Dislaimers: I personaggi non appartengono a me, ma a Kaori Yuki e le canzoni a tanta gente citata vicino alle righe…
Note: Siccome non siamo veggenti, alcuni eventi della fic potrebbero contrastare con quello che accadrà nei prossimi n di AS…Gomen nasai fin da adesso ^____________^
# = POV di Michael, §= POV di Raphy
Dedicato a: Michelino, patrono della mia città ^^
A Clanes, mamma Sei, sorella Nat, le zie Yucchan, Miyuki e Sakuya…Le cugi Saya, Sheera, Narya e Kima…. (A14)
Alle mie Senpai Mukuro, Koorinoki e Meryl…a Rosieluccia ^*^ (Dodoria)
A tutte le fan di Angel Sanctuary ^*^


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Ashes

di Akira14 & Dodoria


Volevo…
Volevo solamente essere il fuoco che, ardente, deciso e inesorabile, bruciava il tuo cuore.
Nient’altro che la lama che dilaniava le tue carni, gelida e penetrante.

Ma ora tu non ci sei ed io sono solo…
…Solo con la mia pazzia…

…Mi chiamano l’angelo del fuoco…
…Ma non sono altro che il demone delle ceneri.

Guardo.
Sotto di me, Camael e gli altri si stanno dando un gran daffare.
Forse stanno andando a caccia di demoni.
Dopotutto siamo sempre i guardiani del confine, e dobbiamo impedire che quella feccia metta piede in Paradiso.

Decido di unirmi a loro, ignorando la debolezza che pervade le mie membra.
Non sono mai stato debole, ma in fondo posso dire di essere mai senza te?
No.
Tu, in modo o in un altro, nell’ombra o apertamente, mi sei stato vicino.
Sempre.
Io, che pensavo di essere il generale più feroce ed insensibile del Cielo, sento il peso della solitudine.
E mi ferisce molto più di quanto avrei mai potuto immaginare.

Dopo Lucifero, ho allontanato anche te.
Solo.
Sono solo.

In fondo non posso essere ciò che non sono.
Devo comportarmi in maniera tale da non deludere nessuno.
Chi vuole un Arcangelo depresso?
Nessuno.

Loro vogliono Michael, il nevrotico casinista, l’eterno bambino il cui gioco preferito è fare la guerra.
Beh…Non posso dire che mi non piaccia combattere. Non dispiace nemmeno a Raphael e ad Uriel, se è per questo.
Però, da che mondo è mondo, non possono aspettarsi che io rimanga lo stesso per l’eternità.
Se perfino un sadico come Zaphkiel è cambiato, perché sembra impossibile che io possa maturare?
Maledetti!
Maledetto Salvatore!
Da quanto ti ho incontrato, da quando mi hai aperto gli occhi sul rapporto che avevo con mio fratello, sono diventato più introspettivo.
Certe notti, invece di dormire, passo il tempo a psicoanalizzarmi, e ne viene fuori roba da far rigirare nella tomba perfino Freud.

Djbril dice che sono uno psicopatico.
Che soffro di manie di protagonismo, che sono un sadico…Che se fossi sulla terra, mi avrebbero già rinchiuso in un manicomio, e blablabla…..
Mi fa venir mal di testa quando parla così tanto. Odio i discorsi arzigogolati senza capo né coda. Mi fanno bruciare dalla rabbia…Mai come i commenti sarcastici sul mio gemello e sulla mia altezza, naturalmente.
Chi osa toccare questi argomenti, può considerarsi già morto. (come siamo violenti ^_^ NdA14)
Beh…Come ho già detto è inutile cercare di nascondere il mio vero Io.
Sono come sono.
Ed è inutile sperare di zittire la voce della mia coscienza che mi assicura di aver fatto la scelta giusta…O quella del cuore che mi sussurra di ripensarci, di chiedermi se non ci sia un’altra soluzione.
E’ proprio stupido.
Sebbene sia stato ferito quasi mortalmente da Lucifero, continua ad amare.
Vorrei quasi non averlo.
Perché?
Perché devo stare così male?

-Farsi domande a risposte
Che non avete affatto
Fai una cosa e poi non sai più Se ci credi poi tanto…- (L’Assenzio, Bluvertigo)

Se sapessi a chi rivolgermi, mi farei impiantare uno di quegli aghi che usava Sevoftarta, nel cervello.
Sangue e carneficine ormai non mi bastano.
Non riesco a raggiungere il vuoto mentale, la totale assenza di sensazioni che riusciva a darmi l’uccidere qualcuno.
L’apoteosi dell’aponia e dell’atarassia.
Riuscire a guardare i tuoi simili che si uccidono tra di loro, senza farti minimamente toccare.
Voglio sentire il nulla intorno a me.
Liberare il mio cuore viziato, e rinascere.

Dimenticare Raphael.

<Devo proprio?> chiede una parte di me, quella che odio…Quella sensibile e fragile.
Sì.
Non posso tornare indietro, idiota.
Pensi forse che lo faccia a cuor leggero?
Eppure, non riesco a convincermi che questo sia giusto.
Raphael è l’unico che non mi abbia mai tradito, il mio migliore amico per così dire.
Ed io devo dimenticare tutto?

Già.
Finché non riuscirò a gridarti in faccia che ti odio, “Raphy”.
Che non c’è niente che potrà mai irritarmi come il vederti.
Tutto questo con tono placido, tranquillo come se stessi sussurrando dolci parole d’amore, invece che taglienti frasi dettate dall’odio.

Perché fino a quando non ne sarò in grado, continuerò ad appoggiarmi a te.
A farci del male.
Djbril ha ragione, sono un insensibile.
Sono cieco al dolore degli altri, e non riesco nemmeno ad accorgermi quando ferisco chi mi ama.
Quale sarebbe la tua stupidissima giustificazione per restarmi vicino?

“Io ti amo, Michelino.”

Lo so che queste parole sarebbero uscite dalla tua bocca, Raphael.
Ti conosco fin troppo bene.
Avrei finto di arrabbiarmi per essere stato chiamato con quel soprannome cretino, e me ne sarei andato…Non senza notare il dolore nei tuoi occhi.
Mi avresti cercato, ed io avrei dovuto farmi trovare, prima o poi.
Rigirando il coltello nella piaga, avrei dovuto fornirti delle spiegazioni.

Invece, quella mattina di quasi una settimana fa, sono fuggito di soppiatto.
Me ne sono andato senza dirti niente.
E tu non mi hai più cercato.

Meglio così.
Non voglio vederti.
Sono un codardo.

Sarei stato costretto a ribadirti che l’amore non basta, che non si può essere felici se si sa di star distruggendo la persona che si ama.
Che gli scandali sul tuo conto sono già stati fin troppi…Ci manca solo che scoprano che te la fai con l’Arcangelo del Fuoco.
Comprometteresti inutilmente la tua posizione, e io mi sentirei colpevole della tua disfatta. Nonché un egoista per averti tenuto accanto a me nonostante tutto.

Doveva venirmele a dire il puro Arcangelo dell’Acqua tutto questo.
Naturalmente.
Figurati se un egocentrico come me poteva perdersi in un ragionamento tanto complicato.

Djb mi ha aperto gli occhi.

E non chiedermi di chiuderli ancora, Raphael.
Perché non lo farò.
Nemmeno se questo dovesse lacerare il mio cuore, e distruggerlo in mille pezzi.

Dopotutto…

…Cosa se ne fa uno come me di un cuore?

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Il tempo passa.
Vedo l'orologio scandire inesorabile le ore...una dopo l'altra...senza fretta. Come vorrei che passassero veloci o...che si fermassero del tutto.

Ora.
E per sempre.

Sospiro.
Da quando mi hai lasciato non mi va di far niente, mi sento inutile.
Solo lo starti vicino mi dava un po’ di vita, spezzava questa monotonia...adesso neanche le donne che vengono a farmi visita riescono ad entusiasmarmi.

Che scemo sei, Michelino!

Che diavolo ti è passato per la testa? Sei scappato? Da me?
Tutt'oggi non riesco a farmene una ragione...avrei provato a cercarti, ma...cosa avrei ottenuto?
Il tuo silenzio? Il tuo odio? Rancore...amarezza?

Sei fuggito da solo...sei ricaduto nell'oblio.
Mi hai lasciato qui, col desiderio di riaverti tra le braccia...col desiderio di guarire il tuo cuore ferito.
Pensavo di esserci riuscito. Povero illuso.

Pensavo di essere importante per te...forse ci speravo.
I momenti passati insieme...le tue ansie, le tue paure.
Il mio marcato cinismo nei confronti della vita.

Ci leccavamo le ferite a vicenda...pensi davvero fossi stato io a salvarti?
Non sai quanto ti sbagli.

Nel tuo piccolo mi eri immensamente d'aiuto.
Mi perdevo nella tua innocenza rubata...nel tuo soffrire in silenzio.
Nel tuo autodistruggerti.

Nell'affetto che provavi verso Lucifero, tuo fratello.
Nella delusione per il suo tradimento.
Nell'odioso senso di sconfitta, dopo il vostro scontro.
Mi facevi tenerezza quando ci pensavi. Tremavi tutto, come quella volta.
Te lo ricordi? Eri totalmente impazzito.
Stringevi forte la testa fra le mani, incenerendo ogni cosa o persona ti si avvicinasse.
Gli altri, impauriti, ti stavano lontani.
Io ho visto dentro di te. Ho visto che avevi il cuore a pezzi.

Ho visto che avevi bisogno di aiuto...o consolazione.
Chiamala come vuoi, Michelino...avevi bisogno di me.
Io mi sono avvicinato...e perché, adesso che io sto impazzendo, tu t'allontani?
Perché mi lasci questo grande vuoto?

Perché...te ne vai?
E' colpa di Djibril...ci scommetto. L' ho vista avvicinarsi a te, melensa e spudorata nella sua candida aura, nel suo essere superiore a tutti...chissà che lavaggio del cervello ti ha fatto. Tu che sei così tanto forte esteriormente, quanto debole dentro.
Tu che cerchi sempre di essere diverso da come sei.

Sei l'Arcangelo del Fuoco...è vero. Tutti ti stimano e temono.
Per la tua crudeltà, per il tuo sadismo nella caccia ai demoni.
Ma solo io so come sei veramente. Quanta tenerezza riesci ad esprimere, dietro i tuoi occhi brucianti. Quanto sai essere timido ed indifeso, in certi momenti.
Quanto sei fragile, dietro quella corazza forgiata dalla tua disperazione, che ti difende dagli altri.

Michelino...accidenti!
Ti rendi conto dei discorsi che mi fai fare?
Io, che ho la fama da gran seduttore...io che vivo in mezzo alle donne...sto qui, in paranoia a pensare a te, stupido ragazzino!

Dimenticarti?
Non se ne parla. Non fino a quando non mi avrai dato una spiegazione del tuo gesto.
Non finché riuscirò, scrutando nei tuoi occhi, a capire realmente cosa sono per te.
Un amico? Un amante?
Tutto quello in cui credevo mi sta crollando addosso...eri la mia unica certezza, in un mondo di finzione.
Credevo che la cosa fosse reciproca. Credevo.

Ed è bastata una parola (una sola...??^^;;; NdD) dell'Arcangelo dell'Acqua per rimescolare tutto? Per mettere in gioco ciò che proviamo reciprocamente?
E' dunque così debole il tuo sentimento verso di me? Così effimero e superficiale?
Così...vacillante?

Non voglio crederci. Non posso.
Non oso credere fosse solo un'illusione.

Barbiel ha aperto le tende delle finestre. Mi fa un po’ pena.
Cerca in ogni modo di tirarmi su il morale...forse lei ha capito.
E mi sta accanto, in silenzio...mi aiuta solo con la sua presenza.
Sa che non voglio niente di più, mi conosce davvero bene.

La luce che filtra dai vetri mi stordisce un attimo.
Da quanto non la vedevo? Da una settimana, mi rispondo da solo.
Da quando la mia vera luce se n'è andata...

Come posso farti tornare a me? Come posso obbligarti a starmi vicino?
"Io ti amo Michelino..."
Neanche questa frase potrebbe legarti a me...sei troppo sfuggente, troppo ostinato.

O forse sono io troppo codardo.
In fondo…perché non mi sono dato da fare?
Perché non ti ho scovato, ovunque ti nascondessi? Perché non ti ho preso con la forza?
…perché non volevo farti del male.
Non voglio costringerti…non voglio asfissiarti.
Voglio che tu sia naturale con me…voglio che tu sia te stesso.
Finalmente…te stesso.


Mi alzo a sedere sul letto. Nonostante tutto sono l'Arcangelo dell'Aria...ho i miei doveri da portare avanti.
Barbiel mi sorride.

Doveri...già. Ecco la monotonia.
Mi alzo con poca convinzione. Devo andare.
Ma sappi che non rinuncerò mai a te...mai!

Non posso, però, impedirmi di continuare a pensare a questa situazione assurda.
È più forte di me.
Ho la mente piena di dubbi.

Belial, avevi forse ragione tu?
Per tanto tempo ne sono stato convinto. Avevo la certezza che tu fossi nel giusto, almeno sull’immoralità degli angeli.

Poi ho incontrato Michael.
Ho conosciuto il vero Michael.
E mi sono innamorato di ciò che ho visto, dentro al Guardiano del Confine.

Ora mi chiedo se il mio sia stato solo un abbaglio.
Se la farfalla più impura dell’Inferno mi abbia mostrato la verità. Allora, se davvero fosse così, la mia è stata la giusta punizione per essere stato un ingenuo. Per aver creduto di poter cambiare la realtà a mio piacimento.
Mi sono solo illuso.

Davvero questo mondo è così sporco?
Davvero è scomparso ogni valore, e chiunque è capace di pugnalarti alle spalle?

Sarò l’angelo più stupido del Creato, ma non riesco a convincermi che sia così.
Michelino…Tu non eri così.
Quanta innocenza si nascondeva dietro la tua aggressività.
Mi facevi sentire un eletto, l’unico a potersi crogiolare nel fuoco della tua passione, nella purezza del tuo amore.
Ed ora mi volti le spalle?

Con che coraggio, Michael, e questo che mi domando.
Almeno in nome della nostra amicizia, avresti dovuto dirmelo in faccia che era finita.
Nemmeno questo. Troppo difficile per un vile come te, vero?

No.
Sto sbagliando, e ne sono perfettamente cosciente.
Capisci, però, che per riprendere la mia vita di sempre io devo trovare un capro espiatorio in tutta questa faccenda.
Qualcuno su cui accanirmi, su cui gettare tutte le accuse, le colpe, così da potermene lavare le mani e proseguire tranquillo lungo la mia strada.
Perché, anche se incolpo Djbril; se mi fossi accorto prima dei pensieri che frullavano in quella tua testolina, forse non saremmo arrivati a questi estremi.
E’ colpa mia, allora? O tua? O di Djb?
Poco importa.
Quello che conta è che non mi sei più accanto. E questo mi uccide.

Devo trovare una soluzione.
O impazzirò.

Senza neanche prestare attenzione, accolgo la mia prima paziente.
Sono senza speranza.
Morirò, il giorno che smetterò di pensarti Michelino.
Perché tu sei una parte di me, della quale non posso fare a meno.

E farò sì che te ne renda conto anche tu.
A costo di costringerti a guardare in faccia alla realtà.

############################

Siamo sul confine occidentale tra il Paradiso e l’Inferno. Finora ci siamo divertiti. Adesso, facciamo sul serio ragazzi. Non ho avuto neanche il bisogno di pronunciarle, queste parole. Basta guardarmi in faccia, per capire che non ho più voglia di giocare. Qualcuno mi osserva, stupito. Anzi, direi quasi tutti.
E’ comprensibile.
Li capisco.
Vedere il generale delle Armate Celesti, che si annoia a dare la caccia ai demoni, deve essere assai strano
Solo Camael capisce, e ricambia il mio sguardo furioso con uno altrettanto aggressivo
Lui sa
Sa che non voglio altro che farla finita, per poi ricominciare, ed andare avanti in un circolo vizioso che mi impedisca di riflettere.
Di vivere.Perché se questa è vita, io voglio vegetare.
Morire no, mi farebbe sentire in colpa, sapere di aver compromesso l’equilibrio del Paradiso. Proprio io, che me la sono presa tanto per il tradimento del mio gemello, non posso permettermi un tale colpo di testa.Sono uno dei quattro elementi, e la mia esistenza è fondamentale.

L’obbligo di essere irrequieto e irascibile, è ben lungi dall’essere contemplato.Potrei anche vegetare, se volessi. Fino a che sarò qui, perlomeno fisicamente, tutto resterà completamente immutato.

All’improvviso, vengo atterrito da un’ondata di nausea.Quando tento di rialzarmi, le vertigini sono talmente forti che compromettono il mio equilibrio, facendomi cadere al suolo.Siccome non sono il tipo che si lamenta, non chiedo aiuto e resto sdraiato in attesa che questi strani sintomi spariscano.
E’ da qualche giorno che non mi sento bene, più o meno da una settimana…Ciò è preoccupante, giacché un angelo non si ammala mai, e tanto meno questo può succedere ad un arcangelo.Le ali dovrebbero proteggermi da qualsiasi tipo d’infezione.Il mio male, quindi, è alquanto inquietante.
Però, in un giorno come questo, in cui cerco di liberarmi delle mie preoccupazioni, non voglio pensare alla mia salute. Fanculo tutto!
In casi come questi, il consiglio che mi darebbero è di farmi visitare dal miglior medico del Paradiso.
E chi è, se non il nostro caro Raphael? Preferirei lasciarci le penne qui, adesso, piuttosto che avere di nuovo a che fare con quel cinico depravato!

<Non mentire a te stesso, Michael.> mi sussurra la mia coscienza con la voce malefica di Lucifero.

Però ha ragione. Dentro di me, combattono due forze opposte.
Il mio cuore, la mia anima. Sono al limite e cercano in tutti modo di sopravvivere. Seguendo il loro istinto di autoconservazione, mi tormentano…Mi sento perennemente un peso al cuore ed un gelo interiore talmente intenso che nemmeno le fiamme astrale riescono a riscaldare. È come vivere in un inferno polare.

Vedo parecchi demoni avvicinarsi a me, come avvoltoi, nella stolta convinzione di potersi cibare del sottoscritto…Illusi.
E poi, siete così stupidi…Così maledettamente stupidi. Quasi mi era passata la voglia di attaccarvi. Ma voi avete voluto fare il passo più lungo della gamba…Pensavate che la mia momentanea condizione d’inferiorità m’impedisca di battervi, vero?

Rido. Una risata di scherno, che irrita ancora di più i miei assalitori.
Preferirebbero che piangessi, quegli idioti?
Ed io che pensavo di averle viste tutte in questi millenni!

Il più coraggioso tra loro si va avanti, ed io non perdo il mio sorriso arrogante. Si getta letteralmente su di me, che giaccio ancora inerme sulla sabbia.
Viene polverizzato dal mio scudo di fuoco.
I suoi compagni indietreggiano spaventati.Se erano convinti che uccidermi fosse una passeggiata, la morte è ciò che meritano.Di collaboratori così inetti, mio fratello non se ne fa niente.
Anzi mi sarà grato di averlo liberato di voi, inutili diavoli…Concentro la mia forza, lasciando che essa mi bruci, come quando sono stato battuto dal mio gemello.

So bene, che potrei non riuscire a controllarmi e rischiare l’autodistruzione, ma come si suol dire, in situazioni come queste: “O la va, o la spacca!”

Scateno le mie fiamme, e richiamo la Spada del Fuoco.

Mi concentro, richiamando tutta la mia forza in unico punto.
Raggiunto il punto critico lascio che la mia potenza esploda e spazzi via quei demoni.
La lascio defluire senza freno alcuno.

Niente.
Non succede niente, ed io non comprendo. Vorrei sapere perché le mie fiamme si siano estinte, ma so che non riceverà alcuna risposta.
Fortunatamente ho con me la spada, l’arma più potente che possa esistere (insieme a Nanatsusaya).
Malgrado ciò, per la prima volta nella vita, non mi sento sicuro. Non sono sicuro di farcela.
In fondo la mia lama trae la sua forza dal mio fuoco interiore. Se, però, inspiegabilmente esso si è spento, se ho perso il mio potere si è dissolto…Che cosa posso fare?
Fuggire non è nel mio stile, mi alzo in piedi.
Noto che i miei compagni di caccia, dalle loro postazioni, mi osservano preoccupati; ed io faccio loro un cenno, come a dire “È tutto ok, non badate a me.”
Loro capiscono e se ne vanno.

Comincia la battaglia.
La sabbia vortica intorno a me, il caldo mi opprime e la vista inizia a tradirmi…
Tutto trema di fronte di fronte ai miei occhi, e le immagini mi appaiono sfocate macchie di cui a malapena riesco ad indovinare i contorni.
E’ fastidioso, incredibilmente irritante. Li chiudo e mi affido al mio istinto.
Non mi tradisce. Colpisco alla cieca il demone, e lo ferisco mortalmente.
L’acre odore del sangue si spande nell’aria ed io mi sento rinascere.
Questo scontro impari, nel quale sono io ad essere il più debole, mi attizza.
Perdo qualsiasi controllo ed è solo la mia furia, il mio sesto senso, a guidarmi.

Da troppo tempo, non mi divertivo ad uccidere diavoli, come in questo momento.
Un bel gioco, però, dura poco.
Per quanto io ci goda a sentire le urla strazianti di queste bestie, l’inferiorità numerica si fa sentire.
Resisto ad ogni colpo, e contrattacco con ugual (e forse maggior) impeto.
Ma quando uno di loro trafigge la mia ala sinistra con i suoi artigli, cedo.
Il dolore è lancinante, così intenso da farmi rivoltare le budella e desiderare di vomitare l’anima.
È bruciante, simile a mettere la mano nell’acido.
È disgustoso, poiché sento il sangue viscido, nero e denso, colarmi lungo la schiena ed arrivare a terra dopo avere percorso tutta la colonna vertebrale e le mie gambe.

Sto perdendo troppo sangue. Ed anche se sapessi come fermarlo, non lo farei.
Preferisco morire ucciso dai demoni, piuttosto che vittima della mia stessa disperazione, del mio auto-lesionismo.
L’abisso della morte si apre sotto i miei piedi, ed io mi lascio attrarre da esso, scivolando verso lande ignote.
La mia vita termina qui.
Ricordatevi di Michael, l’arcangelo del fuoco.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


Un brivido mi percorre la schiena.
E non è provocato dalla donna che mi sta di fronte e che si struscia come una gatta su di me…no.
Dipende da qualcos’altro. Qualcosa che al momento mi sfugge, ma che il mio sesto senso reputa importante…forse vitale.
Ma cos’è?

Tento di alzarmi, il peso della donna che è seduta sulle mie ginocchia è diventato insopportabile. Lei mi guarda perplessa…mi accarezza…mi addenta un lobo dell’orecchio.
Il brivido iniziale però non si è spento…prosegue imperterrito il suo percorso scuotendomi la schiena e irrigidendomi i muscoli.
E’ una sensazione orribile, quasi rivoltante. Ed un pensiero si insinua nella mia mente…MICHELINO!

Riesco finalmente a schiodarmi di dosso l’ossessionante ragazza, facendola cadere pesantemente a terra.
Mi metto una mano nei capelli, cercando di controllare i battiti cardiaci…sudo freddo.
Mai successo ad un cinico come me. E la cosa grave è che questo brutto presentimento non cessa di rimbalzare nel mio cervello. Continua, crudele e meschino, a fare a gara coi miei sensi di colpa…come se non stessi già soffrendo abbastanza.
La ragazza sta rivestendosi contrariata…il suo sguardo deluso ed amareggiato mi fa venire una gran voglia di mandarla al diavolo…“Vattene” le dico. Non una parola in più, non una in meno.

Lei raccoglie le sue cose e sì fionda fuori dalla porta, urtando Barbiel che stava entrando silenziosa.
Eccola, il mio angelo “protettore”. Mi chiedo che farei senza la sua presenza…sempre pronta ad accorrere in mio aiuto, sempre pronta a consolarmi. A volte penso che avrei fatto meglio ad innamorarmi di lei…meno problemi, meno discorsi…
Ora ho anche un capogiro. Mi siedo sbuffando, chiudo gli occhi…che diavolo succede?

Una mano si appoggia sulla mia spalla: “Raphael…”
Sollevo lo sguardo; Barbiel mi guarda con occhi lucidi…sembra stia piangendo o sia sul punto di farlo.
Ho paura. Ho paura a domandarle il perché di quel suo atteggiamento…che nascondi sotto quello strato brillante di lacrime, Barbiel? Cosa è successo?

“Michael…”
Cosa?
“Michael è…”
La afferro per la spalle scuotendola più volte: “Michael…cosa???”
La voce si incrina, il cuore batte all’impazzata. Il brivido si fa più intenso…

“Michael è stato ferito…gravemente. Un gruppo di demoni lo ha attaccato alle spalle e…ha un’ala squarciata, ha perso molto sangue”
Ogni parola, una pugnalata alle spalle.
Ogni sillaba, un rumore freddo e stridulo che vorrei non sentire.
“…dov’è adesso…?” riesco a pronunciare dopo l’attimo di sbandamento.

“Lo stanno conducendo qui…”
Qui? Io dovrei…salvarlo? Osservo le mie mani che tremano senza sosta…così ridotto non potrei che fargli del male.
Devo calmarmi. Torna ad essere l’uomo cinico e calcolatore che eri, Raphael!
La vita o la morte di Michelino dipendono da te, adesso…sospiro più volte. Che faccia farò quando me lo ritroverò davanti? E tu…che faccia farai, Michelino? Ti lascerai morire, pur di non farti curare da me?



La porta della camera bianca si apre energica.
La lettiga sulla quale è posato il sanguinante Arcangelo cigola insensibile trascinata da due veloci suore.
La abbandonano lì, in mezzo alla gelida stanza; sopra di essa, tremante e piangente, è steso Michelino…il mio Michelino.

Non oso avvicinarmi, ma devo farlo…per lui.
Sono ad un passo da quel corpo lacerato.
Lo vedo. Il suo sguardo si gira verso di me.
Due grosse lacrime sgorgano dai suoi occhi mentre lo osservo, impietrito, senza osare abbassare lo sguardo.

Mi faccio forza e mi avvicino.
Osservo con attenzione le ferite che riporta: l’ala è stata quasi estirpata alla radice, numerose escoriazioni e un profondo taglio, all’altezza dello stomaco, fa sgorgare prezioso liquido purpureo.
Non ho tempo da perdere, Michelino sta davvero rischiando la vita.
Ma che diavolo ti è venuto in mente? Perché tutto questo?

In tutti gli anni che ti conosco…mai…mai ti avevo visto conciato in questo stato!
I demoni non ti avevano mai ferito così…è stato un suicidio, Michelino? Hai voluto un’altra volta cercare il tuo limite massimo, metterti a confronto con tuo fratello?
…ancora così tanto ti duole, quel tradimento?

Cerco di non far trapelare i miei sentimenti, le persone che mi stanno attorno non devono capire.
Ma dentro mi sento morire.
Ti accarezzo dolcemente la testa, passando con la mano tra i tuoi fulvi capelli…il profumo che hanno..non l’ ho dimenticato. Neanche adesso, bagnati del tuo stesso sangue, hanno perso la loro straordinaria bellezza.

La mia mano scivola poi sul tatuaggio che prende posto sulla tua guancia…ha assunto un aspetto vagamente triste. La tua pelle, di solito così rosea ad accesa, adesso è di un colore che ricorda la morte… (e se non ti muovi muore davvero! Scemo! >__< n.d.D.)

Inaspettatamente, mentre una suora si avvicina per chiedermi spiegazioni, tu sbarri gli occhi e mi fissi per un eterno istante. Non so se mi vedi, o stai soltanto fissando un punto indefinito…ansimi con maggiore velocità, le lacrime scorrono sul tuo viso…oh Michelino! Non sai quanto vorrei soffrire al posto tuo! Non sai come mi sento confuso e amareggiato nel vederti così fragile…

“Raphy…?”
La tua voce è rauca e debole. Ogni singhiozzo che emetti è un pugno nello stomaco.
Avvicino le mie mani al tuo viso, concentrandomi per adempiere al mio compito di medico: un forte calore mi pervade le membra, poi delle violenti scosse mi percorrono le dita, facendole vibrare leggermente.
Ho lo sguardo completamente immerso nel tuo, cerco di capire, avrei tante domande da farti ma i tuoi occhi mi pugnalano.
“NO!” esclami facendomi sussultare.

Giri la testa dall’altra parte, come per sfuggirmi nuovamente; questo gesto mi uccide.
Inesorabile, mi spezzi il cuore un’altra volta.
Nonostante tu sia in queste condizioni, nonostante tu stia per morire, ti rifiuti di farti curare da me?
Fino a questo punto mi odi, Michelino??

Gli occhi mi bruciano; sento una grande rabbia mista a tristezza pervadermi il petto e mozzarmi il fiato.
“Michelino…” ti afferro un braccio e tu urli e ti contrai manco fossi uno dei demoni che ti ha squarciato il corpo.
“La…sciami…” riesci a sussurrare. Le lacrime non smettono di rigare il tuo viso, il sangue non smette di scorrere sulla lettiga.

Mi sto innervosendo. Questa tua cocciutaggine è sempre stata per me motivo di ammirazione, ma non adesso. Non adesso che la tua vita mi sta scivolando dalle mani…devo impedirti di farti ancora del male.
“Michelino, adesso smettila!”
Volevo usare un tono più calmo e comprensivo, ma le parole mi fuoriescono dalla bocca come un fiume in piena, un fiume che non riesco a controllare.
Un fiume che ha sfondato gli argini.

Afferro il tuo viso, rigirandolo dalla mia parte; voglio vederti bene in faccia, dimmi che mi odi, che non mi sopporti, che mi detesti più di chiunque altro ma non mi chiedere di lasciarti morire! Questo non posso accettarlo!
“Io…non voglio…vederti morire” sillabo piano, con gli occhi colmi di lacrime.

La mia superbia e cinismo si stanno lentamente sgretolando davanti all’Arcangelo del Fuoco.
Mi sento inerme e totalmente fragile al suo cospetto.
Tu mi osservi con gli occhi socchiusi, senza parlare, sospirando più volte. Il tuo alito caldo mi scuote, nonostante il tuo sguardo sia freddo e distante.
“Non voglio vederti morire…” ripeto ancora una volta.

Le lacrime scendono copiose dai miei occhi di vetro, spezzando il nervoso e la paura che sto provando.
So che questo non ti farà smettere di odiarmi, Michelino, ma non posso farci niente. Non posso trattenermi oltre.
Rischio di impazzire, di perdere quel poco di fiducia in me stesso che mi è rimasta.

“Non…posso…” sussurri.
Alzo il mio viso e riprendo a fissarti, avvicinandomi un poco per sentire meglio ciò che stai dicendo.
“Non possiamo…”
Chiudi gli occhi. Il mio cuore si ferma. Sento la mia coscienza spezzarsi, sento mancarmi il suolo da sotto i piedi e precipitare, nel buio, senza trovare un appiglio che possa frenare la mia caduta.

Mi concentro nuovamente, cerco di provocare ancora quelle “scintille” che possano darti la guarigione…stavolta l’effetto è violento, tanto che mi contraggo e perdo leggermente l’equilibrio. Le lacrime si seccano all’istante sul mio viso.
Poso le mani sullo squarcio che hai all’altezza del ventre, e mente la ferita si cicatrizza con calma, percepisco chiaramente il dolore e la sofferenza che hai provato durante la battaglia.

E’ strano…non era mai successo prima, con nessuno dei miei numerosi pazienti.
Mai mi era capitato di guarirli percependo, anche un poco, le loro sensazioni. Le loro paure.
Le loro sofferenze.

La cicatrice che ha preso il posto della ferita sta lentamente scomparendo…l’alone dorato che fuoriesce dai miei palmi sta circondando il tuo corpo, proteggendolo, liberandolo dalle piaghe sanguinolente.
Bastasse solo questo per lenire il tuo dolore, Michelino…bastasse solo questo per liberarti dall’ossessione per tuo fratello, sarei disposto ad offrire la mia vita in cambio.

Perché non vuoi capire che farei qualunque cosa per te, ostinato Arcangelo??
Perché…mi hai lasciato??

La ferita ha smesso di sanguinare. Ora è il turno dell’ala.
Chiedo ad una suora di aiutarmi a girarti, in modo di farti il meno male possibile. La cosa però risulta vana.
Nello spostarti su un fianco l’ala si contorce su se stessa, emettendo uno strano rumore sordo.

Tu sbarri gli occhi ed urli.
Con tutta la voce che hai in gola, emetti un suono vivo, pungente, amaro.
Accendi nuovamente la tua rabbia, circondandoti di Fuoco, il tuo elemento. La suora urla, impaurita, mollando la presa.

Io rimango.
Nuovamente, accanto a te.
Tutto si sta ripetendo, come quella volta.

Tutti ti abbandonano, io ti sto vicino.
Cerchi di liberarti di me così?
Pensi che, stanco dei tuoi comportamenti da moccioso, io possa abbandonarti?
Mi credi così folle e traditore?

No.
Te l’ ho promesso quella volta, e continuerò a mantenere ciò che ti ho detto.
“Io resterò con te”
Lo ripeterò fino allo sfinimento.

“Io resterò con te”

Appoggio le mani lucenti alla radice dell’ala.
Il sangue scorga furibondo dalla profonda ferita. Spero vivamente di essere in tempo.
Se perdessi le ali, Michelino…sai quello che ti aspetterebbe, vero?

Il Fuoco da te emesso mi sta ustionando proprio come allora, ma non smetterò di curarti per questo.
Anche se dovesse costarmi la vita.

La stanza si fa incandescente.
Le mie mani si contorcono, ma fortunatamente l’alone brillante non smette di pulsare.
La ferita si sta chiudendo.
Sospiro.
Mentre sto per rilassarmi, sicuro della mia vittoria contro la tua morte, ti giri di scatto spintonandomi.
Le gambe non mi reggono, causa l’enorme agitazione accumulata, e cado a terra.

“Adesso basta! Chi ti ha detto di guarirmi, Raphael?”
La tua voce acuta mi stordisce per un attimo. L’ala non ancora guarita si contorce nuovamente; deve provocarti un dolore immenso, ma sei sempre stato bravo a celare le tue sofferenze. Mi correggo, a celare ALCUNE delle tue sofferenze.

Aggrotti le sopracciglia come un bambino capriccioso e pestifero, mentre il Fuoco divampa con maggiore intensità dal tuo corpo.
Vuoi davvero uccidermi, Michelino?

“Devi…devi smetterla di starmi sempre attorno!” sbraiti, chiudendo gli occhi “Mi hai davvero stufato!”.
Stufato…?
Mi alzo in piedi, recuperando la mia maschera d’indifferenza.
La mia altezza ti mette in soggezione, questo è l’unico punto che posso giocare a mio favore.
Alzo il braccio e ti mollo un sonoro schiaffo.
Il rumore sordo dell’impatto tra il mio palmo e la tua guancia rimbomba nel silenzio dello studio.
La tua faccia gira violenta verso sinistra, restando in questa posizione per qualche istante.
Qualche eterno istante.

“Io ti amo, Michelino”

Ti porti la mano sulla guancia arrossata.

“Ti amo”

Il Fuoco divampa con minore intensità.

“Io resterò con te”

Vedo le tue spalle sussultare un paio di volte.

“Te l’ ho promesso quella volta…non te lo dimenticare”

#######################################

Come dimenticare? Come?
Me lo sono chiesto così tante volte che ormai ho rinunciato ad avere una risposta.
Non solo Lucifero, ma anche te...Te soprattutto, in verità.
Sei sempre stato il mio unico amico, il solo che abbia osato avvicinarsi a me, anche quando le mie fiamme avrebbero potuto ucciderti.
Ma niente dura per sempre. È facile per te dire che mi starai vicino per sempre.
Lo so.
So che lo fai solo perché ti fa comodo. Mi lascerai di nuovo per la prima bella donna che passa. Ed io fingerò di non curarmene.
Fingere. Nascondersi. Dietro a una maschera.
Voglio essere me stesso.
E non ci riesco.

La mia bocca. Pronuncia frasi che non comprendo. Pensieri inconsci che affiorano, pensieri di cui ignoravo l’esistenza, pensieri che mi allontanano sempre più da Raphael.
Non è questo che voglio?
Non lo so.
Dannazione, vorrei saperlo ma non riesco a darmi una risposta convincente.

Il tuo schiaffo mi colpisce in pieno viso.
Porto la mano sulla guancia, e non oso più rispondere.
Continui a ripetermi che resterai con me.

Voglio crederti.

Ti abbraccio, anche se nel farlo rabbrividisco per il dolore.

“Raphael…Non voglio che tutto finisca così.
D’altronde non intendo essere oltre un peso per te.
La nostra relazione sarebbe ben presto finita sulla bocca di tutti, e l’ultima cosa che ti serve è che scoppino altri scandali sul tuo conto!
Sei come un fratello per me.”

Mi sorprendo di aver parlato tanto, proprio io che mi perdo nel vortice delle parole.
Cerco d’interpretare il tuo sguardo.
E’ indecifrabile. Non riesco a capire se tu sia felice oppure no.
Mi aspettavo una relazione un po’ più vivace, sai?

STOP!!! REPLAY…Che cazzo ho appena pensato?
Dove sono finiti quei belli istinti omicidi che avevo fino a qualche lustro fa?
Sono scemo! (almeno lo sai ^________^ ndA14)
Per allontanarmi da Raphael ho penato moltissimo, e adesso mi chiedo perché non ha avuto una reazione un po’ meno smorta.

Com’è complicato, quando il tuo cuore e la tua testa partono per due strade diverse.
È come se viaggiassero lungo due linee parallele.
A volte, i loro punti di vista sono così vicini che possono quasi concentrarsi nel medesimo desiderio…
Ma ciò non succede MAI.

Quando però mi trovo vicino a Raphael, queste due parole, che solitamente convivono piuttosto pacificamente (anche perché prevale fortemente la mia parte istintiva) cercano di prevalere l’una sull’altra.
Più mi concentro su di lui, più perdo me stesso.
Di questo non mi curo.
Lo amo, e sarei pronto a rinunciare a qualsiasi cosa, anche alla mia identità, per lui.

C’è chi sostiene che l’amore più grande è quello che è disposto a sacrificare sé stesso.
Non ho mai dato molto peso, alle stronzate detto dagli umani.
In questa però c’è un fondo di verità.
Pur di non essere deleterio all’Arcangelo dell’Aria, sopporterò anche le sue accuse. Sopporterò che mi resti accanto, come amico, uccidendo le mie emozioni. Questo non significa che tornerò sui miei passi.

Ah no.Questo non può succedere.

MAI E POI MAI.

Di questo sono sicuro.

Sollevo il viso, cercando di scorgere una qualsiasi reazione sul volto di Raphael.
Sudo freddo.
Allungo la distanza tra me e lui.
La sua espressione è terrificante.
Assomiglia a quella maschera di follia che aveva indosso Alexiel quando ci siamo scontrati nell’Assiah.
Vedo scendere due lacrime, solitarie, e sento una fitta al cuore.

“RAPHAEL! CHE CAZZO TI SUCCEDE?”

Si alza dalla lettiga, e si mette a gironzolare per la stanza.
Tira un pugno al muro.
Si gira verso di me.
Per me, essere iracondo è del tutto normale. Non posso farci niente, sono fatto così.

Lui però è sempre stato serafico…Cinico sì, ma anche tranquillo e posato.
Vederlo così furioso è sorprende. Non credevo che uno come lui fosse capace di arrabbiarsi.
E’ affascinante, perfino con i lineamenti sfigurati dalla rabbia.
Comincia a mormorare qualcosa, come una cantilena, come un mantra…
Qualcosa tipo…
Fratello?

“Fratello…Fratello…FRATELLO????
Michelino, mi stai prendendo in giro?
Allora dimmelo…Dimmelo che mi odi, e facciamola finita!
Non puoi venirmi a dire che per te sono come un fratello, quando i tuoi occhi mostrano che stai mentendo!
Smettila, per piacere.
Non sei capace di dire bugie!” mi grida contro, sempre appoggiato al muro.
La sua voce è quasi un rantolo, ed è tutto rosso dall’ira.

Mi spaventa.
Incredibile a dirsi, ma quel bell’uomo si è trasformato in un essere terrificante.
Ed io non so come contrastarlo.
Non so e non voglio.
Ha tutte le ragioni di essere così fuori di se!
Solo che anch’io ho le mie giustificazioni per comportarmi così!
Che cosa rispondere?
Decido di stare zitto.
Rischierei di dire cose che non penso veramente, e sono stanco di parlare per dare aria ai denti.
Sarò un casinista, ma so anch’io quand’è il momento di avere un minimo di serietà.
Come quella mattina, mi vedo costretto a fuggire.
Tu non capisci.
Non vuoi comprendere una verità lampante, e chiudi gli occhi e ti tappi le orecchie come un bambino, per non affrontarla.
Abbiamo solo due modi diversi di scappare davanti ad essa.
Fingere che tutto vada bene, quando il nostro cuore sanguina e i nostri occhi sono gonfi di lacrime non ci porterà da nessuna parte.
Oggi ne ho avuto la prova.
Quando, pur conoscendosi reciprocamente da millenni, il mio corpo, la mia mente e la mia anima non sono riusciti ad essere un solo simbionte.
La mia forza era inutilizzabile, ed ho perso.
Ok. La pace interiore è qualcosa a cui non sono mai arrivato, però non sono nemmeno mai stato così confuso.

Mi alzo in piedi.
Tutto ruota intorno a me, e le mie gambe paiono due gelatine tanto son solide.
Ho una nausea che metà basta e gli occhi che mi bruciano. Non parliamo poi delle lancinanti fitte all’ala…Oddio, non si può dire che sia nella migliore delle condizioni.
Cado a terra.
Così debilitato per la perdita di sangue, non potevo sperare di andare molto lontano.
Ma non mi arrendo.
Raphael sta per avvicinarsi, e darmi una mano per rialzarmi ma io scuoto la testa.

Non sono un debole. Posso farcela. Non ho bisogno della tua compassione, della tua pietà.

Lui, però, si piazza davanti alla porta, impedendomi di uscire.

“Posso sapere dove hai intenzione di andare, idiota?”

Idiota.
Idiota a chi?
A ME?
COME OSI???????????????

“Insulta quanto vuoi le tue puttanelle Raphael.
Io non mi faccio smerdare, chiaro?
Quindi chiudi quel cesso, please.”

Per un interminabile attimo ci guardiamo negli occhi, sfidandoci con lo sguardo.
Si avvicina a me, e mi accarezza la testa.

“Michelino, Michelino…Sapessi quanto mi sei mancato!
Il mio cocciuto, irascibile, permaloso ed adorabile Michael…”

“Adorabile sarà il tuo cane!
Non parlare di me come se fossi una delle tue donne, sai?”

Continuiamo a punzecchiarci, mentre tu mi fai sedere nuovamente sulla lettiga.
Ci spintoniamo, e a volte volano pure pugni.
La distanza tra noi si accorcia.
Ad un tratto, non so come, ci ritroviamo abbracciati.
È bello stare così vicini. Provo una quiete interiore, che non sentivo più da tanto tempo.
Le tue labbra si poggiano sulla mia fronte, ed io sospiro di riflesso. Sono così fresche…E morbide…Riesco a ricordarmene il sapore solo passandomi la lingua sulle labbra.

Questo mio gesto deve averti stuzzicato, perché noto i tuoi occhi concentrarsi pericolosamente sulla mia bocca!
Cavoli, non che questo mi dispiaccia, ma non mi aiuterebbe molto in questo momento.
I miei timori trovano fondamento quando mi sollevi il mento.
Chiudo gli occhi, quasi strizzandoli dalla stizza di non sapermi controllare in una circostanza del genere.
La tua bocca, però, si posa sul mio collo.

Approfitto della tua distrazione per buttarti con forza a terra.

“Perché Michelino? Perché?
Eppure non mi sembrava che ti dispiacesse…Insomma, riflettendo sulle parole che hai detto poco fa…Non vuoi essermi d’impiccio Michael…Ma non lo sei, non lo sarai mai.
Sono in grado di badare a me stesso, sai?
Ed anche di difendere ciò in cui credo. Il mio amore per te è più forte delle insinuazioni che qualsiasi Djbril possa mai pronunciare.
Io ti amo, e nessuno riuscirà mai a convincermi che ciò è sbagliato.
Immorale…
Ma se tu non provi lo stesso, allora sì che è il caso di farla finita.
Michael…Guardami negli occhi, dimmi che mi odi, ed esci per sempre dalla mia vita se è questo ciò che vuoi.
Ma smettila di mentire a te stesso.
Smettila di farti del male
Per l’amor di Dio.”

Sei riuscito a mettermi in soggezione anche da quella posizione.
Seduto sul pavimento, con le mani lasciate oziosamente lungo i fianchi, le gambe incrociate.

Mi alzo nuovamente, e questa volta, richiamando tutta la mia buona volontà, riesco ad arrivare fino alla porta.
Mentre la apro, mi ritrovo circondato dalle tue braccia, con una mano sopra la mia, che m’impedisce di aprirla.

“Michelino, non andare…” sussurri.

“I’ll be there as soon as I can
But I’m busy mending all the pieces
Pieces of the life I had before
Before
We…” rispondo quasi d’istinto. (Muse, Unintended)

Non so come mi siano venuta in mente quelle frase, ma mi piaceva.
Tu, però, non sembri perderti d’animo.

Voglio proprio vedere come reagirai.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Mikachan…Tu mi sottovaluti!
Ciò che mi hai appena detto, mi conferma che anche tu mi vuoi.
Hai solo bisogno di tempo per riordinare le idee.
Te ne lascerò quanto vuoi.

Non credere che questo significhi che rinuncerò a te, caro mio.
Sappi che ho già la risposta pronta.

“Allora va’ Michael…Ma ricorda che sei la mia Plug In..
My plug in baby
Crucifies my enemies
When I’m tired of giving
Oohh...My Plug in baby
In unbroken virgin realities
It’s tired of living…” ti canto nell’orecchio. (Muse, Plug in Baby)

Ti volti.
Mi baci.
E’ solo un attimo in cui le nostre labbra si sfiorano, ma sento un brivido corrermi lungo la schiena. E questa volta sono di piacere.

Libero la tua mano.
Tu però non esci.
Sapevo che saresti tornato.
Ti butti fra le mie braccia.

“Ti amo Raphael.”

Kami-sama!!
Dio santissimo…Quanto ho temuto di non sentire mai più il dolce suono di queste tre parole. Dall’unica persona che me le fa sentire dentro…Come se fossero tutto il mio mondo.
Allora anche lui…Anche lui ha letto nel mio cuore, come io nel suo.
Ha visto che anch’io, dietro il mio cinismo, celo moltissime incertezze.
Ma che di una cosa sono sicuro. Tu sei ciò che di più caro ho al mondo.
Per te sarei pronto ad andare all’Inferno, e fare compagnia ad Asmodeus.
Se questo è il prezzo che devo pagare per stare con te lo faccio volentieri.

Perché l’amarti, e l’essere amato da te è qualcosa di irrinunciabile.
Qualcosa di così fantastico, unico, che è assolutamente incomparabile…Perfino con Dio.

Questa volta non mi perdo in convenevoli.
Vado direttamente al punto.
Ti bacio.
La mia lingua scivola tra le tue labbra socchiuse, e dà inizio ad un’accesa schermaglia con la tua.
Si accarezzano…Si ritirano pudiche, per poi lasciarsi andare ad un altro slancio di passione.
Mi mordi gentilmente il labbro, facendolo sanguinare…Poi lo succhi, mentre le tue mani si industriano ad aprirmi la camicia…
Quando sento le tue piccole dita sfiorarmi i capezzoli, capisco che queste poche carezze non mi possono bastare.

Ti sollevo con facilità, non smettendo di baciarti.
Sembriamo quasi una coppia di sposini…Forse un po’ troppo passionali.

Camminando per il corridoio, oscillando a destra e a sinistra (provateci voi ad andare avanti diritto, limonando il vostro ragazzo che pare essere diventato il peggio arrapato!) …Direzione: la mia camera da letto.
Incontriamo Barbiel, che sorride.

Io faccio il segno di vittoria.
Tu ti stacchi dalle mie labbra, e t’immusonisci.
Poi mi dai un pugno in testa e te ne vai sbuffando.

Io mi scuso con Barbiel e ti rincorro.

Piccolo, adorabile…Mia luce, mio amato Michael…

Ora che ti ho ritrovato…

Con il cazzo che mi scappi di nuovo!

OWARI

Akira14: Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…
Dodoria: No….No -________- Ma cos’è questa schifezza? Vergognati!
Michael: >.< Era andata così bene, e me la finisci così????? MA…VAFFANCULO!!!!
Raphael: Qui com’è che non c’è traccia di lemon????
Akira14: Ma come? Non vi piace??? *innocent smile*


Traduzione canzoni dei Muse:

1: Sarò qui il prima possibile
Ma sono occupato a riparare i frammenti
Frammenti di una vita che avevo prima
Prima di noi.

2: La mia spina di accensione
Che crocifigge i miei nemici
Quando sono stanco di dare
La mia spina di accensione
In realtà intatte e vergini
È stancante vivere.






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