Titolo: Bannock
Autrice: Bryn
Capitolo: 4 / ?
Rating: ... si vedrà man mano ma ci saranno scene NC17
Disclaimer: I personaggi sono miei e questo era qualcosa che sognavo di dire
Ringraziamenti: Grazie di nuovo a Fiore, Flora, Kyra ed Hastur.
 


Bannock

capitolo 4

di Bryn

 

“Come si chiama?”
“Si chiama Samuel ma tutti lo chiamano Sammy”
“Ma non dirmi …”
Sarcasmo e disprezzo per quel nome di bambino che ben stava appiccicato su quel moccioso con i capelli color sabbia e gli occhi neri nervosi come un puma senza cena. Il sapore del sigaro in bocca e l’odore di Jude.

Odore di cuoio, il cuoio della sua staffile. Odore della pelle dei guanti. Odore della sua pelle sporca della sabbia di mille piste che abbiamo cavalcato. Odore dei suoi capelli che tratta tanto malamente.

“Ti piace?”
“E’ carino”
“Sembri Charlie quando parla di qualcosa che non lo convince. E’ così che dice sai? … Carino …”
“Oh sei insopportabile! So benissimo come parla Charlie! Comunque Sammy è carino”
“E’ un bambino”
“Ha la mia età”
“Gli davo parecchio di meno”
“Sei un cafone!”
“Dee”
“E che è vi siete coalizzati?”
“A quanto pare …”
“Oh ciao Bill!”
“Jude … Chris …”


“Dee”

Alza lo sguardo dalle fiamme del fuoco ed impreca fissando la carne che si sta abbrustolendo. La tira via dal fuoco con il coltello e la getta nel piatto di stagno bestemmiando. Charlie scuote la testa togliendosi il cappellaccio fradicio di pioggia, schizzando gocce tutt’attorno e facendo sfrigolare il fuoco.

“I cavalli?”

Charlie fa un mezzo sorriso ed indica il fondo della grotta. I cavalli sono lì, al sicuro dalla pioggia e legati ad una sporgenza del suolo in modo che non facciano casino se si spaventano per un qualche fulmine. Chris aggrotta la fronte, non si è accorto che Charlie li ha mossi dall’entrata ma non può far altro che ammettere che la mossa è ben che azzeccata. Gliel’avrebbe detto lui se non si fosse perso.

“Dee”

Charlie scuote la testa e toglie anche l’altro pezzo di carne dal fuoco mettendoselo nell’ammaccato piatto di stagno che sembra sempre sul punto di andare in pezzi. A quanto pare la pioggia non è bastata a distrarlo dalle sue meditazioni.

Ah … Dee non ha mai pensato tanto in vita sua. Azzarderei una battuta ma non voglio sprecarla. Ho la costante sensazione che qualcuno ci segua, un brivido lungo la schiena che non riesco a scacciare. Mi ricorda le notti in cui il vecchio andava fuori ed io restavo lì nel mio letto a pregare perché fosse troppo ubriaco per tornare a casa.

Il vecchio … era un po’ che non me ne ricordavo


Tira fuori la pistola dalla fondina, Charlie e la osserva attentamente. Passa le dita sul metallo e sulla ruvida impugnatura di legno. Le iniziali AC inchiodate sul legno gli riportano alla memoria quegli occhi neri freddi come il ghiaccio ed i capelli bianchi, la voce gutturale e roca.

“Sangue sporco, ecco cos’hai nelle vene. E ricordati di ringraziare tua madre, ragazzo, perché se fosse per me saresti morto nel fango non appena nato. Ebbene? Non la ringrazi per la cena?”
“Grazie mamma della cena”
“Vedi Cleo? Basta poco. Ma tu non vuoi farti rispettare nossignora e così tocca a me. Sono io qui che faccio tutta la parte dura, io che insegno al ragazzo il rispetto degli adulti e della gente superiore, la gente *pura* come me e te”
“Sì, papà”
“In fondo non è stata colpa tua Cleo se quel bastardo di rosso ti ha fatto quel che ti ha fatto. Tu hai dovuto ubbidirgli o lui t’uccideva no? Ed invece sono stato io che l’ho ucciso. Un colpo dritto nella schiena ed un altro alla nuca ma solo dopo che ha sofferto. E’ così che si fanno morire i porci ed i rossi”
Grassa risata di vecchio. Vecchio dal naso rosso e dal passo pesante tranne che nella notte, quando il pavimento che scricchiola è l’unico avvertimento del suo passaggio. Pregando che non si fermi a controllare se ero sveglio e pregando che non si ricordi di qualche motivo per cui mi deve punire.

La punizione … sporca, dura, dolorosa. Mai abbastanza veloce, mai abbastanza leggera da poterci passare sopra con facilità. E Cleo ignorava perché le comodava così come le comodava fingere che il rosso l’avesse stuprata. Ma io non ci credo, io so che lei c’è stata … l’ho sempre saputo sin da piccolo e non so come, ma lo so.

Bugiarda Cleo Crawden e sporco bastardo suo padre, Abel.


“Charlie, mangia o si gela”

Gli occhi neri da puma di Charlie scattano verso l’alto, verso il viso di Chris, allarmati ma poi la bocca si distende in un vago sorriso di scuse e lui china lo sguardo sulla carne ancora calda, prendendola in mano e staccandone un morso. Niente posate, non ne hanno e poi non servono più di tanto. La carne la si taglia con lo stesso coltello con cui si aprono le scatolette e magari ci si è infilzato qualche uomo e la minestra la si beve dalla vecchia tazza di latta da cui si beve anche l’acqua. Certo se le avessero davanti le userebbero ma sulle piste, sotto la pioggia o con il sole cocente non importa, avere posate e mangiare da piedidolci non è una cosa né utile né intelligente. Bastano le mani … loro dopotutto sono a metà trai cowboy, i cacciatori di taglie ed i piantagrane.

 


- Fine capitolo 4 -
 

Note finali:
Chris "Dee" Clyde = Capelli rosso tramonto con strani riflessi. Occhi azzurro ghiaccio, pelle bianca (ma abbronzata)
"Bill" = Capelli biondo - bianco, occhi neri, pelle bianca (ma abbronzata)
"Charlie" = Capelli neri, occhi neri, pelle mulatta con riflessi bronzei
"Jude" = Capelli castani, occhi color ambra (ma dubito che dei cowboy conoscessero un materiale come l'ambra e sapessero il suo nome anche avendolo visto)
Samuel "Sammy" = NP (Non Pervenuta)
Cleo Crawden = NP (Non Pervenuta)
Abel Crawden = Capelli bianchi, occhi neri, pelle bianca

^^ Non c’è molto da dire se non che sono felice di aver aggiornato, che il capitolo è un filo più lungo del solito, che Bill per una volta non appare e che i “piedidolci” sono i non cowboy, le persone che vengono dal vecchio continenti, gli inglesi e le pappemolle. Queste le varie accezioni del termine all’epoca.