,
E ho cambiato tutto di me perché non ero abbastanza
E ho capito soltanto adesso che avevi paura.

Carmen Consoli, Blunotte.


___________________________________________________________________

Bhè, questa è la mia storia, e chissà se un giorno qualcuno la troverà?
Ho deciso di lasciare scritte queste cose prima di...
Prima di compiere quello che devo.

Iniziamo con logica, avevo 16 anni, e mi sono innamorato come uno stupido.
Innamorato di lui che di anni ne aveva 32.

Perché?
Perché mi guardava come se fossi unico, o così mi sembrava almeno..
Perché rideva con me e non di me...
Perché aveva due occhi splendidi, come la cioccolata.

Perché ero giovane e stupido, e il mondo, in fondo, non mi si era ancora rivelato per quello che era veramente, orrido e letale.

Lui si chiamava Angelo, un nome stupendo, ma non adatto a lui, che di angelico non ha nulla.
Solo un cuore all'apparenza puro.
Ma in realtà gonfio di tutto quello che può far soffrire gli altri, soprattutto me.

Sono stati tre anni stupendi in fondo, come lamentarmi?
Il passato è passato, ma ogni tanto il mio cuore arde ancora di odio, ma anche di tenerezza per i ricordi più belli.

Mi ricordo ancora come ho fatto ad "adescarlo".
Lo volevo a tutti i costi, volevo un legame con lui di qualunque tipo..
Sapevo che conviveva con la sua ragazza, ma la cosa non mi stava certo fermando.
E poi sarei io la vittima?
Allora decisi che non potendo avere il suo amore, avrei avuto almeno il suo corpo.

Passi sensuali, strusciate fatte per caso passandosi accanto.
Un crogiolarsi nudo e sensuale al sole in un afoso pomeriggio d'estate e le sue parole, la mia vittoria, o almeno il primo passo.
Mi disse che era fato di carne e sangue, di coprirmi prima che la ragione lo abbandonasse, e io all'apparenza remissivo mi rimisi la maglietta, sorridendo come intimidito e ridistendendomi sull'erba profumata di sole.

Da allora non gli diedi più tregua, tutte le sere mi riportava a casa, e prima gli rubai un bacio, poi qualcosa di più.Sempre un poco di più.

In una notte di luna piena coronai il mio sogno, i nostri corpi si sarebbero uniti, anche se il mio cuore sarebbe rimasto solo.

Era una notte fredda d'autunno, in posto che di romantico non aveva nulla.
Aperta campagna, in macchina.
Ora che ci ripenso scuoto la testa, sorridendo amaro.
La mia prima volta, con l'uomo che amavo...
Si, l'avevo certo sognata in modo diverso, ma al cuore non si comanda vero?

Mi viene da ridere, la mia prima volta e rido!
Mi ricordo il gelo e le sue mani gelide, devo ammettere che come prima volta il termine scarsa non rende!

Le sue mani sul mio sesso, non certo tenere, solo vogliose.
Ma lo avevo voluto io, no?

Poi la ricerca affannosa del preservativo tra le tasche dei pantaloni allacciati alle caviglie, lui faceva sempre l'amore con i calzini su. Credo di non essere mai riuscito a vedere i suoi piedi.

E poi lui che era emozionato cento volte più di me, per fortuna che era la MIA prima volta!
Non riusciva neppure a mettersi il preservativo!
E non voleva neppure il mio aiuto, mi ricordo con un sorriso e immagino la scena vista dall'esterno.
Di certo era a dir poco comica!

Io che con le gambe aperte aspettavo sbuffando che lui si muovesse con i suoi problemi, pensando che era meglio si sbrigasse prima che la mia erezione restasse tale solo perché di ghiaccio.
Se solo un guardone fosse passato di li sarebbe morto dal ridere.

Poi finalmente sentire di nuovo le sue mani su di me e provare fastidio.
Aveva aspettato troppo e il gelo mi aveva tolto tutta la voglia, ma come fermarlo ora?

Mi ricordo che feci buon viso a cattiva sorte e lo baciai.
Allora mi sembrava fantastico il contatto con le sue labbra, ora mi vengono in mente solo i denti storti, ironico, vero?

Prima un dito, poi due e tre si intrufolarono nella mia apertura, ma siccome non ero proprio entusiasta della situazione, più che altro mi fece male.

Quando poi vidi il suo sesso puntato sul mio ano un attimo il terrore mi soffocò.

Pensai che l'avevo voluto io e piano piano riuscì a piacermi la mia prima volta, almeno un po'.

Ora penso a me stesso come una specie di puttana...
Vendevo il mio corpo per finto affetto.

Passò molto tempo così, far l'amore ovunque.
Poche volte in un letto.
I miei ricordi più belli sono le notti di luna nuova sul pontile.
Far l'amore sospesi tra acqua e cielo, con solo il rumore delle onde che lontane si infrangevano contro la spiaggia sassosa.

I respiri e gli ansiti di quelle lunghissime notti d'estate, buie e silenziose. Le stelle limpide e vicine, il piacere e le lacrime.
Averlo in me, ma non avere nulla a parte il suo desiderio e una specie di affetto, lo stesso che si da ad un trastullo.

Mai gli ho detto ti amo, era un tacito accordo tra di noi.
Mai una frase veramente dolce.
Mai una vera dimostrazione d'affetto.

Finchè un giorno mi disse che si era accorto di provare qualcosa per me, era un tempo nel quale cercavo di staccarmi da lui.
Ero stufo di essere il suo buco, il suo prostituto.
Ma quelle parole mi incatenarono nuovamente a lui, alla sua vita.
Lui padrone ed io schiavo fedele.


Poi, un giorno, lei entrò nella sua vita, e io non lo sapevo, era solo una nuova ragazza che lavorava con lui.
Ma io non ero più li a tenerlo d'occhio.
Piano piano smise di venirmi a prendere al lavoro, smise di cercarmi.
Ero cieco, ma non fino a quel punto.

Mi vendicai stupidamente, in preda alla rabbia le dissi che Angelo era bisex, e che visto che lo aveva messo in culo a me per gioco, giocava anche con lei.

Ma lui non accettò questo.
Lui poteva trattarmi a quel modo e io non fare nulla?

La lite fu furiosa, non avevamo mai davvero litigato.
Lui sorpreso mi disse che non credeva lo amassi davvero così tanto. Non credeva lo amassi.

Stupido, lui era veramente talmente stupido?

Quella notte in macchina più volte cercai la morte, ma lei non venne a prendermi.
Eravamo all'inizio del terzo anno della nostra relazione a senso unico.

E io ero distrutto.

Cercai di tagliarmi le vene ma sono troppo vigliacco e non lo feci.
All'inizio lo cercai, piansi, lo tediai come solo la disperazione può portare a fare.

Poi finalmente il tempo coprì la ferita del mio cuore ed ora rimane solo la cicatrice bruciante.

Ma ora posso gustarmi la vera vendetta.

Ora sono capo del personale e lui è venuto a cercare lavoro qui da me, e io ho fatto in modo che ottenesse questo posto.

Ma non certo per l'amicizia che lui crede esserci tra di noi.

In fondo non sarebbe il primo operaio a perdere una mano sotto le trance, vero?

Fine



Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions